"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

lunedì 13 luglio 2009

Beppe Grillo e le primarie del PD.

Dopo Franceschini, Bersani, Marino e Adinolfi (non lo sa praticamente nessuno, ma esiste anche la sua candidatura), anche Beppe Grillo si è aggiunto all'elenco di candidati alla carica di segretario del PD: http://www.youtube.com/watch?v=lwPNmScWgQQ.
Sarà difficile che alla fine se ne faccia qualcosa, tanto per essere chiari il regolamento così recita: “Per potersi candidare alla primarie del partito democratico è necessario innanzitutto essere iscritti al partito alla data nella quale vengono convocate le elezioni (ovvero, il 26 giugno). Tutte le candidature debbono essere sottoscritte da almeno il 10% dei componenti l’Assemblea Nazionale uscente, oppure da un numero di iscritti compreso tra 1500 e 2000, distribuiti in non meno di cinque regioni, appartenenti ad almeno tre delle cinque circoscrizioni elettorali per il Parlamento europeo. Il passaggio successivo è raccogliere nelle assemblee dei circoli del Pd il sostegno degli iscritti. Alla fine ad essere ammessi sono i primi tre che superano almeno il 5% su base nazionale e comunque tutti quei candidati (fino a un massimo di sei) che superano comunque il 15%. Un comunicato del Pd, infine, precisa che: "per candidarsi a segretario nazionale del Partito Democratico, in base allo Statuto, occorre essere iscritti ed essere in regola con i requisiti d'iscrizione: riconoscersi nel Manifesto dei valori, nel Codice etico e nello Statuto del Pd. Per votare alle consultazioni primarie invece non c'è bisogno di avere la tessera del partito. Potranno infatti votare, il 25 ottobre, tutti i cittadini che si dichiarino elettori del Pd, riconoscendosi nella sua proposta politica e sostenendolo alle elezioni".
Non so che connotato dare a questa candidatura, Beppe Grillo è un uomo forte, in grado di sparigliare le carte ma, allo stesso tempo, non è quella persona che serve per tenere unito un partito che minaccia, un giorno si e l'altro pure, una scissione. Beppe Grillo è una bomba che rischia di far saltare in maniera irreversibile i già fin troppo delicati equilibri del partito. In questo momento al PD serve un abile mediatore che sappia lenire le dolorose frizioni interne (basti ricordare la dichiarazione della senatrice Binetti, la quale ha dichiarato che, se dovesse vincere Marino, lascerebbe il Partito, a meno che il collega senatore non riveda alle sue idee sulle termatiche di fine vita). Perchè il PD, come il PDL, non essendo partiti nati dal basso, non riusciranno mai ad essere dei veri e propri partiti. Ma mentre il PDL ha trovato nel presidente del consiglio il suo collante, il PD non riesce a trovare un leader altrettanto cattivo, caimano, tanto per utilizzare un termine abusato, in grado di mettere a tacere o, se vogliamo, di conciliare, tutte le varie anime del partito.
Ma il sasso nello stagno è stato gettato, ora si tratta solo di aspettare e vedere quello che succede.

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