Mi ha colpito, nel panorama informativo di oggi, una notizia che riguarda il ministro Sacconi. Riporto il testo integrale dall'agenzia ASCA:
(ASCA) - Roma, 29 lug - ''Abbiamo scorso velocemente la Relazione al Parlamento sull'attuazione della legge 194/78 - presentata oggi con peraltro sette mesi di ritardo rispetto a quanto prevede la legge - ed abbiamo scoperto che lo stesso Ministro della Salute, Maurizio Sacconi, annuncia che a partire dalla prossima relazione del 2010 sara' aggiunto alla voce ''tipo d'intervento'' la modalita' ''farmacologico''.Evidentemente il ministro da' per scontato il via libera alla pillola abortiva da parte dell'AIFA e la sua diffusione in tutta Italia''. Cosi' Silvio Viale, ginecologo radicale, il primo in Italia ad aver sperimentato la RU486 presso l'Ospedale S. Anna di Torino e Giulio Manfredi, vice-presidente Comitato Nazionale Radicali Italiani.''Ci pare che l'antiscientifica e talebana resistenza di Eugenia Roccella e del Movimento per la Vita stia dando gli ultimi colpi di coda - concludono - anche se la guerriglia dei sanfedisti del 2000 continuera' sotto altre forme''.
La notizia mi ha incuriosito. Viene da pensare subito al decreto perpetrato, in combutta con Eugenia Roccella, nel caso di Eluana Englaro. Un documento che fu preventivamente e poi fattivamente bocciato dal Capo dello Stato. Mi chiedevo, come fa una persona ad essere così determinata nel raggiungimento dell'obiettivo quando si tratta di far rimanere in vita una persona che, nei fatti, viva non è e che comunque non ha un'aspettativa di vita nè lunga, nè dignitosa. Come fa, dicevo, quella stessa persona a favorire l'effettuazione dell'aborto con un presidio che Eugenia Roccella ha definito aborto a domicilio. Anche se quest'ultima, a sua volta, non ha ancora chiarito in maniera inequivocabile la sua posizione. C'è dunque qualcosa che non quadra nell'atteggiamento del nostro ministro, una sorta di dicotomia che potrebbe trovare una spiegazione nel lavoro della moglie, che attualmente presiede Farmindustria. Ora, io non so se c'è un collegamento tra le due cose, ma è certo che il dubbio rimane, così come il dubbio rimane anche in altri settori della pubblica amministrazione e del governo del Paese. Finchè non ci sarà una legge chiara che eviti il conflitto d'interesse a 360°, nessun soggetto può essere credibile nelle sue decisioni, giuste o sbagliate che siano. E questo vale per tutti, dal Capo del Governo, che è il campione del mondo in quanto a conflitti di interesse, ai ministri della Repubblica, di cui fa parte Sacconi, all'ultimo degli impiegati della pubblica amministrazione. Ogni provvedimento, ogni azione, devono poter essere guardati con fiducia, e non con sospetto, dal cittadino che li subisce. Tutti abbiamo il diritto di sapere che dall'altra parte si sta facendo il possibile per risolvere un problema, senza cadere nello squallore degli interessi personali