"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

giovedì 24 dicembre 2009

Senato USA spiana la strada alla nuova Sanità

Ormai sembra del tutto spianata la strada della riforma sanitaria americana verso l'approvazione al Senato prima di Natale. Con un voto nel cuore della notte, infatti, è stato superato lo scoglio principale e quello che ha costretto a tanti compromessi al ribasso, del voto procedurale che permette di bloccare il dibattito in aula e passare alla votazione finale. E i democratici hanno avuto il "magic number", i 60 voti necessari a impedire l'ostruzionismo a oltranza da parte della minoranza repubblicana che ha votato compatta, 40 voti, contro il passaggio alla votazione in aula. Ora è previsto entro oggi il voto finale sul testo della riforma del Senato che, nelle trattative estenuanti per ottenere il sostegno compatto dei 60 del gruppo democratici, ha perso componenti importanti della riforma voluta da Barack Obama, a partire dalla public option, l'ente pubblico di assicurazione. Come sempre ci si deve accontentare per evitare di mandare tutto in gloria, ma alla fine da qualche parte bisogna pur cominciare, accontentarsi, cogliere sempre il meglio da ogni situazione e poi proseguire testardamente verso l'obiettivo ottimale, è questo il dono dei grandi. Ad ogni modo, secondo quanto affermato dai leader democratici, la riforma mantiene l'impianto di fondo, che permetterà a 31 milioni di americani, ora senza assistenza sanitaria, di essere assicurati. E difenderà tutti gli americani dalle pratiche spregiudicate attuate dalle assicurazioni private. Il testo ha comunque molte differenze rispetto a quello approvato alla Camera, che per esempio prevede la public option, e quindi dopo la sua approvazione inizieranno dei, si presume complicati, negoziati tra le due Camere per arrivare a un testo comune. Un processo che la Casa Bianca spera si concluda entro la fine di gennaio-inizio di febbraio. Chi ha scommesso su Obama può continuare a sperare anche se la strada è ancora molto lunga e i graffi delle lobbies si fanno sentire ad ogni piè sospinto.

mercoledì 23 dicembre 2009

Abbasso Babbo Natale!

Alla vigilia delle festività natalizie mi viene in mente di come, da bambino, vivevo il periodo dell’avvento nell’attesa della nascita di Gesù Bambino. Uscivo nella campagna vicino casa per raccogliere il muschio. Giacché ero lì cercavo anche qualche sasso che avesse una forma particolare, per abbellire il mio presepe. Tornando a casa andavo a cercare tra le cose messe a posto l’anno prima per vedere se quel pezzo di specchio che avevo utilizzato per fare il laghetto era ancora utilizzabile. Poi esaminavo con cura le pecore e le statuine per capire se ce n’era qualcuna rotta e quindi avrei aggiornato i pezzi acquistandone di nuovi. Insomma quel lavoro impegnava me e la mia famiglia, soprattutto mia madre, fino al 13 dicembre, Santa Lucia, giorno in cui il nostro piccolo, modesto presepe doveva essere finito (guai a non farlo!) e pronto per essere ammirato. La televisione trasmetteva programmi e film, nuovi e vecchi, imperniati sulla nascita di Gesù. Per non dire delle specialità tipiche del periodo che cominciavano ad apparire a tavola. Tutt’intorno, insomma, si diffondeva un’intensa spiritualità, nasceva quasi spontaneo quel sentimento che rendeva il Natale la più bella festa dell’anno e per il quale tutti dovevamo essere più buoni.
Ma gli anni passano e le abitudini cambiano, diceva una vecchia canzone. Ora, complice forse qualche anno in più alle spalle, mi sembra che quell’atmosfera sia completamente svanita, anche dai ricordi di chi l’aveva vissuta. In tutte le case vengono addobbati alberi di Natale, che è un simbolo pagano del Natale, ma non è altrettanto puntuale la preparazione del presepe, che è il simbolo religioso ed il motivo vero per cui è nata la festa, cioè la celebrazione della nascita di Gesù.
I mezzi di informazione trasmettono a raffica pubblicità, film, e spettacoli in genere in cui il protagonista non è più Gesù bambino, ma Babbo Natale, una figura pagana che, come la notte di Halloween, ha lentamente catturato i nostri sentimenti, cambiando le nostre abitudini. La notte di Natale è ormai la notte di Babbo Natale e significativa, a tale proposito, è quell’omelia in cui un sacerdote ha chiesto ai bambini presenti chi sarebbe arrivato per noi la notte di natale e, complice forse un modo sbagliato di porre la domanda, si è sentito rispondere in coro, ad alta voce, da tutti i bambini, “Babbo Natale!”. Quello che conta sono i giocattoli e, più in generale, gli inutili regali che vengono scambiati. Senza contare la recente abitudine di appendere ai balconi delle case il pupazzo di Babbo Natale; nulla da dire, per carità, ma mi è capitato anche di vedere dei Babbo Natale appesi senza neanche l’accortezza di sistemare le braccia nell’atto di arrampicarsi su una fune o una scala, dando quindi l’idea orribile di un uomo impiccato.
Col tempo, poi, si è sempre più diffusa l’abitudine di sfoggiare luci, e non solo da parte dei singoli cittadini, dai negozi, dai balconi, praticamente tutte le amministrazioni comunali rallegrano le vie principali delle città con luminarie che potrebbero competere, per importanza, con quelle in uso nel corso delle feste patronali. Tutto questo, se all’inizio poteva dare l’idea della gioia per l’evento della natività, regalavano suggestione, intenerivano il cuore, col tempo ha finito per assumere la forma di un’inutile ostentazione, nella migliore delle ipotesi specchietti per allodole verso consumatori sempre più distratti e squattrinati. Tale abitudine risulta tanto più grave se si pensa alle guerre che sempre più spesso si combattono nel mondo per l’accaparramento di fonti di energia, soprattutto del petrolio.
Però, come diceva qualcuno, io ho un sogno. Immaginate come sarebbe bello se ad un certo punto, la maggior parte delle amministrazioni comunali, nel periodo dell’avvento, seguissero l’esempio dei pochi che lo hanno già fatto e affiggessero dei manifesti sui muri delle città, ovviamente con carta riciclata, per comunicare ai cittadini che questa volta non ci saranno le consuete luminarie, ma in compenso, il corrispettivo economico ad esse destinato sarà devoluto per l’adozione a distanza di un bambino, magari irakeno. Certo, non si salverebbe il mondo, ma sono certo che in molti apprezzerebbero tale iniziativa, che potrebbe far intenerire il cuore, questa volta a ragione, risvegliando antichi sentimenti ormai anestetizzati dalle feste drogate che ci vengono sistematicamente somministrate.
E allora, caro lettore, se è vero che Gesù è morto, ormai bandito dallo spirito natalizio, allora c’è solo da essere allegri perché è scritto che dopo tre giorni Gesù risorge. Perciò alziamo il capo, perché è solo questione di tempo e di buona volontà. Presto, sono sicuro, il Natale tornerà a far gioire i nostri cuori.

martedì 22 dicembre 2009

A Copenhagen è stato commesso un crimine. ma non è finita.

Ricevo una mail da Greenpeace, firmata da Kumi Naidoo, Direttore esecutivo, che pubblico volentieri, in quanto testimonanza attendibile rispetto alle versioni ufficiali, di ciò che è accaduto a Copenhagen. Buona lettura!
Come le decine di migliaia di attivisti attorno al globo che hanno lavorato in modo così duro perché da Copenhagen uscisse un trattato equo, ambizioso e legalmente vincolante, ho sperato fino all´ultimo che i nostri leader avrebbero agito, raggiungendo un accordo sul clima sufficiente a evitare la catastrofe climatica. Ma la realtà è stata diversa. Nonostante il mandato ricevuto dai cittadini di tutto il mondo, e più di un centinaio di capi di governo arrivati a Copenhagen, il battibecco continua. I nostri leader non hanno agito come tali. Non hanno portato a termine il loro compito. Il risultato non è equo, né ambizioso e legalmente vincolante. Oggi, i potenti della Terra hanno fallito l´obiettivo di impedire cambiamenti climatici disastrosi. La città di Copenhagen è la scena di un crimine climatico, con i colpevoli che scappano verso l´aeroporto, coperti di vergogna. I leader mondiali hanno avuto un´occasione unica per cambiare il pianeta in meglio, evitando i cambiamenti climatici. Alla fine hanno prodotto un accordo debole, pieno di lacune abbastanza grandi da farci passare attraverso tutto l´Air Force One. Ma non è finita. I cittadini di tutto il mondo chiedevano un vero accordo prima che il Summit iniziasse, e continuano a chiederlo. Possiamo ancora salvare centinaia di milioni di persone dalle devastazioni di un mondo sempre più caldo: ma è solo diventato molto più difficile. La società civile, la maggior parte della quale è stata chiusa fuori nei giorni finali di questo Summit sul clima, ora deve raddoppiare i propri sforzi. Ciascuno di noi deve costringere i propri leader ad agire. Dobbiamo portare la lotta per impedire la catastrofe climatica a ogni livello politico: locale, regionale, nazionale e internazionale. E lo stesso per le stanze dei consigli di amministrazione e le strade principali delle nostre città. O lavoreremo per un cambiamento effettivo della nostra società o soffriremo le conseguenze di questo fallimento. Come insulto finale, poi, tre attivisti di Greenpeace entrati nel Palazzo Reale danese, nel corso della cena ufficiale dei capi di Stato, aprendo un banner con la richiesta di una vera azione per il clima, sono stati spediti in prigione per tre settimane. Si tratta dei leader sbagliati. I veri leader mondiali che hanno provato ad agire realmente sono ora in cella, mentre i presunti leader hanno abbandonato la scena.

lunedì 21 dicembre 2009

In UE ogni due minuti un morto per infortunio

Ricevo da Doctornews e volentieri pubblico questo bilancio annuale sugli incidenti in Unione Europea. Buona lettura!
Ogni due minuti una persona muore per infortunio nell'Unione europea, complessivamente un quarto di milione di morti l'anno. E per traumi e avvelenamenti, legati a incidenti o violenza, vengono anche ricoverati circa 7 milioni di europei e 35 milioni arrivano in pronto soccorso nell'arco di un anno
Sono alcuni dati del Rapporto 2009 "Infortuni nell'Unione europea", presentato da Eurosafe, l'associazione europea per la prevenzione degli infortuni e la promozione della sicurezza, e la rete del sistema europeo di sorveglianza degli incidenti "Injury DataBase" (Idb), che in Italia si avvale del coordinamento dell'Istituto superiore di sanità. Dai dati emerge che a correre maggior rischio di incidenti sono i bambini, i giovani (in particolare adolescenti), gli anziani e i più 'deboli' sulla strada, ovvero pedoni e ciclisti. Si registra, inoltre, una forte differenza nei tassi di mortalità tra i Paesi dell'Unione: più di 100.000 persone ogni anno potrebbero essere salvate se ciascuno dei 27 Paesi membri riducesse il proprio tasso di mortalità per infortuni al livello dei paesi più 'virtuosi'. E la riduzione generale degli incidenti - tre quarti dei quali avvengono nel tempo libero e in casa - porterebbe effetti positivi anche sull'economia, visto che ogni anno vengono spesi in Ue almeno 15 miliardi di euro per il solo trattamento ospedaliero dei ricoverati per infortunio. Il Rapporto - basato sui dati 2005/2007 - mostra un particolare calo della mortalità, negli ultimi anni, per incidenti stradali, grazie anche al programma comunitario di prevenzione che tutti i paesi dell'Unione stanno attuando. In diminuzione anche le morti per incidente sul lavoro. Mentre per gli infortuni domestici e del tempo libero il trend presenta invece solo una modesta riduzione, indice di una difficile capacità di controllo del fenomeno. I dati sugli incidenti e la violenza - si spiega sul sito dell'Iss - possono essere ottenuti da diverse fonti, come i rapporti di polizia, quelli dei servizi di emergenza non sanitaria (tipo vigili del fuoco) e i dati assicurativi. Sfortunatamente queste fonti sono frammentarie e spesso incomplete.
Al contrario, i dati ospedalieri restano la fonte informativa più attendibile sugli infortuni, specialmente per quelli più gravi che normalmente vengono trattati nei servizi di emergenza e nei reparti ospedalieri. Tredici Paesi dell'Unione, tra cui l'Italia, tramite l'Istituto superiore di sanità e la rete di ospedali che collaborano sul tema, stanno raccogliendo dati sugli infortuni, secondo un formato comune europeo, nei servizi di emergenza ospedaliera. Dati conservati e diffusi dalla Direzione generale salute pubblica della Commissione europea. A oggi circa 350.000 accessi all'anno in pronto soccorso ospedaliero vengono registrati dal'Idb, consentendo di avere informazioni sul luogo e sulle circostanze dell'incidente, nonché sui prodotti, come in caso di avvelenamento, che ne sono responsabili.

domenica 20 dicembre 2009

Per non dimenticare; i morti sul lavoro dall'11 al 19 dicembre.

Continua il viaggio intrapreso da questo blog nel mondo delle mortalità sul lavoro. L'obiettivo è quello di rendere omaggio a quei piccoli eroi quotidiani, vittime di tante cause, ma anche, e a volte soprattutto, di una politica che disattende i propri doveri, per inseguire spesso obiettivi a breve scadenza e con mera finalità elettorale. Per loro chiedo un pensiero e, per chi ci crede, una preghiera durante la messa domenicale.
Armando Iannetta, 57 anni, operaio, Cassino19 12 2009
Armando Iannetta, operaio di 57 anni, è morto travolto da un treno mentre lavorava sui binari, nel Frusinate, sulla linea ferroviaria che collega Cassino e Piedimonte San Germano, al chilometro 131. Categorie : lazio, trasporti
Massimo Occhiuzzi, 41 anni, operaio, Avezzano15 12 2009
Massimo Occhiuzzi, 41 anni, è morto schiacciato da una pressa in una fabbrica di Avezzano dove si lavorano ferro e profilati. Categorie : campania, meccanica
Michela Vagaggelli, 41 anni, portalettere, Siena14 12 2009
Michela Vagaggelli , portalettere di 41 anni, è morta a Siena: mentre percorreva in servizio una via in ciclomotore è stata urtata da auto che viaggiava nel senso opposto di marcia. Commenti : Lascia un commento » Categorie : toscana, trasporti
Loris Pozzi, 37 anni, elettricista, Bruzzi di Farini13 12 2009
Loris Pozzi, elettricista di 37 anni, è morto colpito alla testa da un palo destinato ad ospitare un anemometro, a Bruzzi di Farini in alta val Nure, in un cantiere dove si dove si stavano compiendo verifiche per montare pale eoliche. Categorie : emilia romagna, energia
Sidane Abderrazzak, 43 anni, operaio, Rimini11 12 2009
Sidane Abderrazzak, operaio marocchino di 43 anni, che stava lavorando su un cavalcavia nel Riminese, e’ morto investito da un mezzo in retromarcia dello stesso cantiere, sul cavalcavia della statale 16 che attraversa la Marecchiese vicino a Rimini. Categorie : emilia romagna, lavori stradali

giovedì 17 dicembre 2009

Si riparte col biotestamento e, pare, c'è un piccolo passo avanti

"E' una legge con una grande valenza etica, ma non una legge religiosa. Credo che la divisione tra finiani e non finiani debba cadere" alla luce "dei miei emendamenti al testo base, che vanno a tutto beneficio dei cittadini". Il relatore del ddl sul biotestamento a Montecitorio, Domenico Di Virgilio, si mostra ottimista sul cammino del provvedimento alla Camera dei Deputati, e sulla possibilità di ricomporre le divisioni sul testo emerse ormai anche tra le fila del Pdl, partendo dai dubbi manifestati dal presidente della Camera Gianfranco Fini e dagli uomini a lui più vicini. Incalzato dai giornalisti a margine del convegno capitolino dal titolo 'Testamento biologico: menzogne e verità', Di Virgilio è fiducioso sul consenso che potrebbero raccogliere le sue proposte di modifiche al ddl. "Senza peccare di presunzione mi sembrano emendamenti migliorativi - afferma - e che possono essere considerati trasversali ai diversi schieramenti". In particolare, il relatore del testo sottolinea l'emendamento "in cui si dà la possibilità di sospendere idratazione e alimentazione artificiali quanto non hanno più motivo di esistere", ovvero quando il medico, "in condizioni si scienza e coscienza", accerta lo stato terminale per il paziente. Una proposta di modifica, tuttavia, che non cambia la posizione della maggioranza sui casi come quello di Eluana Englaro. "Con questa legge - precisa Di Virgilio - la ragazza non sarebbe morta. Il suo, infatti, era un caso di disabilità grave, e questa non può diventare una discriminante per decidere se una vita vada o meno vissuta".
E' solo un bicchiere d'acqua nel deserto, ma meglio di niente, aspettiamo fiduciosi l'approdo in aula, poi si vedrà

mercoledì 16 dicembre 2009

Un Natale difficile




La repressione genera insofferenza

Non mi piace quello che sta accadendo. Non mi piace per tanti motivi, primo fra tutti la mescolanza che artatamente viene fatta tra le varie figure che occupano la nostra società e la nostra vita. Voglio dire, come ho già avuto modo di ripetere altre volte dalle pagine di questo blog, che ognuno deve fare il suo, i giornalisti devono informare, i magistrati devono giudicare, i politici devono governare, se sono al governo, e devono criticare se sono all'opposizione. Tutto questo perchè nella società vi siano degli equilibri e la gente sappia sempre come regolarsi di fronte alle cose che accadono. Ma questo non significa che se ognuno fa il suo dovere, come è giusto che sia, venga montata una campagna d'odio. La critica è il primo pilastro su cui si fonda la democrazia, in caso contrario si va verso la dittatura del consenso. Io credo che quando c'è un problema, qualcosa che non va, e qualcuno lo dice, non bisogna prendersela con chi critica. La critica dovrebbe essere benedetta da chi la riceve, perché è un supporto, un aiuto a fare meglio, correggendo gli errori. Invece pare che nell'Italia della seconda repubblica le critiche non siano ammesse, e neanche le proposte, dal momento che, nonostante una maggioranza quasi imbarazzante, l'attuale esecutivo abbia fatto ricorso innumerevoli volte, e anche ieri, al voto di fiducia, togliendo il beneficio della proposta ad un parlamento ormai esautorato. In questa Italia non devono esistere i problemi e quando se ne segnala la presenza, il colpevole non è il problema ma il segnalatore, come il dito che indica la luna. Così, invece di rincorrere con determinazione la soluzione dei problemi, si rincorre testardamente la eliminazione delle critiche, anche a costo di disilludere chi predica serenità e rispetto delle regole. Ora si dice anche che da qui in avanti, invece di riorganizzare il servizio di sicurezza del premier, si provvederà a reprimere le voci fuori dal coro. E così si pensa già ad un decreto per modulare Facebook e Youtube. Si parla, facendone nomi e cognomi, di persone fisiche e istituzionali che devono essere messe a tacere, e mi riferisco ai vari Travaglio, Repubblica, ecc. Ma, mi chiedo, a cosa è mai servita la repressione, se non a generare un moto di insofferenza e di ribellione? Personalmente non credo proprio che ci sia una campagna di odio verso nessuno, nè credo che ci sarà mai. Ci sono solo cittadini sempre più informati che pretendono i propri diritti e questo non è odio. Non mi pare che la manifestazione del popolo viola abbia sortito incidenti. e non ce ne saranno in futuro. Sempre di più invece ci saranno persone pacifiche che sono stanche di essere prese per i fondelli da un governo semplicemente incapace o fortemente interessato a tutelare i propri personali interessi.

lunedì 14 dicembre 2009

Solo il gesto scriteriato di un irresponsabile.

Il premier fu ferito, fu ferito proprio in faccia. No, un momento, non sto cantando di gioia, anzi non canto affatto. Sono triste e disperato, dopo la notizia del premier che viene colpito al volto, con un oggetto, da un folle, nel vero senso della parola, infatti, l'aggressore è in cura psichiatrica da circa dieci anni. Sono triste perché questo gesto rischia, o anzi è già passato, per quello che non è. Un'aggressione di stampo politico. Invece è solo quello che è, cioè il gesto di un folle, un gesto raccapricciante ordito da un irresponsabile. Temo e sono disperato per quello che ho visto e per le conseguenze cui questo gesto può portare. Intanto non credo che il premier, come è stato detto da qualcuno, si è levato sull'auto per trarre il massimo beneficio da quella situazione. E' un comunicatore, ma non credo che fosse nelle condizioni di ragionare, subito dopo il colpo, e soprattutto di calcolare che, se si fosse fatto vedere insanguinato, il suo indice di gradimento sarebbe salito. Sono convinto che il suo è stato solo un gesto istintivo di chi cerca di rassicurare chi gli sta intorno sul suo reale stato di salute. Tutto qui. Altra cosa è quello che invece guadagnerà realmente. Da persona attaccata dai suoi stessi alleati o ex alleati, ora sarà la vittima da coccolare e attorno a cui si stringerà tutta la maggioranza, che ritroverà una nuova unità, facendo blocco, più per convenienza e per speculazione, che per una reale solidarietà al capo. Ecco, questo io ho visto ieri in Tv. Un fatto di cronaca che diventa, come al solito fatto politico. Come quando vi è una audizione in tribunale, che non c'entra nulla intervistare il politico, ma viene intervistato lo stesso per dire che si tratta di una persecuzione politica da parte della magistratura. Così, anche ieri, subito sono stati intervistati politci di maggioranza, opposizione e lecchini vari, che non dovrebbero entrare nulla con un fatto di cronaca, per dire che sono tutti rattristati, tranne Di Pietro, che magari lo era per davvero, ma ha detto ad alta voce ciò che tutti invece hanno solo pensato. E tutti, tranne forse Di Pietro, hanno riso sotto i baffi pensando, ma solo pensando, al vecchio adagio secondo il quale chi semina vento raccoglie tempesta. Questo episodio di cronaca rischia dunque, ma spero proprio di no, di ricompattare la maggioranza e di rinviare una crisi inevitabile di questa casta sempre più presente, ma sempre più impresentabile.

domenica 13 dicembre 2009

Per non dimenticare; i morti sul lavoro dal 5 al 12 dicembre.

Continua il viaggio intrapreso da questo blog nel mondo delle mortalità sul lavoro. L'obiettivo è quello di rendere omaggio a quei piccoli eroi quotidiani, vittime di tante cause, ma anche, e a volte soprattutto, di una politica che disattende i propri doveri, per inseguire spesso obiettivi a breve scadenza e con mera finalità elettorale. Per loro chiedo un pensiero e, per chi ci crede, una Preghiera durante la messa domenicale.
Anonimo, 43 anni, operaio, Rimini11 12 2009
Un operaio straniero di 43 anni, che stava lavorando su un cavalcavia nel Riminese, e’ morto investito da un mezzo in retromarcia dello stesso cantiere, sul cavalcavia della statale 16 che attraversa la Marecchiese vicino a Rimini. Categorie : emilia romagna, lavori stradali
Alberto Ferrazzano, 39 anni, operaio, Cremona10 12 2009
Alberto Ferrazzano, operaio di 39 anni, è morto all’ospedale di Cremona dopo cinque giorni di agonia: era stato travolto, schiacciato e quasi sepolto da un cumulo di terriccio, franato nello scavo dove stava lavorando in un cantiere edile alle porte della frazione di Sesto Cremonese. Categorie : edilizia, lombardia
Aralambie Albis, 49 anni, operaio, San Pio delle Camere7 12 2009
Aralambie Albis, un rumeno di quarantanove anni, è morto schiacciato da un toro che stava curando nella stalla di una aziienda agricola “Donna Lucia” di San Pio delle Camere. Categorie : abruzzo, allevamento
Marcello Magnante, 55 anni, operaio, Monte Compatri7 12 2009
Marcello Magnante, operaio di 55 anni, è morto alll’interno di una betoniera che stava pulendo, per un colpo della pala della macchina. Categorie : edilizia, lazio
Enrico Leonetti, 37 anni, operaio, Canosa di Puglia7 12 2009
Un operaio, Enrico Leonetti, 37 anni, è morto precipitando in una voragine apertasi in un tratto di strada a Canosa di Puglia., mentre era impegnato in lavori per la fogna. Categorie : lavori stradali, puglia
(fonte: http://mortisullavoro.wordpress.com/)

venerdì 11 dicembre 2009

I dati finti che diventano informazione.

Si dice che è aumentata la lotta all'evasione fiscale perché nel periodo di governo dell'attuale esecutivo si sono scoperti molti più evasori che nel periodo del precedente esecutivo. Analogamente si dice della lotta alla mafia, pare che una grossa percentuale di boss attualmente in carcere siano stati arrestati nel periodo di governo dell'attuale esecutivo. Per non parlare infine della lotta alla disoccupazione e alle morti sul lavoro. E, ciliegina sulla torta, i primi dati sullo scudo fiscale sembrano incoraggianti, pare che ci sia la fila per riportare i soldi in Italia.
I dati negativi sono in diminuzione, mentre i dati positivi sono in aumento. Lì per lì, dando per scontato che i dati sono veri, viene da pensare che forse le critiche al governo sono ingiuste e che forse si sta lavorando tanto per rimettere a posto le cose in questo disastrato Paese. Ma vediamo in concreto cosa è stato fatto e quali sono i meriti di un governo quando si ottengono determinati risultati. Sul fronte dell'evasione fiscale non ci sono state nuove leggi che in qualche modo privilegiano i controlli o le dichiarazioni dei redditi accumulati, anzi personalmente ricordo l'abolizione dell'obbligo a dichiarare il codice fiscale sugli assegni e quello che io giudico l'indegno provvedimento sullo scudo fiscale, ma di questo dirò dopo. Credo, quindi, che il maggior numero di scoperte di evasione sia dovuto ad un maggior numero di contribuenti evasori, forse bisognerebbe fare il rapporto evasori/evasori scoperti dalla finanza e allora si otterrebbe il dato reale. Senza contare che è la finanza che scopre gli evasori, il governo più che fare le leggi non può. Capitolo mafia, anche qui i boss li arrestano le forze dell'ordine, quelle stesse che giorni fa protestavano per la riduzione delle risorse e che in qualche caso hanno difficoltà a fare benzina agli automezzi. Ma anche qui, personalmente, non ricordo provvedimenti contro la mafia, anzi pare che i beni dei mafiosi torneranno ai mafiosi grazie ad una fianaziaria che li mette all'asta, senza contare che sono stati intercettati due mafiosi che dicevano che con la nuova legge sulle intercettazioni potevano parlare liberamente di Dell'Utri, senza sapere che quella sciagurata legge, per fortuna, non era stata ancora approvata. Dei disoccupati si tiene conto solo il tasso di disoccupazione e non quello di occupazione, per cui il dato è falsato dal fatto che molti, frustrati, non cercano più un lavoro. Nulla si è fatto per i morti sul lavoro, ma è chiaro che se lavora meno gente diminuiscono anche quelli che di lavoro muoiono. Infine lo scudo fiscale. Pur con la speranza che almeno serva a qualcosa, nulla toglie che quella sia una porcheria, che ha regalato soldi alle persone disoneste e che quei soldi che rientrano sono sporchi di corruzione quando va bene, se non proprio di sangue.
In definitiva non mi pare di poter guardare con ottimisnmo al futuro, perché non mi pare di vedere un'Italia migliore rispetto al dopo terremoto causato da tangentopoli.

giovedì 10 dicembre 2009

Ancora Greenpeace, da Roma a Copenaghen

Ancora una mail ricevuta da Greenpeace. Ve la propongo come atto di sensibilizzazione al problema del clima e al vertice di Copenaghen in corso.
Ciao paolo,
Questa notte abbiamo “conquistato” il Colosseo. Otto attivisti sono saliti sul monumento simbolo di Roma e hanno aperto uno striscione di 300 metri quadrati: "COPENHAGEN, ACCORDO STORICO ADESSO. Make history NOW!". Ai piedi del Colosseo cinquanta volontari hanno composto con i loro corpi la scritta umana "Act now". A Copenhagen qualsiasi accordo genericamente politico – e non legalmente vincolante – o che voglia dilazionare nel tempo gli impegni è un modo per sprecare un'occasione storica. A incontrare gli attivisti in azione al Colosseo è arrivato anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che ha appoggiato la protesta, chiedendo al Governo italiano di essere forza trainante per l’accordo sul clima. Ci auguriamo che un simile appello, in arrivo da un esponente della stessa maggioranza, sia di stimolo perché Berlusconi abbandoni l’atteggiamento di retroguardia sia in sede europea che a Copenhagen. Non è troppo tardi! Ma è necessario che i Paesi industrializzati siano i primi a fare il primo passo impegnandosi a ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 40% al 2020, e garantendo risorse finanziarie pari a 110 miliardi di euro all'anno per fronteggiare i cambiamenti climatici nei Paesi in via di sviluppo. Il nostro rapporto Energy [R]evolution mostra che ce la possiamo fare. Anche se qualcuno prova a intimidirci. Oggi, infatti, il Financial Times ha pubblicato in esclusiva la notizia che Enel ha chiesto a Greenpeace 1.600.000 euro di danni per le azioni di protesta dei nostri attivisti presso le centrali a carbone. Se Enel pensa di imbavagliarci, otterrà il risultato opposto.

mercoledì 9 dicembre 2009

Il cameriere dei Graviano.

Ho visto la conferenza stampa, credo in occasione della presentazione di un libro, di Gioacchino Genchi, quella ormai conosciutissima in cui, per la cronaca si dice che l'arresto dei due mafiosi, nel momento in cui Spatuzza finiva di parlare, è stato una montatura. Sia perché si tratta di boss finiti o finti che dir si voglia, sia perché pare che uno dei due stava quasi per consegnarsi alle forze dell'ordine. senza contare il pullman con cui sono stati portati in loco persone che ostentavano entusiasmo versoi finti arrestatori mentre quelli veri vomitavano per lo schifo. Giustizia ad orologeria, dunque, dui cui non ha parlato la TV o i giornali. Niente di nuovo, se non la fortuita coincidenza di un'altra conferenza stampa che, al contrario di questa di Genchi, non è stata tacitata ma è stata mostruosamente amplificata, tanto che lo stesso Frattini ha dovuto correre davanti alle telecamere per dire che con gli americani va tutto bene. E mi riferisco alla dichiarazione rilaciata da Hillary Clinton quando un giornalista, nel corso di una conferenza stampa indettta per altri motrivi, le aveva chiesto un commento sul processo di Perugia in cui era stata condannata un sua concittadina. Lei ha semplcemente risposto che sentirà le persone che hanno dei dubbi sulla sentenza. Non l'avesse mai detto, sui è scatenato il finimondo. Il messaggio qual'è stato, i giudici non sanno fare il loro mestiere, in quanto hanno rischiato un incidente diplomatico con gli Stati Uniti. I giudici hanno chiamato a testimoniare uno che ha sciolto un bambino nell'acido mentre mangiava un panino, che è certamente un personaggio inattendibile. Conclusione, il Presidente del Consiglio non è certamente mafioso, si sono inventati tutto.
Ma l'ultima parte della conferenza stampa rilasciata da Gioacchino Genchi è la più interessante. Infatti il nostro conclude dicendo che Spatuzza è come quel cameriere che si presenta ad un cliente che ha finito di mangiare, compreso il caffè, il limoncello e tutto quello che aveva chiesto di consumare, e sta andando via senza pagare il conto. A questo punto arriva il cameriere e gli ricorda che c'è un ultimo impegno prima di andar via, il conto. Questo è stato Spatuzza, il cameriere dei Graviano, quello che si è affacciato alle telecamere per chiedere il conto. Nei prossimi giorni ne vedremo sicuramente delle belle.

lunedì 7 dicembre 2009

Copenagen, vertice sull'ambiente, Roma, fori imperiali.

Vi propongo un articolo che ho ricevuto per mail da Greenpeace, riguardante il vertice per l'ambiente che comincia oggi a Copenagen. Buona lettura!
Greenpeace ha posizionato stamattina una statua di ghiaccio, raffigurante il Presidente del Consiglio, al fianco delle statue dei grandi imperatori del passato nei Fori Imperiali a Roma. La statua è un omaggio per la decisione di partecipare ai lavori del vertice delle Nazioni Unite sul clima di Copenhagen. Ma il suo ghiaccio si scioglie al sole – come quello dei poli a causa del riscaldamento globale – per effetto dell’inconsistenza della posizione italiana su un tema così importante come quello dei cambiamenti climatici. La statua di ghiaccio dovrebbe sciogliersi in circa quattro giorni, esattamente all’apertura del vertice di Copenhagen, il prossimo 7 dicembre. Andare a Copenhagen è sicuramente una decisione positiva da parte di Berlusconi: tuttavia, oltre a partecipare alle ‘vetrine’ internazionali, occorrerebbe perseguire politiche coerenti qui in Italia, politiche che al momento non vediamo. Sul clima, il Presdiente del Consiglio italiano rischia di essere dunque un leader che si scioglie. Per l’occasione Greenpeace diffonde oggi il rapporto“Energy [R]evolution – Uno scenario energetico sostenibile per l’Italia”, il primo studio che mostra i potenziali di crescita delle fonti rinnovabili in Italia. Secondo il rapporto, le fonti rinnovabili saranno in grado di coprire circa il 60% della domanda di energia primaria del Paese, riducendo le emissioni di gas serra del 71% al 2050, rispetto ai livelli del 1990. L’Italia continua, invece, in una folle politica di ritorno al nucleare e al carbone che impedirà di centrare gli obiettivi internazionali ed europei di riduzione delle emissioni di gas serra. Cosa che esporrà il Paese a nuove sanzioni, con costi per lo Stato e per i contribuenti.

domenica 6 dicembre 2009

Per non dimenticare; i morti sul lavoro dal 28 novembre al 4 dicembre.

Continua il viaggio intrapreso da questo blog nel mondo delle mortalità sul lavoro. L'obiettivo è quello di rendere omaggio a quei piccoli eroi quotidiani, vittime di tante cause, ma anche, e a volte soprattutto, di una politica che disattende i propri doveri, per inseguire spesso obiettivi a breve scadenza e con mera finalità elettorale. Per loro chiedo un pensiero e, per chi ci crede, una preghiera durante la messa domenicale.
Anonimo, 31 anni, operaio edile, Pontecagnano Faiano4 12 2009
Un operaio edile di 31 anni è morto precipitando per 15 metri dal tetto di un capannone industriale in ristrutturazione a Pontecagnano Faiano (Salerno). Categorie : campania, edilizia
Cleto Bianchini, 38 anni, giardiniere, Bellagio4 12 2009
Cleto Bianchini, giardiniere di 38 anni, titolare della ditta “Mondo degli alberi”, è morto travolto da un alberoche stava potando all’interno del parco di Villa Melzi a Bellagio. Categorie : giardinaggio, lombardia
Nicola Zingrino, 58 anni, operaio, Noci2 12 2009
Nicola Zingrino, operaio di 58 anni,è morto cadendo da una impalcatura in un cantiere nella zona artigianale di Noci. Categorie : edilizia, puglia
M.G., 34 anni, tipografo, Roma2 12 2009
M.G., tipografo di 34 anni, è morto schiacciato da una pressa di stampa a Roma. Categorie : industria della carta, lazio
Diego Bianchina, 31 anni, operaio, Terni1 12 2009
A due anni dal «rogo di Torino» è morto un altro operaio in uno stabilmento Thyssenkrupp. Diego Bianchina, 31 anni, è morto a Terni dopo aver respirato le esalazioni tossiche delle sostanze che stava travasando. Categorie : siderurgia, umbria
Giuseppe Settecasi, 41 anni, operaio edile, Palermo30 11 2009
Giuseppe Settecasi, 41 anni, è morto al reparto di rianimazione dell’ospedale Civico di Palermo; era caduto lo scorso 11 novembre da un’altezza di circa dieci metri a Cianciana, dall’impalcatura di una palazzina dove lavorava per la ristrutturazione dello stabile. Categorie : edilizia, sicilia
Gennaro Sica, 70 anni, imprenditore, Mercato San Severino30 11 2009
Gennaro Sica, imprenditore 70enne, è morto schiacciato sotto il peso di autogru condotta da un manovratore non accortosi della sua presenza, in un cantiere edile della frazione San Vincenzo a Mercato San Severino. Categorie : campania, edilizia
Salvatore Capillo, 61 anni, agricoltore, Mineo30 11 2009
Un agricoltore, Salvatore Capillo di 61 anni, è morto in un fondo agricolo di Mineo per le ferite riportate nella caduta dal suo trattore. Categorie : agricoltura, sicilia
Mario Baioni, 73 anni, carpentiere, Cassano d’Adda28 11 2009
Mario Baioni, 73 anni, titolare di una azienda specializzata in lavori di carpenteria, è morto per il distacco della scala su cui stava lavorando mentre stava montando un soppalco in ferro su un piazzale a Cassano d’Adda. Categorie : lombardia, meccanica

venerdì 4 dicembre 2009

E dopo la famigerata pandemia, arriva la stagionale.

Gli ultimi dati epidemiologici disponibili ci dicono che la pandemia da virus H1N1 è in calo. Infatti, nell'ultima settimana, sono stati colpiti 682.000 italiani, rispetto agli oltre 750.000 della precedente rilevazione. Ora siamo di fronte alla seconda ondata pandemica, che terminerà a fine dicembre e farà registrare in totale, secondo le previsioni degli esperti, 6 milioni di casi. I dati arrivano dai medici di famiglia della Società di medicina generale, riuniti a Firenze per il loro congresso annuale e che avvertono: a fine anno comincerà l'influenza stagionale che, prevedibilmente, colpirà altri due milioni di persone. Con un totale di 8 milioni di casi. Dunque la stagione influenzale si preannuncia come la più aggressiva degli ultimi 10 anni. Ma i medici della Simg tengono a sottolineare che "... il sistema ha retto bene, l'influenza suina non ha mai rappresentato un problema sanitario per il nostro Paese ma solo una sfida per l'organizzazione del sistema. Non si è determinata alcuna emergenza assistenziale. Abbiamo affrontato le criticità legate all'arrivo della pandemia grazie alla collaborazione tra le diverse istituzioni sanitarie". Insomma il sistema funziona e ciò potrà essere un insegnamento per il futuro. "La prevenzione col vaccino rimane la vera arma vincente", afferma Pietro Crovari, professore ordinario di Igiene generale e applicata dell'Università di Genova. "Anche se i casi stanno diminuendo - continua - è importante proseguire la campagna vaccinale e non abbassare la guardia". Per quanto riguarda il virus stagionale, spiegano gli esperti, questo ha una capacità diffusiva inferiore rispetto a quello pandemico. Solo il 25% dei casi infatti secondo le stime sarà attribuibile all'influenza stagionale. Queste percentuali possono essere ricavate dall'andamento dell'infezione nell'emisfero australe, dove il picco pandemico si è concluso la scorsa estate. I medici di famiglia mettono in guardia contro gli allarmismi, affermando che in molti casi hanno risposto concretamente all'ondata di panico, dando per primi l'esempio sul fronte della vaccinazione: pare infatti che 7 su 10 si sono vaccinati contro l'influenza A/H1N1. Un vero e proprio record, se si pensa che nelle precedenti stagioni influenzali solo il 40% degli operatori della sanità si era sottoposto a misure preventive.

giovedì 3 dicembre 2009

Le cellule staminali al di qua e al di là dell'Oceano.

Pare che Obama abbia fatto un altro passo verso un sistema sanitario americano più rivolto verso i cittadini. Infatti sono state rese disponibili a spese dello Stato le terapie con cellule staminali. Ricordo a quanti non lo sapessero che le cellule staminali sono cellule il cui destino non è ancora "deciso". Sono infatti cellule primitive non specializzate dotate della singolare capacità di trasformarsi in qualunque altro tipo di cellula del corpo. Molti ricercatori sostengono che le cellule staminali potranno rivoluzionare la medicina, permettendo ai medici di riparare specifici tessuti o di riprodurre organi. Le possibili cure riguardano cuore, fegato, pelle, reni, occhi e cervello. E' per questo che , anche da noi è stata presentata dall'onorevole Gava del PDL un'interpellanza parlamentare: "Occorre maggiore sensibilizzazione su un tema complesso quale la conservazione del sangue che si ricava dal cordone ombelicale. Lo so, si tratta di un tema complesso. E' per questo che ho presentato una interpellanza parlamentare affinché, attraverso le associazioni, si possa avviare un percorso virtuoso che spieghi come e perché è importante donare il cordone ombelicale: chiaramente il mio appello si rivolge, in primis, alle future mamme", ha dichiarato l'onorevole."Trovo che sia giusto che le future mamme siano debitamente informate sulla possibilità di fare un dono dal valore straordinario, viste le capacità curative delle staminali. E' perciò che ho sottoscritto un'interpellanza affinché le associazioni di volontariato vengano coinvolte nell'opera di sensibilizzazione nei confronti della popolazione da parte del Governo e ministero competente e poi, quando la cosa passerà sotto la loro competenza, le Regioni; vi sia l'inserimento della figura professionale dell'ostetrica, che appare fondamentale, nell'ambito del processo di donazione e per la stessa qualità della raccolta, così come indicato nei Livelli Essenziali di Assistenza; venga stabilita una quota minima di compartecipazione alla spesa da parte dell'utente, per le attività connesse alla raccolta e conservazione del cordone ombelicale soprattutto nei casi in cui alla donazione eterologa (messa a disposizione del sangue a tutti attraverso il bancaggio locale) si preferisca quella autologa (esportazione del sangue per uso esclusivi su se stessi), senza gravare così, in questo caso, sui costi della sanità pubblica".
La mancanza di certezze sul momento in cui possa individuarsi la nascita dell'”essere umano", ha aperto un dibattito che vede da una parte chi, come la Chiesa, è contrario all'utilizzo degli embrioni umani per fini di ricerca, e dall’altra chi, come gran parte della comunità scientifica, è disposto a mettere da parte le implicazioni di natura etica davanti alle potenzialità delle cellule embrionali. Sta di fatto che in Italia, al momento, è vietata l'estrazione di cellule staminali a scopo di ricerca da un embrione umano, anche se resta formalmente permessa la ricerca su staminali create in altri paesi. Su questi temi la normativa di riferimento è la Legge 40 del 19 febbraio 2004 sulla fecondazione assistita, oggetto anche di un referendum abrogativo andato a vuoto per il mancato raggiungimento del quorum. La legge vieta qualsiasi sperimentazione sull'embrione umano, ne vieta la riproduzione, ogni forma di selezione "a scopo eugenetico" e gli interventi di clonazione. Le cellule contenute nel cordone ombelicale sono staminali adulte, il cui utilizzo non è più soggetto alle limitazioni e alle controversie etiche riguardanti le staminali embrionali.
Nel frattempo l'Italia è prima al mondo per trapianti di cellule staminali emopoietiche eseguiti per milione di abitanti. Inoltre, l'Italia vanta un Registro di 370 mila adulti sani disponibili a donare le loro cellule staminali del sangue. Mentre le unità di sangue cordonale conservate presso le biobanche italiane e disponibili sono 17.503. Di queste, nel 2008, ne sono state utilizzate 141, in Italia o all'estero.

mercoledì 2 dicembre 2009

Basta con la politica mafiosa del ricatto

Ho letto in questi giorni un'intervista a Casini, credo su L'Espresso, in cui Piercasinando, come ormai viene definito da molti, definizione che io condivido, parla quasi col tono dello statista. A leggere le sue dichiarazioni sembra quasi di avere a che fare con un pacato uomo politico, un saggio che dice cose sagge. Poi uno si estranea dall'ambiente italiano e immagina come avrebbero reagito, ad esempio, in Germania, alle sue dichiarazioni. Ora io non ricordo le parole esatte, ma lui afferma che per il Presidente del Consiglio ci vuole una sorta di soluzione politica. Cioè, per dirla in soldoni, se non si può legalizzaziore il Lodo Alfano, se non si può ammettere nessun'altra soluzione che abbia il carattere della decenza, vista anche la minaccia di uno schifo di processo breve, allora bisognerebbe ricorrere a soluzioni tipo il legittimo impedimento, o qualcosa di simile, pur di sbloccare lo stallo attuale e giungere ad una sua sconfitta di questo governo sul piano politico, sulla base delle cose che farebbe, o che non riuscirebbe a fare, se fosse libero dagli impegni e dalle preoccupazioni che gli danno continuamente i magistrati.
In linea dui massima questo può apparire un ragionamento di buon senso. Il Presidente del Consiglio non vuol farsi processare, perché evidentemente ha i suoi buoni motivi, e non dico altro. In virtù di questo blocca tutta l'attività del governo e del parlamento, blocca le riforme necessarie al Paese, blocca tutto finché non gli si trova una soluzione politica ai suoi problemi. E tutto questo accade anche perché nesuno è in grado di fornire, in questa profonda crisi politica che sta attraversandio l'Italia, un'alternativa valida al peggiore governo degli ultimi 150 anni. Allora io, ribadendo quello che ho già affermato in altri post su questo blog, dico che ognuno deve fare il proprio mestiere, i magistrati devono fare i magistrati, cioè devono perseguire tutti coloro che commettono reati. I politici devono fare i politici cercando soluzioni per i cittadini e così via i giornalisti e tutti gli altri soggetti coinvolti, tenendo sempre, come riferimento, il benessere della società e quindi dei cittadini singoli. In quest'ottica, le parole di Casini suonano come quelle di chi vuole aggiustare le cose, in pieno stile doroteo, che tanto ha il sapore dell'insinuante e del mafioso, sì perché, se ci troviamo in questa pessima situazione, lo dobbiamo proprio alla creazione di un sistema retto da persone ricattabili, che aggiustavano le cose. Io credo che il premier si debba vedere i propri conti con la giustizia in privato, da privato cittadino, altrimenti bisognerebbe giustificre i tifosi che picchiano i poliziotti, i no global che distruggono le vetrine, così come i politici che rubano o fanno di peggio. Ognuno deve poter essere giudicato per quello che fa, indipendentemente dal contesto in cui lo fa, tutto il resto è mafia. La politica deve avere il coraggio di dire di no alla mafia anche a costo di far crollare tutto questo sistema di cartapesta. Perché, come disse Montanelli, da questo premier ci dobbiamo vaccinare e quale miglior vaccino agli occhi dei cittadini, del crollo della sua operatività, della distruzione completa delle istituzioni e dell'inizio auspicato di un nuovo ciclo di non ricattabilità.

domenica 29 novembre 2009

Per non dimenticare; i morti sul lavoro dal 21 al 24 novembre.

Continua il viaggio intrapreso da questo blog nel mondo delle mortalità sul lavoro. L'obiettivo è quello di rendere omaggio a quei piccoli eroi quotidiani, vittime di tante cause, ma anche, e a volte soprattutto, di una politica che disattende i propri doveri, per inseguire spesso obiettivi a breve scadenza e con mera finalità elettorale. Per loro chiedo un pensiero e, per chi ci crede, una preghiera durante la messa domenicale.
Cristian Ricciardone, 35 anni, operaio, Roccamandolfi24 11 2009
Cristian Ricciardone, operaio di 35 anni, è morto in un cantiere: mentre si trovava all’interno di una buca dove stava sistemando alcune tubature, la terra è franata seppellendolo. Categorie : edilizia, molise
Massimo Nardoni, 35 anni, operaio, Latina23 11 2009
Massimo Nardoni, operaio di 35 anni, è morto nell’ospedale di Latina cinque giorni da un incidente sul lavoro: era caduto da un’altezza di 5 metri mentre lavorava ad uno dei grossi serbatoi adibiti allo stoccaggio dei residui della lavorazione dei mangimi in una azienda agricola di Borgo Vodice. Categorie : agricoltura, lazio
Bruno Pasqualacci, 63 anni, operaio, Roma21 11 2009
Bruno Pasqualucci, 63 anni, dipendente della Direzione Territoriale Produzione -RFI- di Roma, è morto dopo un mese di agonia, iniziata lo scorso 23 Ottobre quando era stato travolto da un carrello della manutenzione infrastrutture delle ferrovie di Roma, presso la stazione di Maccarese. Categorie : lazio, trasporti

venerdì 27 novembre 2009

Alle donne qualche dato sugli screening mammografici.

Ogni volta che si parla di donne e di diritti delle donne e di violenza sulle donne, sento come il bisogno di gratificarle, per il solo motivo di esistere e di regalarci quanto meno la loro dolcezza e la loro bellezza. A loro, dopo la giornata che ricorda la violenza sulle donne, e dopo una giornata che ha segnato una sconfitta per le donne, a causa dello sbarramento da parte del senato alla distribuzione della pillola RU486, a loro, dicevo, voglio dedicare questo post, tratto da Doctornews, che possa essere informativo e spero gradito.
Solo una donna pugliese su dieci accede allo screening mammografico: 28.000 le donne coinvolte nel 2007, l’11,8 per cento delle aventi diritto. Un dato di gran lunga inferiore alla media nazionale: a quasi 20 anni dall’avvio dei programmi biennali di screening per la diagnosi precoce del tumore al seno, poco più del 60 per cento delle donne italiane aventi diritto riceve l’invito a sottoporsi all’esame mammografico. Circa 3 milioni di donne non sono coinvolte. La percentuale di donne che accedono ai controlli periodici è fortemente squilibrata fra il Nord e il Centro da un lato, dove varia tra il 70 e l’80 per cento, e il Sud e le Isole dall’altro, dove si supera di poco il 25 per cento. La mancata adesione ai programmi di screening comporta un ritardo nella diagnosi di tumore al seno e diminuisce le chances della terapia, che oggi può portare alla guarigione in un numero crescente di casi. Superare le differenze regionali nell’accesso allo screening mammografico è uno degli obiettivi della campagna Breast Friends for life e adesso è anche l’impegno di un gruppo di parlamentari, firmatarie di una mozione che chiede al Governo di promuovere l’omogeneità su tutto il territorio nazionale nell’accesso ai controlli periodici (la mammografia biennale per le donne tra i 50 e i 70 anni come previsto dai LEA).La mozione è stata illustrata a Roma, in occasione della consegna al Vice Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, Ferruccio Fazio, da parte della Presidente di Salute Donna onlus, Annamaria Mancuso, delle oltre 10.000 firme del Manifesto Breast Friends for life nel quale sono sintetizzati i capisaldi della lotta contro il tumore al seno: informazione, diagnosi precoce, adesione alla terapia e supporto psicologico.
L’incidenza della malattia è in crescita: una donna su otto è destinata a sviluppare questa neoplasia. Stile di vita corretto e diagnosi precoce rimangono i migliori alleati nella lotta alla malattia. “Diagnosticare per tempo un tumore consente una guarigione nel 90 per cento dei casi” – afferma Paolo Marchetti, Direttore Oncologia Medica, Ospedale Sant’Andrea, II Facoltà di Medicina e Chirurgia, “Sapienza” Università di Roma – “e lo screening mammografico è in grado di rendere gli interventi di chirurgia mammaria meno invasivi e di ridurre di circa il 25 per cento la mortalità”. La mortalità del tumore al seno si è ridotta molto negli ultimi anni, grazie anche ai rivoluzionari progressi nelle terapie. Oggi la parola d’ordine è “terapia personalizzata”, ovvero una strategia terapeutica che tiene conto del fatto che ogni donna ha un tumore al seno differente. La campagna Breast Friends for life ha voluto contribuire ad aiutare le donne ad affrontare in modo consapevole ed informato il percorso terapeutico dopo una diagnosi di carcinoma mammario. Diverse infatti sono le forme in cui può presentarsi il tumore alla mammella e quindi diverse le terapie: ne è un esempio la forma HER2 positiva, molto aggressiva, che rappresenta il 25-30 per cento di tutte le neoplasie della mammella e per la quale le terapie mirate come gli anticorpi monoclonali hanno mostrato risultati eccellenti. Questa campagna è un altro piccolo grande passo nella lotta contro la malattia.

giovedì 26 novembre 2009

Era proprio il caso? Storia di una domanda imbarazzante.

Facciamo un po' il punto della situazione.
La carta dei poveri è stata un flop, l'Alitalia pare sia stata salvata da soldi che erano stati stanziati per la ricerca, che dovevano essere restituiti, si parlava di prestito ponte, ma per ora restano dove sono. La class action è stata affossata, rinviata, azzoppata e chissà quando mai, e se, partirà, il codice fiscale sugli assegni per limitare l'evasione fiscale è stato abolito ed è stato introdotto lo scudo fiscale che premia, ma guarda un po', gli evasori. Annunciata ed abolita la riduzione delle tasse; l'IRAP, che doveva essere solo dilazionata ed è stata spacciata per un'abolizione, è rimasta tale e quale, senza contare che delle tasse che erano state rinfacciate al precedente esecutivo non ne è stata abolita neanche una, anzi, la pressione fiscale è aumentata delo 0,3%. Ed ora c'è anche la ciliegina sulla torta, hanno abolito il finanziamento dei libri per le scuole elementari per cui dall'anno prossimo si pagherà per frequentare una scuola che è definita obbligatoria e per cui fino ad oggi c'erano stati ampliamenti dei finanziamenti. In compenso, nonostante le promesse fatte in campagna elettorale, non sono state abolite le province, che costano una barca di soldi pubblici, nonostante ci fosse una proposta della Lega che consentiva di saltare la barriera costituzionale.
Le ronde non sono, di fatto, mai partite, i militari per strada hanno lasciato il tempo che hanno trovato, i clandestini sono stati cacciati mentre erano sulle barche, violando i diritti internazionali, dimenticando che erano solo il 15% degli immigrati nel nostro Paese e che nell'ambito di questa percentuale, grazie ai respingimenti si è passati da 20-25.000 immigrati a 9.000 quindi, ad essere generosi, si è andati incontro ad incrinare i rapporti con l'Europa ed il Vaticano solo per abbattere del 10% degli ingressi di immigrati, senza fare nulla per portare avanti una reale politica di contenimento dell'immigrazione e di integrazione degli immigrati presenti i quali, finché non avranno nulla da perdere, saranno sempre tentati a commettere reati. Contemporaneamente si lascia senza benzina il parco macchine in dotazione delle forze dell'ordine. I braccialetti elettronici per controllare i detenuti sono costati una barca di soldi, ma ne funziona solo uno, perché in Italia non è ancora partita la banda larga, i cui stanziamenti sono stati bloccati in virtù di non si sa bene cosa.
Ci è stato rifilato il digitale terrestre, una tecnologia medievale, che non funziona e che per giunta ci tocca pagarlo, mentre prima vedevamo bene e gratis, per colpa dell'ennesimo conflitto di interessi. Per non contare lo sfascio istituzionale, politico, morale che ormai la fa da padrone nella società italiana.
In compenso, la legge sullo stalking funziona, a tutt’oggi i procedimenti penali aperti negli uffici giudiziari milanesi per questo reato sono 300, con una media di 17 al giorno, mentre a Firenze sono undici i casi in cui il provvedimento di ammonimento adottato dal Questore nei confronti di altrettanti stalker ha consentito la cessazione delle molestie nei confronti delle vittime, e così via di città in città.
Ora, io mi chiedo, era proprio il caso di portare al governo dei presunti delinquenti, e non dico altro, per avere in cambio una banale legge sullo stalking?

mercoledì 25 novembre 2009

Noi, l'Europa e le leggi banana.

Leggendo le cronache di questi giorni, mi viene in mente l'intervento di Beppe Grillo e Luigi De Magistris al Parlamento Europeo, dove i nostri pregarono le istituzioni europee di non versare più i finanziamenti all'Italia, in quanto ogni soldo che ci arriva non va allo sviluppo e all'innovazione tecnologica, ma è destianto ad ingrassare la diffusa corruzione che permea la politica, connivente con ogni forma di criminalità organizzata. Ricordo a quanti si fossero distratti, che i soldi che ci vengono elargiti dall'Europa sono quella parte di tasse che paghiamo noi tutti, insieme agli altri cittadini europei e che vengono di volta in volta destinati a risolvere i problemi delle aree del continente ritenute più depresse e meritevoli di aiuto per lo sviluppo. Bene, Grillo e De Magistris chiesero all'Europa di non erogarci più quei soldi. In questi giorni, mentre si parla di processo breve, mi viene in mente la motivazione che gli alleati del premier adducono per giustificarlo. Ce lo chiede l'Europa, se non abbassiamo i tempi dei processi, l'Europa ci sanziona. Che poi è la stessa motivazione, più o meno, che fu addotta da Tremonti quando diede del "testa di cazzo" ad un giornalista straniero, in diretta, solo perché gli aveva fatto notare che forse la legge sullo scudo fiscale era inopportuna. In quell'occasione la colpa era dei paradisi fiscali. La stessa motivazione fu addotta dagli ideatori dell'indulto di ceppalonica memoria. Anche lì era chissà quale organismo internazionale a chiedere all'Italia una più umana carcerazione. Idem con le frequenze da dare a Europa 7, che invece di toglierle alla rete abusiva, Rete 4, si pensò di toglierle a RAI 1.
Insomma, per farla breve, ogni volta che c'è da sanare una palese volazione di leggi, regolamenti o diritti internazionali, i nostri governanti si inventano qualcosa che va esattamente nella direzione opposta a quella auspicata. Come il marito che per fare dispetto alla moglie si taglia i genitali. E, alla fine, chi ci rimette siamo noi cittadini che siamo costretti a tenerci leggi da irresponsabili, senza neanche poterci appellare al buon senso, perché lo ha chiesto l'Europa. Allora io lancio un appello, come fecero Grillo e De Magistris: evitate di aiutarci, cacciateci dall'Europa se non vi va bene quello che facciamo, ma non dateci più direttive, perché ogni volta ci si rivoltano contro. Il popolo italiano ve ne sarà profondamente riconoscente!

martedì 24 novembre 2009

La raccolta differenziata dei rifiuti. Un piccolo episodio di periferia

Da qualche settimana, nel mio comune, è cambiato qualcosa nell'organizzazione della raccolta differenziata dei rifiuti. In generale, l'organizzazione prevede che, nei giorni indicati, avviene la raccolta porta a porta di un certo tipo di rifiuti. Il lunedì l'indifferenziato, il martedì la carta, il mercoledì l'indifferenziato, il giorvedì la plastica, il venerdì l'indifferenziato, il sabato il vetro. Questa l'organizzazione originaria. Poi è cambiata l'amministrazione ed è cambiato il gestore del servizio. Ed arriviamo a qualche settimana fa, quando è stato comunicato ai cittadini il cambiamento di organizzazione. Il lunedì l'indifferenziato, il martedì la raccolta mista di materiali riciclabili, il mercoledì l'indifferenziato, il giovedì il vetro, il venerdì e il sabato l'indifferenziato. Il lettore si chiederà come mai l'interesse per un così banale cambiamento. Mi spiego.
Se nell'organizzazione della raccolta si diminuisce lo spazio per il differenziato e si aumenta lo spazione per l'indifferenziato, diamo al cittadino la possibilità di tornare alla vecchia organizzazione familiare, perché se uno da anni è abituato a non differenziare, vede la raccolta differenziata come il fumo negli occhi, come un peso, un'imposizione che non sempre viene rispettata, per cui spesso si tende a buttare nell'indifferenziato anche ciò che si dovrebbe differenziare. E' qui che dovrebbe intervenire l'amministratore, facendo due passaggi importanti. In primo luogo l'educazione del cittadino e la predisposizione di azioni, anche diverse dalla semplice raccolta domestica dei rifiuti, come ad esempio la predisposizione di cestini nella città, il miglioramento del servizio di raccolta, anche nei posti più difficili da raggiungere, eventualmente l'incentivo ai cittadini più virtuosi, attraverso la pesatura del differenziato, come già avviene in qualche realtà. E poi, col tempo, la diminuzione dei giorni di raccolta per l'indifferenziato. Qui invece si è fatto il contrario. I cestini in giro per la città sono un miraggio, di ampliare la coscienza ecologica dei cittadini non se ne parla, ed ora ci propongono di diminuire i giorni per il differenziato, in favore dell'indifferenziato. Questo piccolo episodio è l'ennesima dimostrazione di come la politica ha smesso di educare i cittadini.

lunedì 23 novembre 2009

Quanto ai rifiuti di Palermo, i cittadini possono stare tranquilli.

Sul caso Brenda la giustizia farà il suo corso. Per noi cittadini, almeno nell'immediato, non cambierà nulla, a meno che non emergano forti responsabilità politiche. Anche sulla crisi nel governo, per ora, in attesa che diventi crisi di governo, non ce ne può fregare di meno, tranne il piccolo dettaglio che questo esecutivo, non ha ancora fatto nulla per i cittadini e, nonostante una maggioranza imbarazzante, non riesce a legiferare come si deve ma rimane bloccato su una riforma della giustizia alquanto aleatotria, per dirla con un eufemismo.
Cosa rimane? Ad esempio, tra tutto questo casino, una cosa che sta passando nel silenzio più totale, sono i rifiuti di Palermo. Forse non puzzano ancora abbastanza o forse è più chic dire che i napoletani puzzano, magari con una canzoncina come fece quel leghista di cui non ricordo più neanche il nome. Ma incuranti della nostra indifferenza, i sindaci della provincia di Palermo scendono sul piede di guerra nei confronti della Regione e bussano, come si suol dire, a denari. "Chiediamo un intervento economico straordinario per consentire agli attuali Ato rifiuti di potere superare la grave crisi economica e finanziaria in cui versano - dice il presidente della provincia Giovanni Avanti - bisogna inoltre avviare la costruzione dei termovalorizzatori un progetto oggi fermo alla Regione. Gli Ato in Sicilia hanno raggiunto un debito di 800 milioni di euro e sono un servizio in costante perdita, sulle spalle solo dei Comuni e dei cittadini". Ormai da una decina di giorni, la raccolta è ferma o va avanti a singhiozzo in tutti i comuni. Cgil, Csl e Uil hanno chiesto un incontro con il prefetto di Palermo e hanno inviato al capo della protezione civile nazionale Guido Bertolaso la richiesta di istituzione di un tavolo di crisi. A Monreale, dove gli autocompattatori hanno iniziato a raccogliere i rifiuti perché l'Ato 2 Alto Belice ha pagato l'Amia versando 80 mila euro, i residenti esasperati sono scesi in strada e hanno bloccato con i cassonetti l'accesso a una delle frazioni della cittadina. Sul posto sono intervenuti i vigili urbani e i carabinieri.
A Corleone sono entrati in stato di agitazione i netturbini che non ricevono lo stipendio da ottobre. "Sono intervenuto personalmente - spiega Giuseppe Giandalone, assessore all'Ambiente del Comune - noi abbiamo pagato la quota all'Ato 2 di cui facciamo parte. La società che gestisce i servizi mi ha assicurato che gli stipendi saranno pagati nei prossimi giorni. Ma il personale non ce la fa più".
Insomma è tutto in divenire, gli attori dono sempre i soliti, Bertolaso, i sindacati, i politici e un fiume di danaro pubblico pronto per essere speso. Mentre non si parla di raccolta differenziata, ma di termovalorizzatori. I cittadini possono stare tranquilli.

domenica 22 novembre 2009

Per non dimenticare; i morti sul lavoro dal 14 al 19 novembre.

Continua il viaggio intrapreso da questo blog nel mondo delle mortalità sul lavoro. L'obiettivo è quello di rendere omaggio a quei piccoli eroi quotidiani, vittime di tante cause, ma anche, e a volte soprattutto, di una politica che disattende i propri doveri, per inseguire spesso obiettivi a breve scadenza e con mera finalità elettorale. Per loro chiedo un pensiero e, per chi ci crede, una preghiera durante la messa domenicale.
Cristinel Bileaga, 40 anni, operaio, Latina19 11 2009
Cristinel Bileaga, operaio romeno di 40 nni, è morto cadendo dal capannone su cui stava lavorando a Latina. Categorie : edilizia, lazio
Antonio Moncada, 79 anni, agricoltore, Aragona19 11 2009
Un agricoltore di 79 anni, Antonio Moncada, di Aragona, è morto in un incidente mentre maneggiava la sua motozappa. Categorie : agricoltura, sicilia
Getullio Sannipoli, 54 anni, operaio, Gubbio19 11 2009
Getullio Sannipoli, operaio di 54 anni e’ morto investito da un autocarro davanti al cancello d’ingresso del cementificio di Gubbio dove lavorava.Categorie: cementificio, umbria
Pietro Cutri, 27 anni, addetto alle pulizie, Torino19 11 2009
Pietro Cutrì, addetto alle pulizie di 27 anni, è morto a Torino: mentre stavo pulendo un ascensore nuovo è rimasto schiacciato tra il terro della cabina ed un ingranaggio. Categorie : lavori vari, piemonte
Francesco Belcastro, 45 anni, operaio, Mortara19 11 2009
Francesco Belcastro, operaio di 45 anni, è morto cadendo da un tetto mentre rimuoveva l’amianto in una centrale di distribuzione del metano a Mortara. Categorie : edilizia, lombardia
Umberto Biondini, 62 anni, operaio, San Faustino18 11 2009
Umberto Biondini,operaio di 62 anni, è morto in una cava tra San Lorenzo e San Faustino al centro della quale c’è un lago artificiale: mentre era alla guida di una ruspa, il mezzo si è rovesciato all’interno del lago schiacciando l’uomo. Categorie : estrazioni minerarie, umbria
Enrico Rimoldi, 61 anni, agricoltore, Appiano Gentile14 11 2009
Enrico Rimoldi, agricoltore di 61 anni, stava tagliando su disposizione del sindaco di Appiano Gentile alcuni alberi quando un ramo l’ha colpito alla testa uccidendolo. Categorie : lombardia, silvicoltura
Andris Dicis, 23 anni, marinaio, Augusta14 11 2009
Andris Dicis, marinaio lettone di 23 anni, è morto ad Augusta: mentre stava lavorando sul ponte di una petroliera, un braccio meccanico posto sul pontile ha ceduto ed è andato a finire sulla nave, schiacciando lo sfortunato marinaio. Categorie : sicilia, trasporti

venerdì 20 novembre 2009

Fame nel mondo: ovvero, passata la festa, gabbato lo santo.

Così si è concluso l'ennesimo, inutile, vertice sulla fame nel mondo. Chi doveva fare passarella, ha fatto passarella, che doveva lanciare proclami ha lanciato proclami, chi doveva fare inutili promesse ha fatto inutili promesse. Ma nel coro dei commenti si è aggiunta più di qualche voce critica. Ad esempio, l'oncologo Umberto Veronesi si unisce all'appello ai Governi per fatti concreti, e non solo promesse: "In questo momento di cibo ce n'è per tutti - osserva il direttore scientifico dell'Istituto europeo di oncologia (Ieo), dopo le parole del Papa in occasione del summit capitolino - Anche se non credo che sarà così ancora per molto - avverte - perché a breve nel mondo saremo in 10 miliardi, rispetto ai 7 miliardi di oggi. Il problema attuale – precisa lo scienziato - è la cattiva distribuzione. Ci sono Paesi, per un totale di circa un miliardo di persone, che mangiano troppo e hanno malattie da sovranutrizione (obesità, diabete, malattie cardiache). E c'è un altro miliardo di persone che invece soffrono la fame, che hanno malattie da denutrizione. Anche a questo proposito la Fondazione Umberto Veronesi intende intervenire pesantemente - annuncia l'oncologo - perché ci sia un riequilibrio intelligente delle risorse, che serva a tutti". Secondo Veronesi, la lotta contro la fame nel mondo "richiederà un accordo di tutti i Paesi. Tuttavia anche in Europa, specie in questo periodo di crisi economica, abbiamo dei problemi. Emergenze che si potrebbero contrastare anche promuovendo la pace, è convinto il senatore Pd. Fra gli obiettivi primari di 'Science for Peace', ricorda, c'è lo smantellamento dei 27 eserciti dei singoli Paesi europei per costituire un unico grande esercito di pace. Così, riflette l'ex ministro della Sanità, si potrebbero risparmiare miliardi di euro utili per scuole, ospedali e aiuti alle aree più depresse.
Un'altra voce critica è quella dell'organizzazione umanitaria Medici Senza Frontiere (MSF). Il vertice Fao "ha fallito clamorosamente nel proteggere i più vulnerabili": i bambini. Mentre a Roma il summit mondiale sulla sicurezza alimentare volge al termine, "la comunità internazionale, per l'ennesima volta, non riesce a impegnarsi per affrontare la malnutrizione infantile. I leader mondiali non sono nemmeno riusciti a stanziare fondi per affrontare direttamente il problema della malnutrizione, nonostante la promessa di 20 miliardi di dollari per sostenere la sicurezza alimentare fatta al vertice del G8 all'Aquila quest'anno". Secondo Msf, "sono stati trascurati i milioni di bambini sotto i 5 anni (tra i 3,5 e i 5 milioni) che ogni anno muoiono a causa della malnutrizione". Un rapporto di Msf presentato ha dimostrato come, dei miliardi di dollari stanziati dai governi dei Paesi appartenenti all'Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) per i programmi di assistenza alimentare e sicurezza alimentare, solamente l'1,7% affronta direttamente la malnutrizione infantile". Eppure, "garantire che l'assistenza alimentare prevenga la malnutrizione infantile rappresenta un'esigenza urgente - ammonisce Msf - e disegnare programmi che affrontino le esigenze nutrizionali dei bambini dovrebbe essere una priorità. In realtà, gli attuali aiuti alimentari finanziati dai donatori internazionali, quali i Paesi appartenenti all'Ocse, non contengono gli elementi nutrizionali necessari ai bambini più piccoli per la crescita e lo sviluppo. I leader del G8 erano di fatto assenti dal vertice sulla sicurezza alimentare. Questo non costituisce una giustificazione per la totale assenza di impegno nel combattere la malnutrizione infantile, specialmente nello stanziamento dei finanziamenti promessi al vertice del G8 all'Aquila", conclude l'onlus.
Insomma passata la festa gabbato lo santo.

giovedì 19 novembre 2009

False parole e vere bugie.

Già, non è finita qui, così concludevo ieri il mio post. Le parole di oggi, per spaventare le masse sono, tra le altre, giustizialismo e laicismo. Dietro queste etichette Vaticano e Corrotti di Stato coprono i propri limiti, le proprie debolezze. Tutto ciò che confligge con la morale, ma sopprattuto con i dogmi che si è data una certa chiesa, viene etichettato come laicismo. E in virtù di questo termine si giustificano le guerre contro i diritti e il progresso. Contro le tematiche di fine vita, argomenti non negoziabili e, perfino, contro la fame del mondo. Sì, perché il papa ha detto che di cibo nel mondo ce n'è per tutti. Certo, ma allora vorrei chiedere a Sua Santità, è più facile convincere i potenti del mondo a destinare risorse sufficienti ai paesi meno abbienti ed evitare che ogni 6 secondi un bambino muoia di fame, o è più facile convincere i poveri ad indossare un profilattico che, oltre ad avere il beneficio della regolamentazione delle nascite, è anche un efficace strumento di prevenzione delle infezioni, non ultimo l'AIDS? Quanto alla parola giustizialismo, è una parola che non esisteva, un neologismo che esiste solo in quanto esistono politici corrotti. Io credo che esista ciò che è giusto e ciò che non lo è. Tutto il resto è propaganda montata ad arte da chi teme di essere intercettato, è il caso di dire, da problemi giudiziari.
Ieri poi mi è capitato di sentire Maroni, il nostro ministro dell'Interno e, per una volta, strano ma vero, mi sono trovato daccordo con quello che diceva, ed è tutto dire. Se con questa maggioranza non si riesce a fare le ridforme, allora è meglio per tutti andare via, più o meno queste le sue parole. Io aggiungerei che, se non ci riesce questa maggioranza, se questa maggioranza deve ricorrere ai voti di fiducia, se il parlamento è bloccato, pur in assenza dell'opposizione, allora vuol dire che il sistema è corrotto dalle fondamenta e che forse qualcosa vada cambiato.
C'è infine la parolina 'mai'. Utilizzata sempre di più dal presidente del consiglio. Prima si riferiva solo a quello che diceva, della serie non ho mai detto, e lì negava anche l'evidenza. Ora si limita a dire non ho mai pensato, e allora, forti del suo recente passato in merito all'utilizzo di quella parolina, noi tutti siamo sicuri, non solo che ci abbia pensato, ma che forse qualche passo verso l'operatività sia già stato fatto. E mi riferisco alle elezioni anticipate. Tra poco si vota, spero solo che non sia l'ennesimo sciocco ed irresponsabile plebiscito per il padrone assoluto. Perchè, teniamolo sempre presente, non c'è dittatore che tenga, i responsabili del nostro destino, almeno fino ad ora siamo solo noi.

mercoledì 18 novembre 2009

Benvenuti nel casino Italia.

In questo casino di Italia ognuno dice cose a vanvera e si occupa di cose di cui non dovrebbe occuparsi, le parole assumono significati diversi rispetto a quanto ci viene raccontato dai vocabolari, divenuti ormai pezzi da museo, nascono neologismi finalizzati a nascondere ed a mistificare la realtà. Ma andiamo per ordine.
Ieri il presidente del senato ha dichiarato che o si sta uniti, nella magioranza, o si va alle urne, dimenticando, il presidente del senato, seconda carica dello Stato, che nè lui, nè il presidente del consiglio, nè il proprietario del più popoloso partito rappresentato nel parlamento, che poi è la stessa cosa, possono sciogliere un bel niente, ma tale compito spetta al capo dello Stato. Allo stesso modo, il presidente del consiglio qualche settimana fa si era arrogata l'elezione da parte del popolo, dimenticando, lui che è la quarta carica dello Stato e che, come il presidente del senato queste cose le dovrebbe conoscere molto bene, che la sua è un'investitura e non un'elezione, è un incarico che gli è stato conferito dal capo dello stato, anche questa volta, e che solo lui, anche questa volta, glielo può revocare. Ma, per favore, facciamogli un corso accelerato di Costituzione, a questi signori, sono disposto a spenderci di persona, ma evitiamo brutte figure in pubblico.
Andiamo avanti. Si parla di legittimo, riferito un tempo, quando si trattava di salvare Previti, al sospetto, ora, che si tratta di salvare il Capo, all'impedimento, per nascondere ciò che legittimo non è. Si dice che Cosentino dovrebbe fare un passo indietro. Capofila della fronda è bocchino e dietro di lui ci sarebbero i finiani. Ma, io dico, questi signori dove erano quando Cosentino è stato inserito nel governo, in qualità di sottosegretario, perchè hanno aspettato due anni per parlare. Bocchino mi pare sia anche napoletano o della zona, ma davvero vuole farci credere che sia un verginello e che ha capito solo ora, dopo la possibilità di un arresto, che Cosentino doveva fare un passo indietro? Ma davvero ci prendono per scemi o, parlando l'italiano, a destra sono tutti conniventi, cioè gente che sa ma finta di non sapere, vede e fa finta di non vedere? E non è finita qui.

lunedì 16 novembre 2009

Se i volgari inceneritori diventano termovalorizzatori fanno meno paura.

Il Termoutilizzatore di Brescia, un mega impianto da 800.000 tonnellate l'anno, produce un decimo dell'energia erogata da una normale centrale turbogas. Di contro, il suo costo impiantistico per MegaWatt è cinque/sei volte tanto. Solo il 20% del potere calorifico presente nei rifiuti viene recuperato, contro il 55% di una centrale turbogas. Per di più, i vantaggi derivanti dalla poca energia ricavata, 570 milioni di chilowatt ora - ma le centrali si sfidano a colpi di GigaWatt - vengono annullati dallo spreco di materiali preziosi. Nella fattispecie, ogni anno vanno in fumo 5 o 6.000 tonnellate di ferro, 6.000 tonnellate di alluminio e centinaia di tonnellate di rame. Peccato che i minerali e i giacimenti fossili disponibili nella crosta terrestre non siano eterni, ma soprattutto abbiano tempi di formazione che vanno oltre la durata della vita umana. Quindi, per evitare di compromettere le riserve minerarie e fossili disponibili, dobbiamo riciclare, non incenerire. Qui casca l'asino. I Termoutilizzatori sono investimenti fruttuosi. Mentre le direttive che arrivano dall'Europa, della quale siamo diversamente membri, considerano energia rinnovabile solo la parte organica dei rifiuti, ovvero gli scarti vegetali, da noi l'energia prodotta dai rifiuti viene considerata tutta rinnovabile, alla stregua del solare, dell'eolico, dell'idroelettrico e del geotermico. Attraverso questo giochetto, una specie di Lodo Alfano della spazzatura, gli inceneritori beneficiano dei cosiddetti CIP6, finanziati estorcendo un sovrapprezzo del 7% sulle nostre bollette elettriche. Per l'impianto di Brescia, nel 2006 ASM Spa ha ricevuto contributi per oltre 71 milioni di euro. Più si termoutilizza, più si guadagna. Per termoutilizzare, però, ci vuole la materia prima: i rifiuti solidi urbani (RSU). Perché l'investimento renda al massimo, è necessario trovare circa 800.000 tonnellate di munnezza l'anno. A Brescia cercano disperatamente di buttare qualsiasi cosa, anche oggetti nuovi, ma in tutta la provincia, in base al Rapporto Termoutilizzatore 2006/2007, non raggranellano che la metà della spazzatura necessaria. Il resto bisogna importarla. Ecco perchè riciclare non conviene: un aumento di efficienza della raccolta differenziata diminuirebbe la pur già esigua disponibilità di rifiuti da bruciacchiare. Più riciclaggio = meno dividendi alla fine dell'anno. Poco importa se nel latte di alcune aziende nei dintorni della città si è recentemente scoperta una presenza di diossine fuori norma. Chissenefrega se si nota un’elevatissima incidenza di tumori al fegato. Il Registro Tumori dell'ASL tranquillizza tutti: è colpa dell'abuso di alcolici. Se lo dice il Registro Tumori dell'ASL, finanziato da tale Ing. Renzo Capra il quale è anche Presidente di ASM nonchè Presidente del Consiglio di Sorveglianza di A2A - nella quale l'ASM è confluita - allora a Brescia si possono dormire sonni tranquilli. Direi tra due guanciali. Anzi, visto che le nanopolveri possono percorrere anche 300Km prima di depositarsi, vorrei lanciare un monito ai lombardi tutti: respirate a pieni polmoni, l'importante è non esagerare con i grappini! A titolo di informazione, in Lombardia ci sono 13 impianti che fanno l'aerosol ai padani, e che tra l'altro non contribuiscono che per il 2% al fabbisogno energetico nazionale. Ora si spiega perchè Bossi è un po' iperteso. Ma il meglio deve ancora venire! Nel 2006 il WTERT– Waste to Energy Research and Technology Council 2006 (Il Consiglio per la Ricerca e la Tecnologia della Termovalorizzazione) ha conferito al termoutilizzatore di Brescia il premio 'Industry Award 2006' per il miglior impianto di termovalorizzatore al mondo. Il WTERT, della Columbia University, annovera la Martin GmbH tra gli Sponsors and Supporting organizatons. Indovinate chi figura tra i costruttori dell'inceneritore premiato? Bravi, avete vinto una fialetta di nanoparticelle da inalarvi per aerosol nel caso abbiate bevuto un goccio di troppo.

domenica 15 novembre 2009

Per non dimenticare; i morti sul lavoro dal 6 al 14 novembre.

Continua il viaggio intrapreso da questo blog nel mondo delle mortalità sul lavoro. L'obiettivo è quello di rendere omaggio a quei piccoli eroi quotidiani, vittime di tante cause, ma anche, e a volte soprattutto, di una politica che disattende i propri doveri, per inseguire spesso obiettivi a breve scadenza e con mera finalità elettorale. Per loro chiedo un pensiero e, per chi ci crede, una preghiera durante la messa domenicale.
Martin Gubka, 32 anni, autotrasportatore, Termoli14 11 2009
Martin Gubka, autotrasportatore slovacco di 32 anni,è morto intrappolato nell’abitacolo del suo camion precipitato da un viadotto autostradale a Termoli. Categorie : molise, trasporti
Benvenuto Magarotto, 65 anni, agricoltore, Campogalliano11 11 2009
Benvenuto Magarotto, 65 anni, agricoltore, è moorto schiacciato da una rotoballa di fieno presso l’azienda agricola di cui era dipendente a Campogalliano. Categorie : agricoltura, emilia romagna
Youssef Ahmed Ihab Fouad, 39 anni, muratore, Milano11 11 2009
Youssef Ahmed Ihab Fouad, egiziano di 39 anni, è morto durante i lavori di ristrutturazione di un palazzo vicino alla stazione centrale di Milano, travolto dal crollo di un tramezzo. Categorie : edilizia, lombardia
Massimo Vicenzi, 44 anni, imprenditore, Pescantina10 11 2009
Massimo Vicenzi, 44 anni imprenditore, è morto schiacciato da un carico di lastre di marmo mentre stava utilizzando una macchina nella sua azienda. Categorie : lavorazione della pietra, veneto
Mario Marinelli, 63 anni, imprenditore, Montemarciano9 11 2009
Mario Marinelli, imprenditore di 63 anni, è morto nella sua officina a Montemarciano (Ancona), colpito alla testa dal braccio meccanico di un apparecchio industriale. Categorie : marche, meccanica
Rida Abao Ibrahim, 29 anni, marinaio, Ancona9 11 2009
Rida Abao Ibrahim, marittimo egiziano di 29 anni, è morto nel porto di Ancona mentre stava per salpare con un peschereccio; sarebbe rimasto agganciato ad un verricello azionato per tirare in barca le reti, venendo poi sbattuto più volte con violenza contro la fiancata di un’altra barca. Categorie : marche, pesca
Francesco Rizzo, 46 anni, operaio, Parabiago6 11 2009
Francesco Rizzo, operaio edile di 46 anni, è morto dopo essere caduto da una palazzina in costruzione a Parabiago, rimanendo infilzato nella recinzione di ferro. Categorie : edilizia, lombardia
Carlo Schiavon, 43 anni, imprenditore, Padova5 11 2009
Carlo Schiavon, 43 anni, è morto all’ospedale di Padova dov’era ricoverato da venerdì scorso in rianimazione in seguito ad un’intossicazione da acidi dovuta alla verniciatura di una cisterna nell’azienda di sua proprietà. Categorie : chimica, veneto
Domenico Ricco, 27 anni, operaio, Firenze5 11 2009
Domenico Ricco, operaio di 27 anni e’ morto investito da un treno, in zona Rifredi, a Firenze, mentre stava lavorando con due colleghi ad uno scambio. I tre si sarebbero allontanati dal binario su cui stavano lavorando per il sopraggiungere di un convoglio ma, durante lo spostamento, la vittima sarebbe stata investita da un secondo treno in arrivo su un altro binario.
FonteCommenti : 1 Commento » Categorie : toscana, trasporti