Caro Giovanni (mi permetto di chiamarti per nome per avere un rapporto più diretto),
ti devo ringraziare per avermi fatto visionare la video cassetta “alternative alle trasfusioni”, in quanto con essa ho avuto modo di accedere ad una autentica lezione, sicuramente di livello universitario, sull’uso del sangue, ma anche sulle tecniche chirurgiche e farmacologiche che tendono a ridurne il consumo, un vero e proprio documento scientifico da proporre come alto strumento didattico.
Fa quasi rabbia che quest’opera sia scaturita non da un’esigenza scientifica e/o didattica, ma da un’esigenza di tipo religioso, ed è finalizzata non a migliorare la qualità delle cure offerte al malato, ma a salvaguardare un veto categorico che è quello di non accettare sangue trasfuso.
A questo punto, mi preme sottolineare il fatto che nel filmato non si parla mai di azzerare l’uso del sangue trasfuso, ma di ricorrere a tecniche alternative che permettano di ottimizzare il ricorso alle trasfusioni e quindi portino ad una riduzione delle stesse.
In merito alle tecniche alternative, poi, vorrei smorzare l’enfasi con cui se ne parla. Esse, infatti, sono certamente valide e alcune di esse sono già ampiamente conosciute ed utilizzate anche nella nostra realtà; però, a mio modesto parere, non si deve parlare solo delle complicanze insite nelle attività di tipo trasfusionale (addirittura nel filmato, oltre ai problemi reali, vengono evocati gli errori umani nell’identificazione dei gruppi sanguigni, che pure ci possono stare, ma che vanno computati in ogni opera dell’uomo, e quindi anche nelle tecniche alternative alle trasfusioni) e tacere quasi completamente di quelle legate alle tecniche alternative (tu stesso, Giovanni, mi dicevi del costo in termini di vite umane che alcune di esse hanno comportato), in questo modo si rischia di non fare una buona informazione e, quel che è peggio, di non essere credibili, inficiando la bontà di un documento che, ripeto, è di buona levatura didattica e quindi dovrebbe conservare appieno il suo carattere scientifico e non essere intaccato da pulsioni di carattere religioso.
Per concludere, il mio giudizio può essere positivo solo a patto che la trasfusione di sangue venga considerata al pari delle altre tecniche comunemente utilizzate per evitare pericolosissime crisi anemiche durante gli interventi chirurgici. Da parte degli operatori sanitari va sicuramente utilizzata cum grano salis e non in maniera indiscriminata, come accade soprattutto da parte di professionisti poco aggiornati; ci deve essere sicuramente un’informazione più completa, che porti ad una scelta consapevole del tipo di tecnica da utilizzare, nel rispetto della salute e dei diritti del paziente. Da parte dei pazienti, però, tale tecnica non può e non deve essere rifiutata a priori, a volte anche a costo di giungere a conseguenze estreme, solo per obbedire ad una esigenza irrazionale di integralismo religioso. Che spesso sta alla base di divisioni anche cruente tra i popoli. Parliamone, Giovanni, serenamente. E' giusto ed encomiabile che voi ci aiutiate a ridurre le trasfusioni, ma sarebbe opportuno anche un ulteriore sforzo per portare il tema ad un dialogo più costruttivo.
ti devo ringraziare per avermi fatto visionare la video cassetta “alternative alle trasfusioni”, in quanto con essa ho avuto modo di accedere ad una autentica lezione, sicuramente di livello universitario, sull’uso del sangue, ma anche sulle tecniche chirurgiche e farmacologiche che tendono a ridurne il consumo, un vero e proprio documento scientifico da proporre come alto strumento didattico.
Fa quasi rabbia che quest’opera sia scaturita non da un’esigenza scientifica e/o didattica, ma da un’esigenza di tipo religioso, ed è finalizzata non a migliorare la qualità delle cure offerte al malato, ma a salvaguardare un veto categorico che è quello di non accettare sangue trasfuso.
A questo punto, mi preme sottolineare il fatto che nel filmato non si parla mai di azzerare l’uso del sangue trasfuso, ma di ricorrere a tecniche alternative che permettano di ottimizzare il ricorso alle trasfusioni e quindi portino ad una riduzione delle stesse.
In merito alle tecniche alternative, poi, vorrei smorzare l’enfasi con cui se ne parla. Esse, infatti, sono certamente valide e alcune di esse sono già ampiamente conosciute ed utilizzate anche nella nostra realtà; però, a mio modesto parere, non si deve parlare solo delle complicanze insite nelle attività di tipo trasfusionale (addirittura nel filmato, oltre ai problemi reali, vengono evocati gli errori umani nell’identificazione dei gruppi sanguigni, che pure ci possono stare, ma che vanno computati in ogni opera dell’uomo, e quindi anche nelle tecniche alternative alle trasfusioni) e tacere quasi completamente di quelle legate alle tecniche alternative (tu stesso, Giovanni, mi dicevi del costo in termini di vite umane che alcune di esse hanno comportato), in questo modo si rischia di non fare una buona informazione e, quel che è peggio, di non essere credibili, inficiando la bontà di un documento che, ripeto, è di buona levatura didattica e quindi dovrebbe conservare appieno il suo carattere scientifico e non essere intaccato da pulsioni di carattere religioso.
Per concludere, il mio giudizio può essere positivo solo a patto che la trasfusione di sangue venga considerata al pari delle altre tecniche comunemente utilizzate per evitare pericolosissime crisi anemiche durante gli interventi chirurgici. Da parte degli operatori sanitari va sicuramente utilizzata cum grano salis e non in maniera indiscriminata, come accade soprattutto da parte di professionisti poco aggiornati; ci deve essere sicuramente un’informazione più completa, che porti ad una scelta consapevole del tipo di tecnica da utilizzare, nel rispetto della salute e dei diritti del paziente. Da parte dei pazienti, però, tale tecnica non può e non deve essere rifiutata a priori, a volte anche a costo di giungere a conseguenze estreme, solo per obbedire ad una esigenza irrazionale di integralismo religioso. Che spesso sta alla base di divisioni anche cruente tra i popoli. Parliamone, Giovanni, serenamente. E' giusto ed encomiabile che voi ci aiutiate a ridurre le trasfusioni, ma sarebbe opportuno anche un ulteriore sforzo per portare il tema ad un dialogo più costruttivo.
Ti saluto cordialmente
Caro Paolo,
RispondiEliminaDalla tua lettera si evince un apprezzamento di fondo per la videocassetta in questione, ma vorrei commentare e/o correggere alcune tue affermazioni.
Intanto vorrei specificare che il veto non è dei Testimoni di Geova, ma di Dio stesso. Sicuramente hai notato nella videocassetta i principi scritturali (es. Atti 15:28,19 "astenetevi dal sangue"). Ogni amante di Dio che vuole piacergli si rende conto che da padre amorevole quale è non dà un comando che possa nuocere minimamente ai suoi figli.
Le tecniche alternative descritte nel filmato sono, appunto, 'alternative", e quindi non si propongono di ottimizzare, come dici tu, l'uso delle trasfusioni, bensì di costituirne sostituto.
Come hai sicuramente notato nel video, la bontà delle alternative al sangue non veniva presentata a modesto parere di qualcuno, ma da famosissimi ed abilissimi professori e chirurghi di fama mondiale. Complicanze? Praticamente non ce ne sono. Si può parlare, semmai, di imperizia di dottori che non sempre sanno applicare il procedimento o la tecnica. Se morti ci sono state nel passato sono dovute alla malattia stessa, non tanto all'uso dell'alternativa al sangue. Un paziente con il raffreddore non può certo addossare la colpa della malattia all'aspirina; può tutt'al più biasimare la poca efficienza della medicina stessa. Certo non penserà mai di prendersi una sostanza che non solo non garantisce la guarigione, ma che anzi aggiunge malanni ai malanni, così come il sangue ha dimostrato di fare all'uomo.
Il carattere del video E' religioso, non scientifico. Si propone di informare pazienti e medici sulle alternative alle trasfusioni di sangue e di spiegare al grande pubblico che i Testimoni di Geova non sono pazzi fanatici quando, di loro spontanea volontà, rifiutano un trattamento a base di sangue. Inoltre, scopo principale, rivendica il diritto del Sovrano Universale di stabilire leggi per l'uomo, così come fece nel giardino dell'Eden, mostra come, ancora una volta, la Bibbia aveva ragione, ed esalta l'amore di Dio che sempre e comunque, dà leggi che si dimostrano a beneficio di chi le applica.
Saluti Cordiali,
William Bellini
Penso tu sia un fratello, mi è piaciuta molto la tua fermezza nel sottolineare il carattere religioso più che scientifico e "non" fanatico che ogni singolo testimone compie di sua propria "volontà" nella scelta di terapie alternative alle emotrasfusioni anche in caso di pericolo di vita. GIA' QUESTO sottolinea il carattere religioso del nostro rifiuto alle trasfusioni, tuttavia per quanto queste persone siano spinte da nobili motivi che le inducono a pensare che siamo irragionevoli, non potranno mai capire la differenza di chi cammina secono lo spirito e chi secondo la carne poichè non hanno conoscenza delle leggi di Dio. Giustamente come hai fatto notare è Geova che stabilisce per noi ciò che è buono da ciò che non lo è, le leggi divine sono al di sopra di quelle umane e anche se non son capite al momento nessuno può negare che nel suo insieme sono fatte per nostro beneficio.
RispondiEliminaSe prendiamo l'esempio del fumo, si sa che chi fuma va incontro a malattie quali tumori o cancro, ciò nonostante si continua a fumare, allo stesso modo si sa che il sangue trasmette epatite e malattie quali AIDS, questo ha forse spinto il mondo a non avere rapporti sessuali promiscui o a non avere a che fare col sangue NO! Per cui il mondo è libero di camminare nelle sue vie noi invece camminiamo nelle vie "PROTETTRICI" di Geova Dio!
Ciao, Sono Gianvito...da Novara.
RispondiEliminaHo letto a fondo le vostre dichiarazioni e concordo fermamente!
Ma ciò che ha scritto il giornalista...così mi è parso di capire che sia...dimostra solennemente che il le persone in genere...valutano le cose dal loro punto di vista. E' come se gurdassero un diamante e ne osservassero tutta la sua bellezza soltanto da una angolazione che è prettamente personale. Quando in realtà basterebbe guardare un po' più in la per accorgersi di quelle sfumature tali, che veramente ti aiuterebbero a valorizzare la cosa in tutte le direzioni! L'apprezzato Apostolo San Paolo di cui in questi tempi sembra ne abbiano trovato un dipinto a Roma che attesta la sua visita alla città, sotto ispirazione ebbe a dire e mise per iscritto quello che è il pensiero di Dio nei confronti di persone che credono di essere pronte nella loro sapienza: Nella sua lettera ai Corinti capitolo 3 dal verso 18 a 20 Recita: 18 Nessuno seduca se stesso: Se qualcuno fra voi pensa di essere saggio in questo sistema di cose, divenga stolto, affinché divenga saggio. 19 Poiché la sapienza di questo mondo è stoltezza presso Dio; poiché è scritto: “Egli prende i saggi nella loro astuzia”. 20 E ancora: “Geova sa che i ragionamenti dei saggi sono futili”.
Con queste parole Paolo non voleva certo dire che gli uomini siano incapaci di vedere o capire le cose, come in questo caso sulla faccenda del sangue,ma sottolineare indubbiamente che nelle proprie TEORIE e VALUTAZIONI quando serve, l'uomo non è sempre desto nelle valutazioni come DIO vorrebbe che facesse.....perchè la tendenza umana è quella di valorizzare le proprie vedute e angolazioni...(in buona sostanza)L'uomo che pensa alla propria sagezza e sapienza....non vuole vedere la più bella sfacettatura del diamante che ha nelle prorpie mani...semplicemente le SVALUTA, anteponendo la saggezza umana a quella Di DIO!