A quanto pare il presidente Napolitano è in ferie, o quanto meno ha festeggiato il suo 84 compleanno a Capri, come fa di solito. Con il suo panama, l'aspetto vacanziero, le sue parole. Ha detto niente polemiche da qui al G8, ma sembra quasi che abbia detto in questo periodo lasciatemi perdere, non mi fate intervenire, volgio stare un pò tranquillo. E infatti non si è fatto vedere neanche a Viareggio, forse lo farà con calma a emergenza finita, per non ostacolare le operazioni. Insomma lui vorrebbe il silenzio perchè dall'alto dei suoi anni non ce la fa più a reggere tutta questa caciara. Un po' ha ragione, e come dargli torto, un po' viene il timore che questo monito cada sul terreno sbagliato e soprattutto venga interpretato in modo sbagliato. A queste parole abbiamo tutti sospettato che le parole del presidente avessero il sapore della censura, almeno temporanea. Tant'è che il premier ci si è subito fiondato dicendosi pienamente daccordo con un appello da accogliere in pieno. Non passa neanche un giorno e accade che lo stesso premier riesce a sciogliere i nodi della nostra mente, in più occasioni occorse in poco tempo. Conferenza stampa in compagnia di Frattini, non risponde ad un giornalista che gli aveva chiesto cosa ne pensasse delle notizie apparse sulla stampa straniera nei suoi riguardi, dichiarando che ha una disistima per quel giornale e quindi riteneva arbitrariamente di non dover rispondere. Non so se avete visto il video è urticante (http://www.youtube.com/watch?v=ZBTy-o127GI). Passano poche ore e durante una contestazione che subisce a Napoli, dove si era recato per la presentazione del G8, spara a zero sulla solita sinistra che, secondo lui non sa fare il suo mestiere, questa è e così ce la dobbiamo tenere. Dimenticando il messaggio del capo dello stato, innanzitutto, ma soprattutto dimenticando che l'opposizione fa il suo mestiere quando non daccordo con le decisioni della maggioranza e che le persone che protestano, a Napoli come a Livorno, o che fanno domande, non vanno demonizzate perchè sono il sale della democrazia. Il responsabile dell'esecutivo non può tirarsi indietro, nè alle domande nè alle contestazioni, ma deve dare conto del suo operato, sia esso politico sia esso personale. Deve infine essere rappresetnativo di tutti, non fare campagne elettorali, denigrando la parte avversa o, peggio ancora, i contestatori. E' da lì che si vede la statura di un leader, non dalle amicizie personali con questo o quel capo di stato, che pure sono importanti, ma che poco hanno a che vedere con il lavoro. Come accade di solito, dunque, il capo del nostro esecutivo non si è smentito e ritiene che le polemiche da evitare siano solo quelle rivolte verso di lui e mai quelle rivolte da lui verso gli altri. In altri termini la cessazione delle polemiche va bene solo finchè si tratta di censura politica e sociale verso l'opposizione o chi la rappresenta, al contrario non si può.
"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)
mercoledì 1 luglio 2009
L'interpretazione autentica delle parole del presidente Napolitano.
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