"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

martedì 17 luglio 2012

E adesso avanti con le idee.

Ci sono due notizie che mi lasciano perplesso. Due notizie che la stampa italiana ha diffuso senza le opportune operazioni di decodifica che avrebbero permesso ai cittadini di capire cosa sta succedendo.

La prima è che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha affidato all'Avvocato Generale dello Stato l'incarico di rappresentare la Presidenza della Repubblica nel giudizio per conflitto di attribuzione da sollevare dinanzi alla Corte Costituzionale nei confronti della Procura della Repubblica di Palermo per le decisioni che questa ha assunto su intercettazioni di conversazioni telefoniche del Capo dello Stato; decisioni che il Presidente ha considerato, anche se riferite a intercettazioni indirette, lesive di prerogative attribuitegli dalla Costituzione. Ora, io penso che il Presidente della Republica avrebbe fatto meglio a chiarire tutto prima di avventurarsi in un percorso accidentato come l'attacco ai magistrati di Palermo i quali, avendo a che fare ogni giorno con criminali pericolosi, oltre che potenti, sono ormai abituati a muoversi sulle uova, quindi è pensabile che anche in questo caso abbiano fatto le cose con la massima attenzione. Allora credo che il Presidente debba prima chiarire la sua posizione e poi, se lo ritiene necessario, cambi pure le regole del gioco, e stia tranquillo che quelle vigenti sono state sicuramente rispettate.

La seconda notizia riguarda la reazione alle parole che Grillo ha postato sul suo blog. Personalmente le ho lette in originale e non vi ho trovato nulla di offensivo; infatti Grillo scrive: "La Bindi, che problemi di convivenza con il vero amore non ne ha probabilmente mai avuti ...". Non credo che ci sia nulla di offensivo nel dire che una persona probabilmente non ha esperienza di convivenza, senza specificarne i motivi, che però vengono dedotti da persone maliziose in base a un altro episodio cui questo viene associato e che riguarda l'ex presidente del consiglio. E tale lettura acquisisce maggiore forza se si pensa che Ferrara, lo stesso che non ha detto nulla quando ad offendere la Bindi con le parole "più bella che intelligente" era stato quell'altro, ha attaccato con veemenza Grillo, mentre la Bindi, che non è certamente una che le manda a dire o una che ha bisogno di essere difesa, ha incassato la critica (non l'offesa) nel più assoluto silenzio. Bersani invece, seguendo le orme di Ferrara e di tutti quelli che hanno interesse ad attaccare Grillo anche quando non ve ne sono le ragioni, ha ritenuto di dover ostentare una difesa a spada tratta della sua collega, peraltro senza che questo gli fosse stato richiesto.

Ecco, questi due episodi, che vedono protagonisti Napolitano e Bersani, due esponenti storici della politica italiana, due persone che avrebbero dovuto avere l'esperienza e la competenza per non cadere negli errori in cui invece sono caduti, mi fanno pensare che ormai la politica dei politici, delle strategie, delle tresche, nonostante dovrebbe essere morta da tempo, viene tenuta in piedi da questa gente che ancora sembra non aver capito, e tutto questo mentre nel mondo si aggira la più spaventosa crisi economica di sempre. Insomma, credo che in Italia sia giunto il tempo di fare piazza pulita, per consentire l'ingresso di aria nuova, che dia finalmente spazio alla politica delle idee, perché delle ideologie nessuno sente più il bisogno.