"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

martedì 29 settembre 2009

L'importanza di donare di sangue

In Italia si effettuano ogni anno circa tre milioni di donazioni di sangue. Il fabbisogno annuale stimato per il nostro Paese, normalmente, è di circa 40 unità di sangue l'anno ogni 1000 persone. Ognuno può fare un calcolo del fabbisogno in base agli abitanti del proprio comune e confrontarlo, chiedendo i dati alle associazioni operanti nel territorio, con le unità realmente donate. Nel mio comune di residenza, nel corso del 2008, sono state effettuate 247 donazioni a fronte di circa 10.000 persone residenti. Nelle prime tre sedute del 2009 sono state raccolte rispettivamente 27, 47 e 51 donazioni. Stando a questi dati, il Comune di Martano, per poter coprire dignitosamente questo settore, dovrebbe pressoché raddoppiare le attuali unità donate!
L’Italia, nel 2000, ha raggiunto l'autosufficienza a livello nazionale anche se, soprattutto in periodi come l'estate o la stagione dell'influenza, si verificano situazioni d’emergenza. Questo non è indice di un cattivo uso del sangue donato, ma di un costante aumento dell'età media della popolazione e dei progressi della medicina, che rendono possibili interventi anche su pazienti anziani, un tempo non operabili. In queste condizioni donare il sangue diventa, non un fatto eroico, non un atto di beneficenza, ma un dovere civico, un segno inequivocabile di civiltà.
Ricordo, a quanti fossero interessati, le condizioni necessarie per poter diventare donatore:
età: compresa tra i 18 e i 65 anni; in Italia si può donare prima della maggiore età solo in situazioni particolari, dopo parere medico e autorizzazione da parte di chi esercita la patria potestà sul minore;
peso: più di 50 chili;
pulsazioni: comprese tra 50-100 battiti/minuto;
pressione arteriosa: tra 110 e 180 mm di mercurio (sistolica o massima), tra 60 e 100 mm di mercurio (diastolica o minima).
valori non patologici della temperatura corporea e dell’emoglobina e, più in generale, avere un buono stato di salute.
Motivi di sospensione permanente:
chi è positivo per il test AIDS (anti-HIV 1)
chi ha contratto, anche in passato, un’epatite virale di tipo B o C
chi ha contratto malattie veneree e risulta positivo per il test della sifilide (TPHA o VDRL)
chi soffre di patologie cardiovascolari importanti, ulcera gastrica o duodenale, anemia;
chi fa uso abitudinario di sostanze stupefacenti;
chi fa uso eccessivo di bevande alcoliche (alcolisti cronici);
chi ha rapporti sessuali o di convivenza con soggetti affetti da epatite virale, tossicodipendenti o con comportamenti a rischio per l’AIDS o le altre malattie trasmissibili con il sangue (non aver effettuato tatuaggi/piercing negli ultimi 4 mesi).
chi è affetto da gravi malattie/patologie croniche;
chi ha soggiornato per oltre sei mesi nel Regno Unito nel periodo dal 1980 al 1996;
la donazione, inoltre, è sconsigliata a chi ha un deficit di vista particolarmente forte.
Motivi di sospensione temporanea:
aver avuto malattie o assunto antibiotici nei 15 giorni precedenti il prelievo;
aver subito estrazioni dentarie nei 7 giorni precedenti la donazione;
aver subito interventi chirurgici o endoscopie nei 4 mesi precedenti il prelievo;
gravidanza in atto ed il puerperio per un anno dopo il parto (o dopo un’interruzione di gravidanza);
trasfusioni di sangue ricevute negli ultimi cinque anni;
soggiorno in zone endemiche per la malaria, nei sei mesi precedenti alla donazione, oppure l’attuazione di una profilassi antimalarica nei tre anni precedenti;
rapporti sessuali con persone sconosciute negli ultimi sei mesi;
sindrome influenzale, faringiti (mal di gola), gastroenteriti.
La legislazione italiana (Legge 21 ottobre 2005, n. 219) prevede una giornata di riposo retribuita per chi ha effettuato una donazione. Tale norma, recentemente adottata anche da altre nazioni europee per incentivare maggiormente i potenziali donatori, è comunque di carattere precauzionale e viene normalmente disattesa dai donatori lavoratori autonomi, che dopo la donazione in genere effettuano una normale giornata di lavoro. Risulta però importante per chi svolge lavori pesanti, pericolosi o che richiedano particolare attenzione: conducenti di camion, aerei, treni, pompieri, quanti lavorano su impalcature, eccetera.
Voglio concludere con un pensiero di Kahlil Gibran, un filosofo libanese che visse a cavallo fra il 17° e il 18° secolo: “Voi dite spesso - ‘vorrei dare, ma solo a chi lo merita’. Gli alberi del vostro frutteto non dicono così, e neppure le greggi del vostro pascolo. Essi danno per vivere ciò che hanno, perché negare è come morire. Certo chi è degno di ricevere i giorni e le notti, è degno di ogni altra cosa da parte vostra. E chi ha meritato di bere al mare della vita, merita di bere al vostro ruscello. In verità è la vita che dà alla vita, mentre voi che vi credete donatori, non siete che testimoni”.

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