Personalmente ritengo che il più adatto, tra i candidati alle primarie per la del PD, per ricoprire l'incarico di coordinatore nazionale, sia Ignazio Marino. Non solo perchè è un uomo fuori dagli schemi, ma anche perché è l'unico che ha qualcosa da dire alla gente che non sia il solito stucchevole politichese, di cui la gente non capisce puntualmente nulla. E, in questo momento, con un leader del centro-destra che, bisogna dirlo, sa parlare ai suoi elettori e dà sempre delle risposte, giuste o sbagliate che siano, è urgente ritrovare un rapporto con l'elettorato, il cosiddetto radicamento con il territorio, che risulta vitale in un momento in cui la comunicazione immediata ha un notevole peso strategico. Riporto qui di seguito alcune frasi pronunciate dal sentore Marino in merito a questioni specifiche, le più sgradite all'apparato di partito.
Replica, nel corso della prima Festa dei Giovani Democratici, alle critiche mossegli da più parti sui suoi commenti all'arresto del presunto violentatore di Roma: “Credo che sia stata data ad arte una forma diversa ad un concetto. Per me, che vengo da un'altra professione, si deve guardare alla politica come un servizio. La legalità è estremamente importante. Con la Commissione d’inchiesta sul Servizio sanitario nazionale che presiedo al Senato, vedo quanto è diffusa l'illegalità nel paese. Quando un paziente entra in ospedale dovrebbe poter avere la certezza che chi lo dirige o chi guida un reparto è in quella posizione perché è il più bravo e non perché amico di un segretario di partito. Dobbiamo essere orgogliosi di fare politica se c'è integrità. Ma non ditemi che vengo da un altro pianeta se noto che in parlamento nel centrodestra ci sono molti condannati definitivi. Se abbiamo 60 milioni di cittadini in Italia non possiamo provare ad eleggerne 900 incensurati?” Marino ha poi smentito di aver dileggiato i circoli del Pd. “Dovrei aver perso la testa ad insultare i circoli - ha affermato - perché io non ho appartenenze e voglio solo una corrente: quella dei circoli. I militanti sono persone per bene, sono una forza straordinaria. Io li considero la vera linfa del Pd e su Facebook mi stanno sostenendo perché mi hanno capito."
Discorso in tema di diritti: "Non servono diritti speciali ma diritti uguali per tutti, questo è un principio di laicità che uno stato democratico dovrebbe sempre rispettare. Se non abbiamo ancora una normativa sulle unioni civili una ragione c'è: nel nostro Paese la cultura dei diritti è arretrata, soprattutto a causa della politica che è incapace di affermare 'laicamente' il principio della piena uguaglianza dei cittadini, come recita l'articolo 3 della nostra Costituzione. I modelli di proposta di una legge che riconosca alle coppie omosessuali la piena cittadinanza sono diversi. Nella mia proposta mi voglio ispirare alla legislazione inglese e tedesca proponendo un istituto giuridico per cittadini omosessuali, cittadini come tutti gli altri, che vorremo chiamare unioni civili, semplicemente".
Questo infine l'appello redatto e diffuso (http://www.appellotestamentobiologico.it/) per una buona legge sul testamento biologico: "Il Parlamento, con molti anni di ritardo e sull'onda emotiva legata alla drammatica vicenda di Eluana Englaro, si prepara a discutere e votare una legge sul testamento biologico. Dopo quasi 15 anni di discussioni, chiediamo che il Parlamento approvi questo importantissimo provvedimento che riguarda la vita di ciascun cittadino. Il Parlamento, dove siedono i rappresentanti del popolo, deve infatti tenere conto dell'orientamento generale degli italiani. Rivendichiamo l'indipendenza dei cittadini nella scelta delle terapie, come scritto nella Costituzione. Rivendichiamo tale diritto per tutte le persone, per coloro che possono parlare e decidere, e anche per chi ha perso l'integrità intellettiva e non può più comunicare, ma ha lasciato precise indicazioni sulle proprie volontà. Chiediamo che la legge sul testamento biologico rispetti il diritto di ogni persona a poter scegliere. Chiediamo una legge che dia a chi lo vuole, e solo a chi lo vuole, la possibilità di indicare, quando si è pienamente consapevoli e informati, le terapie alle quali si vuole essere sottoposti, così come quelle che si intendono rifiutare, se un giorno si perderà la coscienza e con essa la possibilità di esprimersi. Chiediamo una legge che anche nel nostro Paese dia le giuste regole in questa materia, ma rifiutiamo che una qualunque terapia o trattamento medico siano imposti dallo Stato contro la volontà espressa del cittadino. Vogliamo una legge che confermi il diritto alla salute ma non il dovere alle terapie."
Nessun commento:
Posta un commento