Tempo fa girava in rete un test, uno di quelli, tipo psico test, che ti faceva delle domande e prevedeva tre risposte; ad esempio, votereste un politico che si ubriaca o un politico che ha degli orari molto regolari? L'ho fatta un po' semplice. Alla fine di tutto c'era la risposta a ciascuna domanda e veniva fuori che il politico ubriacone era Churchill, mentre quello preciso era Hitler e così via, di sorpresa in sorpresa, fino al messaggio finale che suonava più o meno in questi termini: ricorda che gli ignoranti hanno costruito l'Arca, mentre gli ingegneri hanno costruito il Titanic.
Con questa cosa vi voglio dire che, sempre di più, in rete, ma anche altrove, si trovano critiche ai rappresentanti di questo governo, ma sempre meno si riescono a trovare critiche focalizzate sul loro operato. Ad esempio, della Carfagna si parla del suo passato sui calendari, ma non si dice del suo operato come ministra, nel bene e nel male. Ha fatto una buona legge sullo 'stalking' ma ha espresso giudizi discutibili sugli omosessuali. Sulla Gelmini si cavalca l'Onda, ma non tutti hanno veramente capito e potrebbero criticare con cognizione di causa la riforma della scuola o quella, a venire, sull'università che, a parere di alcuni operatori, sembra l'unico modo per spezzare il potere incontrastato dei vecchi baroni. Della ministra si parla solo per dire che ha fatto gli esami a Reggio Calabria, invece che a Brescia, per laurearsi prima, questa storia la conoscono tutti. E' questo uno dei motivi, se non il principale, per cui l'attuale maggioranza continuerà a vincere le elezioni per i prossimi vent'anni. E' inutile augurarsi che il presidente del consiglio dia le dimissioni. In caso di svolta in quella direzione, la cosa non potrebbe essere più sciagurata per i suoi oppositori, perché in questo momento non vi è nessuno che porti avanti un progetto alternativo, valido, credibile, per gli elettori. In caso di elezioni anticipate, lui rivincerebbe a mani basse e sarebbe ancora più forte di quanto non lo sia adesso. Allora lasciamo fare alla magistratura il proprio mestiere, lasciamo fare ai giornali il loro mestiere, facciamo noi il nostro mestiere di cittadini che ci informiamo, senza mescolarle, delle cose di giustizia, della cronaca e della politica e alla fine decidiamo per chi votare, tenendo soprattutto conto della politica. E giudicando il resto con il solo scopo di capire se chi ci governa può o meno essere ricattato, può o meno essere duraturo, perché magari potrebbe finire in carcere prima. Insomma dobbiamo fare in modo che la glegge e l'informazione facciano il loro corso, ma noi dobbiamo tutelare i nostri interessi, primo fra tutti quello di veder ampliati i nostri diritti da parte di chi ci governa.
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