"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

lunedì 16 marzo 2009

Vi ricordate Carmen Lasorella?

Riporto qui di seguito uno stralcio di un libro scritto dalla nota giornalista Carmen Lasorella. Il libro è un reportage sulla dittatura in Birmaniae si intitola "Verde e zafferano". Nel brano si parla dei bambini soldato, arruolati forzosamente anche sotto i 18 anni.
"Mi hanno costretto a seguirli. Avevo 16 anni. L'ho detto al caporalmaggiore che mi interrogava. Lui mi ha tirato uno schiaffo. "Hai detto 18?" aveva urlato. "No," avevo ripetuto, "16 anni". Mi ha colpito con due schiaffi e un pugno mi ha spaccato il labbro. Ho firmato un foglio e sono stato accompagnato in una cella dove c' erano dei bambini che piangevano. Siamo rimasti lì per due giorni. Ci davano da mangiare solo una ciotola di riso. Poi siamo stati caricati su un camion. Abbiamo viaggiato per altri due giorni. Quando siamo scesi eravamo in un accampamento militare nella giungla. Ci hanno insegnato a sparare. Alcuni erano quasi piu bassi dei fucili. Se piangevano venivano picchiati. Dovevano pulire le latrine e servire il pranzo. Un piccolino, che non aveva ancora compiuto 11 anni, si era isolato dal gruppo e rifiutava il cibo. Dormiva con la faccia schiacciata sulla terra. Lo picchiavano ridendo. Abbiamo capito solo in seguito che era stato stuprato."
E' un brano raccapricciante, ma il libro non è tutto così, a tratti esprime fierezza, quella di chi continua a fare opposizione rischiando la vita e le torture del carcere. E poi c'è questo. Parla il premio nobel per la pace, oppositore del regime, Aung San Suu Kyi:
"La paura soffoca e distrugge lentamente il senso di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato, la paura alimenta la corruzione. Dove c'è la paura la corruzione si diffonde ..."
Vi ricorda qualcosa?

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