"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

venerdì 29 giugno 2012

Il bene dei popoli

Certo, lo so, oggi è il giorno di SuperMario. Anzi due, uno a Bruxelles e uno a Varsavia, un politico e uno sportivo. Tutt'e due che hanno ottenuto risultati sperati, attesi, ma per niente scontati. Bravi nel confronto con una Germania forte e combattiva, in tutt'e due i settori di interesse. Ma, nonostante il forte interesse generato da queste due situazioni, una partita di calcio e una trattativa politica, credo che in ambedue le occasioni le conseguenze si riducano a conquiste effimere di fronte alle conseguenze che rischiamo di pagare, non come cittadini italiani o europei, ma cittadini del mondo, di fronte ad altre due notizie che continuano a girare come trottole nella mia mente.

Il prode Marchionne, quello esaltato in tutto il mondo per le sue idee innovative in tema di lavoro, è stato bocciato dalla giustizia per aver licenziato, pare ingiustamente, degli operai, per il solo motivo che avevano idee diverse dalle sue. Sì, perché si può girare la frittata come sui vuole, ma il succo è questo. E siccome lui pensava di farla franca, nonostante la Costituzione affermi che "nessuno può essere discriminato ...", ha risposto piccato, dopo una settimana, non a caldo, quindi dopo averci pensato un bel po', che in Cina gli operai valgono cinque volte meno. Ora io vorrei dire al signor Marchionne che l'impegno per il futuro non è quello di avvicinare l'Italia alla Cina, ma semmai è il contrario. Il concetto, per capirsi, è che se vogliamo aumentare il benessere dei popoli, non dobbiamo strozzarli per fare posto ai soliti quattro gatti che poi tutti questi soldi, alla fine, non sanno neanche come sperderli. Sotto la bandiera del profitto si nascondono ad esempio anche tutte quelle disgrazie che accadono per risparmiare sulla sicurezza, non ultimo il disastro della Concordia, dove si sono creati grattacieli da mandare in mare, per avere quanti più ospiti è possible, risparmiando sul sistema dei controlli e sul capitano.

L'altra notizia riguarda la riforma della sanità voluta da Obama. Anche il suo avversario, il candidato repubblicano Romney, umiliato dalla vittoria politica del Prersidente americano, ha affermato che, se dovesse vincere le elezioni, la abolirà. Alla faccia di tutti i cittadini americani che solo ora , grazie a quella riforma, vedono un po' di luce dopo decenni di inferno e di vessazioni.

In generale, il concetto è sempre lo stesso: vogliamo il bene dei popoli o vogliamo continuare a contribuire, tutti insieme, a ingrassare pochi ricchi che, ripeto, non hanno assolutamente bisogno di tutti i soldi che, lecitamente o illecitamente, riescono a guadagnare?

mercoledì 13 giugno 2012

Cassano e la cultura

Non avrei mai creduto di dover scrivere un post del genere il 13 giugno del 2012 (leggasi duemiladodici), ma purtroppo ciò sta accadendo sotto i miei occhi ancora esterrefatti. Come si fa ad essere spettatore di un evento sportivo e, invece di discutere con gli amici di fuorigioco e gol mancati, ci si ritrova a discutere di neri e di gay ... nel duemiladodici.

Ancora queste pippe ci dobbiamo fare nel terzo millennio, e non solo in Italia. Si, perché pare che le intemperanze razziste si sono manifestate anche fra i sostenitori di altre nazionali. Certo, Cassano ha rimediato dicendo che lui non è omofobo, ma se è vero che 'in vino veritas', allora era buona la prima e Cassano ha fatto un'altra cassanata.

Ma certamente i giornalisti non potevano pretendere più di tanto. Insomma non si può fare una domanda di concetto a uno come Cassano. A lui devi solo chiedere cosa ne pensa del pallone che ha tra i piedi, ma poi non ti puoi spingere oltre. Infatti ha dato un'ottima risposta a coloro che gli hanno chiesto del Milan e delle operazioni di mercato, ha detto chiaramente che vorrebbe tornare alla Samp, ma poi basta. Per quanto possa avere a cuore l'indifferenza verso gli orientamenti sessuali di ciascuno e la privacy sacrosanta riguardo questi argomenti, per lui, i froci so' froci e basta. Così come per altri i neri sono sempre negri e si meritano il verso della scimmia. Insomma è inutile scandalizzarsi se i popoli sono tenuti a pane e acqua, perché bisogna arricchire le banche, e la cultura è uno spreco in tempi di crisi, per cui se ne deve fare a meno.

Io una sanzione per Cassano ce l'avrei. Intanto facciamolo giocare, che quello lo sa fare bene, poi si stabilisce una multa e quei soldi verranno utilizzati per mandarlo a teatro, al cinema impegnato, alla Scala, finché non saranno completamente esauriti. Una provocazione? Mica tanto!