Che tristezza vedere due dei magistrati più in vista, in Italia, litigare. E' un'immane tristezza sentire lo scadere dei toni, sapere che abbiamo purtroppo perso, con Ingroia, un ottimo magistrato, ma di contro non abbiamo acquisito un buon politico. Non ce lo vedo in questa veste, non va bene dire le parole che ha detto, se le ha dette, (vista l'informazione italiana bisogna sempre andare con i piedi di piombo), circa il presunto pensiero di Borsellino nei riguardi di Boccassini.
E' triste vedere confermati tutti i dubbi circa la sincerità di certi politici che parlano di Balotelli come di una mela marcia e poi lo acquistano. Pare che abbiano pagato venti milioni per ottenre in cambio un calcolo di circa quattrocentomila voti che, fatti i calcoli, verrebbe circa cinquanta euro cadauno, la stessa tariffa che avrebbe pagato la 'ndrangheta nella presunta trattativa con il consigliere della Regione Lombardia.
E' triste sentire un premier ancora in carica che promette un abbassamento delle tasse mentre un giorno prima aveva dichiarato che l'IMU non si può toccare e contemporaneamente, mentre è ancora in carica, non fa nulla per limare qualcosa, dare un segnale, niente.
E' triste vedere una delle banche più antiche e prestigiose del mondo andare in malora perché, ironia della sorte, corrotta all'interno dal potere e dal denaro.
E' triste vivere in un Paese alla deriva, in cui la migliore proposta politica è ancora un ammuffito contratto con gli italiani che, se fossimo in un altro Paese, qualunque proponente sarebbe stato cacciato a calci nel sedere, come sta succedendo, ad esempio, in Egitto.
Ma una speranza c'è ancora. Se gli scandali emergono può non essere solo il risultato di una guerra tra bande tutta interna alle lobby politiche. Credo che bisogna essere ottimisti, far finta che ci sia un progetto, o quanto meno approfittare di tali situazioni per gridare al vento che il re è nudo. Ora possiamo farlo, siamo nell'inerregno, è il momento di scegliere quanto di meglio c'è sulla piazza. Evitiamo di astenerci dal votare e votiamo fuori dal coro. C'è la possibilità di gridare tutti insieme. Ieri un mio amico mi ha detto che dovremmo cacciare i politici e cominciare a tenere noi le redini della politica, governare in prima persona, se vogliamo cambiare veramente le cose. Bene oggi si può.