"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

lunedì 1 giugno 2009

Sono d'accordo con il premier.

Sì, avete letto bene, anch'io sono d'accordo con il premier. E non con quello francese o tedesco o peggio ancora spagnolo. No, col premier italiano. Anch'io condivido l'idea che bisognerebbe abolire le province perchè rappresentano un zavorra che appesantisce oltre misura il già pesante carico di debiti dello Stato e quindi dei cittadini. Magari si potrebbe partire dalla bozza Brunetta, che prevede che il parlamentino provinciale sia costituito dai sindaci dei comuni che vi afferiscono, con a capo il sindaco della città capoluogo. In questo modo non bisognerebbe neanche apportare le modifiche alla Costituzione e si potrebbbe fare prima, ottenendo una eliminazione che sarebbe nei fatti, ma non sulla carta. Poi condivido pienamente la riduzione dei parlamentari, anche qui sono tutti d'accordo, ma la riforma costituzionale appare necessaria e quindi bisogna mettersi subito al lavoro, sennò si rischia di arrivare alle calende greche. Giacchè si può anche aggiungere l'abolizione di una delle due camere e la costituzione di un unico grande congresso, all'americana. Infine sono d'accordo sulla definizione dei processi al solo primo grado, almeno per quel che riguarda la parte più significativa degli stessi, lasciando ai gradi successivi solo la discussione di quegli elementi introdotti successivamente che, da soli, potrebbero effettivamente stravolgere la sentenza di primo grado. A questo magari aggiungerei anche il fatto che, esaurito il primo grado, si dovrebbero bloccare i tempi della prescrizione, così nessuno avrebbe più interessi ad allungare all'infinito i processi. Allora, presidente, quando si comincia?
Come? La bozza Brunetta, a cui si è aggiunto in corsa anche il ministro Maroni, giace in attesa che, nel frattempo, ci si confronti sulle elezioni, perchè il capo deve avere il suo bagno elettorale poi, magari, con calma, si vedrà.
Allora partiamo con la riduzione dei parlamentari! Macchè, è stata bocciata la calendarizzazione dei lavori, proposta dal PD, fino alle elezioni ciccia, anche perchè se si fa troppo in fretta qualcuno dei parlamentari che sicuramente dovrebbe essere trombato, rischia di non fare adeguata campagna elettorale, perchè "sarebbe come chiedere ai capponi di anticipare il Natale". Cioè a dire che sarebbero proprio degli sprovveduti quei parlamentari che dovessero votare per il proprio licenziamento. Meglio sparare la bufala della proposta popolare attraverso la raccolta di firme, senza dire che comunque la parola definitiva spetta poi al Parlamento, e quindi ai capponi.
Beh, almeno la riforma della giustizia, le starà a cuore, presidente, ha vinto diverse elezioni con questo cavallo di battaglia. Come? Lascerà la politica quando avrà approvato la separazione delle carriere? Certo, si può anche essere daccordo su questo punto, ci si può arrivare, ma la separazione delle carriere non serve ad abbreviare i processi, al limite può essere la ciliegina sulla torta di una buona riforma già approvata. Le priorità della giustizia sono altre. La lentezza dei processi, i finanziamenti.
Insomma, per ora niente, solo proclami elettorali per nascondere le sue vicende private. La capisco, presidente, mi perdoni se, per una volta, mi ero illuso!

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