"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

martedì 31 marzo 2009

Informazione ad orologeria

Non so se ve ne siete accorti, ma da quando è stata approvata la nuova legge sugli stupri, questi sono spariti dalle pagine dei giornali e dai tiggì di regime. Fino a qualche settimana fa sembrava che in Italia non ci fosse altro che il problema degli stupri. Altro che crisi economica, altro che delinquenza comune, altro che mafia, camorra e 'ndragheta, altro che i rifiuti che continuano ad affogare, non più le città, ma le campagne e i piccoli comuni della Campania. Tutto sembrava passare in second'ordine, sparire di fronte a questo nuovo flagello da debellare con immediatezza. Intendiamoci, lo stupro è, fra i reati, quello forse più odioso, quello che aggredisce la parte più intima dell'essere umano, che viene, non solo depredato, ma completamente svuotato. Ma il problema è un'altro. Nello stesso momento in cui andava in onda la tragedia degli stupri, il nostro beneamato premier si affrettava a dichiarare che il fenomeno, nell'ultimo anno, aveva subito un calo del 10 per cento rispetto all'anno precedente. Ma che strano che tutti se ne preoccupino, che strano che le vendite di bombolette al peperoncino bruciante siano significativamente aumentate. E, soprattutto, che strano che ad un certo punto si approvi una legge scritta apposta per affrontare questa presunta piaga sociale. Una legge in cui vengono inasprite le sanzioni anche rispetto agli omicidi, tanto che qualcuno arriva a dire che se vuoi violentare una donna, la devi uccidere, sennò rischi grosso.
Il problema vero è quello delle notizie a grappolo. Ad esempio non so se qualcuno ricorda quello che accadde sulla stampa qualche anno fa, quando tutti parlavano delle caserme e dei soprusi che venivano perpetrati ai danni dei militari di leva, anche lì, un articolo al giorno, poi più nulla. E la malasanità? Accade qualcosa e subito ne accadono altre, una di seguito all'altra, poi più nulla. E lo stesso accade in altri settori. La giustizia, ad esempio, non ho sentito nessuno indignarsi a seguito della scarcerazione di quei rumeni innocenti, accusati dello stupro della Caffarella. L'indignazione non è arrivata, non perché si trattase, in fondo, di rumeni, ma perché non è il momento di parlare di giustizia. Fra qualche settimana, o fra qualche mese, quando riprenderà il dibattito su una nuova alzata d'ingegno del nostro brillante ministro della giustizia, allora sì che si parlerà dei danni della giustizia e del fatto che si deve immediatamente approvare una riforma di ampio respiro.
Altro che giustizia ad orologeria, ormai in Italia , fermo il fatto che più o meno è sempre stato così, siamo all'informazione ad orologeria, asservita alle esigenze dei nostri governanti. Sempre di più, ormai, non c'è spazio per nient'altro.

lunedì 30 marzo 2009

I have a dream ...

Si è chiuso ieri il congresso fondativo del P.D.L. e, contrariamente a quello che si aspetterebbe chi segue questo blog, personalmente ho rilevato qualche nota di speranza per il futuro. In particolare vi sono stati due passaggi che mi hanno fatto in qualche modo sperare che qualcosa si stia muovendo. In primo luogo, nel discorso di Gianfranco Fini si è parlato del testamento biologico e il Presidente della Camera ha affermato che la legge approvata dal Senato non è in linea con la laicità dello Stato ma è da Stato etico. Una critica frontale dunque in vista della discussione che si terrà alla Camera. Di fatto in quel passaggio è stato sconfessato il voto unanime espresso al Senato dal centro-destra e si è chiesto di rivedere alcuni concetti di fondo, che risulterebbero limitativi della libertà individuale. Un altro passaggio che mi ha colpito era nel discorso di Giorgia Meloni, attuale Ministra della Gioventù, la quale ha affermato che l'acronimo P.D.L. significa Popolo delle Libertà, ma potrebbe e dovrebbe significare anche popolo della legalità, perché la legalità è importante, e così via discorrendo. Ora, d'istinto, verrebbe da pensare che questi due signori sono degli ingenui, che non conoscono la storia del partito del quale fanno parte, ma non sarebbe una risposta convincente. Il Presidente della Camera e un Ministro non possono essere degli sprovveduti. Allora forse sono degli ipocriti, dicono una cosa e ne pensano un'altra, ma anche qui la risposta non può essere pienamente convincente. Certo, spesso siamo abituati alle bugie dei politici, ma così grosse e così eclatanti, forse sarebbe stato meglio se fossero stati zitti.
A mio avviso, invece, la risposta è un'altra ed è da ricercare anche nella nomina per acclamazione del presidente del partito, una cosa da far impallidire le cosiddette maggioranze bulgare. La storia ci insegna che nei regimi totalitari, le svolte si hanno, non per le pressioni dall'esterno, non per il lavoro di diplomatici o di organismi internazionali che dialogano. Il rovesciamento di un regime si ha soprattuto a causa di rivoluzioni interne. Ed io, nei citati passaggi del congresso istitutivo del P.D.L., ho letto un tentativo di dire delle cose diverse, anche a dispetto della mentalità prevalente. Io spero che, lentamente in quel partito si possano diffondere delle idee positive, buone, in grado di emarginare la parte marcia, di convincere i più che la via intrapresa non porta da nessuna parte. Io spero che col tempo possa nascere per davvero una destra democratica e liberale, moderna e credibile, in grado di dare vita ad una democrazia dell'alternanza, che sarebbe tanto utile ai cittadini e al Paese. Io ho questo piccolo sogno romantico. Vi prego non svegliatemi.

venerdì 27 marzo 2009

A che serve il poter se non s'abusa?

Nella giornata di ieri questo pessimo governo, che ormai non ci rappresenta più (e spiegherò in questo post perché), ha avuto due iniziative.
In primo luogo c'è stata l'inaugurazione del nuovo impianto di incenerimento dei rifiuti ad Acerra, in provincia di Napoli. Tale iniziativa era stata per lungo tempo osteggiata e anche ieri non sono mancate manifestazioni da parte di cittadini che, come ormai accade sistematicamente in questi tempi bui, sono stati regolarmente caricati da poliziotti in tenuta di sommossa. La contrarietà, però, non è stata solo espressa da comuni cittadini, ma anche dall'arcivescovo, che si è rifiutato, non solo di partecipare all'iniziativa, ma ha pubblicamente dichiarato che non intende benedire l'impianto, in quanto portatore di malattie e morte per gli abitanti della zona, e tutto questo senza che sia stata avviata una decente raccolta differenziata dei rifiuti. Dunque lo Stato ha legittimamente preso una decisione anche in contrasto con le intenzioni dell'autorità religiosa. Parallelamente, a Roma veniva approvata dal Senato la nuova legge sul testamento biologico. Questo blog si è espresso a più riprese sull'argomento, quindi non voglio essere ripetitivo, chi ha interesse per l'argomento può trovare materiale a sufficienza. In corso di approvazione sono stati respinti gli emendamenti che andavano verso una maggiore laicizzazione del testo, in particolare quella parte che riguardava la possibilità o meno di sospendere la nutrizione e l'idratazione artificiale. Mentre invece è stato accolto un emendamento che andava verso la limitazione dei diritti civili, in quanto non rende vinvcolanti le dichiarazioni di volontà, per cui saranno sempre i medici a poter dire l'ultima parola sul da farsi, anche in contrasto con le dicisioni del paziente. In questo caso l'azione del governo e del parlamento si è mossa in piena sintonia con i desiderata della Chiesa.
Queste due iniziative, ripeto, solo apparentemente sono in contrasto fra di loro. E vediamo perché. Quello attuale è un governo che vive di sondaggi, per cui ha capito che a Napoli comanda la camorra. E' qui utile ricordare che nella zona è stato assassinato don Giuseppe Diana senza che nessuno avesse mosso un dito. La Chiesa, a Napoli, conta molto poco o, in ogni caso, meno della camorra. Invece, a Roma, comanda il Vaticano. E' lì a due passi e influenza praticamente tutte le decisioni dei nostri governanti. Dunque, a ben guardare, i nostri governanti, anche nella giornata di ieri, non sono stati contraddittori, hanno semplicemente applicato il loro programma: seguire il vento del potere, a dispetto di quelle che sono le reali esigenze dei cittadini. Quindi questo governo e questo parlamento non ci rappresentano più. 'A che serve il poter, se non s'abusa?'

giovedì 26 marzo 2009

Una goccia nel mare

Da qualche anno, anche la mia famiglia, ha deciso di unirsi all'affollato coro di soggetti che partecipano alle adozioni a distanza. E' una pratica efficace, in quanto cerca di garantire un'assistenza a 360 gradi a persone bisognose, residenti in ogni zona del mondo, ivi compreso il mondo cosiddetto civilizzato, senza strappare quelle persone dalla loro terra e dalle loro famiglie e senza che questo comporti un aggravio di spesa insostenibile per l'economia familiare di chi se ne occupa. Infatti, uno degli slogan utilizzati nelle campagne pubblicitarie a sostegno di tale iniziativa, recita: "Un caffè al giorno, due lettere all'anno e un sorriso per sempre".
L'iscrizione a tale iniziativa comporta la ricezione di un plico con tutte le istruzioni del caso e i riferimenti telefonici o di altro genere per poter chiedere ulteriori informazioni. Poi si passa alla zona (continente, nazione, territorio) che si intende scegliere per la propria iniziativa, quindi viene assegnato un bambino con la spedizione di foto e notizie in merito alla situazione sociale e familiare in cui versa. Non c'è pietismo nelle descrizioni, non ci sono strilloni dalla lacrima facile, ma persone che raccontano in maniera asciutta la realtà.
La cosa meravigliosa arriva quando, col passare dei mesi o degli anni, le foto successive del bambino mostrano significativi cambiamenti, i volti sono meno tirati, il sorriso è vistosamente spontaneo, cominciano ad arrivare foto con compagni di scuola, in momenti di gioco o di studio. Anche le lettere con i ringraziamenti non vengono viste come un'autoincensamento, ma con lo stupore di chi si rende conto di quanto possa essere importante quel poco per gente che è abituata a non avere niente. Ci si rende conto delle profonde ingiustizie che albergano sul nostro pianeta e questo fa bene al cuore, aiuta ad affrontare meglio le piccole beghe quotidiane. Insomma si dà poco e si riceve tanto in termini di lezioni di vita. E' per questo che, sempre di più, ritengo che sia un passo quasi obbligato per chi vive una situazione sociale ed economica sufficientemente dignitosa. Indipendentemente dalla beneficienza che ognuno di noi si impegna a fare nel corso dell'anno per questa o quella causa. Questa non è una causa, non è beneficienza, io credo che sia un modo per chiedere scusa a quelle persone che quotidianamente offendiamo con il nostro benessere dopo averli sfruttati e depredati di tutte le risorse in loro possesso.

mercoledì 25 marzo 2009

Morto Mike Francis, viva Mike Francis!

Il 30 gennaio scorso è morto Mike Francis, icona della musica pop degli anni '80. Ho aspettato un pò per postare un articolo su di lui e alla fine mi ritrovo sempre senza parole, rischiando ugualmente di essere scontato, banale o, peggio ancora, rumoroso.
Si, perché Mike Francis era un timido, un riservato, uno che non amava la scena. Evitava accuratamente di apparire. Entrava in punta di piedi nella nostra mente, con la sua musica delicata, che ne rispecchiava fedelmente i tratti del carattere. Era facile lasciarsi andare sulle note di Mike Francis, era facile perdere la testa. Ci abbiamo creduto in tanti, un'intera generazione di romantici. E in altrettanti siamo rimasti orfani di quel modo di fare e di sentire. Non era facile parlare di lui e non lo è tutt'ora, alla fine credo che il modo migliore per ricordarlo sia parlarne con la sua produzione:
hey survivor,
we're gonna fly away
there will be another day
and people won't be afraid
Ehi, sopravvissuto
stiamo andando via
ci sarà un altro giorno
e la gente non avrà paura
http://musica.tiscali.it/articoli/video/09/survivor_mike_francis_234.html

martedì 24 marzo 2009

Quando Salento fa rima con inquinamento.

Finalmente anche la provincia di Lecce ha il suo ecomostro, ben inquinante, proprio al centro del proprio territorio e precisamente nel comprensorio del Comune di Maglie. Per la verità eravamo un po’ invidiosi della centrale di Cerano, vicina a Brindisi e dell’Ilva di Taranto, ci prendevano in giro, e “noi abbiamo più tumori di voi” e così via discorrendo.
Ricordo che da ragazzo ci raccontavano che al nord c’era più inquinamento, c’erano le industrie, si respirava male. Mentre qui da noi l’aria era buona. Certo, dovevamo rinunciare a qualcosa, ma almeno l’aria era buona. Ora, crescendo, abbiamo scoperto che l’aria, al sud, è buona perché nessuno fa i controlli. Così, alla prima verifica, si scopre che in provincia dei Lecce ci sono allevamenti con la diossina nel latte e che la colpa sarebbe di un inceneritore, gestito dalla Copersalento. L’impianto è stato chiuso per qualche giorno il 13 marzo scorso, in quanto i valori accertati dall’ARPA erano superiori di 8 volte, rispetto a quelli massimi ammessi per legge.
Nel luglio scorso, l'Arpa aveva riscontrato che la tossicità delle diossine prodotte era 420 volte superiore al limite. In quella occasione Provincia di Lecce, Comune di Maglie e Arpa ribadirono la necessità di avere da parte dell' azienda un piano operativo che avrebbe consentito di svolgere i controlli sulle emissioni così da assicurare i cittadini circa l'impatto ambientale sull'attività aziendale. Nel frattempo la Provincia aveva vietato alla Copersalento la prosecuzione dell'attività con l'utilizzo del "Cdr" (combustibile da rifiuto). L'azienda si era impegnata all'utilizzo esclusivo di cippato di legno vergine e in parte di nocciolino di sansa. Nonostante ciò, dopo le analisi effettuate, così come richiesto dalla Provincia, il valore accertato dall'Arpa, relativo alla presenza delle diossine nell'aria, in questi giorni era otto volte superiore a quello massimo previsto per legge.
Il Sindaco di Maglie ha avviato un procedimento amministrativo finalizzato all'emissione di un'ordinanza di immediata sospensione dell'attività di recupero di energia in regime di procedura semplificata della Copersalento, ma nel frattempo è già partito il dibattito politico, con il solito balletto dello scambio di accuse e scarico delle responsabilità. Altrettanto ozioso e odiato è il balletto degli esperti sulla reale nocività dei quantitativi di diossina rilevati nei fumi della Copersalento e negli animali. Secondo alcune dichiarazioni rilasciate dal professore Assennato, direttore dell'Arpa, non si tratterebbe di dosi tanto significative da incidere sulla salute umana. Non è dello stesso parere il presidente della commissione ambiente della Provincia, Nicolino Sticchi, il quale ricorda che sono ritenuti sopportabili da uno a quattro picogrammi per chilo di massa corporea e che la diossina ha la caratteristica di accumularsi e restare per anni nell'organismo.
Nel mezzo ci sono i cittadini che sanno che dei politici non ci si può fidare, soprattutto se sono in campagna elettorale. Quindi le associazioni del territorio stano affilando le armi consci del fatto che, ovunque sia la responsabilità di questo disastro, il riconoscimento dei propri diritti non sarà per niente automatico.

lunedì 23 marzo 2009

Lecce – Atalanta 2-2 … che peccato!

Io sono dell’idea che quando una squadra cambia l’allenatore in corso di campionato, alla fine fallisce gli obiettivi che si era prefissato prima dell’inizio dello stesso. Perché, il cambio dell’allenatore può solo portare un beneficio dal punto di vista della scossa all’ambiente, ma non può certo essere la soluzione del problema. E il problema del Lecce di quest’anno è certamente legato al mercato estivo, alla mancata programmazione di una salvezza che, visti i risultati ci certe partite, anche degli avversari diretti, poteva essere alla portata. Peccato, perché il pubblico ce l’avrebbe. Peccato perché da anni è una delle poche squadre del sud in serie A e l’unica squadra pugliese che milita nella massima serie. Peccato per la sofferenza che, da tifosi, ci tocca sopportare ogni domenica.
Anche ieri, infatti, il Lecce non è riuscito a rompere l'incantesimo della mancata vittoria interna (il 28 settembre resta sempre la data dell'ultimo successo al "Via del Mare"), pur con le numerose assenze che avevano costretto il tecnico orobico Del Neri a scelte obbligate. Al 10' Caserta porta in vantaggio i salentini: lancio di Castillo preciso, l'ex catanese si incunea nella incerta difesa ospite e beffa Consigli con un rasoterra. Al 29' Padoin scatta sul filo del fuorigioco (lancio di Floccari), Schiavi non riesce a tenerlo e l'atalantino supera Benussi con un pallonetto di destro. Nella ripresa l'Atalanta trova prontamente il raddoppio con un forte tiro di Padoin al 3’ minuto, seguito ad una verticalizzazione del solito Floccari. Al 90' episodio decisivo: Caserta conclude dai venti metri e Manfredini si oppone con il gomito; per l'arbitro Celi è rigore. Al dischetto batte Caserta, che manda la palla da un lato e portiere dall'altro. Un punto che porta il Lecce a raggiungere il Torino, ma la salvezza - soprattutto in vista dei prossimi proibitivi impegni - sembra sempre più un sogno.
Queste le parole del neo allenatore: “Sono moderatamente soddisfatto, oggi. In più circostanze, la squadra ha dimostrato capacità di verticalizzazione e, sebbene in maniera talvolta caotica, ha fatto registrare una maggiore presenza nella metà campo avversaria. La volontà messa in campo dai miei ragazzi si è fatta notare, così come il loro tentativo di mettere in atto quella mentalità che cerco di trasmettere alla squadra … La salvezza passa solo attraverso il nostro impegno, forza e determinazione. Tutto dipende solo da noi stessi, quindi. E mi ritengo moderatamente fiducioso: le possibilità di conquistare la salvezza ci sono ancora e abbiamo buoni margini per riuscire ad ottenere il nostro obiettivo”.
Sarebbe bello potergli credere davvero!

domenica 22 marzo 2009

Per non dimenticare: i morti sul lavoro nella settimana dal 13.03.09 al 19.03.09

Prosegue il viaggio intrapreso da questo blog nel mondo delle mortalità su lavoro. L'obiettivo è sempre quello di rendere omaggio a quei piccoli eroi quotidiani, vittime di tante cause, ma anche e a volte soprattutto di una politica che disattende i propri doveri, per inseguire spesso obiettivi a breve scadenza e con mera finalità elettorale. Per loro chiedo un pensiero e, per chi ci crede, una preghiera durante la messa domenicale.
Francesco Comità, 40 anni, operaio, Martelletto di Settingiano19 03 2009
Un operaio, Francesco Comità, di 40 anni, è morto in località Martelletto di Settingiano, nel Catanzarese, schiacciato da un macchinario trita-sassi.
Categorie : estrazioni minerarie, sicilia
Ionut Bogdan Stratulat, 28 anni, operaio, Madonna dell’Albero17 03 2009
Un giovane romeno di 28 anni, Ionut Bogdan Stratulat, è morto in seguito ad un incidente sul lavoro avvenuto a Madonna dell’Albero: mentre lavorava in uno scavo in un cantiere, il terreno gli è franato addosso.
Categorie : edilizia, emilia romagna
Quintino D’Albero, 56 anni, agricoltore, Cupello15 03 2009
Quintino D’Albero, 56 anni, e’ morto nelle campagne di Cupello schiacciato dal trattore con cui stava lavorando a Montalfano.
Categorie : abruzzo, agricoltura
Giuseppe Alfe, 49 anni, Napoli14 03 2009
Giuseppe Alfe, 49 anni, stava lavando i vetri di un caffé in centro Napoli quando è caduto da un’altezza di circa tre metri ed è morto. Sul posto è ancora visibile la scala, che potrebbe essersi spostata, facendogli perdere l’equilibrio. Accanto al corpo dell’uomo c’è il vaporizzatore che stava utilizzando per le pulizie.
Categorie : campania
Massimo Cozzolino, 22 anni, operaio, Mestre12 03 2009
Dopo dodici giorni dall’incidente sul lavoro è morto per la grave emorragia cerebrale Massimo Cozzolino, 22 anni. Il giovane operaio era a Mestre al seguito di un’azienda che stava curando i lavori di ristrutturazione e di allestimento di un punto vendita di calzature di prossima apertura al primo piano del centro commerciale Auchan a Mestre. Cozzolino sarebbe caduto da una scala o da una piccola impalcatura e avrebbe battuto violentemente la testa sul pavimento.
Categorie : edilizia, veneto
Laurent Muratai, 30 anni, operaio, Mantova (riportato nell'elenco della settimana precedente come anonimo) 12 03 2009
Laurent Muratai, è un albanese di 30 anni, dipendente di una ditta del napoletano che ha in appalto i lavori di verniciatura del ponte sulla linea Bologna-Verona, si trovava sulla sesta campata, la penultima, ad un’altezza di dieci metri, quando è caduto nel fiume Po. Subito sono scattate le ricerche , ma senza esito.
Categorie : lombardia, trasporti

sabato 21 marzo 2009

Jhantò


Da oggi si aggiunge agli autori del blog un nuovo vignettista, si chiama Jhantò, sono sicuro che vi piacerà, questa è la sua prima vignetta.

venerdì 20 marzo 2009

Vieni avanti, Brunetta!

Brunetta ha detto delle cose buone. Ad esempio era giusto dire quello che ha detto su certi fannulloni che operano nella pubblica amministrazione. Magari bisognava andare di fioretto, dove lui è andato di sciabola, un politico non può e non deve comportarsi come se stesse al bar, con la scusa di voler essere come il comune cittadino e con egli confondersi per strappare il consenso. Un politico, e a maggior ragione un ministro, deve essere diplomatico, deve mediare, deve cercare di non offendere alcune sensibilità, che anche la pubblica amministrazione sa esprimere, nonostante la presenza in essa di frange di fannulloni. Ma il ministro Brunetta agisce in un contesto sbagliato, quello dei suoi colleghi di partito, che non si presentano in aula, che hanno votato negativamente un provvedimento europeo sui fannulloni, ecc. Questo, comunque, non può inficiare la bontà di alcune sue affermazioni, sebbene un primo sospetto circa la bontà del suo operato si pone. Un pò come quel prete che diceva 'fate quello che dico, ma non fate quello che faccio'. Ma andiamo avanti.
Ieri Brunetta ha lanciato una scomunica contro gli studenti guerriglieri. E' un peccato che lo abbia fatto, per tante ragioni. Intanto perchè non tutti gli studenti che protestano sono dei guerriglieri, anzi, mi pare che, in generale, questi sono vittime e non artefici di violenze. Ora io non voglio tornare all'accusa di Pasolini sugli studenti figli dei ricchi e i poliziotti figli di una terra amara, il sud, povera di lavoro e di soddisfazioni. Io voglio solo dire che gli studenti sono spesso disarmati e vestiti di abiti che non hanno protezioni particolari, mentre i poliziotti hanno la tenuta antisommossa e, nel caso specifico, hanno randellato gli studenti con il manico del manganello. Poi, se polemica doveva essere, forse Brunetta avrebbe dovuto cominciare dall'inizio, quando il vergognoso Cossiga raccontò alla stampa quello che fece durante il suo mandato da Ministro dell'Interno, e cioé che aveva infiltrato dei picchiatori all'interno del movimento studentesco, provocando risse, feriti e sirene di ambulanze, con l'obiettivo di far fallire la protesta, su richiesta della gente che non ne poteva più di tutta quella violenza in un paese che si professava civile e democratico. Allora, io voglio dire, se Brunetta aveva in animo questi pensieri, se, giustamente, odia, come presumo che odiasse anche prima, la guerriglia, perchè ha aspettato solo ora a parlare, perchè non ha reagito, a maggior ragione, prima, mettendosi contro anche un ex capo di Stato? Evidentemente l'azione di questo pseudo-Ministro, che all'inizio sembrava fosse diversa da quella della coalizione di cui fa parte (seppure con i citati sospetti), è invece perfettamente in linea con essa. Tutti, in questo pessimo governo, sanno solo essere forti con i deboli e deboli con i forti e Brunetta, inficiando quel poco di buono che sembrava aver fatto o volesse ancora fare, dimostra con queste uscite di non esse per niente diverso dagli altri.

giovedì 19 marzo 2009

Vieni avanti, Mancino!

La notizia, quella di partenza, è che Luigi De Magistris ha lasciato il mondo delle toghe e ha scelto quello della politica. La mia personale reazione è che si tratta davvero di un peccato. Ho vissuto personalmente l'esperienza delle dimissioni, nel mio lavoro, dovute a cause, per così dire, tecniche. Ne sono uscito bene grazie anche alle alternative disponibili, ma capisco che in questo momento il dr. de Magistris deve provare dei sentimenti forti, contrastanti. Da una parte un senso di rilassatezza, rispetto alla grinta e allo stress che il suo precedente lavoro gli imponeva, dall'altra la certezza che anni di lavoro sono andati irreversibilmente perduti. Ha cercato di fare delle cose, mettendosi al servizio della società, ora farà delle altre cose, ma con la contaminazione del mondo politico che, per bene che vada, un marchio addosso te lo lascia. Magari sarà costretto a dare la mano a Mastella, quando si ristroveranno seduti fianco a fianco nel Parlamento Europeo.
E poi c'è la notizia di arrivo, quella secondo la quale su tale decisione si è fiondato Nicola Mancino, il vice Presidente del CSM, quello che aveva criticato ed osteggiato De Magistris a più riprese, il quale ha sentenziato che chi sceglie la politica, non deve più tornare a indossare la toga. Ora, che io ricordi non lo ha mai fatto nessuno, che bisogno c'era di ricordarlo anche in questa occassione? Personalmente credo che si tratti di un tentativo di creare una strada irreversibile per l'ormai ex magistrato, perchè evidentemente il suo lavoro fa ancora paura, tant'è vero che stanno cercando ancora di screditarlo, con avvisi di garanzia e quant'altro. Ma poi il democristiano Mancino, ritiene che la politica sia un fatto eterno, un potere acquisito per diritto, non un servizio. Chi va in politica non deve più tornare indietro, la politica è un mestiere non un servizio al cittadino. La raccolta di firme di Grillo durante il primo V-day non è servita a nulla, la richiesta di riformare la politica da parte di 350.000 cittadini non ha prodotto nessun risultato. In quella raccolta di firme c'era anche la proposta di esercitare il servizio di parlamentare per non più di due legislature, poi si torna a fare quello che si faceva prima, secondo lo spirito che, finito il servizio al popolo, si rientra nei ranghi. Mancino con il suo intervento scriteriato, invece, ha perso un'occasione per stare zitto e ha cercato di certificare che la politica è per sempre.

mercoledì 18 marzo 2009

E' difficile essere cattolici

Ci sono giorni in cui è difficile essere cattolici. E' stato difficile quando la Chiesa non accettava le teorie copernicane; lo è stato quando rifiutò, ed ancora rifiuta, la teoria evoluzionistica; lo è stato quando ha boicottato il referendum sulle modifiche alla legge 40 sulle cellule staminali, tirando in ballo anche manifesti inneggianti alle presunte volontà di papa Giovanni Paolo II, morto poco tempo prima; lo è stato nel periodo tragico dell'applicazione della sentenza relativa al destino di Eluana Englaro; infine lo è oggi, in quanto l'attuale papa pretende di sostituirsi alle leggi della medicina preventiva, dichiarando che l'AIDS non si combatte con i preservativi ma con altri non meglio precisati metodi.
E già che questo blog si era occupato di pubblicare un post con gli ultimi dati realtivi alla situazione attuale dell'AIDS (http://paologia.blogspot.com/2009/03/laids-per-non-dimenticare.html), facendo capire come fosse la mancanza di prevenzione da parte dei giovani a determinare una recrudescenza del fenomeno. Proprio oggi il papa disattendendo a quelli che dovrebbero essere i veri compiti della Chiesa, cioè l'evangelizzazione, pretende di sostituirsi alla scienza. Dichiarare che si può prevenire l'AIDS senza il preservativo è un pò come dichiarare che si possono fare le indagini anche senza le intercettazioni o che si possono fare le ricerche sulle cellule staminali utilizzando solo le adulte ed escludendo a priori quelle embrionali. Il preservativo, come le intercettazioni, come le cellule staminali embrionali, sono la parte più importante dei settori di appartenenza che, in assenza di questo fattore, verrebbero ad una grave sofferenza e ad una inevitabile mortificazione. E' chiaro che si può fare a meno del preservativo, ma come spiegare agli africani che tale privazione va sostituita con detrrminate norma igieniche e con tutte quelle cose che noi, abbiamo con difficoltà acquisito, grazie a martellanti campagne televisive (la TV, ogni tanto, serve a qualcosa), di cui tutti conosciamo lo slogan "se lo conosci lo eviti".
Come accade per tali problematiche, accade anche per la donazione del sangue finalizzata alle trasfusioni, nel caso dei Testimoni di Geova. Certamente esistono tecniche chirurgiche che possono fare a meno delle trasfusioni, ma perchè rinunciare a tale indispensabile strumento per partito preso?
La risposta è sempre la solita: la Chiesa, come tutte le chiese del mondo vogliono essere, non UNA voce nel coro della società civile, ma pretendono di essere LA voce del coro. Lo vogliono gli islamici, lo vogliono i talebani, lo vogliono i Testimoni di Geova e, pur con qualche distinguo, ma sempre confermando nei fatti questa tesi, lo vuole anche la Chiesa Cattolica che, solo in teoria, continua a parlare di laicità dello Stato e dell'integralismo degli altri, dimenticando spesso e volentieri il proprio.

martedì 17 marzo 2009

Sesso imprudente tra i giovani

Tornano tra i giovani malattie sessuali che sembravano dimenticate. Sono in crescita, infatti, sifilide e gonorrea, con aumenti percentuali elevatissimi anche se i numeri assoluti restano limitati. Colpa dell'imprudenza dei ragazzi italiani, poco inclini a rapporti sessuali protetti. Lo rivelano i dati del Rapporto Osserva salute 2008. I dati derivano dal lavoro di 266 ricercatori distribuiti su tutto il territorio italiano, che collaborano con l'Osservatorio nazionale sulla salute nelle Regioni italiane, con sede all'università Cattolica di Roma. "L'aumento di sifilide e la gonorrea - spiega Walter Ricciardi, direttore dell'Istituto di Igiene presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia, coordinatore del Rapporto - non preoccupa per i numeri, che restano limitati. Ma perché segna un trend rispetto alle abitudini sessuali dei giovani italiani: dopo un periodo di grande paura per l'Aids, infatti, si sta attenuando l'attenzione ad avere rapporti protetti, soprattutto tra ragazzi. E poiché questi germi ci sono e ci saranno sempre le malattie riemergono". Tra il 2000-2006, secondo i dati del Rapporto, si è osservato un aumento generale delle due patologie, più marcato, però, per la sifilide (+146,3% su base nazionale nella classe 15-24 anni e +199,2% nella classe 25-64 anni) rispetto alla gonorrea (+100,6% su base nazionale nella classe 15-24 e +26,5% nella classe 25-64 anni). Concretamente, però, i casi di sifilide, poco più frequente della gonorrea, tra i 15 e i 24 anni sono 1,7 su 100mila abitanti (Contro 1, 6 degli anni precedenti) e 2,4 casi su 100mila abitanti tra i 24 e i 64 anni (contro 0,9). Rispetto alle malattie infettive di 'ritorno', gli esperti sono più preoccupati per il riemergere della tubercolosi. "Preoccupa in particolare - spiega Ricciardi - l'emendamento al decreto sicurezza, che prevede la possibilità per i medici di denunciare i pazienti immigrati irregolari. Se queste persone, quando hanno la Tbc, non si fanno curare per paura della denuncia - conclude - possono diffondere la malattia, che si trasmette per via respiratoria, vanificando gli sforzi della sanità pubblica di tenerla sotto controllo".
Come sappiamo daslle cronache degli ultimi giorni, questa non è solo un'ipotesi, ma è una realtà già purtroppo accertata in occasione della morte di una prostituta di Bari.

lunedì 16 marzo 2009

Vi ricordate Carmen Lasorella?

Riporto qui di seguito uno stralcio di un libro scritto dalla nota giornalista Carmen Lasorella. Il libro è un reportage sulla dittatura in Birmaniae si intitola "Verde e zafferano". Nel brano si parla dei bambini soldato, arruolati forzosamente anche sotto i 18 anni.
"Mi hanno costretto a seguirli. Avevo 16 anni. L'ho detto al caporalmaggiore che mi interrogava. Lui mi ha tirato uno schiaffo. "Hai detto 18?" aveva urlato. "No," avevo ripetuto, "16 anni". Mi ha colpito con due schiaffi e un pugno mi ha spaccato il labbro. Ho firmato un foglio e sono stato accompagnato in una cella dove c' erano dei bambini che piangevano. Siamo rimasti lì per due giorni. Ci davano da mangiare solo una ciotola di riso. Poi siamo stati caricati su un camion. Abbiamo viaggiato per altri due giorni. Quando siamo scesi eravamo in un accampamento militare nella giungla. Ci hanno insegnato a sparare. Alcuni erano quasi piu bassi dei fucili. Se piangevano venivano picchiati. Dovevano pulire le latrine e servire il pranzo. Un piccolino, che non aveva ancora compiuto 11 anni, si era isolato dal gruppo e rifiutava il cibo. Dormiva con la faccia schiacciata sulla terra. Lo picchiavano ridendo. Abbiamo capito solo in seguito che era stato stuprato."
E' un brano raccapricciante, ma il libro non è tutto così, a tratti esprime fierezza, quella di chi continua a fare opposizione rischiando la vita e le torture del carcere. E poi c'è questo. Parla il premio nobel per la pace, oppositore del regime, Aung San Suu Kyi:
"La paura soffoca e distrugge lentamente il senso di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato, la paura alimenta la corruzione. Dove c'è la paura la corruzione si diffonde ..."
Vi ricorda qualcosa?

domenica 15 marzo 2009

Per non dimenticare: i morti sul lavoro nella settimana dal 6.03.09 al 12.03.09

Prosegue questa settimana il viaggio intrapreso da questo blog nel mondo delle mortalità su lavoro. L'obiettivo è semopre quello di rendere omaggio a quei piccoli eroi quotidiani, vittime di tante causa, ma anche e a volte soprattutto di una politica che disattende i propri doveri, per inseguire spesso obiettivi a breve scadenza e con mera finalità elettorale. Per loro chiedo un pensiero e, per chi ci crede, una preghiera durante la messa domenicale.
Anonimo, operaio, Mantova12 03 2009
Un operaio al lavoro su un ponte ferroviario sul Po, nel territorio di Mantova, è caduto questa mattina nel fiume e risulta disperso. Nel punto della caduta dell’operaio l’acqua è piuttosto alta e la temperatura e la corrente aumentano i rischi di incidente fatale. Categorie : lombardia, trasporti
Michele Miccoli, 44 anni, operaio, Gorla Maggiore12 03 2009
L’operaio Michele Miccoli, 44 anni, è morto nella discarica di Gorla Maggiore, colpito al capo da una grossa tubazione che trasportava aria compressa ad una parte dell’impianto e che a causa di un guasto improvviso si è tranciata. L’aria ha spinto il tubo contro l’operaio, che è stato colpito alla testa ed è morto sul colpo, nonostante indossasse il caschetto protettivo. Categorie : lombardia, trattamento rifiuti
Iuri Roshchin, 49 anni, marinaio, Genova12 03 2009
E’ rimasto schiacciato contro la paratia della stiva Iuri Roshchin, di 49 anni, componente dell’equipaggio del cargo “Catherine” battente bandiera belga: mentre erano in corso le operazioni di scarico dei container dal garage della nave, la motrice utilizzata per movimentare i container, guidata da un dipendente del Genoa Terminal, con una ruota è finita su un cavalletto che è stato sbalzato schiacciando il marinaio ucraino. Categorie : liguria, trasporti
Anonimo, 73 anni, muratore, Perugia10 03 2009
Un uomo di 73 anni e’ morto travolto dal crollo di un muro di una casa colonica in ristrutturazione. Le macerie hanno sepolto quasi completamente l’uomo, morto sul colpo. Categorie : edilizia, umbria
Anonimo, 76 anni, agricoltore, Case Bruciate10 03 2009
Un pensionato di 76 anni e’ morto schiacciato dal suo motocoltivatore mentre faceva marcia indietro. Il manubrio del mezzo agricolo lo ha schiacciato contro un albero, provocandogli un trauma addominale mortale. Categorie : agricoltura, marche
Giancarlo De Fazio, 21 anni, operaio, Cicala9 03 2009
Un giovane di 21 anni, Giancarlo De Fazio, è stato travolto da una frana, mentre alla guida di un grosso escavatore stava eseguendo dei lavori di scavo all’interno della cava di Cicala, specializzata nella produzione di inerti, dove lavorava come ruspista. A provocare la morte sarebbe stato un grosso masso che ha schiacciato la cabina di guida del mezzo. Categorie : calabria, estrazioni minerarie
Adeodato Palladino, 34 anni, operaio, Mesero (era già stato segnalato la scorsa settimana come anonimo) 6 03 2009
Adeodato Palladino, di 34 anni, è morto in un cantiere a Mesero: mentre era sul sottotetto della palazzina in costruzione, è stato schiacciato dalle staffe di una gru. Categorie : edilizia, lombardia

sabato 14 marzo 2009

L'AIDS, per non dimenticare ...

Si celebra ogni anno, in autunno, la giornata mondiale per la lotta contro l’AIDS e ogni volta si stilano statistiche, destinare a cadere nel vuoto, in attesa di un farmaco miracoloso che, al momento la medicina non può offrire.
Purtroppo, anche in questo settore, come accade in altri della medicina e della nostra vita in generale, la gente si affida molto alla soluzione di un problema nel momento in cui questo si presenta e quindi in questo caso, ci si affida alle terapie e a non meglio precisate risorse della scienza e della ricerca, ma si trascura, in maniera grossolana, l’aspetto della prevenzione.
Infatti, mentre continuano a diminuire i casi di Aids (malattia conclamata), grazie ai sempre più brillanti successi nel campo della terapia, le nuove infezioni da Hiv (semplice contatto con il virus responsabile) sembrano registrare una ripresa in varie zone d’Italia. I casi di Aids segnalati in Italia dall'inizio dell'epidemia fino ad oggi sono oltre 60.000, di questi circa 40.000 sono deceduti.
Nel periodo 1985-2005 sono state riportate, - informa una nota della CAMA-LILA di Bari - nelle 10 Regioni dove è attivo un Sistema di Sorveglianza (la Puglia non lo ha ancora.....), 37.220 nuove diagnosi di infezione da HIV (26.533 maschi e 10.970 femmine), mentre le persone sieropositive viventi in Italia sono circa 100.000-130.000. Contemporaneamente si osserva un aumento dell’età mediana al momento della diagnosi di infezione (aumentata da 25,7 anni nel 1985 a 36,4 anni nel 2005), nonché un cambiamento analogo delle categorie di trasmissione: la quota di tossicodipendenti è diminuita dal 74,5% nel 1985 al 9,5% nel 2005, mentre i casi attribuibili a trasmissione sessuale (eterosessuale e omosessuale) nello stesso periodo sono aumentati dal 7,9% al 69,0%.
La Puglia non si discosta dai dati Nazionali: nei primi sei mesi del 2006, sono stati diagnosticati 41 nuovi casi di AIDS.
Tutto ciò va a conforto di quanto la LILA denuncia da anni e cioè che la PREVENZIONE è stata totalmente dimenticata dagli Enti preposti.
A fronte dei 4,3 milioni di nuovi casi di Aids diagnosticati ogni anno nel mondo, non si può rimanere nell’illusione di nuovi farmaci “miracolosi” o nell’arrivo di un vaccino la cui realizzazione è ancora molto lontana. Come indica l’Unaids è il momento di “mantenere le promesse”, diventando protagonisti del cambiamento culturale di approccio al problema, mettendo in primo piano la “responsabilità”: responsabilità dei politici, delle multinazionali, dei leader religiosi e di chiunque possa agire contro la pandemia e l’indifferenza che la circonda.
Secondo gli ultimi dati Unaids, sono 33 milioni le persone che convivono con il virus, 2,1 i milioni di morti ogni anno, 5.700 i decessi e 6.800 le nuove infezioni al giorno sul nostro pianeta. Dal 1984, anno della scoperta dell'Hiv, i morti sono oltre 25 milioni, quasi il doppio rispetto a quelli della prima guerra mondiale. L'India e il Sud Est asiatico sono i Paesi che,negli ultimi anni, hanno registrato il maggior incremento di casi. Negli Stati Uniti, dove i casi si concentrano nelle grandi metropoli - anche se si osserva una diffusione in zone rurali di altre città - il virus è la seconda causa di morte, dopo gli incidenti stradali, tra i giovani tra i 25 e i 44 anni. Nell'Africa sub sahariana, secondo la Fao, 11,4 milioni di bambini hanno perso i genitori a causa dell'Aids.

venerdì 13 marzo 2009

Sono una persona normale

Vorrei dire a quei ragazzi che ieri hanno picchiato un omosessuale, nonché disabile, che io sono una persona perfettamente normale, sono sposato, mi piacciono le donne, mi dà fastidio il solo pensiero di baciare un uomo. Lo dico per tranquillizzarli in merito alle mie abitudini, non vorrei che qualcuno si sentisse in dovere di redimere anche me. Io non credo che in Italia ci siano i razzisti. Che colpa ne hanno quei bravi ragazzi se esistono uomini che ancora oggi, nel 21° secolo, preferiscono guardare altri uomini, e sono sicuro che non solo non guardano le donne, ma non sarebbero nemmeno in grado di stuprarle. Che poi, è normale discutere di omosessuali uomini, che senso ha parlare di omosessuali donne, per loro è più facile essere attratte da un'altra donna. Ripeto, io sono normale, non ho neanche un deficit fisico che mi renda diverso da loro, anche da quel punto di vista rientro nei parametri della gente comune. Che colpa ne hanno loro se esistono persone che rappresentano un fastidio per la società, che bisogna pure dargli una pensione.
E poi un'altra cosa, visto che ormai cominciano a picchiare senza ragione rumeni, etiopi ed extracomunitari in genere, vorrei rassicurarvi che io sono di pelle bianca, sono italiano, sono nato in questo meraviglioso Paese e solo in un paio di occasioni mi sono permesso di viaggiare all'estero, ma sono stati viaggi brevi, sono rientrato subito. E' anche giusto imporre ai medici di segnalare i clandestini che si rivolgono per le cure, è giusto spaventarli, farli partorire in casa, far diffondere malattie infettive nella popolazione, perché solo facendo così prima o poi se ne andranno.
Inoltre vorrei dire a quei poliziotti armati di manganelli, caschi e scudi che, a Pisa, seguendo i dettami dell'ex presidente della repubblica Francesco Cossiga, hanno caricato gli studenti disarmati davanti all'università, che io giammai farò una manifestazione per protestare contro qualsivoglia decisione di questo meraviglioso governo, io sono un pavido e vorrei rassicurare tutti che sono una persona assolutamente disciplinata. Quindi non mandate ronde padane nella mia direzione, mi fanno tremendamente paura.
Su questo blog non dirò nulla che contravvenga alle proposte di legge avanzate da Levi, Cassinelli, D'Alia, Carlucci per regolamentare la rete, non ci sono apologie, nè pedopornografie, nè dichiarazioni contro le leggi vigenti o solo appena da approvare, ho manifestamente dichiarato il mio nome. Nesuna critica, non vi preoccupate, ci tengo io al mio blog e non lo perderò per una banale alzata di testa, preferisco strisciare come già fanno tanti altri presunti giornalisti del servizio pubblico e non solo.
A chi vuole imporre la propria etica, rispetto a quella bizzarra e sconclusionata degli altri, vorrei dire che è giusto che sia così. L'etica non nasce dall'elaborazione di un pensiero, non può essere diversa per ciascuno, l'etica si impone, se necessario si esporta, come la democrazia. Quindi non vi preoccupate, non dirò più niente sull'articolo 5, poi diventato 3 e 4, della nuova legge sul testamento biologico che sta per essere approvata in commissione sanità e che nei prossimi giorni accederà al parlamento per l'approvazione definitiva.
Insomma vorrei dire a tutti voi che ci credete, che sono contento di far parte di questo Paese e che è giusto che sia regolamentato in questo modo. Continuate così, senza passi indietro, il mondo ci guarda e un giorno potremmo diventare un modello per qualcuno, come i cinesi, i birmani, i somali perché, senza accorgecene, ci saremo spinti ben oltre la loro più spavalda idea di dittatura.

giovedì 12 marzo 2009

Come il fine vita è regolamentato nel mondo

Come promesso qualche giorno fa, vi propongo una carrellata di Paesi in cui già esiste una normativa sul fine vita, credo che sia sempre importante confrontarsi con gli altri, prima di decidere per sé. Buona lettura!
STATI UNITI D'AMERICA - Sono gli States a regolamentare per primi, con il 'Patient self determination Act', risalente al '91: nutrizione e idratazione sono considerati trattamenti sanitari, non mezzi per il mantenimento della vita; il paziente cosciente e capace può rifiutare i trattamenti anche se di sostegno vitale; per quanto riguarda il paziente non più cosciente, va rispettato il suo rifiuto di terapie se espresso e documentato in condizioni di capacità; se il paziente non più cosciente non ha espresso, in condizioni di capacità, una propria volontà sulle cure, la decisione sulle scelte terapeutiche sarà presa da un fiduciario (substituted judgement), solitamente un familiare.
In EUROPA non esiste ancora una disciplina sul Testamento biologico recepibile dagli Stati membri, alcuni dei quali, comunque, hanno adottato autonomamente normative in materia.
BELGIO - E' dal 2002 che nel piccolo Stato europeo è prevista l'eutanasia, su richiesta esplicita del paziente. Ai cittadini viene riconosciuta anche la possibilità di predisporre un testamento biologico con dichiarazioni anticipate di trattamento, scegliendo a quali cure sottoporsi e quali rifiutare.
DANIMARCA - Con una legge sul 'living will' è stata istituita un'apposita 'Banca dati elettronica', che custodisce le direttive anticipate presentate dai cittadini. In caso di malattia incurabile o di grave incidente, i danesi che hanno depositato il testamento medico - documento che ogni camice bianco è tenuto a rispettare - possono chiedere l'interruzione delle cure e dei trattamenti, e di non essere tenuti in vita artificialmente. Nel caso di sopravvenuta incapacità, il diritto del malato può essere esercitato dai familiari.
FRANCIA - La materia del fine vita è regolamentata con una legge del 2005, che riconosce il principio di rifiuto dell'accanimento terapeutico, e prevede che possano essere sospesi o non iniziati gli atti di prevenzione, indagine o cura che appaiano inutili, sproporzionati o non aventi altro effetto che il mantenimento in vita artificiale del paziente. E' riconosciuta la figura del fiduciario, da consultare nel caso il paziente sia incapace di esprimere le proprie volontà. Se non c'è direttiva, comunque, la scelta spetta ai medici.
GERMANIA - Manca una norma ad hoc, ma il testamento biologico trova attuazione nella pratica e conferma nella giurisprudenza. La Corte Suprema federale, infatti, emise nel marzo 2003 una sentenza con la quale dichiarava la legittimità e il carattere vincolante della 'Patientenverfuegung', termine tedesco che sta per volontà del paziente, riconducendola 'al diritto di autodeterminazione dell'individuo'. Se non c'è volontà scritta, decide il giudice tutelare.
INGHILTERRA - Realtà analoga a quella tedesca nel Regno Unito, dove il 'living will' è riconosciuto fin dal 1993, da una consolidata giurisprudenza che ha anche fissato alcune condizioni per la validità del testamento biologico. L'orientamento britannico su questo delicato tema si è delineato soprattutto attorno al caso Blond, relativo a un paziente in stato vegetativo che veniva alimentato e idratato artificialmente, proprio come Eluana Englaro. I giudici decisero che i medici non avevano l'obbligo di somministrare trattamenti divenuti inutili a seguito della valutazione scientifica della condizione di vita del paziente e che, quindi, non erano rispondenti al suo 'migliore interesse'. Per cui se il paziente non era in grado di accettare o rifiutare i trattamenti e non aveva rilasciato in precedenza una dichiarazione di volontà in materia, una volta informati i familiari, si poteva legittimamente procedere all'interruzione dei trattamenti.
OLANDA - E' notoriamente il primo Paese al mondo che, nel 2001, ha modificato il Codice penale per rendere legali, in alcune circostanze rigorosamente normate, sia l'eutanasia sia il suicidio assistito dal medico. Questa normativa contiene anche la disciplina relativa al testamento biologico. Le dichiarazioni di volontà possono essere sottoscritte anche da minori, purché i genitori siano d'accordo se il minore ha fra i 12 e i 16 anni, mentre se ha fra i 16 e i 18 anni è sufficiente che ne siano stati informati.
SPAGNA - Le norme sulle dichiarazioni anticipate di volontà in Spagna sono contenute all'interno di una più ampia legge sui diritti dei pazienti entrata in vigore nel 2003. E' dunque riconosciuta al cittadino maggiorenne la facoltà di manifestare anticipatamente e per iscritto la propria volontà in merito a cure e terapie cui essere sottoposto, nel caso dovesse perdere la capacità di esprimerle personalmente. Egli può inoltre nominare un suo rappresentante, dunque anche qui entra in gioco la figura del fiduciario, che può fungere da interlocutore con i medici per realizzare le sue volontà ed evitare che ci sia accanimento terapeutico.

mercoledì 11 marzo 2009

La donazione degli organi indicatore di qualità in sanità

Trapianti stabili in Italia, una situazione di stallo che, di fatto, consentirebbe margini di miglioramento ma sembra collegata a doppio filo al rapporto dei cittadini con il sistema sanitario: là dove è buono, le cose vanno meglio
"La sfiducia, alimentata da vicende personali o casi di malasanità, di fatto è nemica della donazione d'organo e non fa bene ai trapianti". Parola di Franco Filipponi, presidente della Sisqt, la nuova Società italiana per la sicurezza e la qualità nei trapianti. "Secondo numerosi studi internazionali - precisa l'esperto - il 75% delle persone, in generale, direbbe sì al trapianto. Dunque occorre tener presente che lo zoccolo duro dei contrari a ogni costo rappresenta 'solo' il 25%". Il problema, però, è che anche chi sarebbe ben disposto (circa tre persone su quattro) si trova poi, nei fatti, a dire no. "Magari perché ha vissuto un'esperienza negativa in ospedale, non si è sentito seguito nella vicenda che ha coinvolto il proprio famigliare, o in generale non ha fiducia nella sanità pubblica". Così ci si ritrova con un panorama a macchia di leopardo, e numeri che, nel 2008, oscillano dai 6,5 donatori per milione di abitanti nella Provincia Autonoma di Bolzano ai 40.6 per milione in Toscana. La Puglia ha espresso l'11,7.
La formazione del personale e la modalità con cui gli operatori interagiscono con pazienti e familiari sono fondamentali, hanno rilevato gli esperti. Ma anche la storia della sanità di un particolare territorio, con gli incidenti e gli eventi particolari finiti sui giornali. "La malasanità non fa bene, neanche ai trapianti - dice Filippone - Dunque, pur tenendo conto che in questo campo il rischio zero non esiste, è cruciale fare tutto il possibile perché i pericoli si riducano al minimo, anche ascoltando le segnalazioni e i bisogni dei cittadini". L'efficienza del sistema sanitario e la sicurezza dell'utilità sociale di organi, tessuti e cellule donati sono fondamentali - conclude – per incrementare il numero delle donazioni in Italia".

martedì 10 marzo 2009

Sempre più lontani

Avrete sentito della svolta di Obama in tema di ricerche sulle cellule staminali. Ma, se permettete, la notizia non è proprio questa. Infatti la vera notizia è che il Presidente degli USA ha delegato il National Institutes of Health (Nih, il cuore della ricerca scientifica pubblica americana) di dettare nuove regole in materia. In sostanza non sarà più il Presidente a decidere, ma le decisioni le prenderanno direttamente gli esperti del settore secondo regole codificate uguali per tutti. "L'Nih, secondo le anticipazioni, riceverà il mandato di mettere a punto strumenti per salvaguardare la scienza dall' influenza della politica."
Forse quello che è accaduto in America, detto così, non susciterà scalpore, ma voi pensate a quello che sta accadendo in Italia, dove le deleghe vengono date non agli esperti, ma ad altre istituzioni e dove chiunque, tranne gli esperti, possono prendere decisioni su qualunque cosa, a salvaguardia della eterna lottizzazione. Così non siamo riusciti ad avere una legge sulle unioni di fatto, rimettiamo continuamente in discussione le leggi su aborto e divorzio, bocciamo senza pietà i referemdum sulle cellule staminali, non risuciamo a fare una buona legge sul testamento biologico e tutto perchè ci sono voci del coro che pretendono, riuscendoci, col ricatto di un pugno di voti, di essere l'unica voce possibile, rifiutando con ogni mezzo un confronto che ci faccia finalmente essere un Paese laico. Senza contare che, in Italia, la politica mette il naso dappertutto, perfino nella TV di stato, con un organo di vigilanza lottizzato dai partiti, i quali invece di essere controllati da essa, la controllano. Perdonatemi, ma oggi mi sento ancora più lontano dall'America.

lunedì 9 marzo 2009

Io e la mia poesia

Ieri sera ero presente ad una premiazione per un concorso di poesia, organizzato dall'Associazione Culturale Arcobaleno di San Vito dei Normanni in provincia di Brindisi. La mia presenza era legata alla mia personale premiazione, in quanto ho partecipato al concorso e mi sono classificato 5°, con la seguente poesia:

Brivido d’amore

Vorrei guardarti in faccia senza remore
e a brutto muso dirti che ti amo,
perché non ho mai visto occhi più limpidi
tra gli sguardi comuni della gente.

Vorrei guardarti in faccia e poi sorridere
senza la fitta diplomazia delle schermaglie
che portano allo stesso risultato
e sottraggono il tempo alla passione.

Vorrei guardarti adesso, con franchezza,
rubarti la più piccola carezza
e come me, tu, pressappoco uguale,
mi ruberesti il bene e verso il male
spingeresti il respiro dei miei sensi,
verso la sazietà dei sentimenti.

Ma è stato un brivido … non ti ho guardato,
e forse mai ti guarderò senza pudore.
Guardami senza remore e paure,
serenamente, amica mia, guardami pure.

Ma la cosa bella era la grande risposta della gente per questo genere di manifestazioni. E' una cosa che fa ben sperare. Nonostante la crisi, nonostante certi messaggi televisivi, la gente ha voglia di cultura. Dove c'è un'offerta adeguata la gente risponde. Gli amministratori locali hanno una grande responsabilità, nessuno può dire che 'tanto non gliene importa nulla a nessuno'. Facciamo le cose e poi discutiamo gli esiti
Comunque sono molto contento di essere arrivato 5°.

sabato 7 marzo 2009

Per non dimenticare: i morti sul lavoro nella settimana dal 02/03/09 al 08/03/09

Inizia oggi una rubrica settimanale: un bollettino in cui verranno elencati i morti sul lavoro della settimana precedente (fonte http://mortisullavoro.wordpress.com/). E' un modo per rendere omaggio agli eroi del nostro tempo, figli anche della Legge 30 (erroneamente intitolata a Marco Biagi), ma figli di un sistema che non verrà risanato, basti vedere la reazione scomposta del governo alla proposta di un incentivo ai disoccupati. Chiunque può fare le sue osservazioni, le sue statistiche e magari, per chi ci va e per chi ci crede, una preghiera per i deceduti e le loro famiglie durante la Messa.

Anonimo, 34 anni, operaio, Mesero
6 03 2009
Un operaio di 34 anni ha perso la vita in un cantiere di via Ticino a Mesero, schiacciato sotto il peso del carico di oltre 300 kg, trasportato da una gru.
Categorie : edilizia, lombardia
Erminio Iorizzo, 67 anni, agricoltore, Aprilia
5 03 2009
A Campoverde, frazione di Aprilia, Erminio Iorizzo, agricoltore di 67 anni è rimasto schiacciato dal suo trattore mentre lavorava in un campo.
Categorie : agricoltura, lazio
Alfonso Bellofato, 31 anni, imprenditore edile, Roma
5 03 2009
Un operaio di 31 anni, Alfonso Bellofato, è morto in un cantiere edile a Prima Porta, alla periferia Nord della capitale. L’uomo, titolare assieme al fratello di una ditta di costruzioni che lavorava in subappalto alla costruzione di alcune villette in via Tavernerio, nei pressi di Valle Muricana, stava manovrando un escavatore quando è crolalto un muretto di contenimento e il terreno è franato travolgendolo.
Categorie : edilizia, lazio
William Cometa, 27 anni, imprenditore edile, Crispiano
5 03 2009
William Cometa, giovane di 27 anni titolare di una ditta edile, è morto in un incidente sul lavoro a Crispiano (Taranto)., schiacciato tra un escavatore e un pilastro: mentre era alla guida di una ruspa, si è sporto dal finestrino dalla cabina e la sua testa è rimasta schiacciata contro un pilastro in costruzione.
Categorie : edilizia, puglia
Riccardo Baldi, 30 anni, autotrasportatore, Gabicce Mare
4 03 2009
Riccardo Baldi, 30 anni, residente a Gabicce mare è morto mentre lavava la sua betoniera, cadendo dal punto più alto del suo mezzo.
Categorie : emilia romagna, trasporti
Francesco Passalacqua, 52 anni, operaio, Mazara del Vallo
4 03 2009
Un operaio di 52 anni, Francesco Passalacqua, è morto mentre lavorava lungo l’autostrada A29 Palermo-Mazara del Vallo, travolto da un autoveicolo quando si trovava nella corsia di sorpasso nei pressi dello svincolo per Gallitello. Nel medesimo incidente sono rimasti feriti anche altri due operai che prestavano servizio sull’autostrada, oltre al conducente dell’auto.
Categorie : lavori stradali, sicilia
Marino Rosellini, 82 anni, agricoltore, Empoli
3 03 2009
Marino Rosellini,82 anni, si trovava a bordo di un trattore quando il mezzo si è ribaltato durante una manovra di retromarcia. L’incidente è avvenuto su un viottolo in terra battuta in località Pagnana, nel comune di Empoli.
Categorie : agricoltura, toscana
Antonio Roberto, 50 anni, operaio, Foggia
2 03 2009
E’ morto nel reparto di rianimazione degli Ospedali Riuniti di Foggia Antonio Roberto, l’operaio 50enne caduto da un’impalcatura di un cantiere in Via Pessina.
Categorie : edilizia, puglia
Enrico Scaglioso, 58 anni, operaio, Caivano
2 03 2009
Un operaio di 58 anni, Enrico Scaglioso, di Torino, è morto in un incidente sul lavoro verificatosi in una galleria di un cantiere della Tav nel territorio di Caivano. L’uomo era in trasferta da Milano per conto della Sirti, la società che si occupa dell’installazione e della manutenzione di linee elettriche e comunicazioni. Scaglioso è caduto da un’impalcatura posta ad un’altezza di sei metri ed è morto sul colpo.
Categorie : campania, energia

Cannabis in declino negli adolescenti

La prevalenza dell'uso di marijuana nei quindicenni è diminuita fra il 2002 ed il 2006 in molte nazioni, in parallelo con un declino delle serate trascorse fuori con gli amici fra gli adolescenti. Sono comunque necessari ulteriori studi per determinare la natura di ciò che gli adolescenti fanno nelle serate con gli amici e se vi sia un terzo fattore in grado di spiegare questa correlazione. Ovviamente, ciò non significa che tutti gli adolescenti che escono la sera assumano cannabis: una varietà di altri fattori impatta l'uso di queste sostanze, come la cultura giovanile e le abitudini dei genitori in ciascun paese, le leggi nazionali sulla cannabis, la presenza locale della polizia sul territorio e l'adeguatezza sociale dell'uso di cannabis. La socializzazione fra adolescenti non deve dunque essere messa all'indice: essa presenta molti benefici, e pertanto è necessario accertare come favorirla senza aumentare l'esposizione alle opportunità per l'uso di cannabis.
In questo giocano un ruolo decisivo, non solo le associazioni, intese come contenitori culturali e anche luoghi di svago, ma anche e soprattutto i genitori. Nel senso che un ambiente famigliare che riesca ad esprimere un buon tasso educativo resta comunque la migliore risposta preventiva a possibili sbandate.

venerdì 6 marzo 2009

Vieni avanti, Gasparri!

Ogni giorno ne viene fuori uno. Oggi è stato il turno di Maurizio Gasparri, il quale, pur non avendo un titolo specifico a parlare di tematiche di fine vita e testamento biologico, è quello che ne parla più di tutti. E a sproposito. Non sarebbe forse il caso di far parlare un medico esperto del settore, come ad esempio Ignazio Marino, che da anni si occupa della cosa e che ha anche presentato un disegno di legge in Parlamento, inascoltato?
No, in Italia si preferisce ascoltare un signor nessuno qualsiasi, che sulla cosa al massimo può essere in grado di dar fiato ai denti, ma non certamente di illuminare la nostra ignoranza. Così l’illustre giureconsulto, ieri ha pontificato: "Il nostro partito vuole l'intesa, ma diciamo no a norme-manifesto che creino ambiguità sul principio dell'eutanasia. Ribadiamo che idratazione e nutrizione non sono terapie ma un diritto da garantire a tutti". Ora io mi chiedo, perché si consente a tutti di prendere la parola, anche su temi così delicati? Siamo in democrazia, certo, ma ad un certo punto bisognerebbe introdurre un certo filtro, altrimenti non ci capisce più niente nessuno. Vediamo perché. Se le cose andassero come sembra vogliono che vadano, avremmo risolto il problema degli anoressici o di chi fa lo sciopero della fame, che attualmente non possono essere alimentati per forza, perché c’è il Codice di Deontologia Medica che all’articolo 53 recita: “Se la persona è consapevole delle possibili conseguenze della propria decisione, il medico non deve assumere iniziative costrittive né collaborare a manovre coattive di nutrizione artificiale nei confronti della medesima, pur continuando ad assisterla”. Capito, illustre giureconsulto? Ricordo che il Codice di Deontologia Medica è intra legem, cioè concepito all’interno dei dettami della legge vigenti e della Costituzione della Repubblica Italiana. O vogliamo calpestare completamente la dignità della professione medica (peraltro già umiliata dalla norma sugli immigrati clandestini da segnalare), oltre che la dignità delle persone, in quanto pazienti? Bisogna affermare senza paure il diritto all’autodeterminazione di ciascuno, ciò che non è un male per la società è da considerare etico e quindi passibile di scelta, non di obbligo, da parte dei cittadini. Non è detto che approvare un documento significa obbligare tutti a seguire una linea, all’interno di una possibilità relativamente ampia ognuno è e deve rimanere libero di scegliere secondo la propria coscienza, nessuno deve essere costretto a scegliere secondo l’etica di qualcun altro.
In uno dei prossimi post elencherò ciò che accade in proposito in altri paesi civilizzati.

giovedì 5 marzo 2009

Vieni avanti, Cicchitto

Ogni giorno, i politici nostrani si affacciano allo schermo della nostra tv e, a turno, fanno il loro show. Ieri sera, durante il TG, ho ascoltato l’ex piduista Fabrizio Cicchitto (tessera della P2 n. 2232, per non dimenticare) affermare che quando l’opposizione vuole fare una proposta deve prima pensare alla possibilità di copertura finanziaria. Giusto. Nulla da dire, per carità.
È un peccato che i soldi per pagare i debiti della comunque defunta Alitalia si sono invece trovati.
È un peccato che i soldi per votare il referendum sulla legge elettorale una settimana dopo l’election day del prossimo giugno si sono trovati; certo il rischio sarebbe stato quello che magari così si sarebbe raggiunto il quorum e quindi si sarebbe finalmente potuta affossare la famosa porcata.
È un peccato che non si possa neanche attingere da un piccolo sforzo per la lotta all’evasione fiscale.
E un peccato che i soldi per fare tante altre porcherie (come ad esempio il famigerato bluff della tanto sbandierata social card) si trovano sempre.
È un peccato, perchè questa volta si trattava di dare un sostegno economico ai disoccupati. Mentre qualche settimana fa il senato della Repubblica (con la minuscola) ha approvato il federalismo, di cui il suo eroico sostenitore (Giulio Tremonti) ha candidamente dichiarato, davanti alle telecamere, che non si possono fare ancora delle previsioni sui costi. Ma come, siamo in piena crisi economica, non ci sono i soldi per fare nulla e voi non vi accertate nemmeno delle conseguenze di un vostro provvedimento, IN PALESE VIOLAZIONE DELL’ARTICOLO 81 DELLA COSTITUZIONE (sentito, Cicchitto)? Naturalmente tutto ciò con il beneplacito del senato (questo la maiuscola non se la merita proprio), altro che proposta dell’opposizione, questa volta maggioranza e opposizione si sono presi teneramente a braccetto.
Però una bella notizia c’è. Il presunto mafioso Schifani (non ha mai smentito o quantomeno chiarito i suoi legami con il boss mafioso Mandalà, per non dimenticare), presidente del senato, ha sospeso la riduzione del costo di un caffè alla buvette di Palazzo Madama, ha detto che la differenza (trenta centesimi) andrà in beneficenza. E voi che pensate sempre male!

mercoledì 4 marzo 2009

Scheda del libro

Romanzo - L'alternativa all'amore non è l'odio, ma la solitudine. Nella vita di ognuno di noi solo pochi periodi restano fissati nella memoria. Sono i giorni della svolta, dei cambiamenti verso una nuova condizione, hanno la fugace durata dell'accenno di volo di un cigno sulla acque tranquille di un lago. Passati quei momenti la vita prosegue in maniera silente e monotona, ma in una direzione diversa, perchè nulla può essere più come prima. Questo è accaduto anche ad Andrea, rappresentante di prodotti sanitari che, ad un certo punto della sua vita, vive una delicata relazione extraconiugale con la cugina Lisetta, infermiera. La vicenda è ambientata nel Salento e, in piccola parte, nella città di Siena, nel periodo che va dall'autunno del 1997 alla primavera del 1998. Sullo sfondo il caso Di Bella, il fisiologo modenese, scomparso nel 2003, che propose una nuova cura contro i tumori. (autore: Paolo Giannuzzi; Editore: Edizioni del Grifo di Lecce; prezzo di copertina: 16 euro)

Verranno a dirvi …

Verranno a dirvi che in Italia si intercetta troppo. I dati a disposizione ci dicono che nel nostro Paese, ogni anno, vengono intercettate all’incirca 15-20 mila persone, (meglio parlare di persone intercettate, non di intercettazioni, sennò la cifra si gonfia in maniera tendenziosa). Tutto ciò a fronte di circa 3 milioni di nuovi processi.
Verranno a dirvi che fuori dai nostri confini questo genere di controlli sono significativamente inferiori. La verità è che all’estero è più difficile stilare statistiche perché le intercettazioni non le dispongono solo i giudici, come avviene in Italia, ma anche le forze di polizia e i servizi segreti (in Inghilterra addirittura il servizio ambulanze e gli enti locali), con regole diverse da Paese a Paese e spesso senza dover rendere conto a nessuno. Quindi è verosimile che all’estero siano molte di più ma nessuno ne sa niente e nessuno se ne preoccupa.
Verranno a dirvi che all'estero si fanno solo per mafia e terrorismo ma, come detto, oltre i nostri confini la realtà è talmente variegata che è difficile schematizzare quello che succede realmente. A titolo indicativo, comunque, vale sapere che l'Fbi pochi mesi addietro ha intercettato e arrestato il governatore dell'Illinois, Rod Blagojevic, e centinaia di top manager di Wall Street, coinvolti nei mutui subprime.
Verranno a dirvi che all'estero i giornali non le pubblicano. Anche in questo caso è vero il contrario. Infatti, i giornali Usa hanno regolarmente pubblicato le telefonate di Blagojevic & C., compresi i non indagati Jesse Jackson jr. e Rahm Emanuel, braccio destro di Obama (proprio lui, il nuovo presidente), senza che nessuno se ne lamentasse. In Italia, invece, si grida subito allo scandalo, secondo la vecchia abitudine “chiagni e fotti”, cioè manifestare sempre una insoddisfazione per cercare di ottenere un vantaggio, o un privilegio, a scapito degli altri.
Verranno a dirvi che sono lesive della privacy. Potete rispondere che la privacy, in Italia, è già tutelata da un’apposita legge e da un garante e che quindi vi sono già delle regole che garantiscono la riservatezza dei cittadini. Ad ogni modo, se rinunciare ad un pezzetto della nostra riservatezza può restituirci un po’ di sicurezza e legalità in più, ben vengano le intercettazioni.
Verranno a dirvi che costano troppo. È vero, hanno un costo, come tutti i servizi che utilizziamo quotidianamente, le poste, le ferrovie, la sanità, ecc. Per dare un’idea, nel 2007 sono costate 224 milioni di euro. Non so dire se è poco o molto, ma vanno dette due cose. Intanto che si può risparmiare molto tramite l’acquisto delle apparecchiature, perché al momento lo Stato le prende in affitto da privati e quindi paga un canone a tempo, senza contare che lo Stato potrebbe anche imporre tariffe scontate o addirittura gratuite ai gestori di telefonia (un po’ come già accade per le indagini svolte gratuitamente dagli istituti di credito, pur essendo essi soggetti privati). La seconda cosa da dire è che questo servizio non rappresenta un costo senza un ritorno perché, grazie alle intercettazioni, lo Stato recupera svariati miliardi di euro da mafiosi, narcotrafficanti e truffatori vari (ad esempio, due mesi di ascolti a Milano sulle scalate bancarie hanno fatto recuperare 1 miliardo di euro, quattro volte la cifra spesa nel 2007).
Verranno a dirvi che bastano e avanzano gli altri mezzi d'indagine, che i giudici devono tornare ai metodi tradizionali. A parte che sarebbe come dire che i medici devono abbandonare la Tac e tornare allo stetoscopio (voglio dire, sono utili tutt’e due). Sarebbe interessante inoltre capire cosa ne sarebbe stato di tutti i più recenti scandali, emersi proprio grazie alle intercettazioni: Bancopoli, Calciopoli, Vallettopoli, casi Cuffaro, Saccà, Fitto, clinica-horror Santa Rita, Abu Omar e Sismi deviato, Tangentopoli a Firenze, Pescara, Napoli, Potenza. Naturalmente è sempre valido il principio per cui, in uno stato di diritto, tutti gli imputati sono e devono essere considerati innocenti fino alla sentenza definitiva.
Verranno a dirvi, infine, che una riforma sulle intercettazioni serve solo a levarsi dai piedi quegli scocciatori dei magistrati, a coprire gli scandali, a permetterci di vivere fuori e, a volte, a dispetto delle regole e della legge, e che finalmente i media potranno concentrarsi su notizie ben più serie e interessanti, come la misura di reggiseno dell’ultima ospite della Casa più famosa d’Italia. E questa volta, purtroppo, potrete dirgli che hanno ragione.

martedì 3 marzo 2009

Una notizia nascosta

Giorni fa i giornali e i telegiornali nazionali, a reti unificate, ci informavano del fatto che Beppino Englaro e altre 13 persone coinvolte nella morte di Eluana Englaro, erano state indagate e quindi interrogate dai carabinieri, con l'accusa di omicidio volontario. Quello che sembrava dovesse essere un atto dovuto, teso a certificare fino alla noia la bontà delle procedure eseguite secondo quanto stabilito dalla legge, è diventato l'ennesimo spot pubblicitario, per una vicenda che veramente non ne aveva bisogno. Soprattutto se si considera che Beppino Englaro ha lottato per anni per ottenere la sentenza che ha ottenuto, inoltre la morte di Eluana non è certamente avvenuta di nascosto ed è stata anche certificata, nelle cause, da un'autospia che ne ha chiarito gli ultimi dubbi. Un atto pienamente formale e formalmente inutile, dunque, fatto passare per notizia, non solo! Caricato da una esternazione del cardinale Barragan che ha qualificato come assassino il responsabile di quella morte. Tutto questo, come detto, messo in piena luce dalla stampa nazionale (che evidentemente non aveva nient'altro a cui pensare).
Ieri, da DoctorNews (2 marzo 2009 - Anno 7, Numero 37), vengo a sapere che:
"Caso Englaro, nuovo avviso per Sacconi
-Ho ricevuto un secondo avviso di garanzia due giorni fa in relazione all'atto di indirizzo emanato dal ministero del Welfare sul caso di Eluana Englaro - lo ha reso noto il ministro del Lavoro, Salute e Politiche sociali Maurizio Sacconi parlando a margine di un convegno sulle malattie rare in corso a Roma. -Oltre a quello che avevo ricevuto dalla Procura di Roma -ha specificato Sacconi- ho ricevuto un secondo avviso di garanzia da Trieste."
Allora, una presunta notizia diventa un caso nazionale, un ministro che probabilmente ha emesso una direttiva fasulla su un caso delicatissimo, non viene considerata notizia. Io credo che in una democrazia nessuno deve diventare riserva indiana, non deve esserlo la Chiesa, ma neanche coloro che intendono legittimamente viverne al di fuori.

lunedì 2 marzo 2009

Intervista a Gioacchino Genchi

"Io svolgo l'attività di consulente tecnico per conto dell'autorità giudiziaria da oltre vent'anni, lavoro nato quasi per caso quando con l'avvento del nuovo codice di procedura penale è stata inserita questa figura, come da articoli 359 e 360 che danno al Pubblico Ministero la possibilità di avvalersi di tecnici con qualunque professionalità allorquando devono compiere delle attività importanti. Mi spiace che Martelli se lo sia dimenticato, Cossiga me lo abbia ricordato, proprio il nuovo codice di procedura penale che ha promulgato il presidente Cossiga inserisce questa figura che è una figura moderna. Che è nelle giurisdizioni più civili ed avanzate, mentre prima il Pubblico Ministero era limitato, e doveva per accertamenti particolari avvalersi solo della Polizia giudiziaria, il nuovo codice ha previsto queste figure. Per cui per l'accertamento della verità, nel processo penale, accertamento della verità significa anche a favore dell'indagato o dell'imputato, il Pubblico Ministero non ha limiti nella scelta delle professionalità di cui si deve avvalere. Io ho fatto questa attività all'interno del Dipartimento della Pubblica sicurezza.Abbiamo svolto importanti attività con Arnaldo La Barbera, con Giovanni Falcone poi sulle stragi. Quando si è reso necessario realizzare un contributo esterno per il Pubblico Ministero, contenuto forse scevro da influenze del potere esecutivo, mi riferisco a indagini su colletti bianchi, magistrati, su eccellenti personalità della politica, il Pubblico Ministero ha preferito evitare che organi della politica e del potere esecutivo potessero incidere in quelle che erano le scelte della pubblica amministrazione presso la quale i vari soggetti operavano. Nel fare questo ho fatto una scelta deontologica, cioè di rinunciare alla carriera, allo stipendio, per dedicare tutto il mio lavoro al servizio della magistratura. Questa scelta, anziché essere apprezzata è stata utilizzata dai miei detrattori che fino a ieri mi hanno attaccato in parlamento, al contrario.Il ministro Brunetta non poteva non riferire che la concessione dell'aspettativa non retribuita che io avevo chiesto era perfettamente regolare, è stata vagliati da vari organi dello Stato, dal Ministero dell'Interno, dal Ministero della Funzione pubblica e dalla presidenza del Consiglio dei Ministri di Berlusconi, la stessa che mi ha attaccato in maniera così violenta e così assurda dicendo le fandonie che hanno fatto ridere gli italiani perché tutto questo can can che si muove nei miei confronti, questo pericolo nazionale, cioè una persona che da vent'anni lavora con i giudici e i Pubblici Ministeri nei processi di mafia, di stragi, di omicidi, di mafia e politica più importanti che si sono celebrati in Italia, rappresenta un pericolo.Forse per loro! Per tutti quelli che mi hanno attaccato perché poi la cosa simpatica (è chiaro che ora sto zitto, non posso parlare sono legato al segreto) ma mi scompiscio dalle risate perché tutti i signori giornalisti che mi hanno attaccato, da Farina a Luca Fazzo a Lionello Mancini del Sole 24 ore, al giornalista della Stampa Ruotolo, sono i soggetti protagonisti delle vicende di cui mi stavo occupando. Questo è l'assurdo!Gli stessi politici che mi stanno attaccando, sono gli stessi protagonisti di cui mi stavo occupando. Da Rutelli a Martelli, Martelli conosciuto ai tempi di Falcone. Parliamo di persone che comunque sono entrate nell'ottica della mia attività. Martelli nei computer di Falcone quando furono manomessi, Rutelli perché è amico di Saladino usciva dalle intercettazioni di Saladino, Mastella per le evidenze che tutti sappiamo e così via, poi dirò quelli che hanno parlato alla Camera al question time, quel giornalista che gli ha fatto il comunicato, cose da ridere! Tra l'altro questi non hanno nemmeno la decenza di far apparire un'altra persona.No, compaiono loro in prima persona! Sapendo che loro entravano a pieno titolo nell'indagine. Questo è assurdo. Io continuo a ridere perché il popolo italiano che vede questo grande intercettatore, che avrebbe intercettato tutti gli italiani, ma che cosa andavo ad intercettare agli italiani? Per farmi sentire dire che non riescono ad arrivare alla fine del mese? Per sentir dire che i figli hanno perso il posto di lavoro o che sono disoccupati? Che c'è una crisi economica? Ma perché mai dovrei andare ad intercettare gli italiani? Ma quali sono questi italiani che hanno paura di Gioacchino Genchi? Quelli che hanno paura di Gioacchino Genchi sono quelli che hanno la coscienza sporca, e quelli che hanno la coscienza sporca sono quelli che mi hanno attaccato. E con questo attacco hanno dimostrato di valere i sospetti che io avevo su di loro. Anzi, più di quelli di cui io stesso mi ero accorto, perché devo essere sincero, probabilmente io avevo sottovalutato il ruolo di Rutelli nell'inchiesta Why not.Rutelli ha dimostrato probabilmente di avere il carbone bagnato e per questo si è comportato come si è comportato. Quando ci sarà la resa della verità chiariremo quali erano i rapporti di Rutelli con Saladino, quali erano i rapporti del senatore Mastella, il ruolo di suo figlio, chi utilizzava i telefoni della Camera dei Deputati... chiariremo tutto! Dalla prima all'ultima cosa. Questa è un'ulteriore scusa perché loro dovevano abolire le intercettazioni, dovevano togliere ai magistrati la possibilità di svolgere delle intercettazioni considerati i risultati che c'erano stati, Vallettopoli, Saccà, la Rai eccetera, la procura di Roma immediatamente senza problemi però apre il procedimento nei confronti del dottor Genchi su cui non ha nessuna competenza a indagare, perché la procura di Roma c'entra come i cavoli a merenda. C'entra perché l'ex procuratore generale di Catanzaro ormai fortunatamente ex, ha utilizzato questi tabulati come la foglia di fico per coprire tutte le sue malefatte e poi le ha utilizzate come paracadute per non utilizzarle a Catanzaro, dove probabilmente il nuovo procuratore generale avrebbe immediatamente mandato a Salerno. Perché in quei tabulati c'è la prova della loro responsabilità penale. Non della mia. Quindi, non li manda a Salerno che era competente, non li manda al procuratore della Repubblica di Catanzaro che avrebbe potuto conoscere quei tabulati e quello che c'era, non li manda al procuratore della Repubblica di Palermo dove io ho svolto tutta la mia attività ma li manda a Roma che non c'entra niente. Quindi si va a paracadutare questi tabulati sbagliando l'atterraggio perché in una procura che non ci azzecca nulla. Perché tra l'altro in quei tabulati c'erano delle inquisizioni che riguardavano magistrati della procura della Repubblica di Roma! Su cui stavamo indagando. Ora la procura di Roma indaga su di me e sui magistrati della procura della Repubblica di Roma. Si è ripetuto lo scenario che accadde tra Salerno e Catanzaro e si è ripetuto lo scenario che era già accaduto tra Milano e Brescia all'epoca delle indagini su Di Pietro. Con la sola differenza che all'epoca si chiamava Gico l'organo che fece quelle attività, adesso si chiamano Ros, ma sostanzialmente non è cambiato nulla. In ultima analisi dico che io sono comunque fiducioso nella giustizia. Hanno cercato di mettermi tutti contro, hanno cercato di dire ad esempio, nel momento in cui c'era un rapporto di collaborazione con la procura di Milano anche fra De Magistris e la procura di Milano, un'amicizia personale fra De Magistris e Spataro, che siano stati acquisiti i tabulati di Spataro. Assurdo! Non è mai esistita un'ipotesi del genere. Nemmeno per idea! Come si fa a togliere a De Magistris l'appoggio della magistratura associata? Diciamo che ha preso i tabulati di Spataro. Come si fa a mettere il Csm contro De Magistris? Diciamo che ha preso i tabulati di Mancino. Adesso i Ros dicono che nei tabulati che io ho preso ci sono, non so quante utenze del Consiglio superiore della magistratura. Non abbiamo acquisito tabulati del Csm, sono i signori magistrati di cui abbiamo acquisito alcuni tabulati, quelli sì, tra cui alcuni della procura nazionale antimafia ben precisi, due, solo due, che hanno contatti col Csm. Ha inquisito il Quirinale! Ma quando mai? Se però qualcuno del Quirinale ha chiamato o è stato chiamato dai soggetti di cui ci siamo occupati validamente, bisogna vedere chi dal Quirinale chi ha avuto contatti con queste persone, ma io non ho acquisito i tabulati del Quirinale. A parte che se fosse stato fatto sarebbe stata attività assolutamente legittima perché, sia chiaro, le indagini in Italia non si possono fare soltanto nei confronti dei tossici e magari che siano pure extracomunitari, oppure quelli che sbarcano a Lampedusa nei confronti dei quali è possibile fare di tutto, compresa la creazione dei lager. La legge è uguale per tutti. Tutti siamo sottoposti alla legge! Perché sia chiaro. Questo lo devono capire. Nel momento in cui a questi signori li si osa sfiorare solo da lontano, con la punta di una piuma, questi signori si ribellano e distruggono le persone che hanno solo il coraggio di fare il proprio lavoro. Gli italiani questo l'hanno capito. E hanno capito che questo dottor Genchi di cui hanno detto tutte le cose peggiori di questo mondo... e io adesso pubblicherò tutti i miei lavori, dal primo sino all'ultimo pubblicherò tutte le sentenze della Corte di Cassazione, delle Corti d'Appello, delle Corti di Assise, dei tribunali che hanno inflitto centinaia e centinaia di anni di carcere col mio lavoro. Ma le sentenze di cui io sono più orgoglioso non sono le sentenze di condanna, ma sono le sentenze di assoluzione! Sono quelle persone ingiustamente accusate anche per lavori fatti dal Ros che sono state assolte grazie al mio lavoro e che rischiavano l'ergastolo! E che erano in carcere. Persone che erano in carcere perché avevano pure sbagliato l'intestatario di una scheda telefonica. E adesso questi signori vengono ad accusare me di avere fatto lo stesso lavoro che loro... ma non esiste completamente! Tutte queste fandonie e la serie di stupidaggini che sono state perpetrate addirittura in un organismo che è il Copasir! Che si deve occupare dei servizi di vigilanza sulla sicurezza, non sui consulenti e sui magistrati che svolgono la loro attività sui servizi di sicurezza! Noi abbiamo trovato delle collusioni di appartenenti ai servizi di sicurezza, con delle imprese che lavorano per i servizi di sicurezza, che lavorano nel campo delle intercettazioni, che costruiscono caserme con appalti dati a trattativa privata per milioni di euro, noi stavamo lavorando su quello! Stavamo lavorando su quello e ci hanno bloccato perché avevano le mani in pasta tutti loro! Questa è la verità. Questa è la verità e adesso mi hanno pure dato l'opportunità di dirla perché essendo indagato io non sono più legato al segreto perché mi devo difendere! Mi devo difendere con una procura che non ci azzecca nulla con la competenza, la procura di Roma, mi difenderò alla procura di Roma. Però sicuramente la verità verrà a galla! E non ci vogliono né archivi né dati perché sono tre o quattro cose molto semplici. Le intercettazioni di Saladino utili saranno una decina, quando fu intercettato prima che De Magistris iniziasse le indagini, ma sono chiarissime! E l'attacco che viene fatto nei miei confronti parte esattamente dagli stessi soggetti che io avevo identificato la sera del diciannove luglio del 1992 dopo la strage di via D'Amelio, mentre vedevo ancora il cadavere di Paolo Borsellino che bruciava e la povera Emanuela Loi che cadeva a pezzi dalle mura di via D'Amelio numero diciannove dov'è scoppiata la bomba, le stesse persone, gli stessi soggetti, la stessa vicenda che io trovai allora la trovo adesso! Ancora nessuno ha detto che io sono folle. Anzi, sarò pericoloso, terribile ma che sono folle non l'ha detto nessuno. Bene allora quello che io dico non è la parola di un folle perché io dimostrerò tutte queste cose. E questa è l'occasione perché ci sia una resa dei conti in Italia. A cominciare dalle stragi di via D'Amelio alla strage di Capaci. Perché queste collusioni fra apparati dello Stato servizi segreti, gente del malaffare e gente della politica, è bene che gli italiani comincino a sapere cosa è stata."

Dopo la Costituzione, il Codice Deontologico

Codice di deontologia medica:
art. 10 (Segreto professionale) Il medico deve mantenere il segreto su tutto ciò che gli è confidato o di cui venga a conoscenza nell’esercizio della professione. …
art. 38 (autonomia del cittadino e direttive anticipate): … Il medico, se il paziente non è in grado di esprimere la propria volontà, deve tenere conto nelle proprie scelte di quanto precedentemente manifestato dallo stesso in modo certo e documentato.
art. 39 (Assistenza al malato a prognosi infausta) In caso di malattie a prognosi sicuramente infausta o pervenute alla fase terminale, il medico deve improntare la sua opera ad atti e comportamenti idonei a risparmiare inutili sofferenze psichicofisiche e fornendo al malato i trattamenti appropriati a tutela, per quanto possibile, della qualità di vita e della dignità della persona. In caso di compromissione dello stato di coscienza, il medico deve proseguire nella terapia di sostegno vitale finché ritenuta ragionevolmente utile evitando ogni forma di accanimento terapeutico.
art. 53 (Rifiuto consapevole di nutrirsi) Quando una persona rifiuta volontariamente di nutrirsi, il medico ha il dovere di informarla sulle gravi conseguenze che un digiuno protratto può comportare sulle sue condizioni di salute. Se la persona è consapevole delle possibili conseguenze della propria decisione, il medico non deve assumere iniziative costrittive né collaborare a manovre coattive di nutrizione artificiale nei confronti della medesima, pur continuando ad assisterla.
Sembra quasi che, oltre a voler delegittimare la Costituzione, questo esecutivo voglia delegittimare anche il Codice di Deontologia Medica. Infatti il provvedimento secondo il quale i medici dovrebbero segnalare i clandestini cozza in maniera palese con l'articolo 10, mentre tutta la polemica sul testamento biologico contraddice platealmente gli altri articoli segnalati, quasi che fino ad ora non siano esistiti gli scioperi della fame o gli anoressici che muoiono perchè rifiutano acqua e cibo, senza che nessuno possa imporgli di alimentarsi. Io non credo che possano esistere sensibilità di serie A (per esempio quelle dei cattolici) e sensibilità di serie B (quelle dei medici). Uno stato laico deve poter essere garante di tutti, lasciando libertà di scelta ai suoi cittadini. Per inciso l'affluenza di cittadini stranieri ai pronto soccorso è già diminuita del 15%, con conseguenze che per il momento non è dato sapere.