"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

venerdì 20 marzo 2009

Vieni avanti, Brunetta!

Brunetta ha detto delle cose buone. Ad esempio era giusto dire quello che ha detto su certi fannulloni che operano nella pubblica amministrazione. Magari bisognava andare di fioretto, dove lui è andato di sciabola, un politico non può e non deve comportarsi come se stesse al bar, con la scusa di voler essere come il comune cittadino e con egli confondersi per strappare il consenso. Un politico, e a maggior ragione un ministro, deve essere diplomatico, deve mediare, deve cercare di non offendere alcune sensibilità, che anche la pubblica amministrazione sa esprimere, nonostante la presenza in essa di frange di fannulloni. Ma il ministro Brunetta agisce in un contesto sbagliato, quello dei suoi colleghi di partito, che non si presentano in aula, che hanno votato negativamente un provvedimento europeo sui fannulloni, ecc. Questo, comunque, non può inficiare la bontà di alcune sue affermazioni, sebbene un primo sospetto circa la bontà del suo operato si pone. Un pò come quel prete che diceva 'fate quello che dico, ma non fate quello che faccio'. Ma andiamo avanti.
Ieri Brunetta ha lanciato una scomunica contro gli studenti guerriglieri. E' un peccato che lo abbia fatto, per tante ragioni. Intanto perchè non tutti gli studenti che protestano sono dei guerriglieri, anzi, mi pare che, in generale, questi sono vittime e non artefici di violenze. Ora io non voglio tornare all'accusa di Pasolini sugli studenti figli dei ricchi e i poliziotti figli di una terra amara, il sud, povera di lavoro e di soddisfazioni. Io voglio solo dire che gli studenti sono spesso disarmati e vestiti di abiti che non hanno protezioni particolari, mentre i poliziotti hanno la tenuta antisommossa e, nel caso specifico, hanno randellato gli studenti con il manico del manganello. Poi, se polemica doveva essere, forse Brunetta avrebbe dovuto cominciare dall'inizio, quando il vergognoso Cossiga raccontò alla stampa quello che fece durante il suo mandato da Ministro dell'Interno, e cioé che aveva infiltrato dei picchiatori all'interno del movimento studentesco, provocando risse, feriti e sirene di ambulanze, con l'obiettivo di far fallire la protesta, su richiesta della gente che non ne poteva più di tutta quella violenza in un paese che si professava civile e democratico. Allora, io voglio dire, se Brunetta aveva in animo questi pensieri, se, giustamente, odia, come presumo che odiasse anche prima, la guerriglia, perchè ha aspettato solo ora a parlare, perchè non ha reagito, a maggior ragione, prima, mettendosi contro anche un ex capo di Stato? Evidentemente l'azione di questo pseudo-Ministro, che all'inizio sembrava fosse diversa da quella della coalizione di cui fa parte (seppure con i citati sospetti), è invece perfettamente in linea con essa. Tutti, in questo pessimo governo, sanno solo essere forti con i deboli e deboli con i forti e Brunetta, inficiando quel poco di buono che sembrava aver fatto o volesse ancora fare, dimostra con queste uscite di non esse per niente diverso dagli altri.

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