"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

mercoledì 5 agosto 2009

L'inarrestabile corsa verso l'autodistruzione.

E' accaduto, nel paese dove io vivo abitualmente, che il sindaco ha fatto abbattere gli alberi di un viale, rendendo spoglio un paesaggio che prima permetteva una fresca passeggiata, al riparo soprattutto dalla calura estiva. Ma quali erano i termini della questione e perchè riporto in questo blog un fatto locale di cui apparentemente non importa a nessuno? Mi spiego.
Uno dei predecessori dell'attuale sindaco aveva fatto piantare quegli alberi, omettendo di fare degli studi di fattibilità. Aveva comperato gli alberi che gli erano stati proposti, non so se fossero quelli economicamente più convenienti, ma sta di fatto che, già allora, qualcuno osò ribattere che forse la scelta non era stata delle più appropriate. Tant'è. Dopo una diecina di anni le proteste hanno cominciato a riempire la scrivania dell'attuale sindaco perchè le radici degli alberi in questione avevano sollevato le mattonelle del marciapiede, che era divenuto ormai, oltre che non più passeggiabile, neanche tanto più sicuro, soprattutto per i soggetti anziani, o malfermi, per non parlare degli invalidi con le carrozzelle. Ma la cosa che più di tutte ha fatto scattare la protesta è stata l'attacco alle strutture murarie della case che si affacciavano sul viale, con compromissione della tenuta nei confronti dell'umidità. Così, l'attuale sindaco pressato da queste nuove esigenze, del tutto prevedibili allora, se si fosse fatto uno studio serio, è stato costretto a far abbattere gli alberi e a ripensare tutto l'arredo urbano.
La stessa cosa sta accadendo, a mio avviso, con l'affare delle centrali nucleari, di prossima installazione in Italia, da parte dell'attuale esecutivo. Ci hanno detto che sono utili a trasformare il nostro in un Paese moderno, dopo che uno scellerato referendum ci ha lasciato fermi con il progresso. Ci hanno detto che l'energia ci costerà meno, che le centrali sono sicure e tante altre cose che a sentirli verrebbe voglia di farsele installare in casa. Ma siccome il nostro presidente del consiglio è un noto bugiardo, io non mi fido e sono andato ad informarmi. Ho scoperto che in Germania nei periodi di buco delle centrali ferme per manutenzione non si risparmia praticamente nulla in quanto a costi per l'energia, altrettanto dicasi per il Belgio dove l'utilizzo di energia nucleare è significativamente importante rispetto ad altre fonti. Riguardo alla sicurezza l'Italia è un Paese ad alto rischio sismico, ci dicono lor signori dove le andranno ad installare? Riguardo ai costi non è vero che sono bassi, senza contare che l'uranio nel pianeta non è infinito e presto avremo seri problemi di approvvigionamento. Infine le scorie. Ci vogliono dire, per favore, i siti in cui verranno smaltite o dobbiamo aspettare che si crei una nuova emergenza rifiuti dagli scernari da Day After? Non ci hanno detto nulla, abbiamo solo capito che sarà un affare, come al solito per pochi a danno di molti e che, cosa peggiore di tutte, stiamo rischiando seriamente di perdere un nuovo treno, e questo è quello buono, per essere davvero moderni. Quello del rinnovabile, di cui l'Italia potrebbe essere non un semplice produttore, ma un esportatore. Rischi zero, carburante infinito e nessuna scoria da smaltire. Ma questo forse è troppo semplice e soprattutto poco remunerativo per un Paese ormai orientato e determinato verso l'autodistruzione.

Nessun commento:

Posta un commento