"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

giovedì 12 novembre 2009

"Con questi dirigenti non vinceremo mai!"

Per la riforma del processo penale sembra fatta. Pare che ci sia un accordo fra i due maggiori leaders del PDL. La prescrizione per i soli incensurati scatterà dopo sei anni. Credo sia questo il nocciolo della questione, il punto qualificante della legge che oggi arriverà al Senato.
Ma la questione che voglio porre all'attenzione di chi legge ovviamente non è questa. Sarebbe troppo banale. Quello che voglio sottolineare è che, mentre i giornalisti devono fare il loro mestiere, come dicevo qualche giorno fa, i politici devono fare il proprio. Mi spiego meglio. Se da una parte è giusto che un giornalista dica che questa è una legge che sembra fatta su misura per il presidente del consiglio, che si tratta dell'ennesima legge ad personam. Se da una parte è giusto da parte di un giornalista fare dietrologia, commentare. Anzi direi che è quasi doveroso, spiegare le notizie e non limitarsi a darle. Come diceva il mio professore dio filosofia al liceo, le notizie sono come dei sacchi, se non li riempi si afflosciano. Allora io mi aspetto di sentire da un giornalista un commento, come quando si guarda una partita di calcio. E' più brutta se uno la guarda senza l'audio, quando ad esempio c'è uno sciopero dei giornalisti, mentre diventa più interessante se sotto c'è il commento, anche se non lo si condivide. Se mi aspetto tutto questo dai giornalisti e dai semplici cittadini, che magari scrivono su un blog, io questo non me lo aspetto più da un politico. Da un politico mi aspetto che mi dica se è o meno daccordo con il provvedimento, mi aspetto che me lo spieghi e che mi dica perchè è daccordo o non lo è. Non solo, ma se è un politico dell'opposizione mi aspetto anche e soprattuto che mi dica qual'è la proposta alternativa che lui avrebbe adottato se si fosse trovato nella condizione di poterlo fare. Che mi dica cosa farà quando il provvedimento arriverà in aula, quali emendamenti cercherà di far approvare. Perchè, se una legge va bene anche per i cittadini, cosa importa ad un cittadino se quella legge privilegerà il presidente del consiglio?
Intendiamoci, io non sono a favore della legge in argomento, ho letto diverse cose e mi dono fatto un'idea abbastanza prescisa di quello che sta accadendo nel settore giustizia e di quello che potrebbe accadere se non avessimo questa classe politica che ci governa. Ma il punto non è questo, i politici devono parlare di politica, di servizi al cittadino, di diritti dei cittadini, non di quanto è bello o brutto il presidente del consiglio, non se ne può più. Se si vuole veramente affossare un politico, bisogna ignorarlo e parlare di sostanza, di politica e di fatti.
Come disse Nanni Moretti in un suo celebre sfogo: "Con questi dirigenti non vinceremo mai!".

2 commenti:

  1. Sono daccordo sul fatto che le opposizioni devono parlare di programmi e criticare il modo di fare politica e non il politico. Non capisco invece la durata del processo a un massimo di sei anni per i soli incensurati e non per tutti. Questo per due motivi: uno, c'è disparità di trattamento (il reato l'hanno commesso entrambi); due, una persona è incensurata semplicemente perché non ha subito mai una condanna ma può benissimo essere un'appartenente a un clan camorristico. E' comunque una legge simile all'indulto. Tamponi il problema per un po' e poi torni come prima. Snelliamo le procedure processuali (senza accorciare i tempi di prescrizione dei reati) e aumentiamo i magistrati che in zone ad alto rischio sono veramente pochissimi. L'indulto è servito a svuotare le carceri che erano troppo piene e che poco dopo sono tornate nuovamente affollate. Bisogna costruire più penitenziari.

    RispondiElimina
  2. Io credo che la soluzione del problema sia il fermo della prescrizione al primo grado di giudizio, la riforma dei gradi di giudizio nel senso che ogni grado successivo al primo sia solo una formalità che assume carattere di vero e proprio processo solo nel caso di effettive novità rispetto al grado precedente. Quanto alla costruzione di nuovi penitenziari, non credo che ce ne sia bisogno, si tratterebbe solo di dare nuovi appalti e nuove colate di cemento, basterebbe solo convertire le decine di edifici civili e militari (vecchi ospedali, vecchie caserme e così via) e renderli idonei per la nuova destinazione.

    RispondiElimina