Ci sono giorni in cui è difficile essere cattolici. E' stato difficile quando la Chiesa non accettava le teorie copernicane; lo è stato quando rifiutò, ed ancora rifiuta, la teoria evoluzionistica; lo è stato quando ha boicottato il referendum sulle modifiche alla legge 40 sulle cellule staminali, tirando in ballo anche manifesti inneggianti alle presunte volontà di papa Giovanni Paolo II, morto poco tempo prima; lo è stato nel periodo tragico dell'applicazione della sentenza relativa al destino di Eluana Englaro; infine lo è oggi, in quanto l'attuale papa pretende di sostituirsi alle leggi della medicina preventiva, dichiarando che l'AIDS non si combatte con i preservativi ma con altri non meglio precisati metodi.
E già che questo blog si era occupato di pubblicare un post con gli ultimi dati realtivi alla situazione attuale dell'AIDS (http://paologia.blogspot.com/2009/03/laids-per-non-dimenticare.html), facendo capire come fosse la mancanza di prevenzione da parte dei giovani a determinare una recrudescenza del fenomeno. Proprio oggi il papa disattendendo a quelli che dovrebbero essere i veri compiti della Chiesa, cioè l'evangelizzazione, pretende di sostituirsi alla scienza. Dichiarare che si può prevenire l'AIDS senza il preservativo è un pò come dichiarare che si possono fare le indagini anche senza le intercettazioni o che si possono fare le ricerche sulle cellule staminali utilizzando solo le adulte ed escludendo a priori quelle embrionali. Il preservativo, come le intercettazioni, come le cellule staminali embrionali, sono la parte più importante dei settori di appartenenza che, in assenza di questo fattore, verrebbero ad una grave sofferenza e ad una inevitabile mortificazione. E' chiaro che si può fare a meno del preservativo, ma come spiegare agli africani che tale privazione va sostituita con detrrminate norma igieniche e con tutte quelle cose che noi, abbiamo con difficoltà acquisito, grazie a martellanti campagne televisive (la TV, ogni tanto, serve a qualcosa), di cui tutti conosciamo lo slogan "se lo conosci lo eviti".
Come accade per tali problematiche, accade anche per la donazione del sangue finalizzata alle trasfusioni, nel caso dei Testimoni di Geova. Certamente esistono tecniche chirurgiche che possono fare a meno delle trasfusioni, ma perchè rinunciare a tale indispensabile strumento per partito preso?
La risposta è sempre la solita: la Chiesa, come tutte le chiese del mondo vogliono essere, non UNA voce nel coro della società civile, ma pretendono di essere LA voce del coro. Lo vogliono gli islamici, lo vogliono i talebani, lo vogliono i Testimoni di Geova e, pur con qualche distinguo, ma sempre confermando nei fatti questa tesi, lo vuole anche la Chiesa Cattolica che, solo in teoria, continua a parlare di laicità dello Stato e dell'integralismo degli altri, dimenticando spesso e volentieri il proprio.
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