"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

venerdì 16 ottobre 2009

La politica delle cose semplici

Ieri mio figlio mi ha chiesto di spiegargli la geografia. Io, prontamente, ho cominciato prima a leggere e poi a parlare, articolando un discorso pieno di esempi, in modo da permettergli di entrare nell'argomento. Lui mi ha chiesto di non allungare il brodo, perchè così non riusciva a seguirmi e poi aveva altro da fare, quindi ci dovevamo sbrigare. Insomma voleva una sintesi stringata e comprensibile, senza tanti ghirigori, pena l'inutilità del lavoro. Racconto quest'aneddoto per parlare dell'attualità della politica in Italia.
Complice il lavoro dei media, che spesso offrono un palinsesto aculturale, legato a varietà di basso livello. Complice anche una società basata su finti impegni, per cui tutti si sentono in dovere di correre dalla mattina alla sera, pena l'emarginazione da una società, in cui si riesce a consumare anche il tempo. Nessuno ha più tempo e voglia di pensare, di fermarsi un attimo a prendere in considerazione le notizie. In questo clima infernale si leggono solo i titoli e al massimo i sottotitoli. Si cerca di rubacchiare qualche parola qua e là, tra le dichiarazioni dei vari leader, convinti del proprio pensiero politico e convinti più che mai che non vi possono essere cose talmente importanti da portarci troppo lontano dal nostro modo di pensare. Un pò come accade quando uno tifa per una squadra. E' difficile che ammetta la inconsistenza dei calciatori che la compongono e comunque ogni critica ha sempre un carattere affettivo e non porta mai a cambiare il proprio sostegno in favore di una squadra diversa. Ma torniamo alla politica, perché questo discorso. lo faccio per cercare di spiegare il successo apparentemente inspiegabile dell'attuale presidente del consiglio italiano. Lui parla in maniera diretta, sintetica, magari dicendo cose non perfette. Intanto dice quello che deve dire in poche parole, poi a rettificare, o a precisare, c'è sempre tempo. E' questo che piace alla gente, che non ha voglia di perdere tempo e di sforzare il cervello. E' questo che dovrebbe fare la sinistra per cercare di competere. E' inutile dire 'partito a vocazione maggioritaria', bisogna trovare parole più semplici ma ugualmente sintetiche, capaci di calamitare l'attenzione, immediatamente fruibili da una platea sempre più in preda ad una decadenza intellettuale. Ma bisogna fare in fretta, prima che il processo di degrado innescato in questa nostra società diventi ireversibile. E' questo l'arduo compito che spetterà al segretario del PD o a chiunque voglia porsi come punta di diamante dell'opposizione.

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