Riprendo un articolo pubblicato da Doctornews riguardo l'approvazione, da parte della Camera, del DDL sulle cure palliative.
"Il DDL sulle cure palliative e le terapie del dolore è stato approvato all'unanimità dall'Aula di Montecitorio. Obiettivo del provvedimento, che passa ora al Senato, è creare una rete di hospice e strutture, partendo da quelle già esistenti sul territorio. "La cosa importante - sottolinea il viceministro alla Salute Ferruccio Fazio - è che ora le cure palliative verranno messe a sistema, quindi rese omogenee in tutte le Regioni" ... Quanto ai fondi resi disponibili per la misura, oggetto di grande scontro quando il DDL era all'esame della Commissione Affari sociali, "oltre ai 50 mln già disponibili - sottolinea Fazio - è previsto lo stanziamento di 100 mln di euro annui, a partire dal 2009 e poi rinnovati negli anni successivi. Dunque le risorse - conclude - ci sono". Nel provvedimento approvato dall'Aula di Montecitorio, importanti novità anche per la prescrizione dei farmaci antidolore, tra questi oppiacei e cannabinoidi. La misura, infatti, introduce "la semplificazione della prescrizione. Oggi un medico che vuole prescrivere un farmaco antidolore, tra questi soprattutto oppiacei e cannabinoidi - spiega l'ex ministro Livia Turco, 'capo squadra' del Pd in Commissione Affari sociali della Camera - deve ricorrere a un ricettario speciale, quindi con un carico burocratico enorme. Il provvedimento prevede una forte semplificazione. Inoltre, diventa norma di legge la misura che avevo adottato con un decreto nel 2007, prevedendo l'introduzione di alcuni principi cannabinoidi per alleviare il dolore dei malati di Sla. Questa legge - prosegue l'ex ministro della Salute - si propone sostanzialmente di realizzare due diritti fondamentali: la libertà di scegliere il luogo in cui concludere la propria vita, sia esso la casa, l'hospice, l'ospedale o la casa di riposo; e la continuità di cura, per assicurare in tutto il percorso di avvicinamento alla morte una presenza qualificata in grado di dare risposte tempestive ed adeguate. E' una legge - puntualizza Turco - che merita certamente di più in termini sia di risorse economiche che di formazione degli operatori e del necessario riconoscimento delle loro professionalità. Su questi temi insisteremo nella nostra battaglia in Senato. Il clima di confronto che ha caratterizzato i lavori parlamentari - conclude Turco - ci fa ben sperare, perché potrebbe essere un buon viatico per la prossima legge che verrà sul testamento biologico".
Finalmente un raggio di speranza filtra dal grigiore di questi tempi politicamente cupi.
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