E' vicino il tempo in cui si deciderà per la nuova legge sul testamento biologico, dopo che anche la Germania si è dotata di una normativa nel settore. Sentiamo il perere recente di due dei maggiori protaginisti nel parlamento.
Ignazio Marino, durante la presentazione di un libro, la scorsa settimana, a Viareggio, ha dichiarato: "Ci sono degli interrogativi, sul fine vita e sulla fecondazione, che non possiamo ignorare e non possiamo affrontare senza ascoltare il parere della comunità scientifica. Uno stato può anche decidere di non darsi una legge riguardo a questi temi, cosa che peraltro ritengo sbagliata, ma non può fare una legge del genere ignorando il parere degli esperti. Ed è questa la strada che è stata imboccata in Italia sul testamento biologico e sulla fecondazione assistita. E' necessario lasciare al paziente la scelta se sottoporsi o meno a determinate cure. Una legge è necessaria - incalza il senatore del Pd - non dobbiamo pensare che in sua assenza nessuno prenda decisioni del genere: in questo stesso momento, probabilmente, in una delle rianimazioni d'Italia, un medico sta facendo una scelta di vita o di morte riguardo a un paziente. Perché non dovremmo poter intervenire su un dilemma di questa importanza o lasciare che una persona a noi cara possa farlo?"
Ignazio Marino, durante la presentazione di un libro, la scorsa settimana, a Viareggio, ha dichiarato: "Ci sono degli interrogativi, sul fine vita e sulla fecondazione, che non possiamo ignorare e non possiamo affrontare senza ascoltare il parere della comunità scientifica. Uno stato può anche decidere di non darsi una legge riguardo a questi temi, cosa che peraltro ritengo sbagliata, ma non può fare una legge del genere ignorando il parere degli esperti. Ed è questa la strada che è stata imboccata in Italia sul testamento biologico e sulla fecondazione assistita. E' necessario lasciare al paziente la scelta se sottoporsi o meno a determinate cure. Una legge è necessaria - incalza il senatore del Pd - non dobbiamo pensare che in sua assenza nessuno prenda decisioni del genere: in questo stesso momento, probabilmente, in una delle rianimazioni d'Italia, un medico sta facendo una scelta di vita o di morte riguardo a un paziente. Perché non dovremmo poter intervenire su un dilemma di questa importanza o lasciare che una persona a noi cara possa farlo?"
Di tutt'altro tenore le dichiarazioni di Eugenia Roccella: "Marino stia tranquillo: gli esperti vengono opportunamente consultati, ma le decisioni legislative spettano, in democrazia, a Governo e Parlamento. Sui temi di biopolitica assistiamo spesso a uno strano spettacolo. Chi si appella alla scienza ha spesso un atteggiamento profondamente antiscientifico e ideologico. Le certezze scientifiche in materia di stati vegetativi, capacità di coscienza e sensibilità al dolore sono pochissime, tanto che la comunità scientifica internazionale, dopo aver bocciato la definizione di stato vegetativo 'irreversibile' o 'permanente', sembra ormai orientata a cambiarla completamente. Non sembra possibile infatti definire - aggiunge - una condizione patologica in base al livello di coscienza; tutto questo dovrebbe farci ricorrere sempre di più al principio di precauzione che è alla base del dubbio laico".
Le parti hanno iniziato ad affilare le armi in vista della discussione parlamentare. Quello che mi preme sottolineare è che stiamo parlando, oltre che di scienza, anche di diritti e, in un paese democratico, l'ultima parola dovrebbe spettare ai cittadini, anche perchè, qualunque decisione in merito, avrà conseguenze importanti su alcuni di loro.
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