"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

sabato 14 marzo 2009

L'AIDS, per non dimenticare ...

Si celebra ogni anno, in autunno, la giornata mondiale per la lotta contro l’AIDS e ogni volta si stilano statistiche, destinare a cadere nel vuoto, in attesa di un farmaco miracoloso che, al momento la medicina non può offrire.
Purtroppo, anche in questo settore, come accade in altri della medicina e della nostra vita in generale, la gente si affida molto alla soluzione di un problema nel momento in cui questo si presenta e quindi in questo caso, ci si affida alle terapie e a non meglio precisate risorse della scienza e della ricerca, ma si trascura, in maniera grossolana, l’aspetto della prevenzione.
Infatti, mentre continuano a diminuire i casi di Aids (malattia conclamata), grazie ai sempre più brillanti successi nel campo della terapia, le nuove infezioni da Hiv (semplice contatto con il virus responsabile) sembrano registrare una ripresa in varie zone d’Italia. I casi di Aids segnalati in Italia dall'inizio dell'epidemia fino ad oggi sono oltre 60.000, di questi circa 40.000 sono deceduti.
Nel periodo 1985-2005 sono state riportate, - informa una nota della CAMA-LILA di Bari - nelle 10 Regioni dove è attivo un Sistema di Sorveglianza (la Puglia non lo ha ancora.....), 37.220 nuove diagnosi di infezione da HIV (26.533 maschi e 10.970 femmine), mentre le persone sieropositive viventi in Italia sono circa 100.000-130.000. Contemporaneamente si osserva un aumento dell’età mediana al momento della diagnosi di infezione (aumentata da 25,7 anni nel 1985 a 36,4 anni nel 2005), nonché un cambiamento analogo delle categorie di trasmissione: la quota di tossicodipendenti è diminuita dal 74,5% nel 1985 al 9,5% nel 2005, mentre i casi attribuibili a trasmissione sessuale (eterosessuale e omosessuale) nello stesso periodo sono aumentati dal 7,9% al 69,0%.
La Puglia non si discosta dai dati Nazionali: nei primi sei mesi del 2006, sono stati diagnosticati 41 nuovi casi di AIDS.
Tutto ciò va a conforto di quanto la LILA denuncia da anni e cioè che la PREVENZIONE è stata totalmente dimenticata dagli Enti preposti.
A fronte dei 4,3 milioni di nuovi casi di Aids diagnosticati ogni anno nel mondo, non si può rimanere nell’illusione di nuovi farmaci “miracolosi” o nell’arrivo di un vaccino la cui realizzazione è ancora molto lontana. Come indica l’Unaids è il momento di “mantenere le promesse”, diventando protagonisti del cambiamento culturale di approccio al problema, mettendo in primo piano la “responsabilità”: responsabilità dei politici, delle multinazionali, dei leader religiosi e di chiunque possa agire contro la pandemia e l’indifferenza che la circonda.
Secondo gli ultimi dati Unaids, sono 33 milioni le persone che convivono con il virus, 2,1 i milioni di morti ogni anno, 5.700 i decessi e 6.800 le nuove infezioni al giorno sul nostro pianeta. Dal 1984, anno della scoperta dell'Hiv, i morti sono oltre 25 milioni, quasi il doppio rispetto a quelli della prima guerra mondiale. L'India e il Sud Est asiatico sono i Paesi che,negli ultimi anni, hanno registrato il maggior incremento di casi. Negli Stati Uniti, dove i casi si concentrano nelle grandi metropoli - anche se si osserva una diffusione in zone rurali di altre città - il virus è la seconda causa di morte, dopo gli incidenti stradali, tra i giovani tra i 25 e i 44 anni. Nell'Africa sub sahariana, secondo la Fao, 11,4 milioni di bambini hanno perso i genitori a causa dell'Aids.

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