Domani, 8 luglio, il disegno di legge sul testamento biologico approderà in Commissione Affari sociali della Camera. Nel frattempo, è utile ricordare qual'era l'oggetto del contendere e in che clima il ddl approda in commissione.
Di fronte alle pressioni dell'opposizione, il 24 giugno scorso, il ministro Sacconi dichiarava: "Il disegno di legge sul testamento biologico non sarà 'blindato' nel corso dell'esame alla Camera. Quello che non si tocca e' il punto che vieta la sospensione di idratazione e alimentazione artificiali. Per il resto il testo è aperto". Quanto ai tempi dell'esame in seconda lettura a Montecitorio, il ministro aggiungeva: "Non dipende da me, ma si fara' presto". A questa dichiarazione faceva eco il senatore PD Ignazio Marino, candidato alla carica di segretario del suo partito, il quale afferma: "Sul testamento biologico, il ministro del Welfare non ascolta nè medici nè società civile''. Mi auguro che la ripresa del dibattito sul testamento biologico alla Camera sia costruttiva e che i deputati tengano conto delle indicazioni della società civile e del mondo della medicina. Mi rammarico tuttavia nel leggere le dichiarazioni del Ministro Sacconi che vanno nella direzione opposta''. Marino definisce quindi ''avvilente'' l'atteggiamento del ministro: ''Sulla base di quale conoscenza scientifica - si chiede - afferma che la nutrizione artificiale non è una terapia medica?''. A questo proposito, Marino segnala la posizione ufficiale assunta pubblicamente dall'Ordine nazionale dei Medici non più di dieci giorni prima: ''In accordo con una vasta ed autorevole letteratura scientifica, la nutrizione artificiale è trattamento assicurato da competenze mediche e sanitarie, in grado di modificare la storia naturale della malattia, mediante la prescrizione di nutrienti, farmacologicamente preparati e somministrati attraverso procedure artificiali, sottoposti a rigoroso controllo sanitario ed infine richiedente il consenso informato del paziente in ragione dei rischi connessi. Mi pare - continua - che la disponibilità ad ascoltare gli esperti sia inesistente, come lo è la disponibilità ad andare incontro alle esigenze dei cittadini che chiedono solo la libertà di poter scegliere le terapie nelle fasi finali della loro vita. Inoltre, il ministro viene meno anche al suo dovere di rispettare la Costituzione che, all'articolo 2, dice che la repubblica garantisce i diritti inviolabili dell'uomo. Il diritto di scegliere liberamente le terapie - conclude - non può non rientrare tra questi''.
Intanto si apprende che il relatore del provvedimento sarà Domenico Di Virgilio (Pdl), ex sottosegretario alla Salute del Governo Storace. Un altro medico, dunque, a guidare l'iter del Ddl in Commissione, dopo Raffaele Calabrò, relatore del testo a Palazzo Madama, dove il provvedimento ha ricevuto il via libera dell'Aula il 26 marzo scorso. "Per chi avesse avuto ancora qualche speranza che il testo targato Opus Dei e Conferenza episcopale italiana uscito dal Senato potesse essere modificato alla Camera, dovra' ricredersi". E' quanto dichiara in una nota del 3 luglio scorso, l'Aduc, associazione degli utenti e dei consumatori, a proposito dell'iter del disegno di legge sul testamento biologico che sta per iniziare alla Camera. "E per farlo- continua l'Aduc- basta visitare il sito di Domenico Di Virgilio, la cui autobiografia recita, fra l'altro: 'Come medico ho sempre lavorato con abnegazione...per affermare sempre di piu' i valori e i principi cristiani dettati dal Magistero della Chiesa. Sono stato per 16 anni il Presidente Nazionale della Associazione Medici Cattolici Italiani e sono membro della Pontificia Accademia per la Vita". Vista "l'occupazione strategica delle posizioni chiave nel Governo e nel Parlamento in tema di salute e bioetica operata dal Vaticano, possiamo prendere per scontata l'approvazione di questo orribile testo il cui obiettivo e' umiliare la volonta' del paziente e cancellare un diritto costituzionale: 'Nessuno puo' essere obbligato a un determinato trattamento sanitario".
Il Ddl 'Disposizioni in materia di alleanza terapeutica, di consenso informato e dichiarazioni anticipate di trattamento' approvato dal Senato prevede, in estrema sintesi, il 'no' alla sospensione dell'alimentazione e dell'idratazione artificiali, assistenza domiciliare ai pazienti in stato vegetativo, dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat) non vincolanti e della durata di 5 anni. Nove articoli in tutto per regolamentare il dibattuto tema del testamento biologico. Il 'nodo' più controverso riguarda sicuramente idratazione e alimentazione artificiali, un passaggio cruciale su cui il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, in un'intervista la settimana scorsa al quotidiano l'Avvenire, ha ribadito di non voler tornare indietro. Nel Ddl sono considerate forme di sostegno vitale: un punto non negoziabile del provvedimento, ha avvertito il ministro.
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