"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

venerdì 13 novembre 2009

Per governare basta giocare un po' con le parole.

Ieri è acacduto che una nuova giornata ha visto la luce del sole. No, un momento, non sono rimbambito, mi spiego meglio. Tutti saprete che la giornata di ieri, il 12 novembre, è stata dichiarata giornata per i morti nelle missioni di pace, o qualcosa del genere. Io credo che non ci sia limite alla vergogna. Quella di cambiare i nomi ed inventarsi cose vecchie che si spacciano per nuove. Insomma, non mi va giù che, con proclami e rulli di tamburi, facce contrite dal dolore e dall'ipocrisia, si commemorino i morti delle missioni di pace. Intendiamoci, io non sono contrario alla celebrazione dei defunti, non voglio essere irrispettoso verso i morti, soprattuto quelli in divisa, che hanno lottato per la notstra libertà e/o per la nostra sicurezza. Ma una giornata per i caduti in divisa esisteva già, qual'era l'esigenza ipocrita di crearne un'altra? Esiste già una giornata dedicata ai caduti di tutte le guerre. Si trattava solo di dare il giusto nome alle cose. Perchè separare le cosidette missioni di pace dalle comuni guerre? Forse che i morti in queste ultime sono meno nobili dei primi? Ripeto, qui si tratta solo di chiamare le cose con il loro nome. Come, ad esempio, sempre ieri, si è deciso chiamare processo breve, ciò che invece dovrebbe essere chiamato prescrizione breve. Il portavoce del governo ha dichiarato che è una legge per tutti gli italiani, ciò che invece non è per tutti gli italiani, ma solo per gli incensurati. C'è un'ostentazione di globalità, in questa nuova legge, che francamente non è dovuta. Così come c'è un'ostentazione della parola modernizzazione e suoi derivati, che mi fa puzzare la norma lontano un miglio. Infine, un'altra parola usata a sproposito è sconto fiscale, invece che dilazione fiscale, nel caso dell'IRPEF, di questi ultimi giorni. Ma gli esempi sulle parole utilizzate nel campo fiscale da questo governo potrebbero essere molti; di fatto nessuno sgravio concreto rispetto alle contestatissime tasse del precedente esecutivo.
Insomma chi ci governa gioca con le parole e cerca di far credere alla gente cose che invece non sono. Basta un po' di superficialità, e in Italia ce n'è tanta, e il gioco è fatto. Ma francamente non credevo che si potesse arrivare a speculare anche sui morti, soprattutto quelli che sono morti per noi.

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