Nei giorni scorsi si è dimesso il sindaco del mio paese. Una cosa che può capitare nelle vicende politiche. Può capitare e di solito fa scaturire nuovi scenari tattici e politici. La maggioranza discute sulle possibilità di continuare, di trovare un'intesa che porti alla ricomposizione della frattura, l'opposizione affila le armi per screditare la maggioranza ed il suo leader, magari aggiungendo che "lo avevamo sempre detto, fin dalla campagna elettorale". Insomma ci si prepara per il prossimo futuro, per farsi trovare pronti ad eventuali irreversibili scosse, come ha detto D'Alema in una sua celebre intervista al programma In 1/2 ora. Al passato, e soprattutto al presente, non ci pensa nessuno. Intendo dire che esistono due possibilità. Che il sindaco dimissionario abbia operato bene o che lo stesso abbia operato male. Nel primo caso, le sue dimissioni rappresentano una battuta d'arresto che deprime le speranze dei cittadini che lo avevano votato e che vedevano realizzarsi i progetti e le promesse per le quali avevano espresso la propria approvazione attraverso il voto. Nel caso che avesse operato male, invece, i cittadini, e quindi il paese, ha perso il tempo che va dalle elezioni al momento della dimissione perchè non c'è stato un progresso e le promesse e i progetti non sono stati realizzati. Nell'un caso e nell'altro chi ci ha rimesso sono stati i cittadini, i quali pagano, dopo le tasse, le conseguenze di una politica sempre più avvitata su se stessa. Io non dico che non bisogna pensare al futuro, io non dico che non ci si debba organizzare per affrontare una crisi che sia comunale, o della regione, quale quella che è avvenuta nella Regione Puglia, o nazionale, come si presume che possa essere prossima. Io dico solo che prima di avviare una crisi bisogna spingere per la soluzione delle problematiche, per la realizzazione dei progetti e delle promesse fatte in campagna elettorale. A me semba che la politica sia diventata come una squadra di calcio che va male e, per scuotere l'ambiente, si cambia allenatore, dando ai tifosi l'illusione di una speranza. L'opposizione non è più orientata a risolvere i problemi, ma sembra piuttosto orientata a far cadere l'amministrazione, comunale regionale o nazionale che sia. Facciamo le elezioni e poi tutti insieme impegnamoci per far progredire la realtà che ci è stata affidata col voto. Cadere non è mai produttivo per nessuno.
"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)
mercoledì 8 luglio 2009
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