"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

mercoledì 21 ottobre 2009

Cattolici, anglicani, ortodossi. Casa comune, regole diverse.

E' di questi giorni una notizia rimasta impigliata tra le pieghe dei siti di infomazione e, personalmente, mal digerita. Benedetto XVI ha approvato una Costituzione Apostolica, di prossima pubblicazione, per rispondere alle numerose richieste di chierici e fedeli anglicani che desiderano entrare “nella piena e visibile comunione” con la Chiesa cattolica. Lo ha annunciato lunedì, durante un briefing nella Sala Stampa della Santa Sede, il cardinale William Joseph Levada, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. La decisione del Papa, tra l’altro, "prevede la possibilità dell'ordinazione di chierici sposati già anglicani, come sacerdoti cattolici. Ragioni storiche ed ecumeniche - sottolinea la nota della Congregazione per la dottrina della fede - non permettono l'ordinazione di uomini sposati a vescovi sia nella Chiesa Cattolica come in quelle Ortodosse. Pertanto, la Costituzione determina che l'Ordinario possa essere o un sacerdote o un vescovo non coniugato". Già in altre occasioni questo blog si è occupato della posizione della Chiesa cattolica riguardo al matrimonio dei preti . Non c'è dubbio che su questo tema si gioca molto della credibilità della Chiesa cattolica e per questo è opportuno parlarne e tirare giù qualche considerazione piuttosto che archiviare frettolosamente la notizia.
Pochi lo sanno, ma il clero sposato, che è tipico delle Chiese ortodosse 'scismatiche', esiste anche dentro la Chiesa cattolica. Non vi sono statistiche precise, ma si presume che nella Chiesa cattolica i preti sposati si avvicinino ai 4 mila. Su un totale in tutto il mondo di 260 mila preti diocesani. La gran parte dei preti cattolici sposati sono di rito orientale. Nella sola Ucraina, ad esempio, se ne contano circa 1.800. Ma di preti cattolici di rito orientale ce n'è anche in Italia. E infatti le diocesi di rito greco albanese della Sicilia e del meridione hanno clero sia celibe che sposato. I loro parroci con famiglia sono una dozzina. E ora arriveranno anche gli anglicani. Cosa penseranno tutti quei preti che hanno rinunciato al matrimonio pur di abbracciare la veste, perché il sinodo dei vescovi ha bocciato, anche recentemente e all'unanimità, la possibilità di abolire il celibato dei sacerdoti nella chiesa cattolica. Non lo so, sta di fatto che tutto questo ha il sapore dell'ipocrisia, soprattutto se penso che un sacerdote cattolico ora ha la possibilità di fare il furbo abbracciando una religione cugina, uscire dalla porta e rientrare nella religione madre dalla finestra regolarmente sposato. E' come se uno portasse i capitali all'estero evitando di pagare le tasse e poi li fa rienterare con lo scudo fiscale che gli fa pagare solo il 5% anziché il 45%. Io credo che sia urgente che la Chiesa cattolica prenda una decisione chiara in merito al problema prima che gli scoppi in mano un altro caso Milingo e allora sarà completamente inutile piangere sul latte versato.

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