"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

martedì 27 aprile 2010

La nuova cultura mediatica.

I Tg ci informano che fa caldo quando sentiamo caldo e che fa freddo quando sentiamo freddo. Inoltre ci informano sulle sforbiciate ai prezzi di abiti e maglioni nel periodo dei saldi, ma sono molto più restii ad informarci sui temi della malnutrizione o agli ostacoli sulla strada del reperimento di risorse per il Global Fund. Per non parlare delle malattie tropicali dimenticate, che minano la salute di 400 milioni di persone nel mondo ma che si trovano in un totale cono d'ombra informativo. Le notizie dedicate a queste patologie sono pari a zero, mentre di influenza suina, in soli 9 mesi, si è parlato in ben 1.337 notizie. Questi alcuni dati contenuti nel Rapporto di Medici senza frontiere sulle crisi dimenticate: anche quest'anno l'associazione stila una provocatoria 'top ten' sulle vicende umanitarie più gravi ma spesso del tutto ignorate dai media. Tra queste si fanno spazio anche la guerra nella Repubblica democratica del Congo, il conflitto nello Sri Lanka e in Yemen. Le condizioni drammatiche per le popolazione del Sudan, i civili intrappolati nella morsa della violenza in Pakistan, come in Somalia e in Afghanistan, dove l'accesso alle cure per i civili è estremamente difficoltoso. Si parla di Aids e di malnutrizione, denuncia ancora il Rapporto, solo in caso di vertici internazionali o di visite del Pontefice in Africa. E se dalla fotografia scattata da Msf i tg escono con le ossa rotte, i quotidiani non se la cavano di gran lunga meglio. La dice lunga il fatto che di fame nel mondo le prime due testate italiane, il Corriere della Sera e la Repubblica, abbiano parlato in meno di 20 articoli (rispettivamente 18 e 14 'pezzi') nell'arco di un intero anno. Eppure, ogni anno, da 3,5 a 5 milioni circa di bambini muoiono per cause legate alla malnutrizione: un decesso ogni sei secondi. A sorpresa, nella classifica stilata quest'anno da Msf, entra anche l'Afghanistan, il contesto di guerra in assoluto più rappresentato dai tg (1.632 notizie), «ma con due focus principali - spiega Kostas Moschochoritis, direttore generale di Msf - uno italiano, ovvero inerente la missione militare, e l'altro statunitense o più prettamente occidentale. Delle condizioni in cui vive la popolazione o di un sistema sanitario in ginocchio si parla poco, se non per nulla». Dall'analisi realizzata dall'Osservatorio di Pavia sulle dieci crisi individuate da Msf, emerge che le notizie sulle crisi umanitarie nel 2009 sono state il 6% del totale (5.216 su 82.788), un dato identico a quello del 2008 ma sempre in linea con il calo di attenzione prestato alle aree di crisi in questi anni (il 10% nel 2006 e l'8% nel 2007).

lunedì 26 aprile 2010

Mi sono vergognato di essere italiano.

Del dibattito della scorsa settimana, o meglio del litigio o della guerra consumata tra un pezzo di destra e l'altro, mi è rimasta nel cervello la forma. Non ricordo nessun uomo politico delle istituzioni, terza o quarta carica dello stato, rivolgersi ad un altro uomo delle istituzioni apostrofandolo con il proprio nome di battesimo. Mai avevo sentito in vita mia nominare 'Gianfranco' o 'Silvio' in una sede ufficiale. Se anche due si conoscono ed hanno confidenza tra loro, nelle sedi ufficiali prevale il 'lei', la cortesia, il protocollo. Le critiche venivano mosse anche in maniera accesa, vibrante, si era soliti dire, per nascondere che forse dietro c'erano state minacce o, peggio ancora, chissà che cosa. Ma io sono un romantico, ho un ricordo della prima repubblica che ormai non può esistere più nelle istituzioni della seconda. Però, quello che mi fa specie è il fatto di trattare le cariche dello Stato come se fossero proprietà privata. Io credo che offendere il Presidente della Camera, o attaccare il Presidente del Consiglio entrando in un clima di confidenza, quasi da marito e moglie, è un brutto segno, che indica come le cariche hanno perso il loro originario valore e si siano ridotte ad una proprietà. Questo percorso, di conseguenza, ha portato tali istituzioni, che dovrebbero invece essere un patrimonio di tutti i cittadini italiani, come lo era il grido liberatorio 'forza Italia!', prima della nascita dell'omonimo partito, a perdere quel rispetto del ruolo e diventare merce da gettare nelle contese di ogni genere. Ieri ho pubblicato una vignetta in cui si allude alla confusione che si può generare parlando di calcio e di politica. Ormai è diventato tutto un tifo. Non si vota più per i programmi, ma per lo spirito di appartenenza e per il voto di scambio. E in questo gioco al massacro vengono coinvolte e travolte anche le istituzioni. Mi ha fatto male sentire questi personaggi chiamarsi per nome di battesimo, senza il minimo rispetto delle istituzioni che rappresentano. Mi ha fatto male e mi ha fatto capire, se ancora ce ne fosse bisogno, il punto basso cui ci siamo ridotti. E francamente, da italiano, mi sono vergognato.

mercoledì 21 aprile 2010

Assurdo e arrogante non interpellare i medici sul biotestamento.

La discussione della legge sul testamento biologico senza coinvolgere i medici mi fa pensare, da pugliese, all'approvazione del Piano di riordino ospedaliero voluto da Fitto, allora presidente della regione, senza il coinvolgimento della popolazione interessata. Allora ci fu, come conseguenza, una sonora sconfitta elettorale. Oggi, a livello nazionale, la storia si ripete.
Sarebbe «bizzarro approvare una legge che ha un impatto sui medici, che però la pensano in modo opposto. Non tener conto della voce dei camici bianchi in tema di testamento biologico «è un approccio miope e arrogante». Lo sottolinea il senatore Ignazio Marino (Pd), presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Servizio sanitario. «Se il parere dei medici non sarà ascoltato - prosegue Marino - in futuro gli specialisti si troveranno davanti a un dilemma: rispettare il codice deontologico o la legge? I chirurghi, infatti, si dicono contrari alla nutrizione obbligatoria senza tener conto della volontà del paziente, ma una legge approvata con l'attuale articolo 3 va nella direzione opposta». E i tempi si stringono. «Alla Camera si è arrivati ad esaminare in Commissione l'articolo 5, e il testo è quasi pronto a tornare in Aula. C'è una dicotomia tra la direzione presa dal Parlamento e il pensiero dei medici. Penso che il legislatore dovrebbe tener conto delle posizioni espresse». È importante garantire ai camici bianchi «la possibilità di partecipare a un dibattito. Se poi si deciderà di votare comunque il testo così com'è - conclude Marino - allora si potrà solo ricorrere agli strumenti che la legge mette a disposizione».
La politica è avvertita, con l'arroganza non si va da nessuna parte. L'arroganza produce solo leggi che la Cassazione, la Corte costituzionale o, nella peggiore delle ipotesi, il popolo, con lo strumento referendario, abrogheranno, bocciando di fatto l'inutile azione degli arroganti.

martedì 20 aprile 2010

La nuova legge sulla caccia.

Sto frequentando un corso per imparare a fare politica senza essere il tifoso che sono stato e, credo, continuo ad essere. La terapia è un po' equivalente a quella cui si sottopongono quelli che decidono di smettere di fumare. Nella situazione politicia attuale è dificile non essere tifosi, ma ho deciso di provarci. Proprio per questo, però, credo che mi sia rimasto un residuo di tifoseria nell'animo quando dico che la legge sulla caccia che il parlamento si avvierebbe ad approvare è incostituzionale. Infatti, la Costituzione tutela la natura e di conseguenza non dovrebbe permettere l'approvazione di leggi che vanno contro questo principio. L'apertura della caccia a periodi dell'anno superiori rispetto a quelli già in vigore, potrebbe comportare, con il rischio di estinzione di alcune specie animali, un danneggiamento della natura e quindi, a monte, la incostituzionalità della norma. Tant'è vero che alcuni deputati del PDL si sono già opposti a tale legge che evidentemente ormai è apprezzata solo dai componenti di alcune lobby. A meno che la fiera opposizione non sia legata allo strappo recentemente consumato da Fini. A pensar male si fa peccato ma molto spesso ci si indovina.
Se così fosse, questa sarebbe l'ennesima norma incostituzionale che questo parlamaneto approva, a dispetto delle misure di cui l'Italia e gli italiani avrebbero bisogno per risollevarsi da una crisi economica, politica, sociale, culturale che, se non è ancora irreversibile, poco ci manca.

lunedì 19 aprile 2010

L'utilizzo della pillola RU486.

Ho partecipato, su facebook e nella vita reale, a dialoghi e scambi di idee sulla pillola RU486, dopo l'utilizzo, comunicato ai quattro venti, della prima donna in Italia, e precisamente in Puglia. Francamente mi è venuto da pensare che forse alla notizia era stato dato troppo spazio da parte dei media che, come sempre più spesso accade di questi tempi, enfatizzano cose banali e nascondono notizie reali. Detto questo, fermo restando che in merito non c'è nulla da pensare, nel senso che non ci sono posizioni da prendere perché esiste già una legge che regolamenta il tutto ed è a quella che si devono rifare tutte le decisioni del settore, vi propongo un articolo pubblicato su Doctornews, in cui viene evidenziato un dibattito avuto in occasione di un recente question time fra il ministro Fazio e il deputato dell'IDV, Antonio Palagiano.
«Il 6 aprile è stata istituita una commissione chiamata a predisporre linee guida sull'utilizzo» della pillola abortiva Ru486. Direttive «che recepiscano i tre pareri espressi dal Consiglio superiore di sanità (Css)» sull'annosa vicenda. «La Commissione è già al lavoro: la prossima seduta è prevista per il 15 aprile» e sarà sempre la stessa Commissione ad attuare un "monitoraggio" sull'uso del farmaco. Lo precisa il ministro della Salute Ferruccio Fazio, intervenendo al question time nell'Aula di Montecitorio. «Le linee guida emesse - precisa il ministro rispondendo all'interrogazione del gruppo dell'Italia dei valori - approderanno in Conferenza Stato-Regioni proprio per garantire l'omogenea distribuzione» sul territorio del farmaco. Un medicinale, tiene a precisare il responsabile della sanità, «il cui uso è previsto solo in regime ospedaliero». Polemica la risposta del capogruppo dell'Idv in Commissione Affari sociali Antonio Palagiano, che nel replicare al ministro afferma «che non dev'essere certo il Governo ad imporre una coscienza di Stato». Palagiano denuncia inoltre l'esistenza di «campagne mediatiche ostili» alla Ru486: «nessuna legge e nessun Governo - conclude polemico parlando dello 'scandalo del ricovero' - potrà costringere le cittadine italiane ad un carcere nei nostri ospedali. Deve dire loro - chiede al ministro - che potranno andar via quando vorranno apponendo una firma».

Due parole sul Ministro Meloni.

Ieri, nel corso di un noioso pomeriggio domenicale, il mio telecomando è finito su un programma Mediaset, dove era in corso un'intervista al Ministro Meloni. Sarà che la cosa era confezionata bene, e questo alle Tv del premier non fa difetto, dobbiamo ammetterlo, sarà che sono un inguaribile romantico o, se vogliamo, un ingenuo, ma a me quella ragazza piace molto. Già in un vecchio post evidenziai il ministro della gioventù rispetto al grigiore che esprimeva il centro-destra italiano, pieno zeppo di pseudo politici affaristi, menefreghisti, quando non proprio in odore di mafia, ma ieri, anche oltre la confezione luccicante che le avevano preparato, mi è parso che avesse delle idee. Certo, lo spazio dedicato ad argomenti politici veri e propri non è stato tanto e forse non era neanche adeguato. Così come, d'altro canto, hanno dedicato molto ad aspetti inconsueti legati alla vita, anche privata, del ministro, che ad un certo punto ha preso anche a fare imitazioni. Ma lasciando queste cose, da quello che ha espresso e dalle cose che ha detto in merito alle politche giovanili, ai progetti, alle idee espresse e dal modo con cui sono state espresse, al fatto che, ad esempio ha parlato non di politiche di nicchia, ma di un modo giovane di interpretare tutti i temi politici, questo mi ha fatto pensare che, sì, è stata trattata proprio male, quando le hanno dedicato una brutta vignetta, o striscia, non ricordo bene, in cui veniva etichettata come "ministronza". Non so se meritava quel trattamento, perchè devo ammettere che non la conosco bene, ma mi pare che la ragazza abbia stoffa e ieri lo ha dimostrato.

martedì 13 aprile 2010

Lecce calcio e dintorni.

Così è arrivata la vittoria e, con essa, la tanto attesa certezza, almeno viertuale, di essere di nuovo approdati in serie A.
Lo scorso anno, di questi tempi, scrivevo un post nel quale esprimevo la mia delusione per l'andamento del campionato giocato dal Lecce calcio fino a quel punto e disperavo che di lì in avanti la squadra avrebbe fatto il miracolo di trovare i punti necessari per la salvezza. Oggi credo che il Lecce ce l'abbia ormai fatta ma, come allora, non c'è da fare salti di gioia. La squadra non gioca proprio bene, è riuscita a rimanere in testa anche in un periodo in cui aveva fatto quattro punti in cinque gare, l'ultima delle quali persa miseramente per 5-1 in casa, grazie alle cattive prestazioni dei propri avversari. E' mediocre il campionato di serie B, quest'anno, e chiunque riuscirà ad andare in serie A, con il Lecce, dovrà, insieme al Lecce, mettere mano alla squadra, acquistando rinforzi robusti, se non vuole condannare i tifosi ad un anno di delusioni e sofferenze oltre misura. E così si torna a parlare di soldi, quelli che ci sono e quelli che ci potrebbero essere, ma anche e soprattutto quelli che si spendono per tenere in piedi un giocattolo che è diventato, non più un momento di svago o un oggetto di sogni per miliardari sprovveduti. Ma una vera e propria macchina per fare soldi, a discapito delle passioni e della lealtà che il mondo sportivo dovrebbe sempre esprimere. Si esasperano gli amini e le aspettative, perchè molte squadre sono diventate società per azioni e quindi sono a scopo di lucro e di conseguenza ogni novità può spostare capitali in positivo o in negativo. Fioccano scandali scommesse, partite truccate, intercettazioni scandalose. E alla fine chi paga è sempre il tifoso che, nonostante tutto, consapevole, ma allo stesso tempo ignaro, di tutto continua a picchiare e a farsi picchiare per sostenere una causa che forse sarebbe il caso di ricondurre in un alveo più circoscritto. Come molti altri settori in questa Italia che è completamente da rifare.

domenica 11 aprile 2010

Per non dimenticare; i morti sul lavoro dal 1° al 20 marzo 2010.

Continua il viaggio intrapreso da questo blog nel mondo delle mortalità sul lavoro. L'obiettivo è quello di rendere omaggio a quei piccoli eroi quotidiani, vittime di tante cause, ma anche, e a volte soprattutto, di una politica che disattende i propri doveri, per inseguire spesso obiettivi a breve scadenza e con mera finalità elettorale. Per loro chiedo un pensiero e, per chi ci crede, una preghiera durante la messa domenicale.
Augusto Tomaino, 63 anni, agricoltore, Cicala20 03 2010
Augusto Tomaino, agricoltore di 63 anni, è morto cadendo da un albero di sua proprietà a Cicala. Categorie : agricoltura, calabria
Savino Pistillo, 52 anni, ingegnere, Faenza19 03 2010
Savino Pistillo, ingegnere di 52 anni, è morto in un cantiere edile di Faenza, cadendo da un’impalcatura a sette metri d’altezza. Categorie : edilizia, emilia romagna
Onofrio Pugliari, 67 anni, agricoltore, Vibo Valentia17 03 2010
Onofrio Pugliari, agricoltore di 67 anni, è morto nelle campagne di Vibo Valentia, schiacciato dal ribaltamento del suo trattore. Categorie : agricoltura, calabria
Walter Pouli, 27 anni, operaio, Livorno Ferraris16 03 2010
Walter Pouli, operaio di 27 anni, è morto folgorato mentre compiva una manutenzione delle linee elettriche della ferrovia, presso la stazione di Livorno Ferraris. Categorie : piemonte, trasporti
Emiliano Bessi, 49 anni, operaio, Pistoia16 03 2010
Emiliano Bessi, operaio di 49 anni, è morto a Pistoiain un vivaio floreale, colpito alla testa da un muletto ribaltatosi. Categorie : agricoltura, toscana
Sebastiano Marruso, 27 anni, operaio, Pozzuoli16 03 2010
Sebastiano Marruso, operaio di 27 anni, è morto a Pozzuoli mentre lavorava alla ristrutturazione di un palazzo:un gancio di una gru si è staccata colpendolo alla testa. Categorie : campania, edilizia
Anonimo, 42 anni, operaio, Pomezia15 03 2010
Un operaio di 42 anni è morto a Pomezia mentre lavorava in uno stabilimento serigrafico, cadendo per la rottura di una scala mentre sistemava un palo dell’illuminazione. Categorie : lazio, stampa
Antonio Oliva, 52 anni, autotrasportatore, Caianello12 03 2010
Antonio Oliva, autotrasportatore di 52 anni, è morto sull’autostraada A1 presso Caianello, schiacciato dal proprio camion, mentre stava esaminando il mezzo, fermo sulla corsia di emergenza. Categorie : campania, trasporti
Giuseppe Calabretta, 44 anni, imprenditore, Mantova10 03 2010
Giuseppe Calabretta, 44 anni , titolare di una piccola impresa edile, è morto in un cantiere a Mantova, cadendo per due metri da un cavalletto. Categorie : edilizia, lombardia
Marco Barzaghi, 30 anni, operaio, Trezzo sull’Adda10 03 2010
Marco Barzaghi, operaio di 30 anni, è morto schiacciato da una trave di ferro mentre lavorava in una carpenteria metallica a Trezzo sull’Adda. Categorie : lombardia, meccanica
Gino Bortolon, 39 anni, operaio, Vicenza9 03 2010
Gino Bortolon, operaio di 39 anni, è morto nella sede di una azienda municipalizzata a Vicenza, schiacciato tra due nastri trasportatori che stava riparando. Categorie : trattamento rifiuti, veneto
Giuseppe Mazzarella, 64 anni, operaio, Cerignola5 03 2010
Giuseppe Mazzarella, operaio di 64 anni, è morto travolto da un treno mentre stava sistemando una massicciata ferroviaria nel tratto Cerignola – Foggia. Categorie : puglia, trasporti
Federico Settimo, 62 anni, operaio, Palermo5 03 2010
Federico Settimo, operaio di 62 anni dell’azienda che gestisce il servizio idrico a Palermo, è morto dopo essere precipitato da una vasca di decantazione, mentre eseguiva lavori di pulizia esterna di un silos. Categorie : gestione delle acque, sicilia
Lino Massicci, 72 anni, Sabaudia3 03 2010
Lino Massicci, 72 anni, padre del titolare di una impresa edile, è morto all’altezza del km 82 della statale Pontina, investito durante una manovra di retromarcia i una ‘escavatrice. Categorie : lavori stradali, lazio
Patrizio Morandi, 47 anni, giostraio, Villafranca1 03 2010
Patrizio Morandi, giostraio di 47 anni, è morto con la testa schiacciata da un ingranaggio mentre stava riparando una giostra. Categorie : intrattenimento, veneto
Lorenzo Cammita, 33 anni, operaio, Arzano1 03 2010
Lorenzo Cammita, operaio di 33 anni, è morto ad Arzano, travolto da un muletto che stava riparando all’interno di una azienda specializzata in macchinari automatici. Categorie : campania, meccanica

mercoledì 7 aprile 2010

Alcuni importanti aggiornamenti sulla morte in culla (SIDS)

Ricevo da Doctornews e volentieri pubblico poche importanti notizie da sapere sulla SIDS (sindrome della morte improvvisa del lattante o morte in culla). Il problema è noto ormai da anni ma rappresenta ancora percentuali relativamente importanti, nonostante se ne conoscano alcune importanti cause e siano state diffuse alcune decisive raccomandazioni.
"Più di 8 genitori italiani su 10 hanno sentito parlare della morte in culla, ma la strada che separa la teoria dalla pratica è lastricata di errori. Ancora troppe mamme non smettono di fumare durante la gravidanza e l'allattamento, benché la sigaretta sia fra gli imputati più noti del rischio Sids (sindrome della morte improvvisa del lattante). Non solo. Nonostante sia ormai dimostrato che la posizione più sicura in cui far dormire il bebè sia quella supina, a Roma il 53% delle mamme e dei papà mette a nanna il bimbo steso sul lato: un dato in linea a quello rilevato a Bari, ma quasi doppio rispetto alla percentuale registrata a Milano. A bocciare le famiglie della Penisola sono i risultati delle interviste condotte su un totale di 5.300 genitori nelle tre città italiane in occasione di 'Bimbinfiera', kermesse dedicata al mondo dell'infanzia. Una campagna organizzata da MAM Association, nata con l'obiettivo di sensibilizzare i genitori sulla Sids. In generale - spiegano i promotori del progetto in una nota - passando da Milano a Bari e a Roma, i risultati delle interviste non si discostano di molto. In particolare, però, dai dati romani emerge che solo una piccola percentuale di genitori ha sentito parlare in modo esaustivo di Sids. Inoltre, ancora molte famiglie dicono di non sapere che la sindrome è la prima causa di morte dal ventottesimo giorno al primo anno di vita. Insomma, per abbattere i numeri della Sids c'è ancora molto da fare, conclude MAM. Ma una corretta e accurata informazione su questo tema, resta convinta l'associazione, è fondamentale per aiutare mamme e papà a far dormire sonni tranquilli ai loro piccoli. La prova è il dato sull'uso del ciuccio: la metà dei genitori conosce la sua utilità ed efficacia preventiva, nonostante l'impiego del succhietto sia stato fra le ultime raccomandazioni incluse nei comportamenti anti-Sids".

lunedì 5 aprile 2010

L'omelia del giorno di Pasqua.

Sono stato in chiesa, il giorno di Pasqua, per ascoltare la santa messa. Sempre, ogni domenica, sono un credente. Ma l'omelia di ieri, come a volte accade, mi è rimasta sul gozzo e non va giù. Mi chiedo, sono io o sono loro? Il sacerdote ha parlato di aborto e di eutanasia, vaneggiando sul fatto che i politici dovrebbero legiferare contro questi mali dell'umanità. Qualcuno potrebbe dire che non ha torto, che in fondo il sacerote queste cose le deve dire, non può fare diversamente. Personalmente non la penso così. Io credo che la Chiesa debba limitarsi ad educare la società, i sacerdoti ci devono dire cosa è giusto e cosa non lo è. Io credo che Dio, nella sua infinità bontà ci ha fatto liberi di scegliere il bene e il male. Nulla è impossibile a Dio, e se egli avesse voluto ci avrebbe fatto tutti buoni e nel mondo non ci sarebbe stato il dolore e la sofferenza. Così non è, nel mondo c'è la brava gente e ci sono i mascalzoni. E a questi si deve rivolgere la Chiesa per cercare di convincerli che sbagliano e riportarli all'ovile. Ma poi il ruolo finisce e la Chiesa non deve più intervenire. La politica deve tutelare tutti, credenti e non credenti, cattolici, ebrei, musulmani, buddisti, atei, tutti. Se un ateo decidesse di morire per le terribili sofferenze cui è costretto da una lunga malattia che non gli lascia scampo, perchè non dargli tale possibilità. Così l'aborto, se una donna rischia la vita o fosse in una situazione limite per la quale dovesse decidere per l'aborto, perchè non darle tale possibilità? Ripeto, io non sono per l'aborto o per l'eutanasia, ma credo che chiunque deve poter decidere in piena autonomia, avendone gli strumenti. La gente deve essere informata e responsabilizzata, poi ognuno decide secondo coscienza. In definitiva, non mi è sembrata una buona omelia quella di ieri, e proprio nel giorno della massima espressione del cristianesimo.