"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

martedì 30 giugno 2009

La politica e i preti pedofili.

Ieri ho letto due articoli che mi sono rimasti in mente più di altri. E tutt'e due hanno a che fare con la Chiesa e con certi comportamenti che forse sono sempre esistiti ma che quando te li ritrovi davanti, insieme, non puoi fare a meno di pensarci su.
Uno era lo stralcio di un'intervista rilasciata da Sartori a El Pais, una chiacchierata dove si parlava di tante cose, soprattutto in riferimento agli scandali che stanno travolgendo il nostro premier e, nei vari rapporti citava quelli con la Chiesa, appunto, dicendo che "sta molto attenta, ma lui la lascia comandare sempre più. Non ci sono relazioni stato-chiesa, ma solo potere-potere". Cioè a dire che basta dare alla Chiesa l'esenzione dell'ICI, i finanaziamenti alle scuole private, una legge prona sul fine vita e tutto si può aggiustare, ci si può anche dimenticare che la società italiana sta perdendo cultura e sta sprofondando sempre più verso un abisso di immoralità. Hai voglia poi a reprimere certi atteggiamenti con la forza dell'esercito nelle strade e con le leggi bavaglio, con l'autorità non si ricava nulla. E' l'autorevolezza di un leader che fa crescere una comunità. Qui, invece, il leader fa quello che gli pare, tanto poi a negare anche l'evidenza c'è sempre tempo. Intanto la gente, che probabilmetne non vedeva l'ora di veder sdoganare certe cose, gli va dietro. Quello che sorprende è come anche la Chiesa sia stata messa sotto ricatto, dopo giornalisti, magistrati, politici di maggioranza e opposizione, dobbiamo vedere la Chiesa che duetta con questa classe politica in un reciproco ricatto finalizzato all'autoconservazione di un potere che porta ignoranza e asservimento come e peggio degli anni bui del medioevo. Ma non basta.
C'è, dicevo in apertura, un'altra notizia ed è relativa ai preti pedofili. Pare che siano il 4 per cento del totale, almeno a detta di un cardinale brasiliano, il quale aggiunge l'aggettivo 'solo' davanti alla percentuale stimata. Vediamo un pò, se ogni cinquemila abitanti circa vi è un parroco, nel Salento vi sono all'incirca 160 parroci più un certo quantitativo di sacerdoti che parroci non sono, ma che svolgono funzioni di supporto in attesa di fare il grande salto. Diciamo che in tutto saranno duecento, tanto per fare cifra tonda, comprendendo vescovi, docenti dei vari seminari, ecc. Il 4 per cento di duecento equivale a 8. In un lembo di terra lungo circa 70 km e largo una cinquantina, vi sono 8 preti pedofili. Che vivono in un ambiente che vira ogni giorno di più verso l'ignoranza, la paura, la perdita di valori. E che operano in un contesto di ricatti reciproci con il potere politico. Forse sto drammatizzando, ma io non mi sento per niente tranquillo.

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