Io sono dell’idea che quando una squadra cambia l’allenatore in corso di campionato, alla fine fallisce gli obiettivi che si era prefissato prima dell’inizio dello stesso. Perché, il cambio dell’allenatore può solo portare un beneficio dal punto di vista della scossa all’ambiente, ma non può certo essere la soluzione del problema. E il problema del Lecce di quest’anno è certamente legato al mercato estivo, alla mancata programmazione di una salvezza che, visti i risultati ci certe partite, anche degli avversari diretti, poteva essere alla portata. Peccato, perché il pubblico ce l’avrebbe. Peccato perché da anni è una delle poche squadre del sud in serie A e l’unica squadra pugliese che milita nella massima serie. Peccato per la sofferenza che, da tifosi, ci tocca sopportare ogni domenica.
Anche ieri, infatti, il Lecce non è riuscito a rompere l'incantesimo della mancata vittoria interna (il 28 settembre resta sempre la data dell'ultimo successo al "Via del Mare"), pur con le numerose assenze che avevano costretto il tecnico orobico Del Neri a scelte obbligate. Al 10' Caserta porta in vantaggio i salentini: lancio di Castillo preciso, l'ex catanese si incunea nella incerta difesa ospite e beffa Consigli con un rasoterra. Al 29' Padoin scatta sul filo del fuorigioco (lancio di Floccari), Schiavi non riesce a tenerlo e l'atalantino supera Benussi con un pallonetto di destro. Nella ripresa l'Atalanta trova prontamente il raddoppio con un forte tiro di Padoin al 3’ minuto, seguito ad una verticalizzazione del solito Floccari. Al 90' episodio decisivo: Caserta conclude dai venti metri e Manfredini si oppone con il gomito; per l'arbitro Celi è rigore. Al dischetto batte Caserta, che manda la palla da un lato e portiere dall'altro. Un punto che porta il Lecce a raggiungere il Torino, ma la salvezza - soprattutto in vista dei prossimi proibitivi impegni - sembra sempre più un sogno.
Queste le parole del neo allenatore: “Sono moderatamente soddisfatto, oggi. In più circostanze, la squadra ha dimostrato capacità di verticalizzazione e, sebbene in maniera talvolta caotica, ha fatto registrare una maggiore presenza nella metà campo avversaria. La volontà messa in campo dai miei ragazzi si è fatta notare, così come il loro tentativo di mettere in atto quella mentalità che cerco di trasmettere alla squadra … La salvezza passa solo attraverso il nostro impegno, forza e determinazione. Tutto dipende solo da noi stessi, quindi. E mi ritengo moderatamente fiducioso: le possibilità di conquistare la salvezza ci sono ancora e abbiamo buoni margini per riuscire ad ottenere il nostro obiettivo”.
Sarebbe bello potergli credere davvero!
Anche ieri, infatti, il Lecce non è riuscito a rompere l'incantesimo della mancata vittoria interna (il 28 settembre resta sempre la data dell'ultimo successo al "Via del Mare"), pur con le numerose assenze che avevano costretto il tecnico orobico Del Neri a scelte obbligate. Al 10' Caserta porta in vantaggio i salentini: lancio di Castillo preciso, l'ex catanese si incunea nella incerta difesa ospite e beffa Consigli con un rasoterra. Al 29' Padoin scatta sul filo del fuorigioco (lancio di Floccari), Schiavi non riesce a tenerlo e l'atalantino supera Benussi con un pallonetto di destro. Nella ripresa l'Atalanta trova prontamente il raddoppio con un forte tiro di Padoin al 3’ minuto, seguito ad una verticalizzazione del solito Floccari. Al 90' episodio decisivo: Caserta conclude dai venti metri e Manfredini si oppone con il gomito; per l'arbitro Celi è rigore. Al dischetto batte Caserta, che manda la palla da un lato e portiere dall'altro. Un punto che porta il Lecce a raggiungere il Torino, ma la salvezza - soprattutto in vista dei prossimi proibitivi impegni - sembra sempre più un sogno.
Queste le parole del neo allenatore: “Sono moderatamente soddisfatto, oggi. In più circostanze, la squadra ha dimostrato capacità di verticalizzazione e, sebbene in maniera talvolta caotica, ha fatto registrare una maggiore presenza nella metà campo avversaria. La volontà messa in campo dai miei ragazzi si è fatta notare, così come il loro tentativo di mettere in atto quella mentalità che cerco di trasmettere alla squadra … La salvezza passa solo attraverso il nostro impegno, forza e determinazione. Tutto dipende solo da noi stessi, quindi. E mi ritengo moderatamente fiducioso: le possibilità di conquistare la salvezza ci sono ancora e abbiamo buoni margini per riuscire ad ottenere il nostro obiettivo”.
Sarebbe bello potergli credere davvero!
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