Mi è capitato, in questi giorni, di leggere articoli che parlano di religiosi che compiono abusi sessuali. Non so, sarà il caldo, ma questa storia sembra essere una costante mascherata, che si muove sotto pelle, nel tessuto sociale, e soprattutto nel silenzio assordante del Vaticano.
Io penso che l'uomo non nasce pedofilo o maniaco sessuale. A queste condizioni ci si arriva alla fine di un percorso, fatto di repressioni, rinunce, sacrifici. Insomma ci sono leggi che uno capisce e rispetta perchè magari ritiene che siano giuste, che abbiano un fine. Ci sono invece leggi nate nel mezzo di un certo percorso, che rappresentano un'evoluzione, vitale per la sopravvivenza di tutte le cose terrene, ma che poi alla luce di nuovi cambiamenti culturali, sociali e quant'altro, devono evolvere a loro volta per non rischiare di perdere ciò che di buono si è riusciti ad ottenere nel tempo. Cercherò di decifrare il mio linguaggio in codice. Naturalmente, se non si era capito, parlo del matrimonio del preti. E' nato nel corso della storia della religione cristiana ed ha rappresentato un'evoluzione, una di quelle cose che sono nate strada facendo e che ha, insieme alle altre riforme, caratterizzato l'evoluzione del cristianesimo. Alla luce di quello che sta succedendo in questi giorni, ma anche alla luce del fatto che il Papa è andato in America ed ha sollevato il problema dei preti pedofili, alla luce della crisi di vocazioni, alla luce del problema che costituì per la Chiesa la vicenda di monsignor Milingo, che portò avanti una battaglia personale, rimettendoci di persona, in favore del matrimonio dei preti. Alla luce di tutte queste cose, ma anche alla luce del fatto che, nonostante vi siano dei movimenti all'interno della Chiesa che sarebbero favorevoli al matrimonio dei preti, nessun vescovo, nel corso del sinodo di qualche anno fa ha votato a favore e questo mi fa pensare male. Lascia il dubbio sulla esistenza di democrazia all'interno di tale istituzione. Restano infine le deviazioni. E' chiaro che se un uomo, dotato come tutti di testosterone, non può sposarsi, non può avere amanti nascoste, perchè la cura sarebbe peggiore del male e perchè, non potendo usare i preservativi rischierebbe gravidanze indesiderate, col rischio poi di dover praticare l'aborto che è vietato. Non può masturbarsi, perchè anche quello è peccato. E' chiaro che alla fine il cervello rischia di scoppiare e di intraprendere strade che esulano dalla volontà dell'individuo. Ripeto, pedofili non si nasce, è la vita che porta gli uomini a percorrere determinate strade. E' un pò come accade per certi contadini che hanno rapporti con gli animali che allevano. A furia di avere davanti agli occhi la rappresentazione di un desiderio represso, si finisce per usufruirne, incuranti del fatto che si sta oltrepassando il limite della liceità. Così, nel caso dei preti, finiscono per pagare gli anelli più deboli della catena. Da una parte i preti stessi che porteranno nel cuore il peso di un crimine odioso, dall'altra i bambini, che resteranno traumatizzati a vita per gli episodi che hanno dovuto subire, a volte in silenzio. Con l'aggravante che, da grandi, potrebbero non superare il dramma psicologico ed essere a loro volta deviati nell'approccio all'attività sessuale. Io non credo che le cose non si possano cambiare. Si può fare con quelle scritte, figuriamoci con quelle non scritte. E il matrimonio dei preti è una di queste. Il cambiamento è la strada evolutiva per evitare l'estinzione della specie. Alla luce di quello che si sente in giro, credo che per la Chiesa sia giunto il momento di cambiare. Pena l'inevitabile estinzione.
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