"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

mercoledì 9 settembre 2009

Fiorello, Mike Buongiorno e la libertà di stampa.

Così è morto anche Mike Buongiorno. All'improvviso, quando sembrava che non dovesse morire mai, che dovesse cominciare una nuova avventura televisiva, un nuovo rapporto con Sky. E' morto e tutti ne parlano, ovviamente bene, amici e detrattori, appassionati fans e critici spietati. Perchè è così, quando muore un grande, e lui era un grande, le critiche vengono meno. Davanti alla grandezza della morte ogni critica si dissolve per lasciare il posto ad un vuoto che sembra incolmabile. E' successo con Michael Jackson quest'anno e con altri grandi in passato, quindi accade oggi anche con il Mike nazionale. Ma non è un discorso retorico quello che voglio fare in questo post, chiunque sarebbe caopace di farlo come e meglio di me. Qui mi voglio solo soffermare sui saluti raccolti dalle tv nazionali.
E' stato chiesto a tutti di rilasciare un ricordo, un pensiero e tutti lo hanno rilasciato ben volentieri. Hanno parlato Pippo Baudo, Sandra Mondaini, Maurizio Costanzo, perfino Piero Chiambretti, ma a mio avviso, si è sentito il silenzio assordante del suo compagno di lavoro degli ultimi anni, Fiorello. Credo che l'assenza di Fiorello nelle interviste sulla morte di Mike Buongiorno possa essere paragonata ad una ipotetica assenza di intervista a Ciccio Ingrassia in occasione della morte di Franco Franchi. Nessun giornalista, commentatore, ha cercato Fiorello. Le agenzie riportano una dichiarazione dello showman, subito ribaltata nella rete: ''Ho perso il mio miglior compagno di giochi, era piu' di un amico. Ora riesco solo a pensare che Mike mi manchera' davvero moltissimo''.
Ci ho riflettuto un po' su quest'assenza e ho ripensato ad un incontro di Fiorello a Palazzo Grazioli nel gennaio scorso, poco prima di cominciare il suo nuovo spettacolo su Sky. Lì per lì si parlò di battute, due risate e via, ma poi sono emersi altri particolari. Infatti, al di là di quanto raccontato nelle note giornalistiche ufficiali, delle battute riferite dalle agenzie, da quanto si legge, invece, in un'intervista a Vanity fair del giugno scorso, lo showman, a Palazzo Grazioli, si sarebbe sentito "dentro a una situazione assurda. Avevo davanti il Presidente del Consiglio che si occupava di me, un guitto, un saltimbanco, e mi diceva: 'La tua strada è senza ritorno". E lui? "L'ho messa sul ridere e me la sono data a gambe".
Ora, io non so se le cose siano andate davvero così e se il silenzio dei media sulle dichiarazioni di Fiorello sia dovuto a questo ma, come ci insegna uno che di persone e di storia patria se ne intende, a pensare male si fa peccato ma molto spesso ci si indovina. Insomma, se le cose stanno davvero così, c'è davvero di che preoccuparsi, altro che barzellette sulla libertà di spampa.

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