"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

venerdì 25 settembre 2009

Una donna picchiata e il monito del Capo dello Stato.

Sono successe cose, nella giornata di ieri, apparentemente scollegate tra di loro, ma che, di fatto, si possono collegare. Andiamo per ordine.
Durante il discorso di inaugurazione dell'anno scolastico, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, richiama le istituzioni ad essere esempio di moralità. Ovviamente, è inutile dire che le istituzioni non sono soltanto quelle scolastiche, ma il discorso del capo dello Stato aveva chiaramente in mente tutte le istituzioni, anche quelle che hanno depenalizzato alcuni reati finanziari con la scusa di consentire il rientro di capitali dall'estero. Si, con la scusa, perchè, nei fatti, solo di una scusa si tratta, altrimenti non si spiegherebbe perché l'Italia non ha avviato, con la Svizzera, le trattative per la trasparenza come hanno già fatto altre 12 nazioni, che ora avranno condizioni agevolate, rispetto alle nostre, se e quando mai le avvieremo. Una gestione schizofrenica dello Stato, dunque, da parte di questo esecutivo, che ad esempio, predica contro i fannulloni e gli assenteisti e poi, non mi stancherò mai di ripeterlo, non approva leggi comunitarie sul tema. Ma questa dello scudo fiscale è stata proprio grossa, tanto che perfino il taciturno capo dello Stato si è spinto a dire che valuterà il testo prima di firmarlo. E ieri, guarda caso, ha lanciato un monito sulla moralità delle istituzioni e sull'auspicio che diventino in questo senso punto di riferimento per i cittadini.
Un'altra notizia che mi è rimbalzata è che durante una manifestazione, a Napoli, è stata manganellata la madre di un disabile che chiedeva maggiore assistenza sanitaria per il figlio. Non voglio entrare nel merito della vicenda e delle ragioni che possono avere avuto le parti a comportarsi in un certo modo. Fatto sta che per il questore di Napoli: "non c'è stata alcuna carica nè ci sono stati disabili coinvolti". Ora, direte voi, che c'entra il monito di Napolitano con il manganello di un poliziotto o peggio ancora, sì, peggio ancora, con le bugie del questore di Napoli?
Io credo che nella nostra società si siano persi i freni inibitori. Se le istituzioni non riescono ad essere un esempio per i cittadini, se le istituzioni si rappotano, alla luce del sole, con propstitute e corruzione, se le istituzioni incoraggiano l'evasione fiscale è chiaro che, scendendo nell'importanza dei rappresentanti delle istituzioni, un questore si sente nel diritto di raccontare quello che gli pare e un poliziotto, invece di fornire sicurezza ai cittadini, rischia di lederla. Credo che dobbiamo tutti fare un passo indietro e riflettere, c'è ancora la possibilità di tornare indietro, di riprenderci la nostra vita e la nostra società, quella bella, quella solidale, che ci invidiavano tutti. Ma i margini sono ormai ridottissimi e il tempo sta drammaticamente scadendo.

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