"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

giovedì 17 settembre 2009

L'avvocatura e il Lodo Alfano.

Mi ha colpito, stamattina, la notizia che l'Avvocatura dello Stato ha affermato che se il Lodo Alfano dovesse essere bocciato potrebbero esserci ripercussioni gravissime per il Governo.
Ora, io credo che sia iniziato il lavoro ai fianchi della Corte Costituzionale. Un lavoro che era già iniziato con la cena galeotta, scoperta per caso qualche mese fa, fra due magistrati della Corte, il Ministro Alfano e il Presidente del Consiglio. Ora, a quanto pare, si riprende a circa tre settimane dal pronunciamento, con una linea di vittimismo istituzionale, evocando scenari teribili, fino alle dimissioni del premier e tirando in ballo la vecchia storia dello scandalo Lockeed, che costrinse alle dimissioni l'allora capo dello Stato, Giovanni Leone.
A questo punto io mi chiedo quale sarà il prossimo passo dei difensori del premier, visti i precedenti. Non so, si passerà alle intimidazioni, perché sono convinto che questo sia solo l'antipasto. Magari si arriverà a qualche dossier appositamente preparato dal giornalista più informato del palinsesto che, per caso, tirerà fuori una qualche storia a luci, se non proprio rosse, almeno arancioni, su uno o più magistrati di quelli che si dovranno pronunciare. Visto tra l'altro il trattamento che ha riservato a Sonia Alfano (che non ha nulla a che vedere col ministro) e a Luigi De Magistris, per una innocente festa (non festino) con Karaoke incorporato. Davvero non sa più a che cosa attaccarsi.
Insomma, io credo che la magistratura si debba pronunciare in assoluta neutralità e il giudizio sul Lodo Alfano non può e non deve essere politico, nel senso che, se deve essere approvato o bocciato, questo non può dipendere dalle conseguenze dell'esito. Il Lodo Alfano deve essere giudicato per quello che è, il giudizio in merito deve essere strettamente giuridico. Anche a costo di conseguenze gravissime.

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