"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

mercoledì 3 giugno 2009

I guai e le bugie dell'imbonitore.

Ogni giorno una grana. Tutto cominciò con gli sbarchi dei clandestini, un'operazione discutibile che ha fatto arrabbiare persino l'ONU ed ha procurato non pochi mal di pancia anche all'interno della maggioranza, a tale proposito c'è stata una dichiarazione tagliente da parte del Presidente della Camera. Poi è arrivata la doccia gelata delle dichiarazioni di Veronica Lario, la quale non si è limitata ad annunciare l'intenzione di divorziare dal marito-premier, ma si è spinta anche a dichiarare che è un uomo che non sta bene e che frequenta minorenni. Questa cosa, se confermata, è un reato previsto e punibile dal codice penale. Da lì è partita una campagna tesa a chiarire la verità dei fatti anche perchè la storia era pubblica in quanto riguardava un uomo delle istituzioni, ma anche perchè il nostro premier si è affrettato ad andare in TV per imbonire gli italiani con le sue bugie, rendendo di fatto pubblico anche ciò che poteva rimanere nel suo privato. Subito accanto a questo, direi quasi in parallelo, è arrivata la sentenza a Mills, l'avvocato inglese accusato di aver preso mazzette dalla Fininvest. Va detto subito che la sentenza era stata pronunciata in tempi lontani dalle elezioni, così, tanto per liberare il campo da maliziosi sospetti. In questo periodo si sono rese solo note le motivazioni. E si tratta di motivazioni pesanti, che vedono coinvolto il premier quale corruttore del corrotto Mills. Il quale premier, però, è stato stralciato in quanto protetto dallo scudo spaziale della legge Alfano. Ma non è finita qui. E' di questi giorni la notizia che per organizzare le feste a Villa Certosa, il premier avrebbe utilizzato gli aerei militari e quindi di proprietà dello Stato. Questa cosa, in termini tecnici, si chiama peculato, è soggetta a verifica ed eventualmente per essa sarebbe prevista una sazione. Ma i colonnelli del premier, Gasparri e Larussa, hanno detto che il capo ha usato quei voli per motivi di sicurezza personale e perchè comunque si devono fare un certo numero di voli all'anno (per giustificare la presenza di quegli aerei che, non dimentichiamolo, sono a carico dei contribuenti e che, quindi, se non servono, potrebbero essere venduti alla Croce Rossa, tanto per dire). E tutto questo tenendo presente che il precedente esecutivo, con un regolamento ferreo, ne aveva ridotto l'utilizzo a seguito della denuncia fatta per il volo che vide coinvolti i ministri Rutelli e Mastella, che andarono a vedere il Gran Premio di Formula 1, mentre questo esecutivo ha riaperto i cordoni. Ma i guai sono come gli esami di De Filippo, non finiscono mai, soprattutto quando si ha a che fare con una classe politica corrotta e stracciona. Quindi, puntuale scoppia l'emergenza rifiuti che riguarda non solo Palermo, ma ricomincia ad affiorare anche a Napoli, terre di mafia, di camorra e di mala politica, di destra e di sinistra. Resta un dubbio: perchè ci vengono continuamente raccontate delle bugie se non c'è niente da recriminare o da correggere nei comportamenti di chi ci governa o ci amministra?

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