"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

domenica 31 maggio 2009

Per non dimenticare; i morti sul lavoro dal 23 al 30 maggio.

Prosegue, come ogni domenica, il viaggio intrapreso da questo blog nel mondo delle mortalità sul lavoro. L'obiettivo è quello di rendere omaggio a quei piccoli eroi quotidiani, vittime di tante cause, ma anche, e a volte soprattutto, di una politica che disattende i propri doveri, per inseguire spesso obiettivi a breve scadenza e con mera finalità elettorale. Per loro chiedo un pensiero e, per chi ci crede, una preghiera durante la messa domenicale.
Anonimo, 43 anni, operaio, Recanati30 05 2009
E’ stato dichiarato clinicamente morto l’operaio tunisino di 43 anni rimasto gravemente ferito il 27 maggio a Recanati, dopo essere caduto in una cisterna per la raccolta dell’acqua, mentre lavorava nel piazzale esterno de IGuzzini Illuminazione. Categorie : idraulica, marche
Gaetano Cori, 42 anni, agricoltore, Controguerra30 05 2009
Un agricoltore di 42 anni, Gaetano Cori, è morto nelle campagne di Controguerra, nel Teramano, travolto dal suo trattore. Categorie : abruzzo, agricoltura
Giuseppe Santamaria, 35 anni, operaio, Larciano29 05 2009
Giuseppe Santamaria, operaio di 35 anni, è morto a Larciano all’interno di un’azienda che produce manici di scopa. L’uomo è stato trovato a terra con lesioni a livello toracico. E’ stato disposto il sequestro del macchinario. Categorie : lavorazione del legno, toscana
Lino Sporzon, 45 anni, macellaio, Piove di Sacco29 05 2009
Lino Sporzon, 45 anni, è morto a Piove di Sacco (Padova) dopo essersi ferito gravemente all’addome con il coltello che stava usando per tagliare la carne nel settore macelleria di un supermercato. Sporzon aveva impugnato un grosso coltello con il quale doveva tagliare e disossare un pezzo di carne. Improvvisamente il coltello gli è scivolato dalla presa e la lama si è conficcata profondamente nell’addome. Categorie : industria alimentare, veneto
Giuseppe Gorgoglione, 22 anni, operaio, Barletta29 05 2009
Giuseppe Gorgoglione, operaio di 22 anni, è morto schiacciato da un cancello durante i lavori di ampliamento di un capannone industriale a Barletta: Gorgoglione stava aprendo il cancello che è fuoriuscito dai binari cadendogli addosso e schiacciandolo. Categorie : meccanica, puglia
Gigi Nicoletti, 61 anni, agricoltore, Monte San Pietro29 05 2009
Gigi Nicoletti, agricoltore di 61 anni, è morto in un bosco nella zona di Montepastore, sull’Appennino bolognese nel territorio di Monte San Pietro. L’uomo, era alla guida di un trattore su cui aveva sistemato la legna raccolta nel bosco; per motivi da chiarire, il mezzo si e’ ribaltato e lo ha schiacciato. Categorie : agricoltura, emilia romagna
Matteo Giacalone, 81 anni, agricoltore, Mazara del Vallo29 05 2009
Un agricoltore di Mazara del Vallo (Trapani), Matteo Giacalone, 81 anni, eè morto in un incidente mentre lavorava in un terreno della piccola azienda agricola di famiglia, in contrada Bocca Gilletto. L’uomo e’ stato falciato dalle lame della fresatrice che stava utilizzando. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, l’anziano sarebbe sceso dal trattore per risolvere un improvviso inceppamento dell’attrezzo agricolo ma e’ stato colpito dalle lame roteanti. Categorie : agricoltura, sicilia
Domenico Diana, 20 anni, agricoltore, Castelvolturno28 05 2009
Domenico Diana, agricoltore di 20 anni, ha perso la vita mentre stava arando i campi a Castelvolturno: è stato travolto da una mietitrebbia, che si era inceppata e si è poi rimessa in moto. Categorie : agricoltura, campania
Anonimo, 43 anni, agricoltore, Comacchio28 05 2009
Un uomo di 43 anni, è rimasto vittima di un infortunio sul lavoro avvenuto a Comacchio: l’uomo e’ rimasto schiacciato sotto il trattore che stava utilizzando in un appezzamento di terreno che gestisce lui stesso nel Ferrarese. Categorie : agricoltura, emilia romagna
Anonimo, 44 anni, operaio, Jenne28 05 2009
un operaio romeno di 44 anni, è morto a Jenne, in provincia di Roma: stava montando un ponteggio in un cantiere per la ristrutturazione di un immobile del Comune, quando ha toccato un cavo elettrico, la scossa lo ha fatto precipitare nel vuoto per circa sei metri. Categorie : edilizia, lazio
Luigi Morganella, 32 anni, operaio, Pesco Sannita27 05 2009
Luigi Morganella, 32 anni, operaio, è morto mentre stava riparando un mezzo agricolo nel piazzale di un’officina a Pesco Sannita: il braccio meccanico del mezzo è caduto e ha colpito l’operaio sulla testa. Categorie : campania, meccanica
Anonimo, 61 anni, operaio, Santa Maria a Monte27 05 2009
Un uomo di 61 anni e’ morto cadendo dal tetto di un capannone di un’officina meccanica che stava riparando a Santa Maria a Monte (Pisa). L’uomo si sarebbe trovato sul tetto per aiutare alcuni parenti, titolari della ditta che eseguiva i lavori. Durante l’intervento di manutenzione a un certo punto la copertura ha ceduto facendolo precipitare da un’altezza di circa sei metri. Categorie : edilizia, toscana
Mario Uccello, 35 anni, operaio, Parma27 05 2009
Mario Uccello, 35 anni, operaio, è morto in un cantiere a Parma, travolto dal gancio di una gru che trasportava materiali pesanti: il gancio della gru ha cominciato ha perso il carico e il materiale che trasportava e ha colpito in pieno l’operaio. Categorie : edilizia, emilia romagna
Daniele Crosato, 57 anni, agricoltore, Farini26 05 2009
Daniele Crosato, agricoltore di 57 anni, è stato schiacciato da un piccolo mezzo che si è ribaltato più volte in un campo in pendenza, in località Migliorini di Farini. Categorie : agricoltura, emilia romagna

Daniele Melis, 28 anni, operaio, Sarroch26 05 2009
Tre operai sono morti all’interno degli impianti della raffineria Saras a Sarroch (Cagliari). I tre si trovavano in un ambiente chiuso che si sarebbe saturato di esalazioni tossiche.
Gigi Solinas, 26 anni, è entrato per primo nell’accumulatore di gasolio, tenuto all’esterno con una corda da Gianluca Fazio, 30 anni, unico sopravvissuto della squadra impegnata nella manutenzione. Fazio, accortosi che il suo collega stava accusando un malore, ha tentato di estrarlo dalla cisterna, mentre un altro operaio, Renato Porcu, che si trovava nelle vicinanze, ha chiesto l’aiuto degli altri due manutentori, in attesa all’esterno dell’impianto, come previsto dalle procedure di sicurezza. Bruno Muntoni, di 56 anni e Daniele Melis, di 28, si sono precipitati all’interno per tentare di soccorrere i colleghi: il primo è morto all’istante, il secondo, nonostante indossasse una maschera di protezione dai vapori organici, è deceduto pochi istanti dopo. Categorie : chimica, sardegna
Bruno Muntoni, 56 anni, operaio, Sarroch26 05 2009
Tre operai sono morti all’interno degli impianti della raffineria Saras a Sarroch (Cagliari). I tre si trovavano in un ambiente chiuso che si sarebbe saturato di esalazioni tossiche.
Gigi Solinas, 26 anni, è entrato per primo nell’accumulatore di gasolio, tenuto all’esterno con una corda da Gianluca Fazio, 30 anni, unico sopravvissuto della squadra impegnata nella manutenzione. Fazio, accortosi che il suo collega stava accusando un malore, ha tentato di estrarlo dalla cisterna, mentre un altro operaio, Renato Porcu, che si trovava nelle vicinanze, ha chiesto l’aiuto degli altri due manutentori, in attesa all’esterno dell’impianto, come previsto dalle procedure di sicurezza. Bruno Muntoni, di 56 anni e Daniele Melis, di 28, si sono precipitati all’interno per tentare di soccorrere i colleghi: il primo è morto all’istante, il secondo, nonostante indossasse una maschera di protezione dai vapori organici, è deceduto pochi istanti dopo. Categorie : chimica, sardegna
Gigi Solinas, 26 anni, operaio, Sarroch26 05 2009
Tre operai sono morti all’interno degli impianti della raffineria Saras a Sarroch (Cagliari). I tre si trovavano in un ambiente chiuso che si sarebbe saturato di esalazioni tossiche.
Gigi Solinas, 26 anni, è entrato per primo nell’accumulatore di gasolio, tenuto all’esterno con una corda da Gianluca Fazio, 30 anni, unico sopravvissuto della squadra impegnata nella manutenzione. Fazio, accortosi che il suo collega stava accusando un malore, ha tentato di estrarlo dalla cisterna, mentre un altro operaio, Renato Porcu, che si trovava nelle vicinanze, ha chiesto l’aiuto degli altri due manutentori, in attesa all’esterno dell’impianto, come previsto dalle procedure di sicurezza. Bruno Muntoni, di 56 anni e Daniele Melis, di 28, si sono precipitati all’interno per tentare di soccorrere i colleghi: il primo è morto all’istante, il secondo, nonostante indossasse una maschera di protezione dai vapori organici, è deceduto pochi istanti dopo. Categorie : chimica, sardegna
Valentino D’Ambrosio, 71 anni, agricoltore, Frisa26 05 2009
Valentino D’Ambrosio, agricoltore di 71 anni, e’ morto nelle campagne di Frisa (Chieti), schiacchiato dal suo trattore: stava lavorando in un terreno di sua proprieta’ in localita’ Tenente di Frisa, quando in un tratto particolarmente scosceso ha perso il controllo del mezzo che si e’ ribaltato, schiacciandolo. Categorie : abruzzo, agricoltura
Juan Carlos Ortiz Moreno, 53 anni, ponteggiatore, Molassana25 05 2009
Juan Carlos Ortiz Moreno, ponteggiatore di 53 anni, è morto in un cantiere di salita Costa Fredda, a Molassana. Il ponteggiatore non era assicurato da corde ed il ponteggio non aveva protezioni. Categorie : edilizia, liguria
Emilio Porta, 59 anni, agricoltore, Roncolongo24 05 2009
Emilio Porta, agricoltore di 59 anni, è morto rimasto incastrato sotto alcune balle di fieno a Roncolongo vicino a Fornovo, accanto al greto del torrente, mentre stava lavorando. Categorie : agricoltura, emilia romagna

Il problema della sicurezza


AFFIDERESTE LA SICUREZZA DELLA VOSTRA CASA A QUESTO GOVERNO?


venerdì 29 maggio 2009

Il problema del silenzio-assenso nella donazione degli organi.

I giorni 19 e 20 febbraio scorsi ho partecipato ad un convegno sulla donazione degli organi e in quella sede ho prospettato al dott. Battista, il presidente regionale della associazione medici della mia categoria (ANMDO), un'idea per risolvere l'annosa questione del silenzio/assenso, in tema di donazioni d'organo, in Italia. In pratica l'attuale normativa prevede che siamo tutti potenziali donatori, a meno che non dichiariamo esplicitamente che non lo vogliamo essere. Ma, c'è sempre un ma, tutti dobbiamo essere contattati ed essere a conoscenza della questione. Fino ad allora, e questo non avverà mai, si continuerà a chiedere di volta in volta il consenso ai parenti del deceduto.
Lui mi ha detto di mandargli una mail, che eventualmente se ne sarebbe occupato. E così ho fatto. Il 26 febbraio è partita la mia mail:
"Caro dott. battista,
finalmente trovo il tempo per scriverti in merito a quella proposta cui ti avevo accennato in sede di convegno sui trapianti tenutosi a Bari il 19 e 20 febbraio scorsi.
L’idea è quella di applicare, a tappeto sulla popolazione italiana, quanto disposto dal D.M. 8 aprile 2000 “Disposizione in materia di prelievi e di trapianti di organi e di tessuti, attuativo delle prescrizioni relative alla dichiarazione di volontà dei cittadini sulla donazione di organi a scopo si trapianto”, dando per scontata la realizzazione dell’anagrafe informatizzata sanitaria su tutto il territorio nazionale. La richiesta di dichiarazione di volontà, cioè, viene notificata in allegato alla modulistica del censimento del 2011, facendo presente che, in caso si mancata resa dei moduli opportunamente compilati, verranno applicate le disposizioni di cui all’art. 4, comma 1 della Legge 1° aprile 1999 n.91. La resa dei moduli da parte dei cittadini, avverrà entro 90 giorni dal ricevimento, ai soggetti preposti:
1. ASL territorialmente competenti
2. ambulatori dei medici di medicina generale
3. aziende ospedaliere
Le dichiarazioni così raccolte verranno quindi trasmesse alle ASL di residenza degli assistiti.
Il problema attuale è la difficoltà a raccogliere le volontà di tutti i cittadini con i metodi attuali; in conseguenza il principio del silenzio-assenso non è mai partito e forse non partirà mai, con notevole dispendio di energie e soprattutto di potenziali donatori, dal momento che a decidere sono quasi sempre i parenti, nel momento in cui gli viene comunicata la morte del proprio congiunto.
Capisco le difficoltà di far emergere un progetto simile in un sistema che a volte deve fare i conti con un eccesso di garanzie per tutti i cittadini, ma confido nel fatto di vedere realizzata questa idea.
cordialmente ti saluto
paolo giannuzzi"
Qualche giorno fa, esattamente giorno 25, ho ricevuto la seguente mail:
"Caro Paolo, ti invio la nota trasmessa al prof. Girone (ISTAT) riguardante il prossimo censimento. Cordialità. Antonio Battista
--------------------------------------------------
Caro Giovanni, qualche giorno fa ti ho parlato di una proposta per favorire la dichiarazione di volontà sulla donazione di organi. L’idea è quella di applicare, a tappeto ..."
Lo so che per i non addetti al settore questo potrebbe sembrare arabo e non so nemmeno se la proposta alla fine andrà in porto ma, ragazzi, permettetemi di dire so' soddisfazioni.

giovedì 28 maggio 2009

Un nuovo termine per le tematiche di fine vita: la desistenza terapeutica.

L'esigenza di colmare un vuoto normativo in materia di testamento biologico ha condotto alla predisposizione di un disegno di legge che, come ha anche affermato il senatore Ignazio Marino a Venezia, durante un recente congresso sulla desistenza terapeutica, va contro la Costituzione e la libertà degli individui ed è in controtendenza con le legislazioni adottate in materia dagli altri Paesi. Il testo, infatti, opera delle scelte morali negando la possibilità di interrompere le cure al paziente in stato vegetativo. In tal modo, si è piegato il principio costituzionale di cui all'articolo 32, che afferma chiaramente il diritto degli individui all'autodeterminazione, a scelte di natura etica da far valere soltanto per i casi di pazienti allo stato terminale.
Tra un nichilismo terapeutico ed un accanimento si colloca la 'desistenza terapeutica' come espressione di quell'etica dell'accompagnamento che è in sintonia con la deontologia. Per desistenza terapeutica si intende, infatti, la rinuncia da parte del medico di continuare terapie futili e inutili.
I due pilastri del rapporto medico-paziente sono da sempre il consenso informato e il legittimo rifiuto delle cure. Si deve riflettere sul non secondario problema, che anzi è di scottante attualità, posto dall'autodeterminazione dell'individuo che si ritenga vittima di un accanimento terapeutico e per questo esprima il consenso all'interruzione delle pratiche mediche salvifiche. In merito poi alla possibilità di non voler considerare l’alimentazione artificiale un trattamento medico vi sono state diverse prese di posizione. Gianfranco Fini, ad esempio, è tornato a parlare di un tema a lui caro - quello della laicità dello Stato - durante un incontro sulla Costituzione con studenti di Monopoli: "Il Parlamento deve fare leggi non orientate da precetti di tipo religioso. Il dibattito sulla bioetica è complesso e mi auguro che venga affrontato senza gli eccessi propagandistici che ci sono stati da entrambe le parti, perché queste sono questioni nelle quali il dubbio prevale sulle certezze". Così Livia Turco, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera, ha commentato il rinvio della discussione della legge sull'accesso alle cure palliative e le terapie del dolore, prevista nel calendario dell'aula di Montecitorio per lunedì 25 maggio."La maggioranza e il governo fanno saltare la legge sulle cure palliative già in calendario per l'aula, dopo che la commissione Affari sociali ha concluso da un mese l'esame del provvedimento". Si potrebbe continuare, ma mi fermo qui, volevo solo dare l'idea della complessità della questione e del rischio che si corre se dalle aule parlamentari dovesse uscire una legge sbagliata.

mercoledì 27 maggio 2009

La parola progetto.

Il primo dubbio mi è venuto quando mi sono rivolto ad un funzionario dell'azienda per avviare la preparazione di un corso ECM e mi sono sentito dire che se lo avessimo fatto passare come progetto saremmo riusciti a risparmiare 300 euro che, di questi tempi, non sono pochi. Poi, a cose fatte, bisognava caricare i dati dei partecipanti e mi sono sentito dire che, se si fosse impostato un progetto obiettivo, l'operatore avrebbe guadagnato una certa somma aggiuntiva allo stipendio e si sarebbe certamente fatto prima, anche perchè non c'era nessuno disposto a farlo gratis. Infine, mi sono accorto che, nonostante tutto, il lavoro più gravoso, lo ha fatto un ragazzo che lavorava per l'azienda, ma a progetto e quindi, essendo l'anello più debole della catena, ha finito per essere il più ricattabile e desideroso di dimostrare che la sua presenza era necessaria. Dunque ricapitoliamo: nella prima fase l'azienda ha cercato di fregare lo Stato, nella seconda il dipendente ha cercato di fregare l'azienda, nella terza lo Stato ha fregato il dipendente. Praticamente una partita di giro e una rivelazione lampante: dietro la parola progetto si nasconde spesso una fregatura. Eppure il dizionario della lingua italiana, a tale proposito, spiega che il progetto è un complesso di attività correlate tra loro e finalizzate a creare prodotti o a pubblicare servizi rispondenti a obiettivi specifici determinati. Sembrava quasi una cosa seria e per questo mi ero illuso. Ma la realtà mi ha ben presto fatto disilludere.
Forte di questa nuova acquisizione mi sono apprestato ad ascoltare i discorsi dell'attuale campagna elettorale. In questo periodo si sente spesso parlare di progetti e, senza voler identificare questo o quel politico, si tratta il più delle volte di azioni tese a giustificare delle prese di posizione nuove, rispetto alla storia individuale di ciascuno e difficilmente spiegabili altrimenti. Parla di progetto il politico che passa da un partito o addirittura da uno schieramento all'altro. Così come parla di progetto il politico che crea un partito nuovo staccandosi da quello di origine perchè è in disaccordo con la linea della maggioranza. Ma gli esempi potrebbero essere tanti, un'altro che mi viene in mente è quello del politico che, eletto ad una certa carica, rinuncia per correre all'elezione di un'altra carica più prestigiosa, tradendo di fatto il mandato elettorale, e così via.
Io non dico che i nuovi progetti politici siano tutti da buttare via o tutti il frutto di una scelta ipocrita, ma certamente invito tutti a tenere alta l'attenzione e ad essere quanto più informati è possibile, quando sentite parlare di progetto, perchè molto spesso, dietro questa affascinante parola, si nasconde quella certamente meno gradevole di fregatura.

martedì 26 maggio 2009

Non è solo una questione di vita o di morte.

C'è una notizia di questi giorni che è passata pressocché inosservata. Un breve passaggio in qualche notiziario periferico e niente di più. Le statistiche dicono che c'è un aumento del fumo presso i giovani. Si comincia a circa 14 anni, poche sigarette. Sempre più donne fumano. Questa è una notizia triste. Credo che tutti avevamo sperato nella nuova legge sul divieto di fumo voluta dal ministro Sirchia. Ne avevamo auspicato effetti dirompenti, soprattutto sul modo di percepire il fumatore. Per intenderci, quando viaggiavo per anadare all'università, in certi vecchi vagoni mi capitava di leggere 'vietato sputare per terra'. Quella scritta risaliva al tempo in cui la tubercolosi era molto comune e certamente più deleteria di quanto non lo sia oggi. Per quanto si sta assistendo ad una recrudescenza dovuta al problema delle immigrazioni e dell'AIDS. Tornando a noi, quelle scritte, come la presenza di sputacchiere in certi ambienti, sono un ricordo del passato, fatto di inciviltà, di malattia, di incertezze. Oggi tutto questo non c'è più e noi ridiamo di quelle abitudini. Ecco come io immaginavo il mondo creato dalle nuove leggi contro il fumo. Un mondo senza fumo e tale vizio ridotto ad un romantico ricordo del passato, su cui magari ridere per l'assurdità di essereci passati. Il problema del fumo infatti, non è legato solo alla probabilità o meno di contrarre un cancro, che pure aumenta di parecchie volte rispetto al normale. La cosa importante, da tenere presente è che, per bene che vada, il fumo fa male a tutti, sempre. A chi ha meno di 20 anni fa malissimo. Gli studiosi hanno esaminato per 9 anni i polmoni di 5000 ragazzi e ragazze dai 10 ai 18 anni. I risultati sono impressionanti: anche con “sole” 15 sigarette al giorno, la capacità respiratoria diminuisce del 5%, inoltre il fumo in giovane età pregiudica lo sviluppo dei polmoni, soprattutto nelle ragazze, perché nel gentil sesso questo processo di maturazione si completa prima che nel maschio: più o meno verso i 18 anni. La nicotina influenza il cervello, il sistema endocrino, il comportamento.
Non sono ancora noti i meccanismi psicologici che rendono attraente il fumo per un giovane; è chiaro invece perché è così difficile smettere, dopo che si è instaurata l’abitudine, o meglio, la dipendenza. Infatti, fumare stimola una zona del cervello in modo simile a quello tipico delle droghe più “classiche”, come morfina ed eroina. E rinunciare alla sigaretta scatena vere crisi di astinenza: desiderio insaziabile di tabacco, irritabilità, inquietudine, frustrazione, rabbia, difficoltà di concentrazione, riduzione del ritmo cardiaco.
Gli adolescenti che fumano spesso sono amici di fumatori o convivono con familiari fumatori, nella stessa percentuale senza che nessuno dei due aspetti prevalga sull'altro. Per questo, avere come punti di riferimento non fumatori, o fumatori che riescono a smettere, influisce in maniera determinante sul desiderio di cominciare, molto più della prospettiva di andare in contro a malattie. Quindi, i genitori cui sta a cuore la salute del proprio figlio, questo sforzo lo dovrebbero fare. Non escludendo la possibilità di ricorrere all'aiuto del pediatra di famiglia che, sfruttando il rapporto di fiducia può trovare le parole giuste per valorizzare gli aspetti positivi per la salute derivanti dal non fumare o per convincere a smettere il ragazzo che purtroppo ha già iniziato.

lunedì 25 maggio 2009

Troppi bambini saltano la colazione

Iniziamo la settimana con un consiglio salutistico, che non può che giovare ai nostri piccoli. Ho letto, modificato e m'impegno a diffondere, con il presente post, un articolo tratto da Doctornews. Buona lettura e buon inizio di settimana a tutti.
Tempi stretti per i genitori spesso impegnati a preparare il piccolo assonnato, mentre si cerca di guadagnare tempo per poter magari correre in ufficio. Così "almeno il 30% dei bambini italiani salta la colazione, senza contare che molti altri si limitano a prendere rapidamente qualcosa al bar insieme a mamma o papà. Una cattiva abitudine, perché se la colazione è un pasto importante per gli adulti, lo è ancor di più per i bambini. Non a caso si è visto che i bimbi obesi sono fra quelli che saltano più spesso la prima colazione. Inoltre c'è una chiara differenza nel mantenimento di concentrazione e attenzione in classe tra i piccoli che fanno colazione, e quelli che la saltano". Parola di Marcello Giovannini, ordinario di Pediatria dell'Università di Milano, nonché fondatore della Società italiana di nutrizione pediatrica. "E' fondamentale - dice il pediatra - l'assunzione della giusta quota di calorie all'inizio di un nuovo giorno, entro due ore dal risveglio: modifichiamo i nostri ritmi biologici, ci ricarichiamo dopo il digiuno notturno e così 'funzioniamo bene' durante il giorno". Un discorso valido sia per gli adulti che per i bambini. "In più - ribadisce Giovannini, padre di 4 figli - per i piccoli si tratta di un momento sociale importante: dopo aver perso l'abitudine del pranzo in casa tutti insieme, è bene rispettare almeno un appuntamento conviviale che veda riunita insieme tutta la famiglia". Per essere degna di questo nome però, avverte Giovannini, la colazione deve essere fatta bene: seduti a tavola e senza fretta. "Vietato il mordi e fuggi. Bisogna concedersi tempo e fare un pasto corretto, ma anche parlare e scherzare. Per questo - racconta - in famiglia prepariamo tovaglia, posate e tazze la sera prima: basta organizzarsi per non farsi mancare una colazione tutti insieme."Non esiste - dice il pediatra - una colazione tradizionale italiana perfetta, i modelli variano un po' da Nord a Sud: l'importante è non esagerare, e soprattutto tenere conto dell'attività fisica nel corso della giornata". No alle colazioni lampo, ingurgitate sulla soglia di casa. E soprattutto, "mai far fare ai piccoli la colazione da soli: la convivialità è importante". L'ultimo ingrediente importante della colazione perfetta è, secondo lo specialista, la mamma. "Ci deve essere: il fatto di vederla ogni mattina impegnata a spalmare la crema di cacao e nocciole su una fetta di pane rassicura il bimbo, gli fa vedere che ci si prende cura di lui". Insomma, un'immagine vale più di tante parole, e anche per questo è il caso di mettere la sveglia qualche minuto prima.

domenica 24 maggio 2009

Per non dimenticare; i morti sul lavoro dal 15 al 22 maggio.

Prosegue, anche oggi, il viaggio intrapreso da questo blog nel mondo delle mortalità su lavoro. L'obiettivo è sempre quello di rendere omaggio a quei piccoli eroi quotidiani, vittime di tante cause, ma anche e a volte soprattutto di una politica che disattende i propri doveri, per inseguire spesso obiettivi a breve scadenza e con mera finalità elettorale. Per loro chiedo un pensiero e, per chi ci crede, una preghiera durante la messa domenicale.
Giuseppe Cefalo, 51 anni, operaio, Pietradefusi22 05 2009
Giuseppe Cefalo, operaio di 51anni, è morto nella zona industriale di Pietradefusi; mentre stava eseguendo il montaggio di un solaio all’interno di un capannone industriale prefabbricato, è caduto da una altezza di 10 metri. Categorie : campania, edilizia
Nicola Abruzzese, 56 anni, operaio, Andria22 05 2009
Nicola Abruzzese, operaio edile di 56 anni, è morto in ospedale dove era ricoverato per una profonda ferita ad una coscia: l’operaio era stato colpito e poi trascinato per alcuni metri da un nastro trasportatore meccanico mentre eseguiva lavori di scavo in un cantiere edile. Categorie : edilizia, puglia
Giuseppe Sciacca, 53 anni, artigiano, Marsala18 05 2009
Giuseppe Sciacca, di 53 anni, titolare di una piccola impresa specializzata in lavori idrici, è morto dopo essere precipitato in un pozzo artesiano profondo 30 metri nelle campagne di Marsala, in contrada Fiumara Sant’Onofrio: stava lavorando alla manutenzione di una pompa di sollevamento dell’acqua quando il parapetto del pozzo, realizzato con conci di tufo, ha ceduto all’improvviso. Categorie : idraulica, sicilia
Giovanni Iritano, 45 anni, agricoltore, Sinisgalli17 05 2009
Giovanni Iritano, 45enne, è morto lacerato dal frangizolle del proprio trattore. Categorie : agricoltura, basilicata
Cristoforo Negri, 63 anni, artigiano, Aprica16 05 2009
Cristoforo Negri, di 63 anni, titolare di un’impresa artigiana, è morto in Valtellina in un incidente sul lavoro avvenuto all’interno di un cantiere davanti alla chiesa di Aprica: l’uomo è precipitato dal ponteggio mentre stava effettuando alcuni interventi di manutenzione all’esterno del santuario. Categorie : edilizia, lombardia

sabato 23 maggio 2009

venerdì 22 maggio 2009

Lasciate che i bambini vengano a me. Serenamente.

Mi è capitato, in questi giorni, di leggere articoli che parlano di religiosi che compiono abusi sessuali. Non so, sarà il caldo, ma questa storia sembra essere una costante mascherata, che si muove sotto pelle, nel tessuto sociale, e soprattutto nel silenzio assordante del Vaticano.
Io penso che l'uomo non nasce pedofilo o maniaco sessuale. A queste condizioni ci si arriva alla fine di un percorso, fatto di repressioni, rinunce, sacrifici. Insomma ci sono leggi che uno capisce e rispetta perchè magari ritiene che siano giuste, che abbiano un fine. Ci sono invece leggi nate nel mezzo di un certo percorso, che rappresentano un'evoluzione, vitale per la sopravvivenza di tutte le cose terrene, ma che poi alla luce di nuovi cambiamenti culturali, sociali e quant'altro, devono evolvere a loro volta per non rischiare di perdere ciò che di buono si è riusciti ad ottenere nel tempo. Cercherò di decifrare il mio linguaggio in codice. Naturalmente, se non si era capito, parlo del matrimonio del preti. E' nato nel corso della storia della religione cristiana ed ha rappresentato un'evoluzione, una di quelle cose che sono nate strada facendo e che ha, insieme alle altre riforme, caratterizzato l'evoluzione del cristianesimo. Alla luce di quello che sta succedendo in questi giorni, ma anche alla luce del fatto che il Papa è andato in America ed ha sollevato il problema dei preti pedofili, alla luce della crisi di vocazioni, alla luce del problema che costituì per la Chiesa la vicenda di monsignor Milingo, che portò avanti una battaglia personale, rimettendoci di persona, in favore del matrimonio dei preti. Alla luce di tutte queste cose, ma anche alla luce del fatto che, nonostante vi siano dei movimenti all'interno della Chiesa che sarebbero favorevoli al matrimonio dei preti, nessun vescovo, nel corso del sinodo di qualche anno fa ha votato a favore e questo mi fa pensare male. Lascia il dubbio sulla esistenza di democrazia all'interno di tale istituzione. Restano infine le deviazioni. E' chiaro che se un uomo, dotato come tutti di testosterone, non può sposarsi, non può avere amanti nascoste, perchè la cura sarebbe peggiore del male e perchè, non potendo usare i preservativi rischierebbe gravidanze indesiderate, col rischio poi di dover praticare l'aborto che è vietato. Non può masturbarsi, perchè anche quello è peccato. E' chiaro che alla fine il cervello rischia di scoppiare e di intraprendere strade che esulano dalla volontà dell'individuo. Ripeto, pedofili non si nasce, è la vita che porta gli uomini a percorrere determinate strade. E' un pò come accade per certi contadini che hanno rapporti con gli animali che allevano. A furia di avere davanti agli occhi la rappresentazione di un desiderio represso, si finisce per usufruirne, incuranti del fatto che si sta oltrepassando il limite della liceità. Così, nel caso dei preti, finiscono per pagare gli anelli più deboli della catena. Da una parte i preti stessi che porteranno nel cuore il peso di un crimine odioso, dall'altra i bambini, che resteranno traumatizzati a vita per gli episodi che hanno dovuto subire, a volte in silenzio. Con l'aggravante che, da grandi, potrebbero non superare il dramma psicologico ed essere a loro volta deviati nell'approccio all'attività sessuale. Io non credo che le cose non si possano cambiare. Si può fare con quelle scritte, figuriamoci con quelle non scritte. E il matrimonio dei preti è una di queste. Il cambiamento è la strada evolutiva per evitare l'estinzione della specie. Alla luce di quello che si sente in giro, credo che per la Chiesa sia giunto il momento di cambiare. Pena l'inevitabile estinzione.

giovedì 21 maggio 2009

Vieni avanti, Forbice!

Ieri sera mi è capitato di ascoltare, come sempre mi capita, quando viaggio intorno alle otto della sera, il programma radiofonico condotto su RAI 1 da Aldo Forbice. Era da tempo che non avevo occasione di ascoltarlo e devo dire che mi ha molto sorpreso. Non dimentico mai, una volta, un ascoltatore disse al conduttore: "Io non riesco a capire se lei è di destra o di sinistra, le devo fare i complimenti e se la incontro per strada le pagherò un caffè". Questo la dice lunga sul modo di fare e sul taglio che il giornalista aveva dato a quella trasmissione. Ieri sera, invece, fin dalla presentazione degli ospiti si capiva che qualcosa, rispetto al recente passato, era cambiata. Certo, c'era stata l'ammonizione di Beppe Grillo e l'audio di un brano di una sua trasmissione, che girava nella rete. Ma quelle parole erano rivolte contro Grillo e i suoi seguaci e quindi era ovvio aspettarsi una reazione, anche forte, da parte di chi era stato il besaglio di quelle invettive. Ieri sera, invece, la musica era completamente cambiata. A parte la difesa ad oltranza di ogni cosa che riguardava l'operato, non del governo, ma del suo leader. Ma su questo si può anche soprassedere, dal momento che ognuno può esprimere le proprie idee e queste possono essere più o meno confutabili, ma comunque sempre rispettabili. La cosa che, invece, mi ha sorpreso, è stata la frase, pronunciata nei confronti di un ascoltatore: "Non condivido, l'ho lasciata parlare ma di quello che ha detto se ne assume personalmente la responsabilità". Un'affermazione che, in circostanze normali, sarebbe sembrata scontata e inutile da pronunciare, dal momento che ad una trasmissione parlano persone maggiorenni, che rilasciano il proprio numero di telefono, per poter essere richiamate, e quindi sono perfettamente identificabili. La scenetta mi ha fatto ritornare alla mente quella analoga di Lorena Bianchetti a Domenica in, in cui la presentatrice chiedeva scusa e scaricava la responsabilità di una battuta a Silvan che ne era stato l'artefice. In ultimo, Aldo Forbice ha letto un brano, tratto da un libro di Bruno Vespa, in cui il Presidente del Consiglio 'chiarisce' la sua posizione in merito al processo che lo vede coinvolto per corruzione all'avvocato Mills. In questo caso, non rilascia commenti e non si dissocia.
Non so, qualcuno mi dice che non riesco ad essere obiettivo, che sono troppo propenso ad attaccare il premier, che non vedo l'ora. Ma io non riesco a non vedere in queste cose un segno dei tempi. E comunque, tanto per non rischiare di essere incoerente con quello che penso, non ascolterò più quella che era un'isola felice nell'informazione italiana e che purtroppo si è allineata alle tante altre isole infelici che purtroppo siamo costretti a sorbirci.

mercoledì 20 maggio 2009

Il premio nobel per la pace.

Ieri si sono incontrati, molto a distanza l'uno dall'altro, due vicende giudiziarie. Il processo ad Aung San Suu Kyi, leader dell'opposizione birmana e premio nobel per la pace e il processo a David Mills, avvocato inglese accusato di aver preso dei soldi dalla Fininvest per dire il falso nei processi in cui era coinvolto il suo presidente. Queste sono due storie lontane, che solo la coincidenza della data di ieri, in qualche modo accomuna. La politica birmana ha passato 13 degli ultimi 19 anni agli arresti domiciliari, per aver difeso le sue idee con fierezza in nome del popolo che l'aveva votata. Il politico italiano, pur accusato di reati vari, è riuscito a sfuggire ai relativi processi e, a tutt'oggi, non si riesce a capire quanto sia implicato in tutte o in parte delle cose di cui viene accusato. La politica birmana avrebbe finito di scontare gli arresti domiciliari il 27 maggio prossimo ed ora le arriva questa nuova tegola che rischia di mandarla in prigione, non più agli arresti domiciliari, per altri 5 anni. Il politico italiano, forte delle protezioni legislative che si è cucito addosso su misura, aspira, legittimamente, a diventare presidente della repubblica. Ma mentre i comportamenti, all'interno delle proprie nazioni d'origine, sono difformi, c'è un'altra giuria che deve decidere sulla assegnazione o meno di un premio prestigioso, il premio nobel per la pace, che ogni anno viene consegnato a persone degne, che hanno agito in tutta onestà, per meritarlo.
Dico questo perchè, a quanto pare, per il politico italiano si starebbero raccogliendo firme per una candidatura al premio nobel per la pace e si porta ad esempio il suo intervento nel conflitto fra la Russia e la Georgia, durante il quale sarebbe stata l'amicizia fra Putin e il politico italiano a scongiurare il peggio. Io non so come siano realmente andate le cose in quel frangente, ma oggi ho assistito all'accostamento fra una donna fiera, che probabilmente ancora una volta sarà condannata per le sue idee, e un uomo che invece non vuole dimostrare la sua innocenza in un processo regolare e quindi sfugge ad un'altra sentenza in virtù dell'ennesima legge ad personam. Sinceramente mi spiacerebbe vedere accostati i due nomi, in Svezia, alla ceriomonia di assegnazione del premio nobel per la pace. Certo i giurati sono persone e quindi anch'essi, in quanto tali, sono soggetti all'errore, ma sicuramente, nella sciagurata ipotesi, quel premio perderebbe ai miei occhi molto del suo valore.

martedì 19 maggio 2009

Leggi e stato laico

Fini ricomincia a parlare di etica e di laicità dello stato e subito scoppia il polverone. Quello che mi stupisce non è il principio espresso dal presidente della camera, ha detto cose che dovrebbero essere abbastanza scontate. Fini, infatti, ha detto semplicemente che uno stato non deve seguire la fede per le sue scelte politiche. Quello che mi stupisce è che ogni volta si solleva un polverone al solo sentire frasi di questo tipo. Io credo che uno stato debba porre dei limiti e delle regole che possano essere seguite da tutti, deve redigere leggi che possano rappresentare tutti, pur nel rispetto reciproco e nell'assenza di danno per ciascuno. Mi spiego. Nel momento in cui viene approvata una legge che regolamenta l'aborto o il divorzio, non è detto che tutti debbano divorziare o abortire. La legge c'è, chi vuol comportarsi secondo i dettami della religione cattolica, lo può fare, chi invece vuole decidere diversamente è anch'egli libero di seguire la propria idea, pur nel rispetto di quelle degli altri. Lo Stato, cioè, deve porsi a difesa di tutti i suoi cittadini, della loro libertà e del loro pluralismo. Anche perchè la religione cattolica non è l'unica religione che è praticata sul territorio italiano. Per cui non si può, ad esempio, vietare di mangiare carne di maiale perchè sul nostro territorio ci sono anche i musulmani, o vietare le trasfusioni di sangue perchè ci sono i testimoni di Geova. Ripeto, le leggi ci sono e ci devono essere, ma le regole devono, per forza di cose, essere ampie, rispettose del principio di non invadenza della libertà di ciascuno, ma allo stresso tempo rispettose della sensibilità di tutti. Alla luce di ciò, che come al solito mi sembra una banalità, non capisco come mai ogni volta che si fa riferimento a questi argomenti si solleva un polverone e questo mi sembra alquanto inquietante, come se vivessimo in uno stato, non laico, ma immerso in un regime integralista.

lunedì 18 maggio 2009

Immigrati, stipendi e politica stracciona

Si parla, in questo periodo, degli immigrati, che sarebbero la rovina dell'Italia. Mi capita spesso di sentire persone che ne parlano come di una autentica sciagura. Sembrerebbe che quei poveri disgraziati ci rubano i posti di lavoro, ci violentano le donne e chissà cos'altro. Personalmente non percepisco questo dramma gonfiato, questo sì, dai media, al contrario della crisi economica, a meri fini elettorali. Io credo che quando una persona va via dalla propria terra, lo fa perchè è disperato. Io non fuggirei dal mio paese, non rischierei la vita, non abbandonerei casa, affetti, luoghi, ricordi, per andare a fare una gita nel mediterraneo, col rischio di rimetterci la pelle. Io non lo farei, ma credo che nesuno di noi lo farebbe. Se qualcuno lo fa è, non solo povero, ma anche disperato, esasperato da una situazione pessima che si è venuta a creare nel posto di origine e magari è abbagliato dal miraggio di lustrini e paillettes che appaiono al di là del mare, attraverso la diffusione da parte di TV non sempre aderenti alla realtà. Detto questo, qualcuno mi deve spiegare, poi, che senso ha cercare di arginare un'onda di queste dimensioni, cercando di erigere una barriera che per forza di cose non può reggere. Io credo che la politica sia l'arte della diplomazia. Secondo me bisognerebbe ricominciare a fare delle missioni diplomatiche nei Paesi di origine, cercare di scoprire e magari iniziare a lavorare sulle cause di tutte quelle fughe. Poi bisognerebbe lavorare sull'integrazione degli immigrati, come fecero i romani ai tempi delle invasioni barbariche e come sta facendo l'America, che ha appena eletto alla più alta carica istituzionale un immigrato. E poi qualcuno mi deve spiegare come stanno i dati sulla sicurezza. Quanto è cambiata dall'insediamento di questo governo, che sul tema aveva impostato la propria campagna elettorale lo scorso anno.
Un pò come sulle tasse, salvo scoprire che, dopo un anno, abbiamo gli stipendi più bassi d'Europa (del 17%), proprio per colpa delle tasse medesime che, ma guarda un pò, vengono pagate prevalentemente dai dipendenti, mentre i liberi professionisti si sono visti depennare l'unico provvedimento della tracciabilità, istituito dal precedente esecutivo e da tutti i governi europei.
Ma torniamo agli immigrati. La sicurezza è migliorata o è peggiorata? Perchè non se ne parla? Perchè nessuno pone l'accento sui fatti di cronaca di cui sono protagonisti in positivo pakistani e nigeriani? E certo che siamo in campagna elettorale e non si possono fare domande scomode. Ma sollevare un polverone sulla pelle e sui sentimenti di poveri disgraziati, francamente mi sembra un modo barbaro di fare politica, altro che arte della diplomazia!

domenica 17 maggio 2009

Per non dimenticare; i morti sul lavoro dal 9 al 14 maggio.

Prosegue, anche oggi, il viaggio intrapreso da questo blog nel mondo delle mortalità su lavoro. L'obiettivo è sempre quello di rendere omaggio a quei piccoli eroi quotidiani, vittime di tante cause, ma anche e a volte soprattutto di una politica che disattende i propri doveri, per inseguire spesso obiettivi a breve scadenza e con mera finalità elettorale. Per loro chiedo un pensiero e, per chi ci crede, una preghiera durante la messa domenicale.
Salvatore Taurasi, 47 anni, facchino, Nola14 05 2009
Salvatore Taurasi, 47 anni, dipendente di una cooperativa di facchinaggio, è morto dopo esser caduto da una scaffalatura posta a circa 3,5 metri di altezza, mentree sistemava merci in un magazzino all’interno del Centro Commerciale all’Ingrosso di Nola. Categorie : campania, trasporti
A. G., 34 anni, operaio, Baricella13 05 2009
A. G., 34 anni, operaio marocchino residente a Silla di Gaggio Montano, è morto in un cantiere a Baricella, nel Bolognese, schiacciato da un bobcat durante i lavori di consolidamento di una cabina: il mezzo stava gettando un piccolo quantitativo di calcestruzzo e, forse a causa di una leggera pendenza, si è capovolto finendo addosso al marocchino. Categorie : edilizia, emilia romagna
Moudu Djane, 42 anni, operaio, Enas12 05 2009
Moudu Djane, 42 anni, è morto mentre lavorava in una vigna a Enas: ha cercato di dissetarsi prendendo dell’acqua da un vascone con una bottiglia, ma è caduto ed è annegato. Categorie : agricoltura, sardegna
Anonimo, 55 anni, agricoltore, Olevano sul Tusciano12 05 2009
Un agricoltore di 55 anni è morto schiacciato sotto al suo trattore che si è ribaltato. L’incidente è accaduto lungo una strada interpoderale della località Festola del comune di Olevano sul Tusciano. Categorie : agricoltura, campania
Angelo Nurchis, 47 anni, operaio, Oschiri11 05 2009
Angelo Nurchis, 47 anni, operaio originario di Uri, è morto dopo una caduta di otto metri da un ponteggio dei lavori di costruzione del teatro civico di Oschiri. Categorie : edilizia, sardegna
Carlo Iunius, 45 anni, agricoltore, Padula10 05 2009
Un agricoltore di 45 anni, Carlo Iunius è morto dissanguato dopo essere stato agganciato agli arti fino al bacino dalle lame di una motozappa nell’Alto Vastese in località Padula. Categorie : abruzzo, agricoltura
Vincenzo Di Rocco, 38 anni, autotrasportatore, Casacalenda9 05 2009
Un gesto istintivo che è costato la vita a Vincenzo Di Rocco, 38enne: mentre si trovava nei pressi di un cantiere per la ricostruzione post sisma a Casacalenda, ha visto un camion parcheggiato in salita mettersi improvvisamente in movimento senza che alla guida ci fosse qualcuno. L’uomo pensando di potercela fare d’impeto si è buttato dietro il pesantissimo mezzo credendo di riuscire a fermarlo. Ma purtroppo non ce l’ha fatta ed è stato travolto. Categorie : edilizia, molise

sabato 16 maggio 2009

Vignetta difficile


Pippo e l'orecchio vagabondo

Nella Democratica Repubblica delle Banane, un giorno Pippo, che risiedeva nel comune di Topolinia, avvertì un grave capogiro causato da un disturbo ad un orecchio e per questo fu ricoverato d'urgenza nell'ospedale più vicino. Nel giro di pochi giorni gli furono fatti gli accettamenti e le terapie del caso e il problema lentamente si risolse, senonchè, durante il ricovero, venne fuori che nel frattempo aveva perso l'udito dall'orecchio colpito. I medici del reparto si riunirono per studiare il caso e stabilirono che nulla si poteva fare, perchè la diagnosi non era certa e perché era già stato fatto tutto quanto era nelle loro possibilità. All'uscita dall'ospedale di Topolinia, Pippo si rivolse, per un confronto, presso l'ospedale di Paperopoli e lì venne a sapere che, certamente la diagnosi per il suo problema non si poteva accertare, ma che c'era un'ultima speranza per recuperare una parte dell'udito perduto, la ossigeno terapia iperbarica. Pippo allora pensò di dover andare chissà dove per poterne usufruire e invece scoprì, con suo grande stupore, che una macchina iperbarica era in funzione nella città di Topolinia, a pochi passi dall'ospedale dove era stato ricoverato. Non si perse d'animo, fece di corsa tutti gli accertamenti per poter accedere alla terapia, anche perchè gli avevano detto che, se avesse cominciato subito, le possibilità di recupero sarebbero state maggiori. Nonostante tutta la sua buona volontà, ci volle quasi una settimana per preparare tutto, ma alla fine cominciò. Furono necessarie 16 sedute, ma Pippo, qualcosa cominciava a sentire, dal suo orecchio vagabondo, un risultato, seppur lieve, riuscì ad ottenerlo. Ad un mese dalla dimissione dall'ospedale di partenza, vi tornò per il controllo che aveva programmato e scoprì che effettivamente il suo orecchio si era rimesso a sentire, anche se il risultato non poteva dirsi proprio soddisfacente. I medici si dissero molto sorpresi di quel recupero. E certo gli avevano diagnosticato una sordità completa e permanente ed ora si dovevano ricredere. Cominciavano a formulare ipotesi, a parlare di evidenza scientifica non provata, ma piano piano cominciò anche a trapelare una verità fino ad allora tenuta nascosta. Qualche anno prima, nell'ospedale di Topolinia c'era stata una camera iperbarica, pare che accogliesse pazienti da tutto il Paese. Curavano soprattutto sub, ma anche diabetici, sordità improvvise. Poi ci furono dei disaccordi con il responsabile, che decise di avviare l'attività in privato, lasciando scoperto il servizio. Da allora, nell'ospedale di Topolinia non si parlò più di terapia iperbarica, non venne più consigliata a nessuno, ponendo ogni volta il paravento dell'assenza di evidenza scientifica. Alla fine della requisitoria, però, il medico concluse che forse, da quel momento, visti i risultati raggiunti con Pippo, bisognava rivedere quelle teorie e ricominciare a consigliare la terapia iperbarica. Anche perchè, di fronte all'assenza di qualsiasi terapia alternativa, forse era il caso di dare almeno una speranza a chi da un giorno all'altro si vedeva privato di uno dei cinque sensi.
Intanto Pippo aveva finito il suo percorso, aveva capito poco di come stavano le cose, ma in cuor suo era rimasto il rimpianto che, se a Topolinia avessero agito per tempo, forse il suo orecchio ora sarebbe molto meno vagabondo.

giovedì 14 maggio 2009

Gli extraterrestri e la civile convivenza.

Pensavo a quando ero adolescente o giù di lì e mi appassionsavo alle storie sugli extraterrestri. Fumetti, libri, film, tutto mi piaceva e con gli amici si parlava, poi, del loro possibile aspetto, della loro probabile esistenza. Chissà se c'è vita nell'Universo. Gli extraterestri erano sempre i cattivi da abbattere perhè era nei loro piani la conquista della terra e la resa in schiavitù di tutti i terrestri. Non ricordo, però, nessuno che si soffermasse sul tessuto sociale degli extraterrestri, nessuno che obiettasse che forse non andavano daccordo tra di loro, che nanche tra di loro potevano esserci delle guerre di conquista nel loro stesso pianeta. Che la loro pelle potesse essere di tonalità diversa, ad esempio il verde acqua, il verde pisello, il verde smeraldo e che in base alle sfumature si discriminassero tra di loro. Loro, nel nostro immaginario avevano tutti la stessa pelle, parlavano la stessa lingua, erano uniti verso gli stessi obiettivi. Pensavo a questo quando mi è giunta notizia che Aung San Suu Kyi è stata arrestata, questa volta in un carcere, perchè sembra abbia violato il regime degli arresti domiciliari. La cosa mi puzza, io non ci credo, non credo che ciò possa essere accaduto dopo che è stata male e praticamente alla vigilia della sua detenzione in regime domiciliare. Sono più disposto a credere che sia una manovra per non lasciarla libera, senza che il popolo si ribelli. Ma al di là di tutto e di come stiano veramente le cose, tutta la vicenda è assurda, tutti i regimi sono assurdi, tutti gli abusi di potere in genere sono assurdi. Se noi consideriamo il diritto di ciascuno come un pezzo di torta da dividere tra due persone, è chiaro che se uno ne prende di più della metà, l'altro ne prenderà di meno. Nella convivenze è così, se uno abusa dei prorpi diritti e sfora nei privilegi, ci sarà per forza di cose qualcun altro che perderà i suoi diuritti per far posto ai privilegi di quell'altro. Naturalmente la stessa cosa riguarda la distribuzione dei soldi, la quantità di lavoro svolta all'interno di un ufficio e così via elencando. Lo so, ultimamente mi capita spesso di essere banale nelle mie analisi, ma è anche vero che agli abitanti del pianeta Terra manca sempre più l'A B C della civile convivenza.

mercoledì 13 maggio 2009

Barcone cacciato, divorzio scordato.

Come accade ormai routinariamente da qualche tempo, anche ieri seguivo divertito le gags di Bassignano e Luzzi su radio 1 a partire dalle 15 e 45. Ma il titolo di ieri ho voluto farlo mio per questo post ed era, appunto "barcone cacciato, divorzio scordato". Come ho più volte fatto notare in questo blog, viviamo in un'era che fagocita, sputa e presto dimentica le notizie, quasi si trattasse, non di fatti reali, legati alla nostra vita e che su di essa possono avere conseguenze, ma di cose che accadono chissà dove e di cui non ci può importare nulla di più di un veloce pettegolezzo. Così sono arrivati i clandestini con la loro tragedia a farci presto dimenticare che fino a qualche giorno fa ci stavamo accapigliando sulla vicenda del ciarpame e di papi, esplosa all'improvviso nelle mani del primo ministro. Oggi quasi nessuno se lo ricorda più, nessuno ne parla, come se non fosse accaduto che l'uomo più potente d'Italia ha rischiato il crack, per via di una storia, ancora tutta da chiarire, con un'adolescente ed ha dovuto scusarsi non di fronte al popolo, cioè nella sede istituzionale, il parlamento, dove gli era stata fatta una interrogazione, ma comprando un paio d'ore di TV dal solito, fidato Emilio Vespa, detto Bruno, che gli ha cucito addosso una trasmissione, in tutta fretta, come lui sa fare molto bene. Infatti il nostro non è la prima volta che riesce a cucire (è un termine che lui stesso ha usato in altre occasioni, ignorando di essere intercettato) questi abiti. I latini dicevano 'excusatio non petita, accusatio manifesta', cioè ma che ti scusi a fare se io non ti ho chiesto niente? Evidentemente c'è qualcosa che non va. Quello che io mi chiedo è perchè si lascia correre un problema così serio. Quello che è successo non è il solito pruriginoso pettegolezzo o gossip come lo si voglia chiamare. Qui c'è una ragazzina per la quale un uomo che ne ha tante e belle a disposizione ha rischiato l'impeachment. Non solo, questa ragazzina è figlia di un uomo che dichiara un introito di 12 mila euro all'anno, ma che fa una vita molto comoda. Stiamo parlando di un uomo che nessuno conosce, ma che pare conosca molto bene i politici della zona. Stiamo parlando di bugie grosse sparate in maniera sfacciata per coprire la verità. Stiamo parlando di dubbi che cominciano ad emergere sulle continue visite a Napoli, fatte dal primo ministro negli ultimi tempi e non certo per risolvere il problema dei rifiuti. Quello che ha fatto per i rifiuti, cioè nulla, poteva benissimo farlo continuando a stare a Roma. Si, perchè come ha fatto a risolvere il problema dei rifiuti se non ha messo mano al circuito dello smaltimento, la discarica di Chiaiano fino a poco tempo fa era in stato di manutenzione per una frana e l'inceneritore di Acerra è stato inaugurato circa un mese fa ma di fatto non funziona ancora. Perchè nessuno pone queste domande e nessuno se ne chiede il motivo? Ma torniamo all'altra ipotesi, se possibile ancora più inquitante, della vicenda di 'papi'. L'ipotesi alternativa a quella di avere un primo ministro depravato, che esce con le minorenni, che non sta bene (tutte parole abbondantemente riportate dai giornali e qui solo riassunte per non dimenticare), è che ci sia un misterioso collegamento con la criminalità organizzata, leggasi camorra. Vogliamo stendere un velo su tutto questo, facciamo pure, ma io credo che in un Paese civile qualcuno dovrebbe chiedere conto ad un personaggio pubblico, che ha in mano la nostra vita quotidiana, di come siano andate veramente le cose.

martedì 12 maggio 2009

Casi mediatici e integralismo.

Ho seguito con apprensione le vicende della barca di profughi riaccompagnata in Libia dagli italiani ed ho rivisto in questa azione, ma soprattutto in quello che è successo dopo, i segni di quelle cose che sono successe nel periodo doloroso della vicenda Englaro. Anche in questo caso, come nel precedente, si sono fatto proclami, si è gridata la verità, sia da parte dei respoonsabili dell'iniziativa, sia da parte dell'opposizione. Mi sembra che ormai sia diventata un'abitudine gridare, per cercare di avere ragione sull'altro. Anche quando gridare è quanto meno inopportuno. Ci sono faccende delicate, alle quali la politica si deve accostare con l'unica arma della diplomazia, per cercare soluzioni condivise che possano accontentare tutti, o perlomeno per scongiurare ingiuste sofferenze agli anelli più deboli della catena. Lo so, il mio sembra un discorso populista, vuoto di idee, ma io vedo cose che oggi accadono con il clamore dei media e che prima non accadevano, o accadevano in silenzio, e si capiva che era un doloroso atto dovuto per scongiurare conseguenze ben peggiori. Forse, quando si ha la percezione di qualcosa, è segno che le cose non vanno bene. Si pensi al corpo umano, normalmente il polmone respira e il cuore batte, ma non se ne ha percezione, quando questo accade è sempre un segno sofferenza, magari di fatica. Così la società, fino a qualche anno fa gli immigrati clandestini che raggiungevano le nostre coste erano circa 11 mila in un anno, pare che nell'ultimo anno siano stati 36 mila. Perchè ciò è accaduto e perchè prima non accadeva? Perchè si è costretti a ricorrere a questi mezzi estremi per contrastare il fenomeno e non si cerca di prevenirlo tramite accordi che esulano dal foraggiare il dittatore Gheddafi con soldi che probabilmente non gli spettano? La mia impressione è che siamo nelle mani di gente senza scrupoli, che creano un caso mediatico per dire di aver trovato delle soluzioni. Senza contare che, nella maggioranza come nell'opposizione, la fanno ormai da padrone integralisti religiosi e xenofobi che, forti del consenso ricevuto dalle pulsioni più primitive che giungono da una società sempre meno educata alla politica, cavalcano ogni sorta di bisogno per trarne vantaggio elettorale. Sembra banale dirlo, ma un Paese che non ha una guida politica, è un Paese allo sbando. E un parlamento che vive di sondaggi non può essere una guida credibile, perchè non è in grado di prendere decisioni impopolari, salvo creare a ripetizione casi mediatici, finalizzati al consenso, prima di agire. Spiace dirlo ma non è un buon momento per l'Italia.

lunedì 11 maggio 2009

Aung San Suu Kyi: un sogno di libertà

L'altro giorno, passando per una strada del mio paese, ho notato una scritta sul muro che diceva: "se un uomo non è dispsoto a battersi per le proprie idee, o non ha idee di valore, o non vale lui come uomo". Quella scritta la leggo diverse volte al giorno, ma solo l'altro giorno l'ho notata con particolare attenzione, forse per la sensibilità indotta dalla notizia che un malore ha colpito Aung San Suu Kyi, la quale, pare, non riesce più ad alimentarsi. Insomma non sta bene. Per quelli che non lo sapessero, o non ricordassero, la donna è stata premio nobel per la pace, per aver condotto nel suo Paese, la Birmania, una lotta non violenta contro il regime militare, in veste di leader dell'opposizione. Per questa causa Aung San Suu Kyi è stata costretta a vivere agli arresti domiciliari praticamente fin dal 1989, rifiutando la possibilità di lasciare il Paese e devolvendo alla causa i soldi ricevuti per la vittoria del premio nobel per costituire un sistema sanitario e di istruzione, a favore del popolo birmano. Nel frattempo aveva perso il marito per cancro. Ha mandato il figlio a ritirare il nobel. Infine, tra le molteplici onoreficienze per il suo impegno a favore dei diritti umani il 6 maggio 2008 il Congresso degli Stati Uniti le ha conferito la sua massima onorificenza: la Medaglia d'Onore.
Viviamo in un mondo in cui ci sono persone che pensano di poter trarre vantaggio dalla sofferenza altrui e persone che, invece pensano di poter offrire la propria sofferenza per il bene altrui, vedendo in essa una virtù, una medicina lenitiva per il dolore causato dai soprusi.
Anche per questo mi auguro che Aung San Suu Kyi non muoia perchè, se ciò dovesse accadere il popolo birmano, ma anche tutte le persone che credono nei valori della pace e dei diritti dell'uomo saranno certamente più sole.

domenica 10 maggio 2009

Per non dimenticare; i morti sul lavoro dall'11 aprile all'8 maggio.

Prosegue, anche questa volta dopo diverse settimane di assenza, per motivi vari, il viaggio intrapreso da questo blog nel mondo delle mortalità su lavoro. L'obiettivo è sempre quello di rendere omaggio a quei piccoli eroi quotidiani, vittime di tante cause, ma anche e a volte soprattutto di una politica che disattende i propri doveri, per inseguire spesso obiettivi a breve scadenza e con mera finalità elettorale. Per loro chiedo un pensiero e, per chi ci crede, una preghiera durante la messa domenicale.
Roberto Giannetti, 58 anni, operaio, Siena8 05 2009
In località il “Leccio” di Siena un operaio di 58 anni, Roberto Giannetti, ha perso la vita cadendo da un impalcatura all’altezza di una decina di metri mentre stava lavorando alla sistemazione delle grondaie di un edificio per una ditta di idraulica. Categorie: edilizia, toscana
Memedi Ferdi, 26 anni, operaio, Folignano8 05 2009
Un giovane ventiseienne macedone, Memedi Ferdi, è morto in un incidente sul lavoro accaduto a Folignano di Ascoli Piceno: il giovane era impegnato nei lavori per asfaltare la circonvallazione di Folignano. Al termine dell’orario, si è messo alla guida del battistrada (il rullo compressore che serve per stendere l’asfalto), per portarlo in deposito, ma su un declivio in campagna, il veicolo si è rovesciato sulla sinistra, schiacciando sotto di sé il conducente. Categorie: lavori stradali, marche
Corrado Cerini, 31 anni, operaio, Lugagnano8 05 2009
Corrado Cerini, operaio di 31 anni, addetto al collaudo degli impianti, è morto riverso in una vasca di azoto liquido all’interno dell’azienda Vanessa, a Lugagnano, che produce valvole e controlli. L”uomo potrebbe essere soffocato dalle esalazioni di azoto, forse dovute a una perdita di una valvola: è quindi caduto all’interno del vascone dove era presente uno strato di azoto liquido a temperatura bassissima. Categorie: emilia romagna, meccanica
Roman Grigore Cilian, 26 anni, operaio forestale, Trento8 05 2009
E’ morto all’ospedale S.Chiara di Trento Roman Grigore Cilian, 26 anni, operaio forestale romeno travolto da un tronco mentre stava lavorando nei boschi sopra Pelugo. Categorie: silvicoltura, trentino alto adige
Sauro Vecchi, 49 anni, operaio, Fermo6 05 2009
Nella discarica di Fermo è morto Sauro Vecchi, 49 anni, di Magliano di Tenna: l’uomo è rimasto impigliato nel nastro trasportatore che immette i rifiuti nel compattatore ed è stato spinto verso gli ingranaggi metallici. Categorie: marche, trattamento rifiuti
Giovanni Battista Finazzi, 44 anni, imprenditore edile, Verdello6 05 2009
A Verdello Giovanni Battista Finazzi, 44 anni di Cologno al Serio, è morto mentre stava lavorando in un cantiere per la realizzazione della rete fognaria. L’uomo si trovava in un fossato dove lavorava su alcune tubature quando è stato travolto e sopolto da due metri cubi di terra franati dal margine dello scavo. Categorie: lombardia, movimentazione terra
Walter Gioannini, 39 anni, imprenditore, Busano5 05 2009
Walter Gioannini, 39 anni, titolare della ditta “Mcn” è morto dopo tre giorni di ricovero nel reparto di rianimazione dell’ospedale Cto di Busano. Gioannini stava eseguendo alcuni lavori di manutenzione ad una pressa quando è scivolato dalla scala metallica sulla quale stava operando, cadendo per oltre due metri e mezzo e battendo violentemente il capo al suolo. Categorie: meccanica, piemonte
Sergio Roggin, 59 anni, operaio, Loreo4 05 2009
Sergio Ruggin, 59 anni, di­pendente di una ditta di car­penteria metallica, è morto mentre lavorava in un ca­pannone in strada Dogado nella zona industriale di Adria: Ruggin è caduto dal tetto del capannone, su cui era appena salito col sollevatore per sostituire delle lastre di fi­bro- cemento. Categorie: meccanica, veneto
Antonio Paddeu, 47 anni, pescatore, Alghero4 05 2009
Antonio Paddeu, 47 anni, pescatore di corallo di Alghero, è morto annegato durante una immersione di pesca, forse per un malore. Categorie: sardegna
Claudio Gillio, 33 anni, agricoltore, Montaldo2 05 2009
Claudio Gillio, agricoltore, è morto travolto dal suo trattore a Montaldo. Il mezzo si è ribaltato forse per le abbondanti piogge dei giorni scorsi che hanno reso il terreno particolarmente scivoloso e franabile. Categorie: agricoltura, piemonte
Antonio Splendido, 55 anni, carpentiere, Marina di Montenero30 04 2009
Antonio Splendido, carpentiere 55enne, è morto a Marina di Montenero in Molise: mentre era al lavoro in un cantiere per la costruzione di villette a schiera vicino il centro commerciale Costa Verde, è stato travolto dalle travi che stava trasportando con un attrezzo meccanico: colpito alla testa, è caduto in terra morendo sul colpo. Categorie: edilizia, molise
Rosario Cona, 63 anni, operaio, Palermo27 04 2009
Rosario Cona, 63 anni, in servizio presso la Gesip – azienda che presta alcuni servizi per il Comune di Palermo – ha perso la vita all’interno di “Villa Trabia”, colpito dal ramo di un albero nel momento in cui il forte vento di scirocco imperversava sulla citta’. Categorie: sicilia, silvicoltura
Salvatore Ventrici, 49 anni, meccanico, Castel Guelfo27 04 2009
Salvatore Ventrici, meccanico di 49 anni, è morto schiacciato dal cassone del camion che stava cercando di riparare in una officina di Poggio Piccolo, zona industriale di Castel Guelfo: aveva infilato la testa tra cassone e pneumatici probabilmente per individuare il guasto, quando il cassone gli e’ caduto addosso schiacciandogli il capo. Categorie: emilia romagna, meccanica
Tiziano Ferrari, 46 anni, agricoltore, Pavullo25 04 2009
L’agricoltore Tiziano Ferrari, 46 anni, è rimasto schiacciato da una grossa cisterna per la raccolta del latte ancorata al soffitto della stalla, in una stalla di Montebonello di Pavullo. Categorie: allevamento, emilia romagna
Marino Ferrario, 42 anni, carabiniere, Torino25 04 2009
È morto questa notte a Torino travolto da un treno mentre inseguiva uno spacciatore. La vittima è un carabiniere di 42 anni, Marino Ferraro. Sceso da un’auto di pattuglia, Ferraro ha superato la recinzione lungo la ferrovia tra le stazioni di Porta Susa e Dora che gli spacciatori hanno tagliato in più punti. Ma non si è accorto del convoglio, un Torino-Aosta appena partito, che il pusher invece è riuscito a evitare. Categorie: piemonte, sicurezza
Tullio Di Giacomo, 43 anni, operaio, Cagnano Amiterno24 04 2009
Il terremoto in Abruzzo ha un’altra vittima, si tratta di un operaio morto a Cagnano Amiterno, travolto dal crollo di un fabbricato che stava demolendo. Tullio Di Giacomo, 43 anni, aquilano, lavorava a bordo di un escavatore in un cementificio lesionato dal sisma. Sceso dal mezzo, è stato travolto dalle macerie. Categorie: abruzzo, movimentazione terra
Umberto La Cognata, 50 anni, operaio, Gela24 04 2009
Umberto La Cognata, 50 anni, operaio addetto alla raccolta dei rifiuti a Gela, è morto mentre lavorava investito da un’ autocompattatore: era sceso per raccogliere una bottiglia, ma è stato travolto dallo stesso automezzo che stava facendo una manovra. Categorie: sicilia, trattamento rifiuti
Ernesto di Bartolomeo, 25 anni, autotrasportatore, Brescia24 04 2009
Nel piazzale della Ori Martin in via Canovetti a Brescia un giovane camionista di 25 anni di Roseto degli Abruzzi,, Ernesto di Bartolomeo, è morto schiacciato tra due mezzi pesanti. Categorie: lombardia, trasporti
Bruno Peli, 44 anni, agricoltore, Ome24 04 2009
Un coltivatore diretto di 44 anni di Ome (Brescia), Bruno Peli, è morto in seguito al ribaltamento del suo trattore mentre stava andando nei campi per lavorare. Categorie: agricoltura, lombardia
Giovanni Genta, 54 anni, operaio, Genova22 04 2009
E’ morto all’ospedale di San Martino di Genova, Giovanni Genta,operaio di 54 anni, caduto da un capannone delle Funivie spa, nel porto di Savona. Categorie: liguria, trasporti
Anonimo, 61 anni, imprenditore, Sigillo22 04 2009
Si è appoggiato con una piccola piattaforma ai fili elettrici: così è morto, folgorato, un imprenditore di 61 anni di Gualdo Tadino, mentre stava potando delle piante in una villa privata nella località di Sigillo. A finire a contatto con la rete elettrica è stato un cestello sollevato da un braccio meccanico di un autocarro. La vittima era stata ingaggiata per una normale lavoro di ripulitura di alcune piante ad al alto fusto che si trovavano nel giardino della villa. Categorie: silvicoltura, umbria
Giorgio Inkof, 68 anni, operaio, Pietra Ligure22 04 2009
Giorgio Inkof, operaio di 68 anni, è morto all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, dopo tre mesi da un grave infortunio sul lavoro avvenuto nel cantiere di un rustico in ristrutturazione: l’operaio era caduto da una scala a pioli battendo la testa al suolo. Categorie: edilizia, liguria
A.E.M.A.M., 32 anni, operaio, Bologna21 04 2009
Un operaio di 32 anni, di origine egiziana, è morto all’ospedale Maggiore di Bologna dove è stato trasportato d’urgenza in mattina per un incidente sul luogo di lavoro. L’uomo è stato colpito da una lastra di alluminio partita da un macchinario. Categorie: emilia romagna, meccanica
Elio Ragusa, 40 anni, operaio, Ragusa20 04 2009
Elio Ragusa, operaio di 40 anni, dipendente di un’impresa che costruisce travi in cemento, è precipitato dalla tettoia di una struttura prefabbricata alta 6 metri mentre stava lavorando in una fabbrica nella zona industriale di Ragusa. Categorie: cementificio, sicilia
Pietro Del Pizzo, 40 anni, scavatore, Sorrento18 04 2009
Pietro Del Pizzo, 40 anni, è morto in via del Nastro verde, a Sorrento, schiacciato dall’escavatore che stava guidando, mentre abbatteva una struttura realizzata abusivamente per la quale, dopo il sequestro operato da parte delle forze dell´ordine, il proprietario aveva chiesto e ottenuto di poter eseguire il ripristino dello stato dei luoghi. Categorie: campania, movimentazione terra
Giuseppe Concetti, 73 anni, agricoltore, Campofilone14 04 2009
Un agricoltore settantatreenne, Giuseppe Concetti, e’ rimasto travolto dal trattore sul quale stava lavorando nelle campagne di Campofilone, centro del comprensorio Fermano. Il mezzo, che saliva su un terreno in pendenza si e’ ribaltato schiacciando l’uomo. Categorie: agricoltura, marche
Renzo Polani, 66 anni, agricoltore, Sona11 04 2009
L’agricoltore, Renzo Polani di Sona, 66 anni, è morto per dissanguamento: stava manovrando un trattore in un campo di sua proprietà in via Val di Sona, quando la manica della sua giacca si è accidentalmente impigliata nel cardano del mezzo amputandogli il braccio. Categorie: agricoltura, veneto

sabato 9 maggio 2009

Vignetta serva ...?

Riprende la rubrica settimanale che questo blog dedica alle vignette.

Non si butta via niente

Propongo qui di seguito qualche vignetta che, per problemi tecnici, non ho potuto pubblicare nelle scorse settimane:





venerdì 8 maggio 2009

La preistoria prossima ventura.

Anni fa commentavo con un amico l'ennesimo disastro ambientale e riflettevo sulla necessità di risolvere il conflitto che l'uomo ha con l'ambiente, se si voleva realmente porre un freno alla crisi economica imminente, che già da qualche anno lanciava le sue prime avvisaglie. Consideravo che le finanziarie erano inutili, così come lo erano i fondi destinati a risollevare le sorti del mezzogiorno o a politiche di aiuto alle fasce sociali più deboli, o infine quelli destinati a recuperare un debito pubblico disastroso. Nulla poteva avere effetto se non si fosse messo mano ad una seria politica di risanamento ambientale, perchè ad intervalli regolari i governi dovevano farsi carico di disastri che, oltre a causare vittime innocenti, costringevano e costringono tutt'ora a spese extra. Senza contare, ma questo lo aggiungo oggi, dopo aver acquisito nuovi dati sulle possibilità che abbiamo di andare incontro alle esigenze dell'ambiente, senza contare, dicevo, che le politiche pro-ambiente portano risparmio energetico, di risorse in generale e nuovi posti di lavoro. A proposito, poi, del risparmio delle risorse, bisogna capire che queste non sono infinite. Proprio ieri sera mi trovavo a parlare con il rappresentante di una ditta che produce depuratori domestici di acqua. Il tecnico mi spiegava che l'acqua depurata va a finire in un deposito di dieci litri, quando quel deposito si consuma, bisogna aspettare dai cinque ai dieci minuti, perchè il filtraggio è lento, prima di poter usufruire di nuova acqua depurata. Ora immaginiamo il pianeta Terra, con risorse limitate, in cui i suoi abitanti consumano più di quello che la natura riesce a produrre. Ad un certo punto le risorse finiranno e bisognerà aspettare chissà quanti anni prima di poter attingere ad altre risorse. Mi chiedevo cosa accadrà in quel periodo di pausa biologica del pianeta. Saremo tutti poveri, anche i ricchi. Ci sarà una guerra tra poveri per l'accaparramento delle poche risorse disponibili. Non ci saranno più nè Re, nè servitori. Finchè lentamente si abbasserà il livello tecnologico e torneremo, tutti i pochi abitanti rimasti, a consumare come i primitivi, in attesa della nuova linfa. Uno studio scientifico accreditato ha appurato che un pianeta non basta più per soddissfare il livello di consumo delle risorse dei suoi abitanti, quindi ci stiamo avviando verso il punto del non ritorno. La strada maestra è rappresnetata intanto dalle piccole cose, come utilizzare pannolini pluriuso, riciclare quanti più rifiuti possibili fino, magari, ad arrivare ai rifiuti zero e quindi, in quest'ottica, consumare prodotti alla spina senza in consumo di bottiglie (e mi riferisco soprattutto al latte). Per queste cose possono fare molto i sindaci, anche attraverso convenzioni con i grandi magazzini locali. Viaggiare meno con i mezzi privati e cercare fin dove è possibile di usufruire di mezzi pubblici. Ridurre i percorsi. In una livello più avanzato, si dovrebbe abbassare il consumo di energia da fonti non rinnovabili e ampliare l'utilizzo di fonti rinnovabili, sole e vento, senza dimenticare una più generale riduzione del consumo di energia. Queste ed altre cose si possono fare e si devono cominciare a fare da subito, pena la tragedia di una guerra tra poveri prossima ventura e il ritorno molto probabile ad un'era evolutiva precedente.