"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

mercoledì 30 settembre 2009

Italiani delusi dal Servizio Sanitario Nazionale

Leggo da Doctornews, questa indagine e volentieri la ripropongo ai miei lettori, sicuro di trovare il loro.
"Un'insoddisfazione 'pesante', che piazza il nostro Ssn in coda alla classifica del gradimento dei cittadini europei per i rispettivi servizi sanitari. E che porta gli italiani a cercare cure oltreconfine: il 59% si dice disposto a recarsi all'estero per farsi assistere. E' quanto emerge dal terzo Barometro annuale su attitudini, aspettative e preoccupazioni dei cittadini europei in materia di sanità, i cui risultati sono stati presentati venerdì a Chamonix (Francia). L'indagine, realizzata dall'istituto di ricerca internazionale Csa, è stata condotta nel periodo giugno-luglio 2009 su un campione di 2.400 europei (400 per Paese), tutti maggiorenni. Lo studio, avviato nel 2006, mette a confronto i cittadini di 6 nazioni del Vecchio continente (Germania, Francia, Italia, Gran Bretagna, Svezia e Polonia) sui grandi temi d'attualità sanitaria: qualità delle cure, prevenzione, mobilità, nuove tecnologie e invecchiamento della popolazione. A far compagnia all'Italia in questa classifica è la Germania, dove appena il 9% dei cittadini giudica "eccellente" o "molto buono" il sistema sanitario. Ai primi posti per gradimento si piazzano invece la Francia e la Gran Bretagna, dove rispettivamente il 61% e il 60% dei cittadini giudica il proprio sistema sanitario "buono", "molto buono" o "eccellente". In Italia, rispetto al 2006, si registra un sensibile calo (-14%) della soddisfazione nei confronti delle visite mediche: quasi la metà dei cittadini (44%) esprime infatti un giudizio negativo sullo standard di cura. Migliora leggermente, al contrario, la valutazione delle cure ospedaliere: le opinioni positive (somma fra "eccellente" e "molto buono") crescono del 5% dal 2007. L'allungamento dei tempi di attesa (temuto dal 72% del campione), l'eventualità di errori medici (dal 68%) e l'insufficienza dei finanziamenti pubblici (67%) rappresentano le principali preoccupazioni. E non mancano gli italiani che cercano la qualità all'estero. Quasi 6 su 10 si dichiarano disposti ad andare oltreconfine per usufruire di cure migliori. Non solo. Fra il 2007 e il 2009, la percentuale di chi reputa la disponibilità di strutture cliniche efficienti aspetto primario nella scelta della destinazione di un viaggio passa dal 62% al 71%. Un altro aspetto emerso dall'indagine è il risvolto che la crisi economica ha sull'accesso alle cure. Secondo il Barometro, i cittadini italiani rinunciano o rimandano a "tempi migliori" le cure necessarie. La crisi economica globale che ha investito l'Europa ha rafforzato nei cittadini la convinzione che l'accesso alle cure nel proprio Paese non sia "democratico": ne sono convinti quasi la metà degli italiani (45%, +4 punti percentuali rispetto al 2007). La cattiva congiuntura economica spiega inoltre la scelta del 36% del campione di rinunciare o rimandare le cure mediche in attesa di tempi migliori. L'Italia occupa così il primo posto tra i Paesi europei più influenzati dagli effetti della recessione.

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