"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

lunedì 21 settembre 2009

Spesso i veri nemici stanno in famiglia.

Volevo far presente al signor Brunetta che, magari ci fosse una sinistra per male che complotta contro l'attuale premier. Magari ci fosse qualcuno che facesse quello che ha fatto il premier quando avviò una trattativa con Agostino Saccà, per convincere due senatori a votare contro l'allora premier Romano Prodi. Ma quelle persone per male, purtroppo, a sinistra non ci sono, o perlomeno dimostrano di non essereci o di non avere le sue stesse capacità. I veri nemici, il premier li ha in casa. Infatti, voglio ricordare al professor Brunetta che quando, nella primavera scorsa, il premier veleggiava arrogante e sicuro, forte del suo consenso, fu Il Giornale del fratello Paolo a scrivere in prima pagina che il PDL stava per candidare al Parlamento Europeo veline e prostitute. E fu in base a quell'articolo che qualcuno chiamò quella gente 'ciarpame senza valore'. E le assicuro, signor Ministro, che non si trattava di gente afferente alla sinistra, nè per bene, nè per male, ma si trattava della moglie del Capo, la quale aggiunse che il marito non stava bene e che, magari quella Noemi, di cui nessuno ancora conosceva il nome, era sua figlia. Da lì partirono una serie di situazioni incontrollabili, perchè la notizia, senza alcun dubbio, c'era e i giornali solo allora vi si buttarono addosso, come fa un cane con l'osso. Ma credo che lo avrebbero fatto con qualunque presidente del consiglio o con qualunque alta carica dello stato o con qualunque personaggio politico. Perchè, come ha giustamente affermato, non uno della sinistra, per bene o per male, ma Barbara Berlusconi, la figlia del capo, un politico non può avere una vita privata, per lui pubblico e privato sono la stessa cosa, perchè rappresenta un modello di riferimento per i suoi elettori.
Questo le volevo ricordare, signor Brunetta, e la prossima volta, la prego, non faccia come se stesse al bar con gli amici, le parole di un ministro pesano, tanto che a volte possono avere anche dei riflessi in borsa. Lei e i suoi colleghi di governo dovreste imparare a parlare poco e bene, perchè far finta di essere uno di noi, senza esserlo, può essere una scelta populistica molto discutibile e pericolosa, soprattutto quando non si tiene in nessun conto la verità.

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