"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

martedì 3 marzo 2009

Una notizia nascosta

Giorni fa i giornali e i telegiornali nazionali, a reti unificate, ci informavano del fatto che Beppino Englaro e altre 13 persone coinvolte nella morte di Eluana Englaro, erano state indagate e quindi interrogate dai carabinieri, con l'accusa di omicidio volontario. Quello che sembrava dovesse essere un atto dovuto, teso a certificare fino alla noia la bontà delle procedure eseguite secondo quanto stabilito dalla legge, è diventato l'ennesimo spot pubblicitario, per una vicenda che veramente non ne aveva bisogno. Soprattutto se si considera che Beppino Englaro ha lottato per anni per ottenere la sentenza che ha ottenuto, inoltre la morte di Eluana non è certamente avvenuta di nascosto ed è stata anche certificata, nelle cause, da un'autospia che ne ha chiarito gli ultimi dubbi. Un atto pienamente formale e formalmente inutile, dunque, fatto passare per notizia, non solo! Caricato da una esternazione del cardinale Barragan che ha qualificato come assassino il responsabile di quella morte. Tutto questo, come detto, messo in piena luce dalla stampa nazionale (che evidentemente non aveva nient'altro a cui pensare).
Ieri, da DoctorNews (2 marzo 2009 - Anno 7, Numero 37), vengo a sapere che:
"Caso Englaro, nuovo avviso per Sacconi
-Ho ricevuto un secondo avviso di garanzia due giorni fa in relazione all'atto di indirizzo emanato dal ministero del Welfare sul caso di Eluana Englaro - lo ha reso noto il ministro del Lavoro, Salute e Politiche sociali Maurizio Sacconi parlando a margine di un convegno sulle malattie rare in corso a Roma. -Oltre a quello che avevo ricevuto dalla Procura di Roma -ha specificato Sacconi- ho ricevuto un secondo avviso di garanzia da Trieste."
Allora, una presunta notizia diventa un caso nazionale, un ministro che probabilmente ha emesso una direttiva fasulla su un caso delicatissimo, non viene considerata notizia. Io credo che in una democrazia nessuno deve diventare riserva indiana, non deve esserlo la Chiesa, ma neanche coloro che intendono legittimamente viverne al di fuori.

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