"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

mercoledì 30 settembre 2009

Italiani delusi dal Servizio Sanitario Nazionale

Leggo da Doctornews, questa indagine e volentieri la ripropongo ai miei lettori, sicuro di trovare il loro.
"Un'insoddisfazione 'pesante', che piazza il nostro Ssn in coda alla classifica del gradimento dei cittadini europei per i rispettivi servizi sanitari. E che porta gli italiani a cercare cure oltreconfine: il 59% si dice disposto a recarsi all'estero per farsi assistere. E' quanto emerge dal terzo Barometro annuale su attitudini, aspettative e preoccupazioni dei cittadini europei in materia di sanità, i cui risultati sono stati presentati venerdì a Chamonix (Francia). L'indagine, realizzata dall'istituto di ricerca internazionale Csa, è stata condotta nel periodo giugno-luglio 2009 su un campione di 2.400 europei (400 per Paese), tutti maggiorenni. Lo studio, avviato nel 2006, mette a confronto i cittadini di 6 nazioni del Vecchio continente (Germania, Francia, Italia, Gran Bretagna, Svezia e Polonia) sui grandi temi d'attualità sanitaria: qualità delle cure, prevenzione, mobilità, nuove tecnologie e invecchiamento della popolazione. A far compagnia all'Italia in questa classifica è la Germania, dove appena il 9% dei cittadini giudica "eccellente" o "molto buono" il sistema sanitario. Ai primi posti per gradimento si piazzano invece la Francia e la Gran Bretagna, dove rispettivamente il 61% e il 60% dei cittadini giudica il proprio sistema sanitario "buono", "molto buono" o "eccellente". In Italia, rispetto al 2006, si registra un sensibile calo (-14%) della soddisfazione nei confronti delle visite mediche: quasi la metà dei cittadini (44%) esprime infatti un giudizio negativo sullo standard di cura. Migliora leggermente, al contrario, la valutazione delle cure ospedaliere: le opinioni positive (somma fra "eccellente" e "molto buono") crescono del 5% dal 2007. L'allungamento dei tempi di attesa (temuto dal 72% del campione), l'eventualità di errori medici (dal 68%) e l'insufficienza dei finanziamenti pubblici (67%) rappresentano le principali preoccupazioni. E non mancano gli italiani che cercano la qualità all'estero. Quasi 6 su 10 si dichiarano disposti ad andare oltreconfine per usufruire di cure migliori. Non solo. Fra il 2007 e il 2009, la percentuale di chi reputa la disponibilità di strutture cliniche efficienti aspetto primario nella scelta della destinazione di un viaggio passa dal 62% al 71%. Un altro aspetto emerso dall'indagine è il risvolto che la crisi economica ha sull'accesso alle cure. Secondo il Barometro, i cittadini italiani rinunciano o rimandano a "tempi migliori" le cure necessarie. La crisi economica globale che ha investito l'Europa ha rafforzato nei cittadini la convinzione che l'accesso alle cure nel proprio Paese non sia "democratico": ne sono convinti quasi la metà degli italiani (45%, +4 punti percentuali rispetto al 2007). La cattiva congiuntura economica spiega inoltre la scelta del 36% del campione di rinunciare o rimandare le cure mediche in attesa di tempi migliori. L'Italia occupa così il primo posto tra i Paesi europei più influenzati dagli effetti della recessione.

martedì 29 settembre 2009

L'importanza di donare di sangue

In Italia si effettuano ogni anno circa tre milioni di donazioni di sangue. Il fabbisogno annuale stimato per il nostro Paese, normalmente, è di circa 40 unità di sangue l'anno ogni 1000 persone. Ognuno può fare un calcolo del fabbisogno in base agli abitanti del proprio comune e confrontarlo, chiedendo i dati alle associazioni operanti nel territorio, con le unità realmente donate. Nel mio comune di residenza, nel corso del 2008, sono state effettuate 247 donazioni a fronte di circa 10.000 persone residenti. Nelle prime tre sedute del 2009 sono state raccolte rispettivamente 27, 47 e 51 donazioni. Stando a questi dati, il Comune di Martano, per poter coprire dignitosamente questo settore, dovrebbe pressoché raddoppiare le attuali unità donate!
L’Italia, nel 2000, ha raggiunto l'autosufficienza a livello nazionale anche se, soprattutto in periodi come l'estate o la stagione dell'influenza, si verificano situazioni d’emergenza. Questo non è indice di un cattivo uso del sangue donato, ma di un costante aumento dell'età media della popolazione e dei progressi della medicina, che rendono possibili interventi anche su pazienti anziani, un tempo non operabili. In queste condizioni donare il sangue diventa, non un fatto eroico, non un atto di beneficenza, ma un dovere civico, un segno inequivocabile di civiltà.
Ricordo, a quanti fossero interessati, le condizioni necessarie per poter diventare donatore:
età: compresa tra i 18 e i 65 anni; in Italia si può donare prima della maggiore età solo in situazioni particolari, dopo parere medico e autorizzazione da parte di chi esercita la patria potestà sul minore;
peso: più di 50 chili;
pulsazioni: comprese tra 50-100 battiti/minuto;
pressione arteriosa: tra 110 e 180 mm di mercurio (sistolica o massima), tra 60 e 100 mm di mercurio (diastolica o minima).
valori non patologici della temperatura corporea e dell’emoglobina e, più in generale, avere un buono stato di salute.
Motivi di sospensione permanente:
chi è positivo per il test AIDS (anti-HIV 1)
chi ha contratto, anche in passato, un’epatite virale di tipo B o C
chi ha contratto malattie veneree e risulta positivo per il test della sifilide (TPHA o VDRL)
chi soffre di patologie cardiovascolari importanti, ulcera gastrica o duodenale, anemia;
chi fa uso abitudinario di sostanze stupefacenti;
chi fa uso eccessivo di bevande alcoliche (alcolisti cronici);
chi ha rapporti sessuali o di convivenza con soggetti affetti da epatite virale, tossicodipendenti o con comportamenti a rischio per l’AIDS o le altre malattie trasmissibili con il sangue (non aver effettuato tatuaggi/piercing negli ultimi 4 mesi).
chi è affetto da gravi malattie/patologie croniche;
chi ha soggiornato per oltre sei mesi nel Regno Unito nel periodo dal 1980 al 1996;
la donazione, inoltre, è sconsigliata a chi ha un deficit di vista particolarmente forte.
Motivi di sospensione temporanea:
aver avuto malattie o assunto antibiotici nei 15 giorni precedenti il prelievo;
aver subito estrazioni dentarie nei 7 giorni precedenti la donazione;
aver subito interventi chirurgici o endoscopie nei 4 mesi precedenti il prelievo;
gravidanza in atto ed il puerperio per un anno dopo il parto (o dopo un’interruzione di gravidanza);
trasfusioni di sangue ricevute negli ultimi cinque anni;
soggiorno in zone endemiche per la malaria, nei sei mesi precedenti alla donazione, oppure l’attuazione di una profilassi antimalarica nei tre anni precedenti;
rapporti sessuali con persone sconosciute negli ultimi sei mesi;
sindrome influenzale, faringiti (mal di gola), gastroenteriti.
La legislazione italiana (Legge 21 ottobre 2005, n. 219) prevede una giornata di riposo retribuita per chi ha effettuato una donazione. Tale norma, recentemente adottata anche da altre nazioni europee per incentivare maggiormente i potenziali donatori, è comunque di carattere precauzionale e viene normalmente disattesa dai donatori lavoratori autonomi, che dopo la donazione in genere effettuano una normale giornata di lavoro. Risulta però importante per chi svolge lavori pesanti, pericolosi o che richiedano particolare attenzione: conducenti di camion, aerei, treni, pompieri, quanti lavorano su impalcature, eccetera.
Voglio concludere con un pensiero di Kahlil Gibran, un filosofo libanese che visse a cavallo fra il 17° e il 18° secolo: “Voi dite spesso - ‘vorrei dare, ma solo a chi lo merita’. Gli alberi del vostro frutteto non dicono così, e neppure le greggi del vostro pascolo. Essi danno per vivere ciò che hanno, perché negare è come morire. Certo chi è degno di ricevere i giorni e le notti, è degno di ogni altra cosa da parte vostra. E chi ha meritato di bere al mare della vita, merita di bere al vostro ruscello. In verità è la vita che dà alla vita, mentre voi che vi credete donatori, non siete che testimoni”.

lunedì 28 settembre 2009

Oggi come allora il potere aggregante della televisione.

E' tanto che volevo fare questo post ed oggi, a dispetto delle tante cose successe in questo fine settimana, ho deciso di farlo comunque.
Non so se a voi capita, o se vi interessa, di vedere le partite del fine settimana sulle TV a pagamento. E se, quando decidete di farlo, preferite vederle in casa da soli, essendo possessori dell'abbonamento, o se andate a vederle, per necessità o per scelta, in una sala dove ci sono tante altre persone che vi assistono. Bene, io ho scoperto un sito internet dove è possibile vedere queste partite gratis e già un paio di volte nelle ultime settimane mi ci sono collegato, perchè non avevo voglia di uscire di casa. Ma che vi devo dire, in quelle occasioni io non ho provato le stesse emozioni che invece ho provato seguendo le partite insieme ad altre persone. Mi piace sentire i commenti, le grida di esultanza o di disappunto, le parolacce. C'è poco da fare, certi spettacoli sono un rito, un pò come quando ci riunivamo, da studenti, che avevamo giocato la schedina e ascoltavamo "Tutto il calcio minuto per minuto", ma solo i secondi tempi. Ve lo ricordate? Al primo collegamento si aggiornavano i risultati e poi via, a controllare e ad esultare, o ad arrabbiarsi, per ogni risultato che cambiava.
L'altra sera ho assistito ad una partita noiosa della mia squadra, il Lecce, ed ho avuto come la sensazione di essere uno di quegli attempati spettatori che agli albori della televisione si riunivano nei bar per guardare "Lascia o raddoppia", perchè non avevano l'apparecchio televisivo in casa. Ve lo ricordate? Lo hanno fatto vedere anche in diversi film, di uno me lo ricordo benissimo, era interpretato da Alberto Sordi che faceva la parte del vigile. Mi sono sentito uno di quelli ed ho pensato che la storia si ripete e che in fondo non è male ritrovare, anche nell'opulenza e nell'era di internet, un momento di aggregazione che permetta agli uomini di vedersi e condividere le stesse emozioni.

domenica 27 settembre 2009

Per non dimenticare; i morti sul lavoro dal 12 al 25 agosto

Continua il viaggio intrapreso da questo blog nel mondo delle mortalità sul lavoro. L'obiettivo è quello di rendere omaggio a quei piccoli eroi quotidiani, vittime di tante cause, ma anche, e a volte soprattutto, di una politica che disattende i propri doveri, per inseguire spesso obiettivi a breve scadenza e con mera finalità elettorale.Per loro chiedo un pensiero e, per chi ci crede, una preghiera durante la messa domenicale.
Antonio Macchia, 78 anni, agricoltore, Leverano25 08 2009
Antonio Macchia, agricoltore di 78 anni, è morto cadendo al suolo ai piedi di un albero, a Leverano. Categorie : agricoltura, puglia
Stefano De Forno, 40 anni, soccorso alpino, Cortina d’Ampezzo22 08 2009
Il medico Fabrizio Spaziani, 46 anni, il pilota Dario De Felip, 49, Marco Zago, 42, assistente pilota e membro del soccorso alpino, e il tecnico del soccorso alpino, Stefano Da Forno, 40. sono morti precipitando con l’elicottero di soccorso mentre sorvolavano in servizio una frana vicino a Cortina d’Ampezzo. L’ipotesi più probabile è che l’elicottero abbia toccato la linea di media tensione che passa nella zona. Categorie : sanità e soccorso, veneto
Marco Zago, 42 anni, pilota, Cortina d’Ampezzo22 08 2009
Il medico Fabrizio Spaziani, 46 anni, il pilota Dario De Felip, 49, Marco Zago, 42, assistente pilota e membro del soccorso alpino, e il tecnico del soccorso alpino, Stefano Da Forno, 40. sono morti precipitando con l’elicottero di soccorso mentre sorvolavano in servizio una frana vicino a Cortina d’Ampezzo. L’ipotesi più probabile è che l’elicottero abbia toccato la linea di media tensione che passa nella zona. Categorie : sanità e soccorso, veneto
Dario De Felip, 49 anno, pilota, Cortina d’Ampezzo22 08 2009
Il medico Fabrizio Spaziani, 46 anni, il pilota Dario De Felip, 49, Marco Zago, 42, assistente pilota e membro del soccorso alpino, e il tecnico del soccorso alpino, Stefano Da Forno, 40. sono morti precipitando con l’elicottero di soccorso mentre sorvolavano in servizio una frana vicino a Cortina d’Ampezzo. L’ipotesi più probabile è che l’elicottero abbia toccato la linea di media tensione che passa nella zona. Categorie : sanità e soccorso, veneto
Fabrizio Spaziani, 46 anni, medico, Cortina d’Ampezzo22 08 2009
Il medico Fabrizio Spaziani, 46 anni, il pilota Dario De Felip, 49, Marco Zago, 42, assistente pilota e membro del soccorso alpino, e il tecnico del soccorso alpino, Stefano Da Forno, 40. sono morti precipitando con l’elicottero di soccorso mentre sorvolavano in servizio una frana vicino a Cortina d’Ampezzo. L’ipotesi più probabile è che l’elicottero abbia toccato la linea di media tensione che passa nella zona. Categorie : veneto
Victor Pintican, 21 anni, operaio, Sasso Morelli20 08 2009
Victor Pintican, operaio romeno di 21 anni, è morto schiacciato sotto un muletto in un’azienda agricola di Sasso Morelli. Categorie : agricoltura, emilia romagna
Domenico Cannizzaro, 46 anni, operaio, Torino18 08 2009
E’ deceduto all’ospedale “CTO” di Torino l’operaio edile Domenico Cannizzaro, 46 anni, rimasto gravemente ustionato in un cantiere per la ristrutturazione di una villetta ad Asti. Categorie : edilizia, piemonte
Vincenzo Facchinetti, 62 anni, muratore, Lecco17 08 2009
Dopo quasi un mese dall’infortunio sul lavoro è morto all’ospedale di Lecco Vincenzo Facchinetti, muratore di 62 anni: l’uomo era caduto da un’impalcatura a tre metri di altezza in un cantiere nella periferia di Primaluna, in Alta Valsassina. Categorie : edilizia, lombardia
German Gerardo Carrasco Huanan, 53 anni, operaio, Sant’Alessio15 08 2009
Un operaio di 53 anni di origine peruviana, German Gerardo Carrasco Huanan, ha perso la vita precipitando dal tetto dell´Oleificio Rocchi di Sant´Alessio (Lucca): stava sostituendo il tetto in eternit della fabbrica quando è precipitato da un´altezza di sette metri. Categorie : edilizia, toscana
Nicola Pavone, 48 anno, operaio, Cepagatti14 08 2009
Nicola Pavone, 48 anni, è morto a Villanova di Cepagatti: l’operaio stava lavorando sul tetto di un capannone su una lastra di plexiglass quando questa si sarebbe rotta causando la caduta a terra dell’uomo dopo un volo di nove metri. Categorie : abruzzo, edilizia
Gabriele Caprino, 17 anni, operaio, Gaggi14 08 2009
Gabriele Caprino , 17 anni, è morto in una villa di Gaggi mentre lavorava assieme al padre a seguito di una scarica elettrica Categorie : energia, sicilia
Anonimo, 28 anni, impiegato, Fiumicino13 08 2009
Un giovane di 28 anni, addetto commerciale di una impresa edile di Fiumicino, è morto dopo essere caduto dal tetto di una struttura del cantiere dove era salito per effettuare alcune fotografie di verifica ai lavori di ristrutturazione.L’impiegato, probabilmente, ha perso l’equilibrio ed ha messo un piede in fallo. Categorie : edilizia, lazio
Davide Achilli, 39 anni, vigile del fuoco, Romagnese12 08 2009
Davide Achilli di 39 anni, vigile del fuoco, è morto in località La Crotta, nei pressi di Romagnese vicino a Pavia: mentre stava spegnendo un incendio di un casolare ed è rimasto sotto le macerie. Categorie : lombardia

venerdì 25 settembre 2009

Una donna picchiata e il monito del Capo dello Stato.

Sono successe cose, nella giornata di ieri, apparentemente scollegate tra di loro, ma che, di fatto, si possono collegare. Andiamo per ordine.
Durante il discorso di inaugurazione dell'anno scolastico, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, richiama le istituzioni ad essere esempio di moralità. Ovviamente, è inutile dire che le istituzioni non sono soltanto quelle scolastiche, ma il discorso del capo dello Stato aveva chiaramente in mente tutte le istituzioni, anche quelle che hanno depenalizzato alcuni reati finanziari con la scusa di consentire il rientro di capitali dall'estero. Si, con la scusa, perchè, nei fatti, solo di una scusa si tratta, altrimenti non si spiegherebbe perché l'Italia non ha avviato, con la Svizzera, le trattative per la trasparenza come hanno già fatto altre 12 nazioni, che ora avranno condizioni agevolate, rispetto alle nostre, se e quando mai le avvieremo. Una gestione schizofrenica dello Stato, dunque, da parte di questo esecutivo, che ad esempio, predica contro i fannulloni e gli assenteisti e poi, non mi stancherò mai di ripeterlo, non approva leggi comunitarie sul tema. Ma questa dello scudo fiscale è stata proprio grossa, tanto che perfino il taciturno capo dello Stato si è spinto a dire che valuterà il testo prima di firmarlo. E ieri, guarda caso, ha lanciato un monito sulla moralità delle istituzioni e sull'auspicio che diventino in questo senso punto di riferimento per i cittadini.
Un'altra notizia che mi è rimbalzata è che durante una manifestazione, a Napoli, è stata manganellata la madre di un disabile che chiedeva maggiore assistenza sanitaria per il figlio. Non voglio entrare nel merito della vicenda e delle ragioni che possono avere avuto le parti a comportarsi in un certo modo. Fatto sta che per il questore di Napoli: "non c'è stata alcuna carica nè ci sono stati disabili coinvolti". Ora, direte voi, che c'entra il monito di Napolitano con il manganello di un poliziotto o peggio ancora, sì, peggio ancora, con le bugie del questore di Napoli?
Io credo che nella nostra società si siano persi i freni inibitori. Se le istituzioni non riescono ad essere un esempio per i cittadini, se le istituzioni si rappotano, alla luce del sole, con propstitute e corruzione, se le istituzioni incoraggiano l'evasione fiscale è chiaro che, scendendo nell'importanza dei rappresentanti delle istituzioni, un questore si sente nel diritto di raccontare quello che gli pare e un poliziotto, invece di fornire sicurezza ai cittadini, rischia di lederla. Credo che dobbiamo tutti fare un passo indietro e riflettere, c'è ancora la possibilità di tornare indietro, di riprenderci la nostra vita e la nostra società, quella bella, quella solidale, che ci invidiavano tutti. Ma i margini sono ormai ridottissimi e il tempo sta drammaticamente scadendo.

giovedì 24 settembre 2009

Le ultime sull'influenza da virus H1N1.

Ancora un articolo pubblicato da Doctornews, che vi propongo volentieri, visto il clamore e le paure che ha rinnovato la morte della donna di Messina.
"Sono in arrivo, già entro questa settimana, le linee guida del ministero del Welfare sui casi gravi di nuova influenza A. "Mercoledì (oggi per chi legge) discuteremo nell'Unità di crisi del ministero le misure che abbiamo predisposto per questi casi acuti di polmonite. E mercoledì stesso, massimo giovedì, emaneremo una circolare o ordinanza per spiegare alle Regioni come devono comportarsi in questi casi". Lo ha annunciato il viceministro alla Salute, Ferruccio Fazio. "Al momento attuale non si sono verificate mutazioni del virus H1N1. L'andamento di questa influenza continua a essere più benigno del previsto", aggiunge il viceministro, che nelle scorse settimane aveva stimato un numero di casi gravi in Italia pari a circa duecento. "Proseguiamo nella direzione intrapresa - conclude - non ci sono motivi di preoccupazione legati agli avvenimenti degli ultimi giorni. Un decesso come quello della donna di Messina ce l'attendevamo". Fazio ha anche rassicurato i presenti sui piani di distribuzione del vaccino: "Il vaccino anti-H1N1 sarà pronto come abbiamo sempre detto tra il 15 ottobre e il 15 novembre - ribadisce Fazio - non abbiamo motivo di pensare che ci siano ritardi importanti. Può darsi che ci siano" dei ritardi, puntualizza il viceministro, "ma le prime dosi dovrebbero arrivare nei tempi previsti".
Margaret Chan, direttrice generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), precisa inoltre che il virus H1N1 non è mutato. Chan ha sottolineato che lo sviluppo dei vaccini per contrastare il virus sta procedendo rapidamente e in modo efficace. "Il virus può mutare in ogni momento - spiega Chan - ma da aprile, in base ai campioni su cui stanno lavorando i laboratori a livello mondiale, non ci sono state variazioni sostanziali dell'A-H1N1". Stando alle stime, a livello planetario la produzione di sieri si attesterà a 3 miliardi di dosi l'anno. "Solo i pazienti ad alto rischio come le persone obese o con patologie croniche - sottolinea infine la numero uno dell'Oms - corrono il pericolo di ammalarsi gravemente a causa del virus".

mercoledì 23 settembre 2009

Il camion di Brunetta

Mi è capitata la notizia di un camion che andava in giro mostrando un cartellone con il faccione di Brunetta accompagnato a delle scritte in cui si ripetevano gli epiteti usati dal più raffinato ministro della pubblica amministrazione degli ultimi decenni, cioè panzoni, fannulloni, schifosi e così via elencando, augurando poi qualcosa di indicibile allo stesso. Ora, approfitto di questo episodio per fare il punto su un tema per il quale il buon (si fa per dire) Brunetta si è battuto, quello dell'assenteismo. Personalmente non credo che il modo in cui sia stato affrontato il problema sia quello giusto, soprattutto in un Paese in cui mancano punti di riferimento nelle istituzioni, che spingano a comportarsi meglio, o manchino i controlli sufficienti per impedire, ed eventualmente sanzionare, i comportamenti scorretti da parte dei dipendetni pubblici. Anche perchè, poi, ce lo insegna il camion e la storia, chi semina vento spesso raccoglie tempesta. Non credo che sia questo il modo migliore per affrontare il problema, l'ho detto altre volte e lo ripeto. Soprattutto se in Italia si fanno approvare delle leggi e poi si va in Europa e si evita di far approvare leggi analoghe. Affrontato in questo modo, il problema rischia di penalizzare i pochi sprovveduti e di premiare i soliti furbi che hanno fatto della cultura del privilegio la propria vera occupazione. Il problema, a mio avviso, andava affrontato in maniera diversa.
Si vedono, a volte, servizi, del tipo di quello che è stato mandato in onda da striscia la notizia, in cui alcuni dipendenti sono stati filmati a timbrare più cartellini di ingresso, oppure si parla di dipendenti che navigano su facebook o giocano a video poker, o vanno a fare la spesa, in orario di servizio. Io credo che, per quanti controlli si possano fare, anche a dispetto della privacy del singolo, non se ne verrà mai a capo. L'unica azione valida è quella di lavorare per obiettivi. Il direttore generale, o chi per lui, dà gli obiettivi ai dirigenti, i dirigenti li danno ai propri capi ufficio, i capi ufficio ai propri collaboratori e così via discorrendo. A fine giornata, o a fine settimana o a fine mese, secondo gli abiettivi, si fanno i conti e si vede chi ha lavorato e chi no. Di fronte a questo discorso, potrebbero cadere anche le timbrature del cartellino. Basta valutare che cosa si è fatto, i dati che ciascuno può produrre riguardo al lavoro effettuato. E' perfettamente inutile fare fumo, far vedere che qualcosa si sta facendo, per rassicurare l'elettorato, e poi nei fatti non si fa mai nulla, e soprattutto non cambia mai nulla. E' inutile offendere le persone, così, nel mucchio, dimenticando che, oltre alla zizzania, si rischia di falciare anche il grano e di demotivare i dipendenti onesti e lavoratori. Facciamoli crescere insieme e valutiamoli alla fine. Dopo e soltanto dopo, sui possono emettere dei giudizi di merito e proporre le dovute sanzioni. Che ne dice, signor ministro, cominciamo?

martedì 22 settembre 2009

Il giusto equilibrio tra rinuncia e benessere.

Stando ai risultati di uno studio pubblicato dal 'British Medical Journal', fumo, colesterolo e pressione fuori controllo riducono, e non di poco, il nostro tempo di permanenza su questa terra. I ricercatori dell'ateneo di Oxford, infatti, stimano una sforbiciata di ben 10 anni alla vita di chi abbonda con le 'bionde' e non rinuncia agli stravizi a tavola. Lo studio, che dovrebbe indurre i più ad abbandonare la strada cattiva per la buona, è stato condotto su 19 mila uomini tra i 40 e i 69 anni. Per ciascuno i ricercatori hanno valutato altezza, peso, pressione, colesterolo e livelli di glucosio nel sangue, oltre alla storia clinica, l'abitudine al fumo, il tipo di lavoro e se fossero sposati o meno. Quarant'anni dopo sono tornati a vedere che cos'era successo, o meglio come se la cavava il campione. Ebbene, 13.501 persone avevano perso la vita. Tenendo in considerazione i fattori di rischio, gli studiosi hanno potuto constatare che fumo, pressione e colesterolo alti tagliavano di 10 anni l'aspettativa di vita. Ma non è tutto. All'aumentare delle cattive abitudini, infatti, lievitavano i rischi di morire prima del tempo, fino a raggiungere i 15 anni di vita in meno per chi, ai tre fattori di rischio considerati, aggiungeva obesità e diabete. "Abbiamo dimostrato - sottolinea Robert Clarke, a capo dello studio - che un uomo che a 50 anni fuma e non tiene a bada colesterolo e pressione ha un'aspettativa di vita di 74 anni, mentre chi saggiamente rinuncia alle 'bionde' e ha sotto controllo gli altri due fattori di rischio può aspettarsi di vivere fino a 83 anni. I risultati di questo studio possono far comprendere alla gente che smettere di fumare, ridurre la pressione o far scendere l'ago della bilancia può tradursi in un'aspettativa di vita maggiore".
Ma, ovviamente, la vita non è la sola ad essere salvaguardata da uno stile di vita sobrio. Quello che è in gioco è anche la qualità della propria vita e il rischio di contrarre malattie come il cancro, fortemente debilitanti, oltre che pericolosamente mortali. Ad esempio, abuso di alcol, fumo, esposizione a cancerogeni chimici, virus, alimentazione inadeguata, scarsa igiene sono le principali cause del tumore alla bocca, che rappresenta il 4% di tutte le neoplasie maligne nell'uomo e l'1% nelle donne. L'incidenza di questa forma di cancro in Italia è in media di 8,44 nuovi casi ogni 100 mila abitanti maschi all'anno, e di 2,22 per le femmine. Negli ultimi anni il tasso di mortalità è in lento, ma costante aumento a tutte le età e segue quello delle neoplasie polmonari, con le quali condivide alcune cause. Ma, se scoperto in tempo, questo tipo di tumore è facilmente curabile nel 90% dei casi. La prevenzione, una corretta igiene orale e stili di vita sani sono dunque alla base per prevenire l'insorgere di questo genere di malattie. Basta poco, non c'è in gioco solo la vita, in assoluto. Quello che conta veramente è vivere una vita migliore, degna di essere vissuta, cercando di trovare il giusto equilibrio, variabile per ciascuno di noi, tra la rinuncia e il benessere.

lunedì 21 settembre 2009

Spesso i veri nemici stanno in famiglia.

Volevo far presente al signor Brunetta che, magari ci fosse una sinistra per male che complotta contro l'attuale premier. Magari ci fosse qualcuno che facesse quello che ha fatto il premier quando avviò una trattativa con Agostino Saccà, per convincere due senatori a votare contro l'allora premier Romano Prodi. Ma quelle persone per male, purtroppo, a sinistra non ci sono, o perlomeno dimostrano di non essereci o di non avere le sue stesse capacità. I veri nemici, il premier li ha in casa. Infatti, voglio ricordare al professor Brunetta che quando, nella primavera scorsa, il premier veleggiava arrogante e sicuro, forte del suo consenso, fu Il Giornale del fratello Paolo a scrivere in prima pagina che il PDL stava per candidare al Parlamento Europeo veline e prostitute. E fu in base a quell'articolo che qualcuno chiamò quella gente 'ciarpame senza valore'. E le assicuro, signor Ministro, che non si trattava di gente afferente alla sinistra, nè per bene, nè per male, ma si trattava della moglie del Capo, la quale aggiunse che il marito non stava bene e che, magari quella Noemi, di cui nessuno ancora conosceva il nome, era sua figlia. Da lì partirono una serie di situazioni incontrollabili, perchè la notizia, senza alcun dubbio, c'era e i giornali solo allora vi si buttarono addosso, come fa un cane con l'osso. Ma credo che lo avrebbero fatto con qualunque presidente del consiglio o con qualunque alta carica dello stato o con qualunque personaggio politico. Perchè, come ha giustamente affermato, non uno della sinistra, per bene o per male, ma Barbara Berlusconi, la figlia del capo, un politico non può avere una vita privata, per lui pubblico e privato sono la stessa cosa, perchè rappresenta un modello di riferimento per i suoi elettori.
Questo le volevo ricordare, signor Brunetta, e la prossima volta, la prego, non faccia come se stesse al bar con gli amici, le parole di un ministro pesano, tanto che a volte possono avere anche dei riflessi in borsa. Lei e i suoi colleghi di governo dovreste imparare a parlare poco e bene, perchè far finta di essere uno di noi, senza esserlo, può essere una scelta populistica molto discutibile e pericolosa, soprattutto quando non si tiene in nessun conto la verità.

domenica 20 settembre 2009

Per non dimenticare; i morti sul lavoro dal 28 luglio al 9 agosto.

Continua il viaggio intrapreso da questo blog nel mondo delle mortalità sul lavoro. L'obiettivo è quello di rendere omaggio a quei piccoli eroi quotidiani, vittime di tante cause, ma anche, e a volte soprattutto, di una politica che disattende i propri doveri, per inseguire spesso obiettivi a breve scadenza e con mera finalità elettorale.
Per loro chiedo un pensiero e, per chi ci crede, una preghiera durante la messa domenicale.
Marco Taglienti, 35 anni, operaio, San Nicola la Strada9 08 2009
Marco Taglienti, 35 anni, è morto precipitando dalla cima di un capannone, da un’altezza di circa 10 metri, mentre in uno stabilimento metalmeccanico di S.Nicola la Strada, stava eseguendo opere di rimozione di amianto. Categorie : campania, edilizia
Antonio Fachile, 37 anni, operaio, Capo d’Orlando7 08 2009
Antonio Fachile, 37 anni, è morto mentre stava lavorando nella ditta del padre. Fachile stava spostando una lastra di marmo a bordo di un muletto quando il mezzo meccanico si sarebbe impennato su un fianco. Fachile e’ stato sbalzato fuori dalla cabina e sbattuto per terra, mentre il pesantissimo carico di marmo e lo stesso muletto gli sono finti addosso. Categorie : estrazioni minerarie, sicilia
Francesco Lanciano, 45 anni, operaio, Casalguidi6 08 2009
Un operaio di 45 anni, Francesco Lanciano, è morto schiacciato da una frana di terra, mentre con il nipote era intento a togliere i pannelli di legno usati per la posa di un muro in cemento armato. Categorie : edilizia, toscana
Giuliano Gallo, 48 anni, artigiano, Savona6 08 2009
Giuliano Gallo, 48 anni, è precipitato sul ponte di coperta di uno yacht a vela ormeggiato in porto a Molo Guardiano, a Savona, durante l´allestimento della barca. Categorie : liguria, trasporti
Anonimo, 53 anni, agricoltore, Campoli Appennino5 08 2009
Un agricoltore 53enne di Campoli Appennino è morto sotto il trattore mentre era in procinto di arare il suo campo in località “Vicenda” a Campoli Appennino. Categorie : agricoltura, lazio
Devis Dalla Costa, 36 anni, operaio, Lugo4 08 2009
Devis Dalla Costa, 36 anni, è morto schiacciato fra due rulli di un macchinario per l’imballaggio a Lugo, all’interno di un capannone di una multinazionale canadese specializzata negli imballaggi. Categorie : industria della carta, veneto
Alessandro Giamattei, 78 anni, agricoltore, San Lorenzello4 08 2009
Un pensionato è morto schiacciato in seguito al ribaltamento del trattore di cui era alla guida mentre trasportava materiale ferroso in un fondo agricolo di sua proprietà: la vittima è Alessandro Giamattei, 78 anni di di San Lorenzello, in provincia di Benevento. Categorie : agricoltura, campania
Rasid Basic, 58 anni, operaio, Lovere3 08 2009
Un operaio bosniaco di 58 anni, Rasid Basic, è morto dopo essere stato investito da un mezzo pesante nel cortile della fabbrica dove lavorava, a Lovere. Categorie : lombardia, meccanica
Anonimo, 24 anni, operaio, Bresso30 07 2009
Un operaio di 24 anni probabilmente albanese, è morto in un cantiere edile di Bresso cadendo dal sesto piano nel vano dell’ascensore in un cantiere. Categorie : edilizia, lombardia
Vincenzo Spiniello, 59 anni, operaio, Arezzo30 07 2009
Vincenzo Spiniello, operaio di 59 anni, è morto battendo la testa in seguito al cedimento della base di un pilone di cemento armato che gli era finito su una gamba, imprigionandolo, in un cantiere del nuovo centro affari di Arezzo. Categorie : edilizia, toscana
Andrea Medici, 46 anni, operaio, Fabiano29 07 2009
Un 46enne spezino, Andrea Medici, è morto precipitato a Fabiano mentre stava installando una tenda da sole al sesto piano di un edificio. Categorie : lavori vari, liguria
Damiano Molinari, 33 anni, gommista, Albareto29 07 2009
Damiano Molinari, gommista 33enne, è morto colpito alla testa dal cerchione di un pneumatico esploso in officina ad Albareto. Categorie : emilia romagna, trasporti
Giuseppe Farri, 74 anni, agricoltore, Castelnuovo Monti29 07 2009
Giuseppe Ferri, agricoltore di 74 anni, è morto schiacciato dal proprio trattore mentre raccoglieva il fieno a Castelnuovo Monti. Categorie : agricoltura, emilia romagna
Mario Cassitta, 33 anni, operaio, Sant’Antonio di Gallura28 07 2009
Un operaio di 33 anni, Mario Cassitta, è morto schiacciato da un muletto nel piazzale della ditta per la quale lavorava, specializzata nello smaltimento di rifiuti speciali a Sant’Antonio di Gallura. Categorie : sardegna, trattamento rifiuti

venerdì 18 settembre 2009

Primo importante passo per il DDL sulle cure palliative

Riprendo un articolo pubblicato da Doctornews riguardo l'approvazione, da parte della Camera, del DDL sulle cure palliative.
"Il DDL sulle cure palliative e le terapie del dolore è stato approvato all'unanimità dall'Aula di Montecitorio. Obiettivo del provvedimento, che passa ora al Senato, è creare una rete di hospice e strutture, partendo da quelle già esistenti sul territorio. "La cosa importante - sottolinea il viceministro alla Salute Ferruccio Fazio - è che ora le cure palliative verranno messe a sistema, quindi rese omogenee in tutte le Regioni" ... Quanto ai fondi resi disponibili per la misura, oggetto di grande scontro quando il DDL era all'esame della Commissione Affari sociali, "oltre ai 50 mln già disponibili - sottolinea Fazio - è previsto lo stanziamento di 100 mln di euro annui, a partire dal 2009 e poi rinnovati negli anni successivi. Dunque le risorse - conclude - ci sono". Nel provvedimento approvato dall'Aula di Montecitorio, importanti novità anche per la prescrizione dei farmaci antidolore, tra questi oppiacei e cannabinoidi. La misura, infatti, introduce "la semplificazione della prescrizione. Oggi un medico che vuole prescrivere un farmaco antidolore, tra questi soprattutto oppiacei e cannabinoidi - spiega l'ex ministro Livia Turco, 'capo squadra' del Pd in Commissione Affari sociali della Camera - deve ricorrere a un ricettario speciale, quindi con un carico burocratico enorme. Il provvedimento prevede una forte semplificazione. Inoltre, diventa norma di legge la misura che avevo adottato con un decreto nel 2007, prevedendo l'introduzione di alcuni principi cannabinoidi per alleviare il dolore dei malati di Sla. Questa legge - prosegue l'ex ministro della Salute - si propone sostanzialmente di realizzare due diritti fondamentali: la libertà di scegliere il luogo in cui concludere la propria vita, sia esso la casa, l'hospice, l'ospedale o la casa di riposo; e la continuità di cura, per assicurare in tutto il percorso di avvicinamento alla morte una presenza qualificata in grado di dare risposte tempestive ed adeguate. E' una legge - puntualizza Turco - che merita certamente di più in termini sia di risorse economiche che di formazione degli operatori e del necessario riconoscimento delle loro professionalità. Su questi temi insisteremo nella nostra battaglia in Senato. Il clima di confronto che ha caratterizzato i lavori parlamentari - conclude Turco - ci fa ben sperare, perché potrebbe essere un buon viatico per la prossima legge che verrà sul testamento biologico".
Finalmente un raggio di speranza filtra dal grigiore di questi tempi politicamente cupi.

giovedì 17 settembre 2009

L'avvocatura e il Lodo Alfano.

Mi ha colpito, stamattina, la notizia che l'Avvocatura dello Stato ha affermato che se il Lodo Alfano dovesse essere bocciato potrebbero esserci ripercussioni gravissime per il Governo.
Ora, io credo che sia iniziato il lavoro ai fianchi della Corte Costituzionale. Un lavoro che era già iniziato con la cena galeotta, scoperta per caso qualche mese fa, fra due magistrati della Corte, il Ministro Alfano e il Presidente del Consiglio. Ora, a quanto pare, si riprende a circa tre settimane dal pronunciamento, con una linea di vittimismo istituzionale, evocando scenari teribili, fino alle dimissioni del premier e tirando in ballo la vecchia storia dello scandalo Lockeed, che costrinse alle dimissioni l'allora capo dello Stato, Giovanni Leone.
A questo punto io mi chiedo quale sarà il prossimo passo dei difensori del premier, visti i precedenti. Non so, si passerà alle intimidazioni, perché sono convinto che questo sia solo l'antipasto. Magari si arriverà a qualche dossier appositamente preparato dal giornalista più informato del palinsesto che, per caso, tirerà fuori una qualche storia a luci, se non proprio rosse, almeno arancioni, su uno o più magistrati di quelli che si dovranno pronunciare. Visto tra l'altro il trattamento che ha riservato a Sonia Alfano (che non ha nulla a che vedere col ministro) e a Luigi De Magistris, per una innocente festa (non festino) con Karaoke incorporato. Davvero non sa più a che cosa attaccarsi.
Insomma, io credo che la magistratura si debba pronunciare in assoluta neutralità e il giudizio sul Lodo Alfano non può e non deve essere politico, nel senso che, se deve essere approvato o bocciato, questo non può dipendere dalle conseguenze dell'esito. Il Lodo Alfano deve essere giudicato per quello che è, il giudizio in merito deve essere strettamente giuridico. Anche a costo di conseguenze gravissime.

mercoledì 16 settembre 2009

Il volto tirato del premier.

Non ho visto Porta a Porta, ieri sera e quindi non so come siano state gestite le notizie, nè tanto meno il successo del programma di Emilio Vespa, detto Bruno. Mi capitava però di fare zapping nel periodo in cui sul canale che stavo guardando mandavano la pubblicità. Naturalmente la persona inquadrata era sempre il nostro Presidente del Consiglio che pontificava seduto in una poltrona dello studio. Ma io non mi sono soffermato sulle parole, tanto immaginavo quello che poteva dire lui e il suo maggiordomo preferito. Io mi sono soffermato a guardare il suo volto. Sulle labbra, negli occhi, ho rivisto la stessa espressione che appariva durante la conferenza stampa con Zapatero qualche giorno fa, le stesse labbra tirate di quando ha affermato che l'Italia ha molto da temere dalla stampa che si ritrova, una stampa che, a suo dire, afferma tutto il contrario della realtà. Perfino la stessa concitazioone che avevo notato durante la campagna elettorale quando, a Cinisello Balsamo, mi pare, aveva arringato i contestatori dicendo che erano una minoranza di poveri comunisti, riuscendo, anche in quell'occasione a raccontare una bugia, perchè il sindaco di quel paese è espressione della coalizione di centro-sinistra.
Insomma, il cavaliere non ride più. In ogni sua apparizione appare tirato, nervoso, suda, sfugge alle domande e agli elettori. E lo fa anche quando si dovrebbe celebrare il suo trionfo. Si, perché da quello che dice, e ha fatto vedere a tutti i costi, annullando tutto il palinsesto televisivo, questo è il primo governo che mantiene le promesse con i terremotati. Allora perché è così teso. Forse che si è arrabbiato con la gente ingrata? Oppure ci stava raccontando una nuova bugia? Oppure questo suo nervosismo viene da lontano, visto che, a quanto pare è teso da diversi mesi?
Non ci è dato saperlo, anche se qualcosa possiamo immaginare, gli scandali che lo hanno travolto prima della pausa estiva, le liti all'interno del partito e della maggioranza, le indagini dei magistrati di Palermo e di Milano sulle stragi del '92 e '93, il giudizio prossimo venturo sul cosiddetto Lodo Alfano e così via discorrendo. Aspettiamo, il tempo ci darà le risposte, nel frattempo abbiamo la consapevolezza che le cose in Abruzzo non sono così rosee come si sono sforzati di farci credere, guardate qua (http://oknotizie.virgilio.it/go.php?us=70b410680afc4274)

martedì 15 settembre 2009

Quel punto di riferimento morale che non c'è più

Ieri ho incontrato il mio amico Fulvio e con lui discutevamo di come si sia degradato l’ambiente politico in Italia. Si discuteva di come si sia passati a parlare di prostitute e non di programmi. Lo facevamo da posizioni diverse, certo, ma le conclusioni erano pressocché identiche. Tutto ruota sulle gesta di un uomo e non sulla società civile e su cosa si potrebbe fare per migliorarla. La colpa, che io davo a quell’uomo, il mio amico la dava alla stampa. Certamente, ragionandoci un po’ su, fuori dalla concitazione della discussione, la stampa ha le sue colpe, perché ha seguito quell’uomo sul suo terreno. Ma non riesco a smettere di pensare che comunque la scintilla di tutto sta nel comportamento di una persona, e dei suoi collaboratori, che dovrebbero essere un punto di riferimento per la gente e che invece non lo è. Immaginiamo ad esempio un padre che trascura il suo aspetto, dice parolacce, fuma, beve, porta donne in casa in presenza dei suoi figli. Allo stesso tempo, però, non gli fa mancare nulla rispetto agli insegnamenti, alla nutrizione e quant’altro. Certo a quel padre non si potrebbero togliere i bambini, ma d’altra parte bisogna anche dire che non dà loro un buon esempio. Ecco, è questo il punto, se un ministro continua a dire ‘fannulloni’, ‘panzoni’, oppure ‘io con la bandiera mi ci pulisco il culo’, o ancora se un primo ministro va a letto con donne che non sono la propria moglie e lo fa senza il minimo pudore, accampando la scusa che non le ha pagate, e questo dopo che su di lui ci sono sospetti di corruzione, mafia, massoneria, allora è chiaro che c’è qualcosa che non va. Io credo che il governo di un Paese democratico debba essere asettico, laico, né di destra, né di sinistra, debba fare cose rivolte a dare ai cittadini sempre maggiori diritti, accompagnati da doveri, perché è giusto regolamentare i diritti, perché sennò ognuno fa come gli pare. Ad esempio, per assurdo, un governo dovrebbe fare una legge sulle unioni civili anche se non ci crede. Deve comunque regolamentare l’aborto, il divorzio, il testamento biologico, poi all’interno di una legge si cerca di fissare dei paletti, quanto più larghi possibili, di modo che ognuno, secondo coscienza sceglie per sé. Contemporaneamente si cerca di elevare la morale del popolo con campagne di educazione sociale e con un comportamento rigoroso che possa essere da esempio per tutti.
Ma mi rendo conto che questa è utopia, sogni probabilmente irrealizzabili, ma migliorare rispetto alla realtà attuale si può. E devono esserci ampi margini di miglioramento se anche il mio amico Fulvio, che pure non la pensa come me, a tratti, comincia a darmi ragione.

lunedì 14 settembre 2009

Il tempo dei giochi è finito. Ora è il momento dell'azione

Con queste parole Barack Obama ha lanciato il suo progetto di riforma sanitaria che, a detta dello stesso presidente, costerà 900 miliardi di dollari in dieci anni "meno di quanto abbiamo speso nelle guerre in Iraq e Afghanistan". "Non sono il primo presidente ad affrontare questa questione, ma sono determinato ad essere l'ultimo". Il presidente degli Stati Uniti ha assicurato di voler fornire "sicurezza e stabilità" a chi ha già un'assicurazione sanitaria e di aggiungere una copertura a chi non ce l'ha, e questo si realizzerà tramite un'assicurazione gestita dal governo in concorrenza con il sistema privato. “Il passo che dobbiamo fare perché le compagnie private siano oneste è creare un'opzione pubblica no-profit disponibile nel mercato assicurativo", ha detto Obama, ribadendo la necessità di un sistema parallelo a quello privato che offra polizze a basso prezzo. Ma lo stesso presidente ci ha tenuto a precisare che la porta è aperta a soluzioni alternative purché vadano nella direzione di garantire a tutti una copertura sanitaria: "Se verrete da me con proposte serie, io sarò qui ad ascoltare". Obama ha poi tracciato un futuro in cui sarà illegale per le assicurazioni interrompere o negare la copertura sanitaria a persone troppo malate, ma in cui tutti gli americani dovranno assicurarsi, anche le persone giovani e sane, per "non prendere in giro il sistema". Un'assicurazione obbligatoria, come è quella contro gli incidenti per chi possiede un'auto. "Se qualcuno non fornisce copertura sanitaria ai dipendenti significa che lo Stato deve pagare poi per i loro malanni, per questo motivo tutti i soggetti saranno obbligati ad avere un'assicurazione minima sotto il mio piano".
E' stato un discorso molto atteso, il suo, un passaggio chiave, dal quale potrebbe dipendere il futuro di uno dei progetti politici che più gli stanno a cuore. Ma non è la prima volta che Obama affronta questo argomento nel corso della sua carriera. Lo fece già una volta nel 2004 quando era un membro del Senato dell'Illinois e la sua strategia di allora, scrive il Washington Post, può dire molto su quella di oggi. Obama aveva cominciato a lavorare sulla riforma nel 2002, una settimana dopo essere stato eletto, mentre era in procinto di diventare presidente della commissione sanità del Senato dell'Illinois. Il suo obiettivo iniziale era creare un sistema sanitario pubblico che garantisse cure per tutti e per farlo cercò di ottenere il più vasto sostegno possibile, cercando appoggio e suggerimenti anche da parte di chi era contrario. Il suo fu un lavoro metodico, paziente e costante, che comprendeva anche la sensibilizzazione delle comunità locali in modo da garantirsi l'appoggio dei parlamentari, così come è stato fatto questa estate con i dibattiti pubblici nelle "town hall" di tutta l'America. Il futuro presidente non trascurò nemmeno di cercare di tirare dalla sua parte un lobbista delle assicurazioni mediche. Il progetto è ambizioso e il Presidente è determinato ad andare fino in fondo, anche a costo di perdere qualche punto percentuale in termini di gradimento elettorale. E questo, dal nostro punto di vista, ci fa ancora più rabbia (o, se preferite, invidia).

domenica 13 settembre 2009

Per non dimenticare; i morti sul lavoro dal 13 al 27 luglio.

Riprende, dopo il periodo di sospensione estiva, il viaggio intrapreso da questo blog nel mondo delle mortalità sul lavoro. L'obiettivo è sempre quello di rendere omaggio a quei piccoli eroi quotidiani, vittime di tante cause, ma anche, e a volte soprattutto, di una politica che disattende i propri doveri, per inseguire spesso obiettivi a breve scadenza e con mera finalità elettorale.
Naturalmente, nel periodo di sospensione, la mortalità sul lavoro non è andata in vacanza, quindi, per evitare un eccesso di notizie che resterebbero non lette, cercherò di recuperare lentamente, nelle prossime settimane, quelle perse nel periodo estivo, ripartendo da dove avevamo sospeso. Per loro chiedo un pensiero e, per chi ci crede, una preghiera durante la messa domenicale.
Shpetim Hoxha, 41 anni, operaio, Peschiera Borromeo15 07 2009
Shpetim Hoxha, 41 anni, albanese da dieci anni in Italia, mentre stava costruendo una nuova sede per la multinazionale Microsoft, è deceduto dopo aver fatto un volo di oltre 15 metri. Categorie: edilizia, lombardia
Mario Soggiu, 57 anni, operaio, Bergamo15 07 2009
Un operaio sardo, Mario Soggiu di 57 anni, è morto nel cantiere del nuovo ospedale di Bergamo, cadendo da una scala in fase di completamento e dunque priva del corrimano. Categorie: edilizia, lombardia
Elia Cantoni, 21 anni, operaio, Brescia15 07 2009
Elia Cantoni, 21 anni, è morto all’ospedale civile di Brescia, per le conseguenze dell’incidente sul lavoro accaduto due giorni prima in un cantiere a Piancamuno, posto tra via Nazionale e la linea ferroviaria Brescia-Iseo-Edolo: si stavano posizionando una gru e fissando le bocche di lupo prefabbricate del piano interrato, quando una bocca di lupo sospesa a non più di mezzo metro da terra si è sganciata, cadendo all’indietro e travolgendo l’operaio. Categorie : edilizia, lombardia
Daniel Octavio Dominguez Ramon, 27 anni, operaio, Avise14 07 2009
Daniel Octavio Dominguez Ramon, operaio di origine peruviana di 27 anni, è morto ad Avise, nell’alta Valle d’Aosta, dopo essere caduto, assieme a un collega, da un traliccio elettrico alto 12 metri. I due uomini stavano effettuando la rimozione di un pezzo del traliccio, quando si è staccata la parte alla quale erano ancorati. Dominguez Ramon ha battuto la testa al suolo ed è morto sul colpo. Categorie : energia, val d'aosta
Alfio Murzilli, 51 anni, operaio edile, Castellafiume13 07 2009
Un muratore di 51 anni, Alfio Murzilli, è morto a Castellafiume: mentre eseguiva lavori di scavo in una vecchia stalla con un mezzo meccanico, e’ rimasto schiacciato dal ribaltamento del mezzo. Categorie : abruzzo, edilizia
Ugo Nardelli, 74 anni, agricoltore, Sopramonte27 07 2009
Ugo Nardelli, 74 anni, di Sopramonte, è morto cadendo dal rimorchio del trattore, sul quale aveva caricato della legna. Categorie : silvicoltura, trentino alto adige
Paolo Ciccateri, 50 anni, operaio, Latina27 07 2009
E’ morto dopo nove giorni di agonia all’ospedale di Latina Paolo Ciccateri, operaio di 50 anni rimasto vittima di un incidente sul lavoro mentre montava le luminarie su una gru in occasione della tradizionale festa del cacciatore a Maenza. Categorie : energia, lazio
Daniele Barbus Vassile, 22 anni, operaio, Tortoreto Lido24 07 2009
Un romeno di 22 anni, Daniele Barbus Vassile, è morto schiacciato dalla macchina tritasassi in un cantiere di triturazione di inerti, in contrada Salino, nel territorio comunale di Tortoreto Lido (Teramo). Categorie : abruzzo, estrazioni minerarie
Vincenzo Petrosino, 54 anni, operaio, Como23 07 2009
Vincenzo Petrosino, operaio di 54 anni, è morto schiacciato contro un muro da un camion-gru durante i lavori di sostituzione dell’illuminazione pubblica in via Castel Carnasino a Como. Categorie : energia, lombardia
Gianni Macchi, 53 anni, operaio, Legnano22 07 2009
Gianni Macchi, operaio di 53 anni, è morto all’ospedale di Legnano per le ferite riportate due giorni prima in incidente sul lavoro avvenuto in un’azienda di Gorla Maggiore: il braccio di Macchi è stato risucchiato da un tornio. Categorie : marche, meccanica
Silvano Bacci, 39 anni, allevatore, Casalfiumanese21 07 2009
Un allevatore di 39 anni, Silvano Bacci, è stato ucciso dal toro che stava cercando di caricare su un carrello: l’allevatore e’ scivolato e la bestia l’ha calpestato sfondandogli la cassa toracica e il cranio. Categorie : allevamento, emilia romagna
Antonio Ghidoni, 52 anni, agricoltore, San Felice sul Panaro21 07 2009
Antonio Ghidoni, agricoltore 52enne, è morto dilaniato dalla fresa del suo trattore, nei campi di San Felice sul Panaro. Categorie : agricoltura, emilia romagna
Francesco Vitiello, 53 anni, marittimo, Palermo21 07 2009
Francesco Vitiello, 53 anni, marittimo, è morto nel porto di Palermo, schiacciato da un mezzo meccanico mentre stava svolgendo un servizio di carico e scarico nella stiva della motonave Snav. Categorie : sicilia, trasporti
Alessio Maccanti, 44 anni, operaio, Firenze18 07 2009
Alessio Maccanti, operaio, 44 anni, addetto alla pulizia della stazione di campo di Marte di Firenze, e’ stato travolto da un Eurostar mentre stava cercando di pulire la canalina dell’acqua. Categorie : toscana, trasporti
Gennaro De Simone, 31 anni, idraulico, Pomigliano18 07 2009
Gennaro De Simone, operaio di 31 anni, titolare di una ditta per la manutenzione di impianti idrici, è morto folgorato mentre stava eseguendo la manutenzione domiciliare a Pomigliano. Categorie : campania, idraulica
Giustiniano Caden, 84 anni, agricoltore, Avio16 07 2009
Giustiniano Caden, 84 anni, agricoltore, è morto ad Avio, nel Trentino meridionale, schiacciato dal proprio trattore. Categorie : agricoltura, trentino alto adige
Adone Del Negrio, 47 anni, agricoltore, Controguerra16 07 2009
Adone Del Negro, 47 anni, è morto schiacciato dal trattore mentre era al lavoro nei campi in contrada Pignotto a Controguerra. Categorie : abruzzo, agricoltura
Giuliano Fratti, 53 anni, operaio, Fiorenzuola15 07 2009
operaio è stato travolto, ieri, Giuliano Fratti, operaio di 53 anni, è morto travolto da un autocarro sull’Autosole tra Piacenza e Fiorenzuola, mentre con un collega si trovava fra la prima corsia e la piazzola di sosta. Categorie : emilia romagna, lavori stradali

venerdì 11 settembre 2009

La salute dell' ambiente

C'è un articolo su Doctornews, che mi ha colpito e quindi ve lo propongo, sperando che possa colpire anche voi come ha colpito me.
"I cambiamenti climatici minano la salute della popolazione mondiale. E i medici, gli scienziati e i ricercatori italiani devono fare in modo che la loro opinione sull'argomento venga sentita e recepita. E' la convinzione dell'Associazione medici per l'ambiente-Isde Italia che ha lanciato un appello, che sarà presentato alla conferenza delle Nazioni Unite sui mutamenti climatici, prevista a Copenaghen a dicembre. "In quella sede gli Stati dovranno giungere a un'intesa su un accordo internazionale post-Kyoto. Per avere un ruolo nell'incidere su questo accordo, abbiamo preso contatti con gli organizzatori. Ci è stato detto che sarà molto utile il nostro contributo, se ampiamente condiviso, alle discussioni che si terranno", spiegano Roberto Romizi, presidente Isde Italia, e Antonio Faggioli, della Giunta esecutiva dell'associazione, nella mail che invita i medici all'adesione. Nell'appello, medici, ricercatori e scienziati esprimono la volontà di indirizzare i Governi verso politiche più rispettose dell'ambiente indicando, nero su bianco, principi, obiettivi e contenuti.
I camici bianchi, inoltre, si impegnano a sostenere e promuovere l'educazione dei cittadini a stili di vita individuali e collettivi sostenibili. E anche a proporsi come collaboratori di decisori e politici perché la salute sia obiettivo di tutte le politiche; le autorità sanitarie assicurino l'informazione e la comunicazione sullo stato dell'ambiente e sui rischi per la salute; la salute prevalga sulle scelte economiche; sia potenziata la ricerca sui rapporti tra salute, cambiamenti climatici e problemi ambientali; ogni livello di governo si assuma le responsabilità di promuovere la salubrità dell'ambiente. I medici sottoscrivono anche l'impegno a: considerare l'ambiente una risorsa per conservare e migliorare la salute; ricorrere a un approccio basato sulla promozione dell'ambiente e della salute, sulla prevenzione primaria delle patologie di origine ambientale e sul principio di precauzione, in conformità al Programma 2001-2010 dell'UE in materia di ambiente e all'art. 174 del Trattato europeo; valutare preventivamente l'impatto sull'ambiente e sulla salute degli effetti di qualsiasi nuovo programma o tecnologia o azione di sviluppo economico; operare in stretto rapporto di coordinamento e integrazione con le Istituzioni preposte alla promozione e protezione dell'ambiente e della salute."
Mi sembra ambizioso, e per questo non mi aspetto granché, ma mi auguro che almeno un pensierino su questo documento venga speso.

giovedì 10 settembre 2009

Oggi vi regalo una poesia ...

Quest'estate, in occasione di un viaggio, per la prima volta, ho effettuato un tratto di percorso via mare. Ho attraversato l'Adriatico ed ho riportato le mie sensazioni in una breve poesia che voglio regalare ai lettori, assidui od occasionali, di questo blog.
Naturalmente, vi prego, a caval donato non si guarda in bocca.


Braccio di mare
Gocce di schiuma che bagna la pelle
in questo braccio di mare e di stelle,
in questa notte di Mediterraneo,
vissuta mai, come un estraneo.
Vento di poppa scompiglia i capelli,
dormono scomodi due fratelli,
gente che giace nel corridoio,
ragazze parlano inglese, mi annoio.
Ora una timida alba si affaccia,
cerco i delfini, non ce n'è traccia,
si vedono i monti, la terra è vicina,
il luccichio di una cittadina
lento si spegne, per lasciare il posto
a un sole maestoso, che stava nascosto.
Si sfalda il buio, riappare il creato ...
Un nuovo giorno di luce è già nato.

mercoledì 9 settembre 2009

Fiorello, Mike Buongiorno e la libertà di stampa.

Così è morto anche Mike Buongiorno. All'improvviso, quando sembrava che non dovesse morire mai, che dovesse cominciare una nuova avventura televisiva, un nuovo rapporto con Sky. E' morto e tutti ne parlano, ovviamente bene, amici e detrattori, appassionati fans e critici spietati. Perchè è così, quando muore un grande, e lui era un grande, le critiche vengono meno. Davanti alla grandezza della morte ogni critica si dissolve per lasciare il posto ad un vuoto che sembra incolmabile. E' successo con Michael Jackson quest'anno e con altri grandi in passato, quindi accade oggi anche con il Mike nazionale. Ma non è un discorso retorico quello che voglio fare in questo post, chiunque sarebbe caopace di farlo come e meglio di me. Qui mi voglio solo soffermare sui saluti raccolti dalle tv nazionali.
E' stato chiesto a tutti di rilasciare un ricordo, un pensiero e tutti lo hanno rilasciato ben volentieri. Hanno parlato Pippo Baudo, Sandra Mondaini, Maurizio Costanzo, perfino Piero Chiambretti, ma a mio avviso, si è sentito il silenzio assordante del suo compagno di lavoro degli ultimi anni, Fiorello. Credo che l'assenza di Fiorello nelle interviste sulla morte di Mike Buongiorno possa essere paragonata ad una ipotetica assenza di intervista a Ciccio Ingrassia in occasione della morte di Franco Franchi. Nessun giornalista, commentatore, ha cercato Fiorello. Le agenzie riportano una dichiarazione dello showman, subito ribaltata nella rete: ''Ho perso il mio miglior compagno di giochi, era piu' di un amico. Ora riesco solo a pensare che Mike mi manchera' davvero moltissimo''.
Ci ho riflettuto un po' su quest'assenza e ho ripensato ad un incontro di Fiorello a Palazzo Grazioli nel gennaio scorso, poco prima di cominciare il suo nuovo spettacolo su Sky. Lì per lì si parlò di battute, due risate e via, ma poi sono emersi altri particolari. Infatti, al di là di quanto raccontato nelle note giornalistiche ufficiali, delle battute riferite dalle agenzie, da quanto si legge, invece, in un'intervista a Vanity fair del giugno scorso, lo showman, a Palazzo Grazioli, si sarebbe sentito "dentro a una situazione assurda. Avevo davanti il Presidente del Consiglio che si occupava di me, un guitto, un saltimbanco, e mi diceva: 'La tua strada è senza ritorno". E lui? "L'ho messa sul ridere e me la sono data a gambe".
Ora, io non so se le cose siano andate davvero così e se il silenzio dei media sulle dichiarazioni di Fiorello sia dovuto a questo ma, come ci insegna uno che di persone e di storia patria se ne intende, a pensare male si fa peccato ma molto spesso ci si indovina. Insomma, se le cose stanno davvero così, c'è davvero di che preoccuparsi, altro che barzellette sulla libertà di spampa.

martedì 8 settembre 2009

Un giorno con Pannella

A causa del black out del mio computer, ieri mattina mi sono soffermato un po' davanti al monitor del mio televisore, così ho potuto assistere ad una breve intervista fatta da Corradino Mineo a Marco Pannella. Ne parlo perchè quest'ultimo, sarà pure un po' matto, ma quando parla bisogna ascoltarlo bene, con attenzione, perchè dice cose che nessuno dice. E infatti due cose, fra le altre, le ha dette.
In Italia è stata ripristinata la pena di morte. Nel senso che nel corso di quest'anno nelle carceri italiane si sono suicidati quaranta detenuti, mentre altri 13 sono morti per problematiche legate alle condizioni del sistema carcerario. A suffragio di tale affermazione è di stamattina la notizia che le carceri italiane ospitano oramai oltre 65.000 detenuti, un numero che è il più alto mai raggiunto. E di fronte a tutto questo non vi è nessuna urgenza di proporre una seria riforma della giustizia, perchè, a quanto pare, parte tutto da lì. Una legge che abbrevi i processi, svuotando gli istituti di pena di tutta quella gente in attesa di giudizio. Dall'altra parte, invece, si continua ad arrestare la gente per reati assurdi, come la detenzione di qualche spinello o di qualche piantina di marjuana in giardino.
Le due gambe del regime, come le ha chiamate lui, cioè il PDL e il PD (sorvoliamo sul fatto che vi sono nove radicali eletti nelle liste di quest'ultimo e andiamo al sodo), giocano sulla paura e sull'insicurezza della gente per tenere fermo il popolo, che è completamente insoddisfatto di come vanno le cose in Italia. E questa non è una novità, anche questo blog ha affrontato il tema a più riprese, è perfino inutile riportare gli articoli in cui si parla del tema della paura come del sentimento degli ignoranti. Viene creata, attraverso i media nazionali, una forma strisciante di insicurezza, nonostante i reati comuni, da diversi anni, registrano ormai un costante calo. Ha voglia Maroni a dire che grazie a lui e all'azione di questo governo sono diminuiti i reati. In questo modo la gente viene tenuta a bada ed è disposta ad avere i militari in strada o a prendersela con gli immigrati che, come già detto in un altro post, statistiche alla mano, c'entrano ben poco o assolutamente nulla, sia col fenomeno della delinquenza, sia con la mancanza dei posti di lavoro.
Pannella è un grande, con poche pennellate ha fatto un ritratto della società italiana con il suo irriducibile sorriso sulle labbra, come fa anche Beppe Grillo, che viene tacciato di essere un comico qualunquista. E quel che è peggio è che la descrizione reale e cruda non mi è piaciuta per niente.

venerdì 4 settembre 2009

Randellate e latte versato.

Ieri, alle ore 16 circa, ero nella mia auto che percorrevo la strada del ritorno a casa dal lavoro ed ho sentito un notiziario flash del giornale radio RAI. Veniva data la notizia delle dimissioni di Boffo dall'Avvenire. Ora, tengo a precisare che Boffo, prima di tutta questa inutile cagnara, non lo conoscevo ma, nonostante ciò, alla notizia, ho avuto una reazione di sconforto. Naturalmente la causa della mia reazione non era certamente dovuta nè alla disperazione per le sorti del giornale che aveva diretto fino a quel momento, sia perchè di quel giornale non ho mai letto una sola copia, sia perchè, come si dice, morto un papa se ne fa un altro. Per la persona, poi, ritengo di non avere gli elementi o il diritto di esprimere giudizi morali. Lo sconforto derivava invece dal modo con cui si è svolta la vicenda e dalle conseguenze spropositate che tutto ciò ha provocato.
Il Presidente di Consiglio chiede, si fa per dire, al fratello di assumere un certo giornalista per dirigere il giornale di proprietà. Quest'ultimo comincia a svolgere diligentemente il lavoro per il quale era stato chiamato e colpisce, come antipasto, la famiglia Agnelli, tanto per dimostrare che il Presidente del Consiglio non è il solo a commettere reati quindi, secondo una nuova logica, è legittimato a continuare. Poi scaglia il randello contro chi ha osato esprimere il seppur minimo dissenso sul comportamento del fratello del suo datore di lavoro. Il primo è Boffo, in prima pagina, nonostante nessuno, se non gli addetti ai lavori, lo conoscesse e per giunta per una storia vecchia di cinque anni, per la quale lo stesso aveva già pagato. Il risultato logico sono state le dimissioni, il finto dispiacere di chi ha colpito con tanta cattiveria e il messaggio nemmeno tanto velato che si tratta solo del primo. A seguire L'Unità, La Repubblica/L'Espresso, il TG3, la Commissione Europea. Nessuno, in Italia e all'estero, sarà risparmiato dalle randellate.
Nel mio piccolo, però, faccio presente al solerte giornalista che ha fatto un patto con una persona bugiarda, che difficilmente mantiene le promesse e che nel momento in cui egli stesso avrà bisogno di un sostegno, non solo morale, perchè sicuramente arriverà anche per lui quel momento, perchè chi semina vento raccolgie tempesta, si ritroverà da solo a piangere inutilmente sul latte versato.

giovedì 3 settembre 2009

L'influenza prossima ventura.

Ieri mio figlio mi ha detto con tono concitato che ha sentito un servizio alla tivù, dove parlavano dell'influenza A, quella che ci colpirà il prossimo inverno. In particolare è rimasto sorpreso dalla differenza fra il mio distacco rispetto al problema rispetto alle indicazioni che invece davano in quel servizio: "Chi sarà colpito non deve uscire dalla propria stanza e deve avere contatti possibilmente con una sola persona, ecc." Ora, il concetto è questo.
La prossima influenza stagionale, ha le caratteristiche della grande diffusibilità, pare infatti che ne saranno affetti almeno 3 milioni di italiani, cierca il triplo rispetto alle influeze stagionali degli anni passati. Questo ha creato allarme perchè, in un momento di recessione, potrebbe far diminuire la produttività e quindi aggravare ulteriormente il già precario equilibrio economico esistente. Per questo il ministro interessato sta decidendo le misure da adottare, ma non per salvare la vita alle persone, perchè non ce ne sarà bisdogno, ma per salvaguardare una certa produttività indispensabile in questo momento. Per questo è disposto a spendere per l'acquisto di 45 milioni di dosi di vaccino piuttosto che spendere in termini di mancata produttività. E sempre per questo anche il mondo del pallone si interroga sulla possibilità di vaccinare tutti i calciatori. L'influenza prossima ventura, infatti, non sarà particolarmente 'cattiva', ricordiamo che lo scorso anno sono morti per influenza circa 5mila persone. Probabilmente quest'anno il numero lieviterà un po', ma non per la particolare virulenza della malattia ma perchè aumenteranno le persone colpite. Quindi aumenterà la mortalità, cioè il numero totale di morti, non la letalità, cioè il numero di morti fra i soggetti colpiti. Anzi, pare che la letalità sarà significativamente inferiore rispetto alle precedenti epidemie stagionali. Riguardo, poi, alle persone ricoverate, pare che si tratti di persone affette da altre patologie su cui si è inserito questo ulteriore elemento destabilizzante.
Da quanto detto, dunque, e dai dati a disposizione, l'atteggiamento da tenere non è quello del terrore per il contagio. Le persone che ne saranno affette non dovranno essere i nuovi appestati. Non bisognerà fare incetta di farmaci antivirali e, se non strettamente necessario (soggetti fragili o persone che svolgono un'attività pubblica), è superfluo perfino effettuare la vaccinazione. Questo andrebbe solo ad ingrassare le casse delle case farmaceutiche, già abbondantemente grasse. Quello che bisogna fare è una ragionevole prevenzione attraverso la diminuzione dei contatti. Poche strette di mano, pochi baci, anche di saluto, pulire gli oggetti che presumibilmente sono stati toccati da altri (tipo cornette del telefono o penne, ecc.). Insomma bisogna solo limitare le probabilità di contagio, sia per evitare di stare tre-quattro giorni a letto con una banale febbre, sia per evitare di dover interrompere il proprio lavoro. E se qualcuno in casa è ammalato cercare di ridurre al minimo indispensabile il contatto con altre persone. Tutto qui, è inutile creare terrorismo, il problema è solo economico, per la salute delle singole persone il rischio reale è davvero minimo.

mercoledì 2 settembre 2009

La Comunità cenacolo di Medjugorje

L'esperienza più sorprendente del mio viaggio a Medjugorje è stata l'incontro con una comunità di ex-tossicodipendenti, la Comunità Cenacolo di suor Elvira. Certamente di comunità ce ne sono tante in Italia e nel mondo e tutte hanno dei metodi, più o meno giusti, per cercare di ricondurre quei poveri disgraziati sulla giusta via. Fin qui, dunque, nulla di nuovo. La cosa sorprendente, e credo unica, rispetto alle altre è il metodo utilizzato dalla comunità Cenacolo. A coloro che vengono accolti viene proposto, oltre che uno stile di vita semplice, familiare, disciplinato, la riscoperta della preghiera e del lavoro (“ora et labora”), dell’amicizia vera, del sacrificio e della fede viva in Gesù. La spiritualità della Comunità è profondamente eucaristica e mariana. Si alternano nella giornata momenti di preghiera (Rosario, Adorazione Eucaristica, Liturgia delle Ore), di lavoro, di condivisione profonda della propria vita davanti alla Parola di Dio e ai fratelli, di gioco, di festa. Alla base di questo metodo c'è la convinzione che la vita cristiana nella sua semplicità e pienezza sia la risposta vera ad ogni inquietudine del cuore, e che l’incontro con Dio fa rinascere l’uomo alla speranza. In Comunità non si fuma, non si beve, non c’è la televisione (si vede solo qualche film o partita) nè i giornali, la musica viene opportunamente selezionata, non c’è tempo libero da “autogestirsi”, non si ricevono telefonate per un periodo, se non in casi indispensabili. Tutto questo è fatto perché uno possa concentrarsi al massimo su se stesso senza “fughe” e distrazioni esterne, affinché sia un periodo fruttuoso per la vita. Questo metodo dà una maggiore opportunità di conoscenza e di stima reciproca e la consapevolezza che la gioia vera non nasce dalle cose che hai, non dipende dalle cose fuori di te, ma da ciò che sei dentro. In sostanza, l'insegnamento è che quando si ha tutto, difficilmente si riesce ad avere una felicità piena, invece, una vita semplice, vera e pulita, riesce a dare la gioia nel cuore e la voglia di vivere. Insomma, l’obiettivo che viene testardamente perseguito è quello di imparare a vivere la propria vita in modo sereno alla luce della Parola di Dio e di un vero confronto con i fratelli e le sorelle della Comunità. La persona che ci ha illustrato questo metodo ha utilizzato la parola Cristoterapia. E' questa la novità, una terapia che passa attraverso il sacrificio e la preghiera. E' questo il miracolo, la conversione e la fede in una vita migliore, oltre che in un'entità sovrumana. Un evento straordinario e quotidiano che si inserisce perfettamente nel contesto del luogo, fermo restando che la Comunità conta ormai 60 case in tutto il mondo ed applica ovunque lo stesso fruttuoso metodo.

martedì 1 settembre 2009

I miracoli di Medjugorje.

Andare a Medjugorje, l'ho già detto nel post di ieri, non significa solo meditare sul senso della vita e pregare, ma anche assistere a fiumi di persone che frequentano gli stessi luoghi, partecipano alle funzioni religiose che possono durare anche per delle ore. Come accade la sera quando, dopo la recita del rosario e la celebrazione della messa, si assiste all'adorazione, un rito misto, fatto di preghiere e canti, dal ritmo molto blando. Ed è pieno di gente che vi partecipa anche per tre o quattro ore di seguito. Così come si assiste alla coda dei fedeli in fila per bagnare un fazzolettino con la lacrima del Cristo piangente, un fenomeno per cui il ginocchio di una statua del Cristo geme in continuazione un liquido che viene, appunto, asciugato in continuazione. E poi non c'è angolo a Medjugorje in cui non si preghi o non si parli di religione, come se si trattasse dell'ultima notizia di sport o di politica. Non c'è un luogo, intorno alla cattedrale, in cui non vi siano comitive di pellegrini che cantano o pregano. E' forte la determinazione di chi scala il colle e la montagna delle apparizioni; lì tutto è rimasto praticamente com'era vent'anni fa, gli stessi scogli affiorano da un percorso accidentato, con ai lati alberi e rovi. Nulla è cambiato e nulla deve cambiare per lasciare intatta la magia del percorso. Medjugorje è il luogo delle conversioni, anche illustri, basti pensare a Lola Falana o, ultimamente, a Paolo Brosio. Io credo che questo luogo sia per lo spirito quello che Lourdes rappresenta per il corpo, con le storie delle guarigioni fisiche. Da una parte le guarigioni del corpo, dall'altra le conversioni, e quindi le guarigioni dello spirito.
Eppure, dicevo nel post di ieri, sono tornato con i miei dubbi intatti. Anzi aggravati da un senso di fastidio, sia per l'eccessiva speculazione che ruota attorno al fenomeno, sia, soprattutto, per un certo tipo di miracolismo, l'esasperazione dell'evento, di qualunque evento che, per quanto banale e spiegabile, deve per forza di cose appartenere alla sfera del sovrumano. Voglio dire che una sera, mentre si consumava una cena all'aperto qualcuno, vedendo la croce sul monte che si era illuminata, ha gridato al miracolo. E' stato il religioso che era con noi a riportare tutto in un alveo più umano, ricordando a tutti che la mattina precedente c'erano stati degli operai che avevano manovrato dei cavi elettrici e che sicuramente quel fenomeno era dovuto ad opera dell'uomo. Così come dicevano che, in prossimità di un'apparizione annunziata della Madonna, qualcuno aveva visto un arcobaleno nel cielo, senza che vi fosse alcun cenno di pioggia, oppure un profumo di rose in prossimità del Cristo piangente, tutti fenomeni riconducibili a normalissimi cause terrene, ma che venivano sistematicamente identificate come segni, anche piccoli, di una presenza sovrumana. Personalmente non mi è accaduto nulla, forse non ci sono andato con lo spirito giusto o forse non ho dato il significato ai segni che mi sono stati mandati. Uno di questi è senz'altro la visita alla comunità Cenacolo, che accoglie ex-tossicodipententi ma, per non appesantire più del lecito questo post, ne parlerò in un'altra occasione.