"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

giovedì 28 luglio 2011

Cos'è l'amore

Cos'è l'amore

L'amore è una stagione senza tempo
che vive nel riflesso dei tuoi occhi
un battito di ciglia e vola via
e sopraggiunge la malinconia

L'amore è l'illusione di una sera
lo incontri e dolcemente t'innamora
è un sentimento fragile del cuore
che può sfiorire senza far rumore

L'amore è un sentimento poderoso
rompe gli argini di un mondo silenzioso
l'amore può far vivere o morire
può dare lo sconforto o far gioire

può darti dignità o buttarla via
rubarti le parole per spiegare
può dare un senso a questo carnevale ...
l'amore è quello che chiamiamo amore

venerdì 22 luglio 2011

Legge uguale, sentimenti diversi

Ieri, il Capo dello Stato ha pronunciato delle parole che, per certi aspetti, possono risultare pienamente condivisibili. Se non fosse che tali parole sono giunte in un momento sbagliato e, di conseguenza, i soliti avvoltoi di regime vi si sono fiondati addosso, per portare acqua al loro putrido mulino. Napolitano ha parlato di moderazione sull'uso delle intercettazioni da parte dei giudici, i quali dobvrebbero evitare esposizioni mediatiche e, per quanto possibile, rapporti con la politica, nel senso di non candidarsi a ruoli politici, almeno nelle circoscrizioni in cui hanno lavorato e magari condannato. Queste parole, giunte all'indomani del voto sull'autorizzazione alla detenzione del deputato Papa e del senatore Tedesco, hanno scatenato tutta una serie di speculazioni, tanto che Il Giornale di oggi titola a lettere cubitali: "Napolitano si sveglia. Basta intercettazioni!" E' evidente che il capo dello stato non poteva riferirsi né ad un'abolizione dell'uso delle intercettazioni, né al fatto che i giudici dovrebbero chiudere un occhio davanti alle malefatte di certi politici. Il discorso va interpretato col buon senso di chi non ha nulla da difendere, cosa che evidentemente è merce rara nella stampa nazionale.

Riflettevo su quanto accaduto nei giorni scorsi a proposito degli arresti avvenuti o invocati. Ad esempio, il processo per la morte di Melania Rea non è neanche iniziato, eppure il suo presunto colpevole è stato arrestato con un'accusa terribile, lasciando a casa un bambino di pochi mesi di vita. Per lui nessuno si è stracciato le vesti, nessuno si è chiesto come mai un uomo che non è ancora stato condannato è già finito in galera. Così accade quando vengono catturati i presunti colpevoli di furti o stupri, soprattutto se immigrati, tutti vorremmo vederli subito dietro le sbarre anche se non sono condannati. Mi chiedevo, perché per i parlamentari si fa tanto parlare di garantismo, di conflitto tra politica e magistratura e così via. Io credo che la legge è questa, giusta o sbagliata che sia. Se va bene così com'è è giusto che Parolisi, Papa e Tedesco vadano a finire in galera. Se non va bene, si propone una riforma e Parolisi, Papa e Tedesco restano in libertà, in compagnia degli immigrati, bianchi, neri e gialli, fino alla fine del processo di ciascuno. Non credo che ci possano essere alternative credibili alla sfrontatezza dilagante della casta dei politici.

A proposito, mi è piaciuta tanto una frase scritta da Marco Travaglio in un suo articolo dei giorni scorsi che, più o meno, diceva che, sì, bisogna essere favorevoli alla separazione delle carriere, ma non di quella tra giudici e pm, di cui ognuno può pensare quello che vuole, ma tra le carriere dei ladri e dei politici. Di questa separazione, in questo momento storico italiano, c'è veramente tanto bisogno.

martedì 12 luglio 2011

L'agonia del governo ... in attesa del biotestamento.

E mentre l'Italia rischia di affogare, attaccata dall'orda degli attacchi di speculatori senza scrupoli che, incuranti delle conseguenze, continuano a curare i loro specifici interessi. Mentre il Capo dello Stato supplisce all'assenza della politica con un appello forte e chiaro alla serietà, che è l'unica che ci può salvare. Mentre gli italiani continuano a tenere ben salda l'economia del paese, abituati come sono a fare a meno della politica e a cavarsela da sè. Mentre la giustizia si dimostra forte perché riesce a produrre una sentenza attesa, sì, da vent'anni, ma che arriva nonostante il dispiegamento di forze impiegato per evitarla. Mentre tutto questo accade, la politica tace, anzi il politico più ciarliero degli ultimi 150 anni tace, quando dovrebbe parlare per rassicurare i mercati. Questo gli aveva chiesto ieri la Merkel e questo aveva chiesto fra le righe, nel suo appello, il Capo dello Stato, una dimostrazione di forza e di determinazione a raggiungere gli obiettivi. Invece niente, il silenzio. Le ultime parole sono state pronunciate per dare addosso al ministro dell'economia, spingendolo quasi alle dimissioni, dando fuoco alle polveri, con i propri giornali per alimentare i sospetti e le accuse sulla casa regalata da quel torbido Milanese e lasciata solo dopo che lo scandalo era scoppiato e non prima, a metà dicembre, quando sicuramente era venuto a conoscenza delle possibili trame di cui quell'uomo era protagonista. I mercati hanno letto questo atteggiamento nel senso che "se il primo ministro ed il ministro dell'economia non sono in sintonia, allora vuol dire che non c'è certezza sui tagli necessari a risanare i conti pubblici". Da qui l'appello del capo dello stato e della Merkel a non perdere tempo e ad agire prima che una delle navi più solide d'Europa, nonostante tutto, affondi sotto i colpi degli speculatori e faccia la fine dei cosiddetti PIGS. Ma le forze politiche che sostengono il governo sono nel frattempo occupate a mostrare il dito medio al tricolore, a rivendicare i ministeri al nord, a pensare a come evitare il pagamento di una multa sacrosanta per una sentenza giunta dopo vent'anni. Per il resto, silenzio, non una parola che possa rassicurare i mercati. A questo punto una sola domanda echeggia nello spazio infinito del nulla poltico: a quando la fine di questa pericolosa agonia?

Un dubbio ci assale: non sarà che questo governo sarà il primo a beneficiare (si fa per dire) della nuova legge sul testamento biologico, impedendogli così di giungere al meritato riposo prima della scadenza naturale?

lunedì 11 luglio 2011

Si riaccendono le polemiche sul biotestamento

Come noto, è in corso di approvazione nel parlamento italiano la legge sul biotestamento, che vedrà la luce a due anni e mezzo dalla morte di Eluana Englaro. Si riaccendono così le polemiche relative agli articoli ed ai relativi enmedamenti. Ad esempio una polemica abbastanza accesa, nei giorni scorsi, ha riguardato l'emendamento all'articolo 3 del Ddl che, come formulato, restringerebbe la platea di coloro che possono ricorrere al provvedimento, rendendolo possibile al solo «soggetto che si trovi nell'incapacità permanente di comprendere le informazioni circa il trattamento sanitario e le sue conseguenze, per accertata assenza di attività cerebrale integrativa cortico-sottocorticale». «Un nuovo trucco per paralizzare la libertà di medici e pazienti» secondo, Ignazio Marino, senatore Pd, che spiega: «La norma proposta è praticamente inapplicabile nell'assistenza clinica e nella ordinaria pratica medica, ospedaliera e domiciliare che sia. L'espressione "attività cerebrale integrativa cortico-sottocorticale" è confusa e non esistono criteri di accertamento definiti e unificati». «Una decisione assunta da una politica rinchiusa nel suo fortino» fanno eco Cecilia Taranto, segretario nazionale Fp Cgil, e Massimo Cozza, segretario dell'area medica, «lontana dai cittadini che hanno una chiara consapevolezza dei loro diritti, a partire dalla libertà di scelta, e distante da medici e operatori sanitari che quotidianamente vogliono dare risposte di cura e di assistenza in una alleanza terapeutica sempre rispettosa delle volontà del paziente, comprese le direttive anticipate». Da qui la richiesta inviata al ministro della Salute, Ferruccio Fazio, che il Consiglio superiore di sanità stabilisca, prima dell'approvazione definitiva del Ddl, se l'alimentazione e l'idratazione artificiale sono da considerarsi atti medici. Al coro dei no si unisce Marco Cappato, segretario dell'associazione Luca Concioni, che definisce il provvedimento«una legge violenta contro l'opinione della stragrande maggioranza dei cittadini».

Un finale scritto da vent'anni

Così adesso è ufficiale, a capo del governo del nostro paese c'è un corruttore. Un uomo che ha corrotto un giudice per avere una sentenza a suo favore. La quale sentenza, vent'anni dopo si scopre falsa e quindi ribaltata a favore del suo avversario.

Non avevamo dubbi, credo che anche il più fedele dei sostenitori del premier avesse come minimo il dubbio che il suo beniamino non fosse propriamente limpido, ma ora c'è la certezza. Ora nessuno può più discutere, come diceva il compianto Boskov "è rigore quando arbitro fischia". E ora l'arbitro ha fischiato e ha stabilito che, fra i due contendenti, uno ha vinto e si vedrà riconoscere quell'indennità che aspettava da vent'anni. L'altro ha perso, ed ha perso soldi, faccia, rispettabilità. Sì, anche quella, perchè ha costruito le sue fortune grazie a questa truffa, sia politicamente che socialmente. Senza contare che, per anni, aveva bloccato la politica italiana su questa vicenda, confezionando leggi su misura che gli permettessero di sfangarla. Invece, nonostante avesse un ruolo di privilegio rispetto a chiunque altro, ha visto arrestare amici, complici e sostenitori, fino all'epilogo finale che lo ha visto definitivamente soccombere. E non è finita qui, a quanto pare. Sì, perchè la sentenza definitiva, quella della Cassazione, dovrebbe arrivare tra un anno, anno e mezzo. Qualcuno glielo dica fin da ora che potrebbe coincidere con la data delle prossime elezioni. No, perchè poi è inutile che i suoi parlino di giustizia ad orologeria. Lo sappiamo tutti fin da ora quali saranno i tempi della sentenza definitiva, a meno che lui non vi rinunci e si dichiari colpevole. in questo modo avrebbe un paio d'anni di tempo per ricostruirsi una verginità davanti a suoi elettori. In caso contrario continui pure a fare la vittima, tanto gli elettori gli hanno fatto abbondantemente capire che di quest'uomo della provvidenza non hanno più bisogno perchè si è rivelato per quello che è, inconsistente dal punto di vista politico, umano ed ora anche imprenditoriale.

lunedì 4 luglio 2011

A brigante, brigante e mezzo

L'ipocrisia della classe politica italiana non conosce confini. Si staglia altissima nel blu rendendo grigio tutto ciò che vorrebbe illuminare. Così accade che in Val di Susa viene evocata una battaglia o, se preferite, una guerra e poi ci si lamenta se la guerra accade veramente. Ma andiamo per ordine.

Da qualche anno si parla di un tunnel che dovrebbe collegare la Val di Susa a Lione, così come si parla della fine dei cantieri sulla Salerno-Reggio Calabria o dell'inizio dei lavori per la costruzione di un ponte sullo stretto di Messina o di tante altre opere più o meno utili. I cittadini del posto, i valsusini, si sono da sempre dichiarati contrari all'opera. La ritengono inutile, perchè non è giustificata dal volume del traffico e dal fatto che ci sono già altre linee che potrebbero semmai essere rafforzate, invece che costruirne una nuova; dannosa, sia dal punto di vista dell'impatto ambientale, sia dal punto di vista dell'impatto sulla salute degli abitanti; dispendiosa, perché poi gran parte del costo graverebbe sulle tasche dei cittadini italiani. I politici di questo e dei governi precedenti dicono di aver parlato con tutti, comitati, associazioni, sindaci, e alla fine hanno trovato accordi che dispiacciono solo ad una sparuta minoranza. Dicono. Ma, tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. Pare che questa minoranza non sia poi così sparuta. Di fatto inizia una protesta che porta a rimandare l'inizio dell'opera fino al giorno in cui l'Ejuropa, stanca di questo tira e molla, fissa una data oltre la quale si sarebbe disinteressata all'opera e avrebbe quindi negato all'Italia i relativi finanziamenti (un piccola quota rispetto all'importo finale). A questo punto si è scatenato il finimondo. Si perché, si può scherzare con tutto ma non con i sentimenti. Quando sentono parlare di soldi, i nostri politici diventano sordi a qualsiasi altra campana, nulla più li distrae, partono in picchiata e vanno dritti all'obiettivo. Alto che priorità e opere necessarie!

Ora io ragiono come se dalle mie parti si volesse trapanare il Mediterraneo alla ricerca del petrolio. Condivido pienamente le ragioni dei valsusini e di chi si è mosso in loro sostegno, le cose non si fanno per forza. Chi evoca la guerra ha la guerra come risposta, (black block a parte, naturalmente).

Mi chiedo, cosa sarebbe costato indire un referendum ristretto agli abitanti della zona per sondare le reali intenzioni, o tale strumento è troppo democratico per i nostri politici? A proposito, non si permettano di tentare le trivellazioni nell'Adriatico, avranno anche lì una risposta adeguata alle loro continue provocazioni.