"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

venerdì 26 novembre 2010

Ma che ... davero, davero?

Mi chiedo. Ma davvero gli italiani hanno bisogno di delegare il potere, e quindi di affidare il proprio futuro a gente come, ad esempio, Giulio Andreotti? Tenendo conto che costui è stato condannato per rapporti continuativi con la mafia almeno fino alla primavera dell' '82, e dopo non è che sia innocente, ma non vi erano prove sufficienti per condannarlo, quindi i suoi reati sono andati prescritti e scambiati dall'informazione di regime per assoluzioni.
Davvero abbiamo avuto il bisogno di delegare le decisioni sul nostro futuro a gente come Benito Mussolini, di cui tutti conosciamo le vicissitudini, o Bettino Craxi, detto Bottino a causa delle note vicende giudiziarie, per poi crocifiggerli, come codardi quali abbiamo dimostrato di essere, quando finalmente il bubbone è scoppiato e quella gente si è appalesata in tutta la loro inconsistenza e pericolosità?
Davvero infine abbiamo avuto il bisogno di delegare il nostro presente e il nostro futuro al peggior governo e, visti i precedenti illustri, ci voleva proprio molto ad essere il peggiore, ma questo governo ci è riuscito perfettamente, degli ultimi 150 anni? Davvero avevamo così bisogno di avere a capo di questo pessimo governo, visti i risultati fatti di crolli, disastri, proteste a tutti i livelli, macerie sociali, rifiuti e tanto altro ancora nonostante la più solida maggioranza mai esistita in parlamento, un uomo in forte odore di mafia, legato a doppio filo a situazioni di corruzione, ex piduista, puttaniere, pedofilo, evasore fiscale e chi più ne ha più ne metta. Davvero avevamo bisogno di una nuova piazzale Loreto o di un nuovo Hotel Raphael che presto, vedremo come, si verificheranno.
Perché non riusciamo ad imparare nulla dal passato, perché il passato passa invano senza lasciare segni tangibili a noi che viviamo nella patria delle reliquie?

giovedì 11 novembre 2010

I tempi per il bene e i tempi per il male

Giovanni Paolo I morì 30 giorni circa dopo la sua ascesa alla cattedra di Pietro. Qualcuno dice che fu assassinato e forse non ha tutti i torti visto che i dubbi sulla sua morte non sono mai stati chiariti, grazie anche ad una legge che vieta di fare l'autopsia ad un pontefice.
Il suo successore rischiò di essere ammazzato, anch'egli subito dopo la nomina e anche in quel caso non si è mai capito fin in fondo chi furono i mandanti. Si è giunti fino all'altro giorno, quando l'esecutore materiale ha dichiarato che quel gesto gli fu commissionato dal Vaticano. Sarebbe comunque interessante capire come sono andate le cose nel periodo successivo e perché quel gesto non è stato più ripetuto.
Il governo Prodi, quello del 1996, che aveva tra i suoi ministri Dini e Ciampi e che, anche grazie a loro aveva rimesso a posto i conti di questo nostro sfortunato Paese, fu sfiduciato dai suoi stessi alleati dopo soli due anni di attività .
Obama, l'unico Presidente degli Stati Uniti che, con la riforma della sanità, è riuscito dove altri suoi illustri predecessori avevano fallito, il politco che ha mantenuto tutte le promesse che aveva lanciato in campagna elettorale, è stato azzoppato e, non solo rischia di vedere vanificate le sue riforme, ma andrà alla sfida per il secondo mandato con un pesante handicap.
Questi sono i primi esempi che mi sono venuti in mente stamattina, mentre pensavo che la gente per bene risulta spesso perdente di fronte all'ingordigia e agli interessi dei singoli. Mentre i delinquenti durano, a volte un ventennio a volte un po' meno, e lasciano dietro di sé scie di nostalgici.

domenica 7 novembre 2010

La casa dei gladiatori.

Il crollo della Casa dei Gladiatori è certamente meno drammatico delle esondazioni, delle automobili ricoperte di acqua, della madre e del bambino ritrovati abbracciati sotto una coperta di fango, delle migliaia di persone che protestano contro le iniziative del governo, dei morti per una guerra che continuano a dirci che non è una guerra. Ma è un segno, un simbolo, ed è per questo che io capisco perfettamente il grido di dolore lanciato dal Presidente della Repubblica, contraddicendo il suo stile abitualmente sobrio e silenzioso. Vergogna, ha gridato. Non so e non mi interessa sapere se si riferiva a qualcuno in particolare, la colpa è sicuramente di tutta una classe dirigente che continua a guardarsi l'ombelico mentre l'Italia affonda nel fango e nell'insostenibilità di un comportamento che ormai ci crea solo imbarazzo nel mondo intero. Praticamente ultimi per crescita, indebitati fino al collo, con alle porte, non una, ma più finanziarie che ci spolperanno le ossa. Fermi, nell'attesa di un governo tecnico che affronti il nodo di una nuova legge elettorale che, siccome dovrebbe essere votata da questo stesso parlamento, non si capisce perché non farla subito. Stremati dall'assenza di un provvedimento che in qualche modo affronti i nostri problemi e non quelli di uno solo. Rimane la rabbia delle mamme vulcaniche, degli aquilani traditi e degli operai maltrattati, che ora assistono anche al crollo simbolico della casa dei gladiatori la quale, almeno nel nome, dovrebbe rappresentare forza e fierezza. E non c'è nemmeno la consolazione di una classe illuminata che dovrebbe guidarci fuori dalle macerie prodotte da questo sistema fallimentare.