"Non bisogna solo essere onesti, ma apparire onesti. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto… e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest’uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest’uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!”. (Paolo Borsellino)

martedì 18 agosto 2009

L'importanza della festa patronale nella memoria di un popolo.

Mi capita di ripensare a sabato sera, quando mi sono ripromesso di scrivere qualcosa sullo spettacolo e sulle emozioni che riesce a dare una processione durante la festa patronale. E quella tenutasi in paese in onore della 'Madonna dell'Assunta' è stata di quelle indimenticabili. Erano anni che non assistevo ad una processione simile. Tutto è cominciato con il temporale della sera prima. Sì, perché funziona che la vigilia della festa c'è la processione grande, mentre la sera della festa c'è una procesione più piccola, cui segue la messa e poi tutti a festeggiare. Invece quest'anno, complice il temporale della vigilia, la processione grande si è fatta la sera della festa. Quindi un fiume di gente si è riversato per le strade del paese a seguire l'evento religioso, prima di dare il via all'evento pagano. E già questo, di per sè, è stato uno spettacolo insolito. Poi, va aggiunto che la gente ferma nei vari quartieri, non so, forse nel tentativo di recuperare quello che non era stato fatto la sera precedente, o forse perché comunque era preparata a fare le stesse cose, a prescindere, ha dato il via a diverse iniziative, piccole o relativamente importanti, di fuochi d'artificio. Il tutto accompagnato da un concerto bandistico pressocché ininterrotto. Mi sembrava di assistere ad un vecchio film, di quelli girati in Sicilia o in Campania, che hanno spesso come sfondo storie di vita e di malavita. Ad un certo punto, dove c'era una visuale adeguata allo scopo, tutto si è interrotto e da una campagna è iniziato il vero spettacolo dei fuochi d'artificio. Una cosa straordinaria che ha calamitato l'attenzione di tutti, anche delle statue dei santi sembravano estasiate. I colori, i botti, perfino le schegge di fuoco, che finivano in parte sugli astanti, erano belle. Un quarto d'ora di spettacolo, applaudito a più riprese, con l'apoteosi finale e un ultimo lunghissimo, caloroso applauso, quindi la banda ha ripreso ad eseguire il suo spartito fino all'ingresso in chiesa.
Che vi devo dire, questa è la tradizione del sud, una cosa che io paragono sempre a manifestazioni come il Palio di Siena. Io spero vivamente che non vengano toccate dal progresso, da una certa modernità ignorante di chi ha già distrutto patrimoni culturali come il Griko. Qui non ci sono giostre medievali, costumi, qui non ci sono né vinti né vincitori. Qui ci sono le feste di paese, che possono essere affiancate, non sostituite, da altre cose, anch'esse degne, come le sagre, le notti bianche o i concertoni tipo la Notte della Taranta. Ogni cosa ha un suo valore ed è giusto che abbia un suo spazio specifico, ma nulla è più affascinante come la memoria di un popolo.

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