"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

lunedì 27 luglio 2009

PD: la svolta prossima ventura.

Aspettavo che venissero sciolte le riserve e che fossero finalmente presentate tutte le mozioni per l'elezione del segretario del PD, che avverrà alla fine del mese di ottobre. Personalmente, ritengo che i candidati a ricoprire detta carica abbiano caratteristiche tali da costituire, per un verso o per l'altro, un problema. Mi spiego. Non c'è dubbio, a mio avviso, che Franceschini sia quello che più di tutti può coagulare il partito attorno ad una leadership, vera o finta che sia. Darebbe un segno di continuità, è in grado di dire le cose con una certa forza, anche se non è un vero e proprio trascinatore, è un ex-democristiano, quindi riuscirebbe a tenere ferme le frange più integraliste, molto sospettose nei confronti degli ex-comunisti. Credo però che non sia in grado di mordere a dovere l'opposizione, non ho ancora capito se per incapacità caratteriale o per calcolo, di fatto non morde, tranne il primissimo periodo da segretario provvisorio, ricordo una campagna elettorale molto scialba, in cui ha pigolato delle cose tra cui quell'uscita di dubbio gusto sull'educazione dei figli del premier, per la quale ha anche dovuto chiarire. Insomma, la sua elezione garantirebbe la tenuta immediata dell'elettorato, salvo poi destinare il partito ad un lento, inesorabile declino. Bersani è un uomo in gamba, di lui si ricorda il provvedimento definito lenzuolata, sulle privatizzazioni, si era messo contro mezza Italia, ma erano cose che andavano fatte, era l'inizio di un progetto di lungo respiro, da portare avanti, anche tramite la mediazione con le categorie interessate. Mi ricordo anche i suoi interventi, dall'opposizione, in merito alla questione Alitalia, in cui riuscì a chiarire bene le caratteristiche della vicenda e perché l'esecutivo la stava gestendo male. Ma è un ex-comunista, non ha il carisma del leader ed è noto a tutti che è la maschera di D'Alema, per cui la sua elezione genererebbe non pochi mal di pancia all'interno del partito e forse anche qualche frattura. Infine, e dico infine perché è tra questi tre che si giocherà la partita, Rutigliano è troppo anonimo per essere credibile, c'è Marino. Quest'ultimo è il vero outsider. Marino è fuori dai giochi, è il rappresentante di se stesso, è preparato, combattivo, è conosciuto dal popolo della rete, lì non c'è bisogno di saper bucare lo schermo, basta essere preparati, avere delle cose da proporre e queste non sono qualità che si possono permettere tutti. E' arcinota la sua posizione in merito alle tematiche di fine vita, di cui è un esperto ed ha idee da proporre anche in altri settori. Ma anche lui ha i suoi difetti. I teocon del PD hanno già annunciato che, se dovesse vincere lui, se ne andrebbero e da parte sua, in caso di elezione, dovrebbe iniziare quel processo di rinnovamento promesso, che comunque i suoi potenziali elettori si attendono. Il PD, dunque, è giunto ad una svolta, o si impone quelle riforme interne, necessarie ed ineludibili, oppure è destinato ad una lenta agonia che, col tempo, lo porterà all'autodistruzione. Agli elettori la scelta.

Nessun commento:

Posta un commento