"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

martedì 23 aprile 2013

Due conti

Mi vengono in mente i conti effettuati da un istituto statistico in merito al consumo di sigarette. I toni sono allarmistici, non per l'aumentato consumo, ma per il diminuito consumo, pensate, che porterebbe nelle casse dello Stato un mancato introito per circa 70 milioni di euro. Io credo che il giornalismo di questo Paese sia alla frutta. Come fanno i giornalisti ad allarmarsi per un mancato introito, se sull'altro piatto della bilancia c'è un aumento di salute ed un aumentato introito in termini di spesa del servizio sanitario nazionale? La vicenda mi fa pensare alle slot machines, per le quali lo Stato incassa uno sproposito di denaro e infatti ogni tanto aumenta le tasse sui giochi e aumenta i giochi stessi, dimenticando che se un padre fa giocare i figli, prima o poi perderà i figli. Un'altra considerazione che mi viene è la richiesta di abolizione delle intercettazioni, come quelle che sono state attribuite al presidente (con la minuscola) Napolitano e distrutte. La vulgata vuole che le intercettazioni, fra le altre cose, farebbero spendere un sacco di soldi, dimenticando che permettono alla giustizia di recuperare molti soldi dal malaffare. E, a proposito di Napolitano, la sua rielezione permette di risparmiare i soldi di un altro senatore a vita. Francamente di questo risparmio avremmo fatto a meno. Così come faremmo volentieri a meno di un Monti bis, mascherato da Amato o da chiunque altro, fra i nomi che si stanno affacciando sulla scena tragica di una politica ormai avvitata in una crisi irrisolvibile, se non con la dipartita dei suoi pessimi protagonisti. Ridotti come sono a parlare di sconfitta di Grillo in Friuli, di fronte a molto meno di un milione di elettori, non solo, ma di un Movimento che si presentava per la prima volta e che, a livello locale, ha perso appena 5-6 punti percentuali rispetto ai risultati nazionali. Ma ormai sono bolliti, non sanno come fare a tenere insieme i cocci delle loro spudorate fantasie. Il tempo premierà il popolo paziente, anche se saranno gli assenti ad attribuirsi la vittoria finale.

martedì 16 aprile 2013

Una giornata particolare

Sì, è vero, in America è esplosa una bomba che ha creato un disastro di dimensioni immani, sia dal punto di vista fisico, essendo morte almeno 3 persone e di altre decine non se ne conosce il destino finale, sia dal punto di vista psicologico. E' vero, anche in Italia non ce la passiamo bene, la crisi, la gente che arranca, gli imprenditori che strillano. Ma oggi è una giornata particolare. Il voto di poche migliaia di cittadini ha dato un altro segnale a chi dovrebbe avere interesse a recepirlo.
Il Movimento 5 Stelle ha scelto il suo candidato per il Quirinale. Il nome non è di quelli altisonanti, ma è un nome semplice, che fa rasserenare il volto a chi già si era preparato a mordere allo spuntare della prima sillaba sul blog di beppe Grillo. Milena Gabanelli è una donna per bene, giovane, preparata, incolore, dal punto di vista politico. Sicuramente non accetterà, ma già il fatto che la gente abbia scelto lei, significa che c'è bisogno di bellezza. Di colpo tutti gli intrighi di palazzo sembrano lontani, un fastidioso sottofondo. Come appaiono brutti i litigi del PD, le parole urlate, i tatticismi esasperanti e malandrini del PDL. Il nome di Milena Gabanelli, induce alla serenità, alla dolcezza, ma anche alla fermezza di una donna che non si è fatta scrupoli quando a finire sulla graticola era stato Antonio Di Pietro. Chi meglio di lei potrebbe rappresentare l'imparzialità, l'onestà, la competenza.
Oggi è una giornata particolare, non era cominciata bene, ma è bastato questo sogno irrealizzabile per rendere più limpido il cielo.