Non ho visto Porta a Porta, ieri sera e quindi non so come siano state gestite le notizie, nè tanto meno il successo del programma di Emilio Vespa, detto Bruno. Mi capitava però di fare zapping nel periodo in cui sul canale che stavo guardando mandavano la pubblicità. Naturalmente la persona inquadrata era sempre il nostro Presidente del Consiglio che pontificava seduto in una poltrona dello studio. Ma io non mi sono soffermato sulle parole, tanto immaginavo quello che poteva dire lui e il suo maggiordomo preferito. Io mi sono soffermato a guardare il suo volto. Sulle labbra, negli occhi, ho rivisto la stessa espressione che appariva durante la conferenza stampa con Zapatero qualche giorno fa, le stesse labbra tirate di quando ha affermato che l'Italia ha molto da temere dalla stampa che si ritrova, una stampa che, a suo dire, afferma tutto il contrario della realtà. Perfino la stessa concitazioone che avevo notato durante la campagna elettorale quando, a Cinisello Balsamo, mi pare, aveva arringato i contestatori dicendo che erano una minoranza di poveri comunisti, riuscendo, anche in quell'occasione a raccontare una bugia, perchè il sindaco di quel paese è espressione della coalizione di centro-sinistra.
Insomma, il cavaliere non ride più. In ogni sua apparizione appare tirato, nervoso, suda, sfugge alle domande e agli elettori. E lo fa anche quando si dovrebbe celebrare il suo trionfo. Si, perché da quello che dice, e ha fatto vedere a tutti i costi, annullando tutto il palinsesto televisivo, questo è il primo governo che mantiene le promesse con i terremotati. Allora perché è così teso. Forse che si è arrabbiato con la gente ingrata? Oppure ci stava raccontando una nuova bugia? Oppure questo suo nervosismo viene da lontano, visto che, a quanto pare è teso da diversi mesi?
Non ci è dato saperlo, anche se qualcosa possiamo immaginare, gli scandali che lo hanno travolto prima della pausa estiva, le liti all'interno del partito e della maggioranza, le indagini dei magistrati di Palermo e di Milano sulle stragi del '92 e '93, il giudizio prossimo venturo sul cosiddetto Lodo Alfano e così via discorrendo. Aspettiamo, il tempo ci darà le risposte, nel frattempo abbiamo la consapevolezza che le cose in Abruzzo non sono così rosee come si sono sforzati di farci credere, guardate qua (http://oknotizie.virgilio.it/go.php?us=70b410680afc4274)
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