"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

domenica 31 gennaio 2010

Per non dimenticare; i morti sul lavoro dal 4 al 23 gennaio 2010

Continua il viaggio intrapreso da questo blog nel mondo delle mortalità sul lavoro. L'obiettivo è quello di rendere omaggio a quei piccoli eroi quotidiani, vittime di tante cause, ma anche, e a volte soprattutto, di una politica che disattende i propri doveri, per inseguire spesso obiettivi a breve scadenza e con mera finalità elettorale. Per loro chiedo un pensiero e, per chi ci crede, una preghiera durante la messa domenicale.
Anonimo, 35 anni, operaio, Novara23 01 2010
Un operaio di nazionalità ucraina di 35 anni è morto cadendo da una scala, sbattendo la testa e morendo sul colpo, mnetre lavorava presso una azienda alimentare di Novara per conto di una azienda di Senago incaricata di lavori di ristrutturazione nello stabilimento. Categorie : industria alimentare, piemonte
Paolo Bianchi, 68 anni, artigiano, San Piero in Bagno22 01 2010
Paolo Bianchi, 68 anni, è morto dopo essere caduto dal tetto di un’abitazione a cui stava sistemando le tegole. Categorie : edilizia, emilia romagna
Luca Vascon, 42 anni, operaio, Trieste20 01 2010
Luca Vascon, operaio di 42 anni, è morto precipitando da una gru, da un’altezza di circa 30 metri mentre lavorava ad un generatore per il recupero del calore, presso la centrale all’interno del comprensorio della Ferriera di Servola a Trieste. Categorie : energia, friuli venezia giulia
Giuseppe Carbone, 53 anni, ferroviere, Catania15 01 2010
Giuseppe Carbone, macchinista di 53 anni, è morto investito da un locomotore nella stazione ferroviaria di Catania durante una manovra di aggancio di alcune carrozze prima della partenza del treno 854 diretto a Milano. Categorie : sicilia, trasporti
Orazio Pirrotta, 72 anni, allevatore, Chiaramonte Gulfi15 01 2010
Orazio Pirrotta, allevatore di 72 anni, è morto nelle campagne di Chiaramonte Gulfi, nel Ragusano, annegato in un invaso invaso adibito alla raccolta di acque piovane. Categorie : allevamento, sicilia
Giorgio Caddeo, 43 anni, autotrasportatore, Sinnai13 01 2010
Giorgio Caddeo, camionista di 43 anni, è morto colpito alla testa dalla sponda posteriore del camion su cui trasportava ghiaia, a Sinnai, dove si era fermato perche’ un automobilista gli aveva segnalato una perdita del carico. L’uomo ha accostato per ripulire la strada dalla ghiaia caduta dal cassone e poi ha sollevato la sponda posteriore dell’autocarro: la pesante lastra di metallo si e’ sganciata e gli e’ finita addosso, uccidendolo sul colpo. Categorie : sardegna, trasporti
Antonio Somaci, 58 anni, operaio, Bari13 01 2010
Antonio Somaci, 58 anni, è morto per esssere rimasto impigliato e poi trascinato da un nastro trasportatore. mentre lavorava come manutentore in una azienda specializzata nella commercializzazione di calcestruzzi speciali a Bari. Categorie : cementificio, puglia
S. S., 78 anni, Trezzano sul Naviglio13 01 2010
S.S., di 78 anni, è morto travolto da un mezzo pesante presso l’azienda di lavorazione metalli in cui lavorava a Trezzano sul Naviglio. Categorie : lombardia, meccanica
Bruno Montixi, 41 anni, tecnico, Sale12 01 2010
Ruddy Cariolato, 46 anni e Bruno Montixi, 41 anni, sono morti mentre erano impegnati in operazioni di pulitura di un impianto di gpl nella periferia di Sale, in provincia di Alessandria per conto di un’azienda specializzata in bonifiche di cisterne, uccisi probabilmente da un’imprevista fuoriuscita di gas da una valvola. Categorie : idraulica, piemonte
Ruddy Cariolato, 46 anni, tecnico, Sale12 01 2010
Ruddy Cariolato, 46 anni e Bruno Montixi, 41 anni, sono morti mentre erano impegnati in operazioni di pulitura di un impianto di gpl nella periferia di Sale, in provincia di Alessandria per conto di un’azienda specializzata in bonifiche di cisterne, uccisi probabilmente da un’imprevista fuoriuscita di gas da una valvola. Categorie : idraulica, piemonte
Anonimo, 46 anni, operaio, Roma8 01 2010
Un operaio di 46 anni è morto folgorato in una cabina elettrica di via Giulio Galli, nei pressi di via Cassia a Roma, mentre effettuava dei lavori di manutenzione. Categorie : energia, lazio
Anonimo, 38 anni, agricoltore, Sepino7 01 2010
Un imprenditore agricolo di 38 anni, del quale non sono state fornite le generalita’, è morto travolto dalla pala di un mulino, mentre stava lavorando in un casolare di contrada Macchie a Sepino (Campobasso). Categorie : agricoltura, molise

giovedì 28 gennaio 2010

I nuovi e i vecchi ebrei

Il giorno successivo al giorno dedicato alla memoria vorrei spendere alcune considerazioni che, seppure seguono la corrente, in qualche modo se ne separano, cercando di seguire in parallelo un'altra strada.
Concordo con il ricordo, che deve essere sempre vivo, della shoah, cioè del massacro di tante persone, colpevoli unicamente di appartenere ad una razza. Ieri, ho chiesto a mio figlio quante razze esistono nel mondo. Sulle prime l'ho visto perplesso, come se volesse fare dei conti che non riusciva a fare, poi l'illuminazione: "Una sola, mi ha risposto, siamo tutti uguali!" Bene, partiamo da qui e ricordiamoci che siamo tutti uguali. Ricordiamo che non esistono solo gli ebrei sterminati nei campi di concentramento, ma che il giorno della memoria sia dedicato anche agli oppositori cui Siad Barre, in Somalia, schiacciava i testicoli, ai desaparecidos argentini che venivano gettati dagli aerei in volo senza paracadute, alle persone coinvolte nella guerra dei Balcani, cui veniva cavato un occhio e solo il giorno dopo il secondo occhio perché dovevano provare lo stesso dolore per due volte, al popolo Birmano, affamato e ricattato da un regime crudele e senza scrupoli e con il leader dell'opposizione in galera, al popolo cinese e allo sterminio perpetrato in piazza Tienanmen. Non dimentichiamo il popolo di Haiti tenuto allo stremo fino al giorno del terremoto. Non dimentichiamoci dei morti nel deserto libico, frutto di un patto scellerato fra il nostro governo ed uno spietato dittatore. Non dimentichiamo infine i clandestini italiani, dichiarati colpevoli a prescindere, prima da una legge e poi da un sistema che da una parte non vuole clandestini, dall'altra non fa niente per facilitare le procedure di regolarizzazione per chi sarebbe in regola ed ha voglia di lavorare.
Queste persone sono tutti ebrei, i nuovi ebrei che anche noi abbiamo contribuito a creare e che ogni giorno ignoriamo, facendo solo finta di ricordare, in maniera statica e non dinamica, quelli della seconda guerra mondiale.

mercoledì 27 gennaio 2010

Perplessità e certezze sui body-scanner

Il ministro della salute, Ferruccio Fazio, ha affermato, nei giorni scorsi, che esistono spazi per il via libera alla installazione dei body scanner in Italia. Un'apertura che arriva dopo le iniziali perplessità dello stesso ministro. "Anche se inizialmente ho detto che occorreva cautela, i dati della Commissione" chiamata a valutare la sicurezza di questi macchinari 'spoglia-passeggeri' "indicano che la strada intrapresa dall'Italia verosimilmente verrà portata avanti, con assoluta tranquillità per i cittadini - sottolinea Fazio - e magari con delle regole". L'importante "è andare avanti con la massima tranquillità. A brevissimo - assicura - avremo i risultati del lavoro della Commissione, ma - conclude - credo che la direzione sarà quella intrapresa".
Detto questo, conoscendo i miei polli, io mi chiedo perché il ministro abbia abbandonato le iniziali perplessità, chi lo ha convinto e con che cosa. Ricordo a quanti non lo sapessero che i body scanner non garantiscono la sicurezza, costano davvero troppo e, ciliegina sulla torta, essendo una tecnologia che utilizza i raggi X, sono potenzialmente dannosi per la salute, per quanto tutti si affannino a dire che non fanno nulla. Tutto questo mi fa pensare alle rassicurazioni che lo stesso Fazio, quando non era ancora ministro, dava sul vaccino H1N1, in occasione dell'arrivo della pandemia, nell'autunno scorso. Una strategia, quella del neo-ministro che si è rivelata fallimentare, viste le confezioni di vaccino rimaste inutilizzate. Da un articolo dell'Espresso, invece, scopriamo che esistono i 'Puffer', cabine hi-tech in grado di individuare in una manciata di secondi le più piccole tracce di esplosivo fino ad un miliardesimo di grammo. Questa è una soluzione che il noto settimanle chiama l'uovo di Colombo per la sicurezza negli aeroporti italiani e non solo. Inoltre è in corso il lavoro di una commisione che ci dirà in un futuro prossimo quali è consigliabile che siano i comportamenti dei governi in questo delicato settore. Si tratta solo di aspettare prima di comperare cose costosissime che poi saremo costretti a buttare perché carenti nei requisiti di tutela dei viaggiatori. Spero che questa volta, al contrario di quello che è accaduto con il vaccino contro l'H1N1, la ragione e gli interessi di tutti prevalgano sull'impeto e sugli interessi di pochi.

martedì 26 gennaio 2010

Stupefacente politica ...

Stupisce sentir parlare esponenti di un partito che ha scelto di chiamarsi 'Democratico', mentre disquisiscono davanti ai giornalisti che li pungolano, perché non stanno intervistando il capo supremo, sul tema delle primarie. Stupisce soprattutto perché non si tratta degli ultimi arrivati, ma di persone che si sono spese da tempo all'interno della sfera politca, hanno dato molto ed hanno ricevuto in cambio molto di più. Stupisce sentire Latorre, Bersani, D'Alema dire che le primarie sono uno strumento nelle mani dei cittadini, laddove le circostanze lo richiedano, laddove invece non è necessario le nomine vengono decise dall'alto. E' stupefacente sentirli disquisire dopo che hanno voluto ed approvato lo statuto del proprio partito, che ha dedicato un articolo intero all'argomento delle primarie e non è un articolo breve, anzi, è ben articolato e dettagliato sulle circostanze, i metodi e tutto il resto, come è gisuto che sia, in un partito che si definisce democratico. Questi signori, invece, mettono in dubbio la democrazia che avevano, in un primo momento, concesso. Come se si fossero resi conto che ne avevano concessa troppa ed ora cercassero disperatamente di fare un passo indietro. Stupisce che loro si sono opposti poco alle invettive della destra contro la Costituzione, lascia l'amaro in bocca il loro atteggiamento di rinuncia ad una opposizione valida, un atteggiamento che si comprenmde solo alla luce che, anche loro, nel loro piccolo, cercano di rinnegare regole statutarie che loro stessi hanno istituito. Stupisce, in tale perversa logica che abbiano chiesto al sindaco di Bari di proporsi come candidato alla presidenza della regione, sapendo che la cosa era incompatibile con la carica ricoperta. Stupisce sapere che era in cantiere una legge per consentirgli di poter procedere ugualmente alla esecuzione del famigerato progetto. A tale proposito stupiva, ma a questo punto ne abbiamo una risposta lampante, la scarsa opposizione nei confronti delle cosiddette leggi ad personam proposte ed approvate dalla destra di governo. Insomma, alla luce di quanto accaduto nel laboratorio della Puglia, ritengo che non ci si debba stupire più di nulla, neanche della volontà di appoggiare l'UDC, partito rappresentato, tra gli altri da un personaggio condannato in secondo grado a sette anni per reati di mafia. Di nulla, ormai, benvenuti in Italia.

lunedì 25 gennaio 2010

Vendolar


Ma adesso stiamo attenti.

La notizia è arrivata in nottata. Almeno quella dei dati certi. Circa 140.000 pugliesi hanno dato la preferenza a Vendola, il governatore uscente. Tutte queste persone hanno fatto la fila nel freddo pungente ed hanno confermato la fiducia ad un uomo fuori dai partiti, almeno quelli parlamentari, che avevano dato ben altra indicazione. Ma la gente non si è fatta convincere. Ha votato contro un sistema marcio dalle fondamenta. La gente non ha gradito il legame molto pericoloso fra l'UDC del non segretario Casini e l'imprenditore Caltagirone, in odore di privatizzazione dell'acquedotto pugliese. La gente ha gradito invece le politiche ambientali del governatore uscente che, non a caso, ha deciso di riformulare il nome del suo movimento da Sinistra e Libertà in Sinistra, Ecologia e Libertà. Perché ha ridotto drasticamente le emissioni di diossina a Taranto, una situazione che, negli anni, aveva causato molti tumori tra la popolazione. Ha detto basta alla lottizzazione selvaggia del territorio delle coste pugliesi. Ha detto chiaramente che il governo si dovrà servire dei carri armati se vorrà costruire le centrali nucleari in Puglia, e dovranno essere anche blindati di ultima generazione, altrimenti non entreranno nella nostra regione. Ma questo non è un no tanto per dire perché, nel frattempo, ha incrementato in maniera significativa la produzione di energia rinnovabile, come l'eolico e il fotovoltaico. Infine la ciliegina dell'acquedotto pugliese, il clamoroso autogol di Baffino, il re dell'inciucio e delle sconfitte colossali da parte di un elettorato che non lo sopporta più e che ieri gli ha chiesto a gran voce di dimettersi. Ora però non è finita, bisogna vigilare perché il Nostro, non contento, potrebbe puntare ad avvelenare la campagna elettorale, non per fini politici, perché non credo che l'UDC si alleerà con il PDL, ma anche solo per dire 've lo avevo detto'.

venerdì 22 gennaio 2010

Due parole sullo strano comportamento del nostro capo di Stato.

Proprio strano, il nostro Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Aveva cominciato bene, sembrava destinato ad un buon settennato, anche migliore di quello già buono del suo predecessore. Era riuscito, fin dalle prime uscite pubbliche, a dare una connotazione politica, quasi da repubblica presidenziale, alla sua presidenza, caratteristica che Ciampi non poteva avere. Poi il suo astro cominciò ad incrinarsi, con uscite del tutto banali, raccomandazioni, o moniti, come vengono chiamati, sibillini e, per certi aspetti, pleonastici. Da qui la definizione di Morfeo da parte di Beppe Grillo. E Morfeo, l'uomo che fa venire il sonno, ha proseguito con discorsi di Capodanno noiosi la sua discutibile azione. Poi, ad un certo punto, c'è stato il salto di qualità. Il PDL si scaglia contro il CSM, di cui lui è il presidente, e la provocazione cade nel vuoto. Mi riferisco a Gasparri, una perla del firmamento politico italiano, che apostrofò il CSM con la parola 'cloaca'. Silenzio. Ancora, ad un certo punto scoppia la cosiddetta guerra tra procure. Che i più informati sanno che guerra non è. Semplicemente si tratta della procura che ha potere su un'altra procura, che chiede a quest'ultima di fornire i fascicoli di un'inchiesta. Mi spiego meglio. Se il giudice di una procura è indagato, la competenza è del giudice di una procura precisa e c'è in Italia tutta una serie di cascate tra procure per cui una ha la competenza su un'altra. E così è successo tra Salerno e Catanzaro. Sapete che cosa ha fatto il nostro? Invece di redarguire la procura che non voleva fornire gli atti processuali, si è schierato con quanti gridavano alla guerra, aumentando la confusione istituzionale.
Non dimentichiamoci, poi delle firme indiscriminate a leggi palesemente incostituzionali. Celebre è rimasta la spiegazione data ad un cittadino che gli rendeva conto di quelle firme. Gli rispose che, se l'avesse rimandata indietro senza firmarla, gliel'avrebbero rimandata tale e quale e allora avrebbe dovuto firmarla per forza, in ragione di un disposto costituzionale. Roba da restare allibiti. L'unica volta che non ha firmato è stato nel caso Englaro, ma in quel caso inaugurò una pessima pratica, quella della moral suasion. Avvertì prima chi stava lavorando alla legge, che così non andava bene, contraddicendo ogni protocollo istituzionale che vuole che il Presidente 'taccia quando il parlamento lavora' (sono addirittura parole sue). Loro la presentarono e lui, puntualmente la fulminò.
Infine la ciliegina sulla torta della riabilitazione di Craxi. Non dimentichiamo che Napolitano era, insieme a Bondi, un esponente dell'ala migliorista del PCI, che cercava di migliorare il rapporto tra comunismo e capitalismo e, nell'immediato, con i craxiani, in un periodo in cui si sapeva che erano state avviate indagini della magistratura in merito a un giro immane di tangenti. Infine la chicca. Napolitano possedeva una rivista, Il Moderno, finanziata, tra gli altri, da Fininvest, Mediolanum e Publitalia che, data l'inconsistenza editoriale, aveva bisogno di robusti finanziamenti. Senza contare che Giorgio Napolitano era presidente di una commissione per il riordino televisivo che, guarda caso, non produsse nulla.
Beh, credo che ce ne sia abbastanza.

mercoledì 20 gennaio 2010

Ma cosa abbiamo fatto di male.

Ogni tanto mi chiedo cosa abbiamo fatto, noi italiani di male per meritarci di avere a capo delle istituzioni politici come l'attuale premier, il leader maximo dell'opposizione o il non segretario dell'UDC, ai quali ora, lentamente, si aggiunge un inaspettato presidente della Repubblica. Mi chiedo e vi chiedo cosa abbiamo fatto di male. Dell'attuale presidente del consiglio, chi frequenta questo blog, ha potuto leggere di tutto e di più, è una persona che non stimo né come uomo, né come politico, né tanto meno come imprenditore. A tale proposito ricordiamo che aveva fatto fallire le sue aziende, che già erano state alimentate da fondi di provenienza molto dubbia e che si è salvato solo col suo famigerato ingresso in campo. Ma andiamo avanti. A seguire c'è il non segretario dell'UDC, l'uomo della seconda repubblica, con i piedi ben piantati nella mentalità e nei metodi della prima. Non dimentichiamo che il nostro è allievo di Forlani che, con Andreotti e Craxi, formava il triumvirato, il famigerato CAF. Non ha dismesso nulla di quel periodo, continua a proporre soluzioni politici a problemi giudiziari che, per risolverli, basterebbe semplicemente applicare la legge. Continua a dire che lui non ci tiene al potere, perché era all'opposizione con il centro-sinistra, ma anche con il centro-destra, perchè lui è coerente con le sue idee e non è disposto a scendere a patti per rinunciarvi. E lo dice senza sbellicarsi dalle risate, dopo che ha mandato in parlamento, e più precisamente al senato della repubblica, un mafioso certificato, come Totò Cuffaro. E lo dice tralasciando di dire che, con questi metodi, ha buona probabilità di fare incetta di poltrone. E, infine, lo dice dopo aver, anche lui, nel partito dell'amore e della difesa dei valori cristiani e della famiglia, aver divorziato dalla moglie. Lo dice senza vergogna.
E veniamo al pezzo forte, il leader maximo, l'uomo che riuscì dove anche i più sfegatati sostenitori del centro destra hanno fallito. L'uomo che ha rovesciato i governi di Prodi, l'uomo che ha segato i nervi a Veltroni, il suo segretario di partito, fino a farlo cadere, l'uomo che ha fallito tutte le politche per il centro-sinistra. L'uomo che ha avvelenato le primarie del PD, per consentire l'elezione di Bersani, con quella strana vicenda americana di Ignazio Marino. L'uomo che ha consentito di silurare e rendere pressocché inaffidabile, il sindaco pugliese forse più credibile, e mi riferisco a Michele Emiliano. Infine l'uomo che stava cercando di silurare Vendola, per consentire l'elezione di Boccia, con un'altra vicenda americana che si è dimostrata inesistente, perché il professore di cui si parla non è stato mai assunto e Vendola non risulta indagato. Lo stesso leader maximo che, se lo si intervista, dice che lui non ricopre nesuna carica all'interno del partito. Dopo tutti i danni anche la beffa.
Del Presidente della Repubblica, dato l'argomento delicato, mi riservo di parlare in un altro post.

venerdì 15 gennaio 2010

A proposito di Rosarno, una proposta dell'Amsi

L'emozione e lo sdegno suscitate dai fatti calabresi di Rosarno, sono ancora negli occhi e nella mente di tutti. Ho ricevuto una mail da doctornews, relativa alle proposte di una associazione, l'AMSI, che potrebbero migliorare le condizioni di vita degli immigrati in Italia. Altrimenti emozione e sdegno sono solo ipocrisia.
Un appello perché si cerchino soluzioni adeguate a tutte le situazioni di disagio in cui si trovano molti immigrati, anche per garantire la tranquillità e la sicurezza ai cittadini italiani e di origine straniera, oltre alla pacifica convivenza. A lanciarlo l'Associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi) che esprime preoccupazione per ciò che sta ancora accadendo in Calabria, a Rosarno, e sottolinea "l'importanza di puntare su un'immigrazione programmata e qualificata ed il diritto al lavoro regolare per tutti". L'Amsi ribadisce inoltre la necessità di puntare su "un pacchetto integrazione" per la sanità come per tutti gli altri temi che riguardano l'immigrazione. Per il presidente dell'associazione, Foad Aodi, è necessario infatti mettere a punto un progetto condiviso da comunità straniere, cittadini e associazioni italiane e di origine straniera impegnati nel mondo dell'immigrazione. Per questo invita tutti quelli che vogliono collaborare a inviare via mail (amsi@libero.it) proposte che riguardano i diversi temi dell'immigrazione, non solo sanitari: integrazione, cittadinanza, cooperazione internazionale, sanità, scuola, università, lavoro, diritti e doveri , comunicazione, dialogo inter-religioso, medicina e religione, legislazione. Alcune proposte sono state già avanzate dall'Amsi in questi anni alle istituzioni. Eccone qualcuna: 1) Riduzione a 5 degli anni per la richiesta della cittadinanza italiana e concessione del voto amministrativo agli immigrati; 2) Diritto alla salute e allo studio per tutti; 3) Diritto a partecipare ai concorsi senza cittadinanza italiana per chi lavora da 5 anni in Italia; 4) Diritto al lavoro regolare; 5) Censimento del fabbisogno di operatori sanitari nel servizio sanitario italiano; 6) Inserimento dell'atto della circoncisione come prestazione nel Ssn; 7) Campagne di comunicazione ed informazione sull'accesso degli stranieri al Ssn; 8) Insegnamento della lingua, cultura e legislazione italiana; 9) Insegnamento della storia delle religioni; 10) Intensificare le campagne della conoscenza culturale per sconfiggere i pregiudizi e la paura del diverso tramite tv e giornali; 11) Intensificare la cooperazione internazionale e lo scambio socio-sanitario con l'Italia ed i nostri Paesi di origine; 12) Intensificare gli accordi bilaterali con i paesi di origine in materia di immigrazione.
Mi sembrano cose di buon senso, relative ad uno stato civile, e per questo ve le ho proposte, sperando di trovare anche nel lettore il mio stesso consenso.

mercoledì 13 gennaio 2010

L'articolo 59 della Costituzione.

Se vogliono fare una riforma della Carta Costituzionale, condivido anch'io che qualcosa debba essere cambiato, ma cum grano salis, perché la nostra Costituzione è bella così com'è e un intervento legislativo di modifica potrebbe renderla brutta. Quindi, io credo che non si debba sacrificare la sua naturale bellezza per un fine di dubbia efficienza. Già di brutture ne sono state fatte da destra e, soprattutto, da sinistra per apporre delle sciagurate, inutili, modifiche perpetrate, tra l'altro, a colpi di maggioranza.
Allora io direi di partire dall'articolo 59, che così recita: "E` senatore di diritto e a vita, salvo rinunzia, chi è stato Presidente della Repubblica. Il Presidente della Repubblica può nominare senatori a vita cinque cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario." Bene, comincianmo da questo. Si può pensare di abolirlo o di modificarlo. Intantro perché questo articolo è stato oggetto di discordia nella passata legislatura, quando c'erano provvedimenti che passavano, al Senato, con il voto determinante dei senatori a vita e, a più riprese, ci veniva ricordato dall'allora opposizione che quei senatori non erano stati eletti, che non avevano diritto al voto, che d'ora in poi bisognava stare attenti alle nomine, ecc. Quindi sono sicuro che anche l'attuale maggioranza, oltre che l'opposizione, sarebbero daccordo nella sua modifica o abolizione. Poi perché questo articolo legittima a sedere in parlamento gente che non è stata eletta dal popolo. E per quanto virtuosa possa essere questa gente, la sua virtù risulta sempre opinabile a seconda degli interessi del momento (per maggiori informazioni chiedere al senatore a vita, nonché mafioso doc, Giulio Andreotti). A tale proposito, riprendendo un vecchio articolo di Umberto Eco, proporrei di abolire anche i nomi delle strade e di dare a queste un identificativo numerico, come accade in America, così finirebbe tutta l'inutile querelle sulla via da dedicare a Craxi, in un tempo in cui francamente vi sono altre e ben più importanti questioni da affrontare. Ma andiamo avanti. L'articolo 59, dicevo, legittimando la presenza di gente non votata, rende costituzionale anche l'attuale legge elettorale, definita porcata dal suo stesso autore, ma che ci accompagna da ben tre legislature e di cambiarla non se ne parla proprio. Infine l'articolo 59 da l'idea della politica a vita, che è un concetto completamente sbagliato. La politica dovrebbe essere un servizio provvisorio, portato avanti da gente che sente di dover dare qualcosa alla Patria e poi ritorna a fare quello che faceva prima di mettersi a disposizione. Allora cominciamo ad abolire questo articolo, o a modificarlo, magari lasciando semplicemente la parte relativa ai presidenti della repubblica che hanno terminato il loro mandato. Ma niente i più. Il resto della Carta Costituzionale va bene così, almeno fino a quando, a cambiarla, devono essere mafiosi e piduisti. Meglio quella scritta dai padri costituzionalisti, molto meglio, credetemi.

martedì 12 gennaio 2010

Riforma mancate e interessi di bottega

Ogni volta che si avvicinano le elezioni, di qualunque tipo, si ricomincia a parlare di riforme. In questo periodo di parla di riforma delle tasse, a tale proposito vi consiglio un post che mi ha molto interessato, soprattutto nella sua parte finale, dedicata ad una rassegna stampa sull'argomento che dimostra come negli anni il problema è stato sempre annunciato, 'a orologieria', ma mai affrontato veramente, un po' come una vera e salutare riforma della giustizia (http://www.byteliberi.com/2010/01/promesse-eterne-la-farsa-della-riduzione-delle-tasse.html). E d'altra parte come si fa a riformare le tasse se non si fa nulla a monte in termini di spesa corrente e di avanzo primario, con un debito che è il terzo nel mondo? E' evidente che sono solo fantasie, promesse di un imbonitore che non sa più cosa inventarsi. Passate le elezioni, tutto verrà riposto in un cassetto che ormai trabocca di promesse non mantenute.
A intervalli regolari, poi, si parla di riforma della Costituzione, addirittura, non sapendo da dove cominciare, c'è chi è partito dal primo articolo, dicendo che la riforma deve partire da lì, dimenticando che gli articoli fino al dodicesimo rappresentano una elencazione di principi e diritti dei cittadini che assolutamente nessuno deve modificare, tantomeno l'attuale classe politica. Più volte si è parlato di modificare alcuni articoli che permettessero di riconoscere l'Europa che i padri costituenti non potevano prevedere, ma che pure avevano previsto, data la possibilità interpretativa di alcuni articoli. Si è detto dell'abolizione delle province ed era stata fatta anche una proposta di legge che avrebbe permesso di saltare una modifica della Costituzione: cioè la giunta provinciale poteva essere formata dai sindaci della provincia di appartenenza con la presidenza affidata al sindaco della città capoluogo, ma l'ipotesi è naufragata, quando si toccano privilegi e bacini elettorali tutte le proposte naufragano. Si è parlato della abolizione di una delle due camere e sarebbe stata anche questa benedetta, non solo per il risparmio di denaro, ma anche perché non è più tollerabile la perdita di tempo che impongono gli iter legislativi per far passare una stessa norma da una camera all'altra, in un'epoca in cui, grazie ai fax, alle mail e alle potenzialità delle telecomunicazioni, il tempo di passaggio delle infomazioni è diventato ininfluente. Ma anche qui si trattava di toccare privilegi ed interessi, per cui anche questa riforma è naufragata.
Infine c'è un articolo, il numero 59 della Costituzione, di cui non si parla e non si è mai parlato, ma di questo vi parlerò nel mio prossimo post.

domenica 10 gennaio 2010

Per non dimenticare; i morti sul lavoro dal 19 dicembre 2009 al 3 gennaio 2010

Continua il viaggio intrapreso da questo blog nel mondo delle mortalità sul lavoro. L'obiettivo è quello di rendere omaggio a quei piccoli eroi quotidiani, vittime di tante cause, ma anche, e a volte soprattutto, di una politica che disattende i propri doveri, per inseguire spesso obiettivi a breve scadenza e con mera finalità elettorale. Per loro chiedo un pensiero e, per chi ci crede, una preghiera durante la messa domenicale.
Mauro De Conto, 34 anni, allevatore, Castagnole3 01 2010
Mauro De Conto, allevatore di 34 anni, è morto schiacciato da un muletto lasciat acceso, all’interno dell’azienda agricola di strada Casette, al confine tra Monigo e Castagnole. Categorie: allevamento, veneto
Carmelo Abate, 44 anni, cuoco, Atrani2 01 2010
Carmelo Abate, 44 anni, cuoco, è morto mentre lavorava in cucina perché un costone di roccia sovrastante il ristorante si è staccato e lo ha schiacciato. Categorie : campania, ristorazione
Rachid Douioi, 31 anni, bracciante agricolo, San Nicandro30 12 2009
Rachid Douioi, 31 anni, bracciante agricolo, è morto travolto dalla macchina rotante del trattore mentre recuperava dei tubi per l’irrigazione, presso un’azienda agricola di San Nicandro. Categorie : agricoltura, puglia
Andrea Pompili, 34 anni, operaio, Cesena28 12 2009
Andrea Pompili, operaio di 34 anni, è morto all’ospedale di Cesena dopo sei giorni di agonia dal grave incidente sul lavoro verificatosi il 18 dicembre scorso in un cantiere a Santarcangelo. Pompili cadde da una trave sospesa a 5 metri di altezza mentre era stava effettuando alcune misurazioni. Categorie : edilizia, emilia romagna
Armando Menardi, 45 anni, operaio, Barge28 12 2009
Armando Menardi, operaio di 45 anni, è morto nel locale caldaia di una casa di riposo per anziani a Barge, a causa delle esalazioni di monossido di carbonio. Categorie : idraulica, piemonte
Massimo Labia, 54 anni, tecnico, Sozzigalli di Soliera28 12 2009
Massimo Labia, tecnico Telecome di 54 anni, è morto a Sozzigalli di Soliera, nel Modenese, cadendo a terra da una altezza di tre metri e battendo il capo, mentre lavorava all’allacciamento della rete telefonica in un capannone. Categorie : emilia romagna, telecomunicazioni
Alessandro Dantone, 39 anni, soccorritore alpino, Val Lasties27 12 2009
Diego Perathoner, 42 anni, Ervin Ritz, 32 anni, Luca Prinoth, 43 anni, Alessandro Dantone 39 anni, del Soccorso Alpino, sono morti nel tentativo di salvare due persone travolte da una slavina inVal Lasties. Tutti e quattro erano del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico del Trentino. Categorie : sanità e soccorso, trentino alto adige
Luca Prinoth, 43 anni, soccorritore alpino, Val Lasties27 12 2009
Diego Perathoner, 42 anni, Ervin Ritz, 32 anni, Luca Prinoth, 43 anni, Alessandro Dantone 39 anni, del Soccorso Alpino, sono morti nel tentativo di salvare due persone travolte da una slavina inVal Lasties. Tutti e quattro erano del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico del Trentino. Categorie : sanità e soccorso, trentino alto adige
Ervin Ritz, 32 anni, soccorritore alpino, Val Lasties27 12 2009
Diego Perathoner, 42 anni, Ervin Ritz, 32 anni, Luca Prinoth, 43 anni, Alessandro Dantone 39 anni, del Soccorso Alpino, sono morti nel tentativo di salvare due persone travolte da una slavina inVal Lasties. Tutti e quattro erano del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico del Trentino. Categorie : sanità e soccorso, trentino alto adige
Diego Perathoner, 42 anni, soccorritore alpino, Val Lasties27 12 2009
Diego Perathoner, 42 anni, Ervin Ritz, 32 anni, Luca Prinoth, 43 anni, Alessandro Dantone 39 anni, del Soccorso Alpino, sono morti nel tentativo di salvare due persone travolte da una slavina in Val Lasties. Tutti e quattro erano del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico del Trentino. Categorie : sanità e soccorso, trentino alto adige
Anonimo, 49 anni, meccanico, Roma23 12 2009
E’ morto schiacciato da una cabina motrice di un camion che stava riparando. La vittima è un cittadino romeno di 49 anni. L’incidente è avvenuto nei pressi della via Tiberina, a Roma. A nulla sono valsi i tentativi di soccorso dell’uomo, il quale è morto durante il tragitto in ospedale. Categorie : lazio, meccanica
Gianmarco Tesaro, 37 anni, operaio portuale, Genova23 12 2009
E’ morto all’ospedale San Martino di Genova Gianmarco Tesaro, 37 anni , operaio portuale rimasto schiacciato tra due mezzi nella stiva del traghetto ‘La Suprema’ di Grandi Navi Veloci. Categorie : liguria, trasporti
Elio Piovaccari, 58 anni, operaio, Forlì22 12 2009
Elio Piovaccari, operaio di 58 anni, è morto mentre stava lavorando all’impianto per la separazione dei rifiuti di Hera a Forlì. L’uomo ha portato in retromarcia il camion sino sul bordo della grande vasca in cemento dove i rifiuti vengono scaricati ed e’ sceso, quando un grosso e pesante blocco gelato di rifiuti che si e’ staccato dal resto del carico ha fatto precipitare il camion, che ha travolto l’operaio. Categorie : emilia romagna, trattamento rifiuti
Giuseppe Solinas, 49 anni, ferroviere, Sassari19 12 2009
Giuseppe Solinas, ferrroviere di 49 anni, è morto mentre guidava un treno locale delle Ferrovie dello Stato proveniente da Chilivani (Sassari): il treno è deragliato a causa di un grosso masso caduto sui binari, in località Scala di Giocca. Categorie : sardegna, trasporti

venerdì 8 gennaio 2010

Vieni avanti, Bonaiuti!

A proposito dello tsunami giustizialista evocato da Bonaiuti, vorrei dire, anche in vista delle elezioni regionali prossime venture, che la magistratura non è politicizzata. Lo so, al cittadino che vaga senza meta, quasi abbindolato dalle notizie dei TG nazionali, questa può sembrare una bestialità. Mi rendo conto che potrebbe anche essere una affermazione carica di odio, che rischia di seminare violenza, come quella della bomba lasciata davanti ad una procura calabrese nei giorni scorsi (certamente non il finto modellino del Duomo del finto incidente occorso al premier). Ma in questo post vi dimostrerò che non può che essere così.
I magistrati sono persone e in quanto tali hanno delle passioni, anche politiche, quindi non credo che esista un magistrato che non sia mai andato a votare. Ma questo non deve voler dire che i magistrati, nel momento in cui devono prendere una decisione nell'ambito della loro sfera professionale, si chiedano quale sia la tessera politica della persona che stanno giudicando. Io sono un medico ed anch'io vado a votare, o almeno ci sono andato fino a quando una legge elettorale mi ha sollevato da ogni responsabilità decisionale, stabilendo che non potevo più scegliere il candidato che preferivo. Ad ogni buon conto ho anch'io le mie idee politiche, non condivido la maggior parte delle idee dell'attuale esecutivo che giudico il peggior governo degli ultimi 150 anni. Ma questo non significa che nel momento in cui io ho a che fare con persone iscritte al PDL, mi comporto in maniera diversa rispetto a quelle persone che sono iscritte ad altri partiti. Nel mio lavoro gli utenti sono tutti uguali e non ho motivi di ritenere che per gli altri colleghi sia diverso. Una persona che si rivolge ad un ospedale o ad uno studio medico per la soluzione di un problema ha il massimo rispetto e la massima disponibilità da parte del suo interlocutore, indipendentemente dalla sua tessera di partito. Così come ci sono certamente medici che si comportano male con i propri assistiti, lavorano poco nel pubblico per allungare le liste di attesa e dirottare gente nel privato, dove ogni prestazione in più contribuisce a gonfiare le entrate. Ma anche questo avviene indipendentemente dalla tessera di partito, i medici disonesti o opportunisti, o furbi, lo sono indipendentemente dalla tessera del partito, loro o dei loro assistiti.
Analogamente credo che accada per i macellai, i farmacisti o gli architetti. Chiunque ha a che fare con la gente, ferma restando l'opinione politica di ciascuno, si comporta secondo i dettami della propria educazione, cultura, carattere, ma mai in base alla fede politica. Perché allora, signor Bonaiuti e signori tutti del PDL, per i magistrati il discorso dovrebbe essere diverso? Ci si rende conto o no che la stessa affermazione genera discriminazione sociale, razzismo, in quanto diffonde nella società idee sbagliate, anche perché le decine di magistrati (non centinaia come va blaterando lui) che si sono occupati del premier non possono essere tutti di sinistra (tra l'altro Magistratura Democratica è una corrente fortemente minoritaria)? Ci si rende conto che i giudici, negli ultimi anni si sono occupati di politici di destra e di sinistra, perché tutti hanno esagerato con la corruzione e quindi qualcosa bisognava pur fare?
Infine voglio dare un consiglio ai politici: occupatevi di politica, che sta morendo, nella società e nel cuore dei cittadini, lasciate perdere la disonestà, vedrete che il presunto tsunami giustizialista si placherà e il cielo tornerà ad essere sereno.

mercoledì 6 gennaio 2010

Un ricordo di Giuseppe Fava nel 27° anniversario della sua morte.

Oggi ricorre il 27° anniversario della morte di Giuseppe Fava, un giornalista di cui un pensiero è riportato nella testata di questo blog. Lo voglio ricordare con un'intervista, tra quelle che io ritengo molto significative anche e soprattuto nel confronto con quello che accade oggi in Italia:

martedì 5 gennaio 2010

Class Action: istruzioni per l'uso.

Alla fine l'hanno fatta. Ci hanno messo un anno e mezzo, l'hanno limata per bene, ripulita da ogni possibile aspetto lesivo per amici e compari e l'hanno proposta, devo dire senza squilli di tromba e rulli di tamburo. Hai visto mai che qualcuno, come ad esempio il Codacons, la faccia funzionare lo stesso, anche così, zoppa come è venuta. Così nessuno se ne è accorto, o quasi. E nessun organo di informazione ha dato l'informazione completa. Uno ha detto una cosa, uno ne ha detta un'altra. Quasi ci fosse un fuggi fuggi alla chetichella dalla notizia e nessuno volesse far capire nulla ai cittadini che dovrebbero essere i beneficiari di questa nuova possibilità che viene loro data per veder rispettati i propri diritti. Per questo mi sento di fare un riepilogo a qualche giorno dall'entrata in vigore della nuova legge sulla class action. Che poi non è una nuova legge specifica, ma è stata ben mascherata tra i provvedimenti della finanziaria per il 2010. Ricapitoliamo, dicevo:
1. intanto non può essere avviata per qualsiasi cosa ma solo per danni derivanti da prodotti difettosi o pericolosi, oppure da comportamenti commerciali scorretti o contrari alle norme sulla concorrenza;
2. la norma prevede poi, unico caso in Europa, che sia il singolo cittadino ad attivarsi contro l’impresa scorretta, mentre le organizzazioni dei consumatori sono relegate ad un ruolo comprimario;
3. inoltre se quel cittadino che si è imbarcato in una causa collettiva alla fine perde, incorre in una pesante sanzione tesa a disincentivare ogni velleità, a meno di grosse ingiustizie patite;
4. mentre, se il cittadino vince, non è prevista una sanzione per il produttore ma solo il risarcimento del danno subito;
5. infine, per i disservizi causati alla pubblica amministrazione, non paga nessuno, né in termini di risarcimento, né tantomeno in termini di sanzione, ma si ottiene solo il ripristino del servizio non reso o interrotto;
6. senza contare che non è retroattiva.
Avevano detto che la riforma preparata dal governo precedente era carente e andava migliorata, bisognava prendersi tutto il tempo necessario per fare una buona legge. Ora abbiamo perfettamente capito quali erano le zone carenti, quali miglioramenti erano necessari e quali cittadini dovevano essere tutelati.