"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

giovedì 5 marzo 2009

Vieni avanti, Cicchitto

Ogni giorno, i politici nostrani si affacciano allo schermo della nostra tv e, a turno, fanno il loro show. Ieri sera, durante il TG, ho ascoltato l’ex piduista Fabrizio Cicchitto (tessera della P2 n. 2232, per non dimenticare) affermare che quando l’opposizione vuole fare una proposta deve prima pensare alla possibilità di copertura finanziaria. Giusto. Nulla da dire, per carità.
È un peccato che i soldi per pagare i debiti della comunque defunta Alitalia si sono invece trovati.
È un peccato che i soldi per votare il referendum sulla legge elettorale una settimana dopo l’election day del prossimo giugno si sono trovati; certo il rischio sarebbe stato quello che magari così si sarebbe raggiunto il quorum e quindi si sarebbe finalmente potuta affossare la famosa porcata.
È un peccato che non si possa neanche attingere da un piccolo sforzo per la lotta all’evasione fiscale.
E un peccato che i soldi per fare tante altre porcherie (come ad esempio il famigerato bluff della tanto sbandierata social card) si trovano sempre.
È un peccato, perchè questa volta si trattava di dare un sostegno economico ai disoccupati. Mentre qualche settimana fa il senato della Repubblica (con la minuscola) ha approvato il federalismo, di cui il suo eroico sostenitore (Giulio Tremonti) ha candidamente dichiarato, davanti alle telecamere, che non si possono fare ancora delle previsioni sui costi. Ma come, siamo in piena crisi economica, non ci sono i soldi per fare nulla e voi non vi accertate nemmeno delle conseguenze di un vostro provvedimento, IN PALESE VIOLAZIONE DELL’ARTICOLO 81 DELLA COSTITUZIONE (sentito, Cicchitto)? Naturalmente tutto ciò con il beneplacito del senato (questo la maiuscola non se la merita proprio), altro che proposta dell’opposizione, questa volta maggioranza e opposizione si sono presi teneramente a braccetto.
Però una bella notizia c’è. Il presunto mafioso Schifani (non ha mai smentito o quantomeno chiarito i suoi legami con il boss mafioso Mandalà, per non dimenticare), presidente del senato, ha sospeso la riduzione del costo di un caffè alla buvette di Palazzo Madama, ha detto che la differenza (trenta centesimi) andrà in beneficenza. E voi che pensate sempre male!

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