Così si è concluso l'ennesimo, inutile, vertice sulla fame nel mondo. Chi doveva fare passarella, ha fatto passarella, che doveva lanciare proclami ha lanciato proclami, chi doveva fare inutili promesse ha fatto inutili promesse. Ma nel coro dei commenti si è aggiunta più di qualche voce critica. Ad esempio, l'oncologo Umberto Veronesi si unisce all'appello ai Governi per fatti concreti, e non solo promesse: "In questo momento di cibo ce n'è per tutti - osserva il direttore scientifico dell'Istituto europeo di oncologia (Ieo), dopo le parole del Papa in occasione del summit capitolino - Anche se non credo che sarà così ancora per molto - avverte - perché a breve nel mondo saremo in 10 miliardi, rispetto ai 7 miliardi di oggi. Il problema attuale – precisa lo scienziato - è la cattiva distribuzione. Ci sono Paesi, per un totale di circa un miliardo di persone, che mangiano troppo e hanno malattie da sovranutrizione (obesità, diabete, malattie cardiache). E c'è un altro miliardo di persone che invece soffrono la fame, che hanno malattie da denutrizione. Anche a questo proposito la Fondazione Umberto Veronesi intende intervenire pesantemente - annuncia l'oncologo - perché ci sia un riequilibrio intelligente delle risorse, che serva a tutti". Secondo Veronesi, la lotta contro la fame nel mondo "richiederà un accordo di tutti i Paesi. Tuttavia anche in Europa, specie in questo periodo di crisi economica, abbiamo dei problemi. Emergenze che si potrebbero contrastare anche promuovendo la pace, è convinto il senatore Pd. Fra gli obiettivi primari di 'Science for Peace', ricorda, c'è lo smantellamento dei 27 eserciti dei singoli Paesi europei per costituire un unico grande esercito di pace. Così, riflette l'ex ministro della Sanità, si potrebbero risparmiare miliardi di euro utili per scuole, ospedali e aiuti alle aree più depresse.
Un'altra voce critica è quella dell'organizzazione umanitaria Medici Senza Frontiere (MSF). Il vertice Fao "ha fallito clamorosamente nel proteggere i più vulnerabili": i bambini. Mentre a Roma il summit mondiale sulla sicurezza alimentare volge al termine, "la comunità internazionale, per l'ennesima volta, non riesce a impegnarsi per affrontare la malnutrizione infantile. I leader mondiali non sono nemmeno riusciti a stanziare fondi per affrontare direttamente il problema della malnutrizione, nonostante la promessa di 20 miliardi di dollari per sostenere la sicurezza alimentare fatta al vertice del G8 all'Aquila quest'anno". Secondo Msf, "sono stati trascurati i milioni di bambini sotto i 5 anni (tra i 3,5 e i 5 milioni) che ogni anno muoiono a causa della malnutrizione". Un rapporto di Msf presentato ha dimostrato come, dei miliardi di dollari stanziati dai governi dei Paesi appartenenti all'Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) per i programmi di assistenza alimentare e sicurezza alimentare, solamente l'1,7% affronta direttamente la malnutrizione infantile". Eppure, "garantire che l'assistenza alimentare prevenga la malnutrizione infantile rappresenta un'esigenza urgente - ammonisce Msf - e disegnare programmi che affrontino le esigenze nutrizionali dei bambini dovrebbe essere una priorità. In realtà, gli attuali aiuti alimentari finanziati dai donatori internazionali, quali i Paesi appartenenti all'Ocse, non contengono gli elementi nutrizionali necessari ai bambini più piccoli per la crescita e lo sviluppo. I leader del G8 erano di fatto assenti dal vertice sulla sicurezza alimentare. Questo non costituisce una giustificazione per la totale assenza di impegno nel combattere la malnutrizione infantile, specialmente nello stanziamento dei finanziamenti promessi al vertice del G8 all'Aquila", conclude l'onlus.
Un'altra voce critica è quella dell'organizzazione umanitaria Medici Senza Frontiere (MSF). Il vertice Fao "ha fallito clamorosamente nel proteggere i più vulnerabili": i bambini. Mentre a Roma il summit mondiale sulla sicurezza alimentare volge al termine, "la comunità internazionale, per l'ennesima volta, non riesce a impegnarsi per affrontare la malnutrizione infantile. I leader mondiali non sono nemmeno riusciti a stanziare fondi per affrontare direttamente il problema della malnutrizione, nonostante la promessa di 20 miliardi di dollari per sostenere la sicurezza alimentare fatta al vertice del G8 all'Aquila quest'anno". Secondo Msf, "sono stati trascurati i milioni di bambini sotto i 5 anni (tra i 3,5 e i 5 milioni) che ogni anno muoiono a causa della malnutrizione". Un rapporto di Msf presentato ha dimostrato come, dei miliardi di dollari stanziati dai governi dei Paesi appartenenti all'Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) per i programmi di assistenza alimentare e sicurezza alimentare, solamente l'1,7% affronta direttamente la malnutrizione infantile". Eppure, "garantire che l'assistenza alimentare prevenga la malnutrizione infantile rappresenta un'esigenza urgente - ammonisce Msf - e disegnare programmi che affrontino le esigenze nutrizionali dei bambini dovrebbe essere una priorità. In realtà, gli attuali aiuti alimentari finanziati dai donatori internazionali, quali i Paesi appartenenti all'Ocse, non contengono gli elementi nutrizionali necessari ai bambini più piccoli per la crescita e lo sviluppo. I leader del G8 erano di fatto assenti dal vertice sulla sicurezza alimentare. Questo non costituisce una giustificazione per la totale assenza di impegno nel combattere la malnutrizione infantile, specialmente nello stanziamento dei finanziamenti promessi al vertice del G8 all'Aquila", conclude l'onlus.
Insomma passata la festa gabbato lo santo.
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