Qualche giorno fa, in questo blog, veniva dato un aggiornamento sullo stato dell'arte relativo alla prescrizione di farmaci oppiacei da parte dei medici di base, nel caso di terapia del dolore. In quel post (http://paologia.blogspot.com/2009/06/la-terapia-del-dolore-in-italia.html) si preannunciava che il viceministro alla salute, Ferrucio Fazio, prospettava di approvare una norma ponte d'urgenza, in attesa della nuova legge, già pronta da oltre un anno, ma che nel frattempo aveva incontrato altri ostacoli per la sua approvazione definitiva. Così, qualche giorno fa, è giunta la svolta tanto attesa soprattutto dai medici di famiglia, entusiasti del provvedimento sulla prescrizione dei farmaci contro il dolore, che permetterà di prescrivere più facilmente tali farmaci, con una ricetta semplice. A promuovere la nuova norma i rappresentanti delle maggiori associazioni di categoria. Il provvedimento 'ponte' regolerà la materia in attesa di una legge ad hoc. "Questo provvedimento - spiega Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale (Simg) - permette la libera prescrizione di farmaci prima limitata dalle difficoltà burocratiche. Oggi tutti i farmaci, oppiodi e simil-oppioidi e non solo l'ossicodone come accadeva prima, sono pro-tempore prescrivibili sulla ricetta individuale del medico: bianca per i medicinali non rimborsabili, rossa per quelli a carico del Ssn. E successivamente saranno prescrivibili sul solo ricettario rosso. Saranno quindi tracciabili, perché la ricetta rossa ha un numero di codice, uno del paziente, del medico e della Asl".La 'svolta' piace anche a Giacomo Milillo, segretario della Federazione italiana dei medici medicina generale (Fimmg). "Questa è una battaglia che la categoria medica sta facendo da tempo - dice il leader sindacale - abbiamo sempre sostenuto che la burocrazia era un ostacolo all'evoluzione della cultura contro il dolore. E' un giorno importante anche se non dobbiamo abbassare la guardia: sappiamo che bisogna continuare a lavorare perché ci sono tante paure e tanti ostacoli, sia nella medicina generale che in quella ospedaliera. Problemi che devono essere comunque superati. Abbiamo le condizioni, però, per poterlo fare".Entusiasti della novità anche i medici dello Snami (Sindacato nazionale autonomo medici italiani). "E' fondamentale - dice il presidente Mauro Martini - che i medici possano prescrivere più facilmente cure per le quali siamo tra gli ultimi in Europa. A limitare le prescrizione degli oppiacei c'era, per esempio, il fatto che l'ospedaliero non sapeva se il medico di famiglia aveva a disposizione il ricettario, e spesso non sapeva prescriverlo. C'era, inoltre, una limitazione nella continuità assistenziale, e i medici del settore in molti casi non avevano il ricettario. Ora possiamo fare un passo avanti".
"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)
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