"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

mercoledì 27 maggio 2009

La parola progetto.

Il primo dubbio mi è venuto quando mi sono rivolto ad un funzionario dell'azienda per avviare la preparazione di un corso ECM e mi sono sentito dire che se lo avessimo fatto passare come progetto saremmo riusciti a risparmiare 300 euro che, di questi tempi, non sono pochi. Poi, a cose fatte, bisognava caricare i dati dei partecipanti e mi sono sentito dire che, se si fosse impostato un progetto obiettivo, l'operatore avrebbe guadagnato una certa somma aggiuntiva allo stipendio e si sarebbe certamente fatto prima, anche perchè non c'era nessuno disposto a farlo gratis. Infine, mi sono accorto che, nonostante tutto, il lavoro più gravoso, lo ha fatto un ragazzo che lavorava per l'azienda, ma a progetto e quindi, essendo l'anello più debole della catena, ha finito per essere il più ricattabile e desideroso di dimostrare che la sua presenza era necessaria. Dunque ricapitoliamo: nella prima fase l'azienda ha cercato di fregare lo Stato, nella seconda il dipendente ha cercato di fregare l'azienda, nella terza lo Stato ha fregato il dipendente. Praticamente una partita di giro e una rivelazione lampante: dietro la parola progetto si nasconde spesso una fregatura. Eppure il dizionario della lingua italiana, a tale proposito, spiega che il progetto è un complesso di attività correlate tra loro e finalizzate a creare prodotti o a pubblicare servizi rispondenti a obiettivi specifici determinati. Sembrava quasi una cosa seria e per questo mi ero illuso. Ma la realtà mi ha ben presto fatto disilludere.
Forte di questa nuova acquisizione mi sono apprestato ad ascoltare i discorsi dell'attuale campagna elettorale. In questo periodo si sente spesso parlare di progetti e, senza voler identificare questo o quel politico, si tratta il più delle volte di azioni tese a giustificare delle prese di posizione nuove, rispetto alla storia individuale di ciascuno e difficilmente spiegabili altrimenti. Parla di progetto il politico che passa da un partito o addirittura da uno schieramento all'altro. Così come parla di progetto il politico che crea un partito nuovo staccandosi da quello di origine perchè è in disaccordo con la linea della maggioranza. Ma gli esempi potrebbero essere tanti, un'altro che mi viene in mente è quello del politico che, eletto ad una certa carica, rinuncia per correre all'elezione di un'altra carica più prestigiosa, tradendo di fatto il mandato elettorale, e così via.
Io non dico che i nuovi progetti politici siano tutti da buttare via o tutti il frutto di una scelta ipocrita, ma certamente invito tutti a tenere alta l'attenzione e ad essere quanto più informati è possibile, quando sentite parlare di progetto, perchè molto spesso, dietro questa affascinante parola, si nasconde quella certamente meno gradevole di fregatura.

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